00 11/02/2011 19:22
Roma 13 febbraio 2011

VI Domenica T. O.

Introduzione. Un proclama solenne, che condanna definitivamente “l’avete inteso dire” delle lingue facili, con decisi “Ma Io vi dico” pesanti come macigni, scaraventati dalla Parola di Dio sul maleodorante stagno delle nostre ipocrite auto giustificazioni umane.

Un proclama solenne: “ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:< Non crediate, che Io sia venuto per abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto per abolire, ma a dare compimento (alla Legge e ai Profeti)>” (3ª lettura).
Due osservazioni sul contenuto di questo proclama:
a. Chi diffonde questo proclama, non è una persona qualunque, ma lo stesso figlio di Dio: Gesù Cristo, quindi un’autorità, che non può essere messa in discussione per nessun motivo.
b. Che significa dare pieno compimento alla Legge e ai Profeti?
Risposta. Significa vedere aprirsi le acque stagnanti delle nostre facili auto giustificazioni morali, inquinate dal comune “Avete inteso dire”, sul quale la Parola di Dio stenta di limitarne i danni.
Infatti su questo stagno dell’ “Avete inteso dire”, il Signore non esita a scaraventarvi addosso tre micidiali macigni, allo scopo di aprirci gli occhi, circa i comportamenti giusti da tenere, anche se esigenti, richiesti dai suoi insegnamenti.
Così Egli infatti scandisce:
1° Macigno: “ Avete inteso dire”, che, i comandamenti di Dio oggi, sono ritenuti inutili o superati, come pure i coinvolgimenti morali, che essi esigono, Ma Io vi dico:< Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: ad ognuno sarà dato ciò, che a lui piacerà, (Perciò) se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno … e tu vivrai> (1ª lettura).
Riflessione. L’esperienza insegna e dimostra, che quando usiamo la nostra libertà per scegliere il bene, piuttosto, che il male, siamo veramente liberi. Così pure, quando in una società i Comandamenti di Dio, non sono messi al bando, quella società, ha più possibilità di garantire ai suoi membri una maggiore tranquillità e una più serena convivenza pacifica.
2° Macigno: “ Avete inteso dire”, che nella vita conta solo la “sapienza umana” a base di scienza, di tecnologie avanzate, di progresso, di benessere e altro … “Ma Io vi dico:< la sapienza vera, non è quella di questo mondo, né quella dei potenti di questo mondo, ma piuttosto la sapienza di Dio, che (purtroppo) rimane nascosta ai dominatori di questo mondo>. (2ª lettura).
Riflessione. L’esperienza insegna e dimostra, che quando l’uomo ripone tutte le sue aspirazioni e sicurezze sulle sole capacità umane, ad affermarlo è l’ex –marxista agnostico Erich Fromm:< L’individuo ne esce volgarizzato e deformato al punto di essere esposto al pericolo di trasformarsi in automa disumanizzato, con il rischio di perdere il proprio equilibrio mentale e di essere sull’orlo di una totale autodistruzione>. (Da “La disobbedienza e altri Saggi” di E. Fromm, pag. 93).
Parole forti senza dubbio, ma che lasciano seriamente riflettere.
3° Macigno: “ Avete inteso dire” che puoi vendicarti, odiare, calunniare, desiderare l’illecito, pronunciare e diffondere menzogne … “Ma Io vi dico”, che:
a. Non puoi dire al tuo fratello neppure “stupido”, o “pazzo” (3ª lettura)
b. Non puoi guardare con desiderio carnale la persona, che non ti appartiene (3ª lettura)
c. Non solo, non puoi giurare il falso, ma anzi devi farti sempre testimone o promotore di verità e trasparenza ad ogni costo. “Il tuo parlare sia: si si, e no, no! Il di più viene dal Maligno” (3ª lettura).
A queste parole del Signore, con una punta d’ironia, possiamo aggiungere, il di più viene anche da quei giornali scandalistici, il cui unico mestiere sembra sia solo quello di sbirciare nei “buchi delle serrature del prossimo”.
Riflessione. Dunque tre macigni pesanti questi, che scombussolano non poco le acque stagnanti del “nostro fai da te”, nel difficile cammino della vita cristiana.
Un nostro filosofo, Ugo Spirito, morto il 27/7/1978, un anno prima della morte scrisse un opuscoletto di cinquanta pagine nel quale, tra l’altro diceva:< Oggi non si crede più a niente. Alla morale succede il costume individualistico. Il programma vero è il mio programma e io non riconosco alcun limite nell’espletamento della mia volontà>. (“l’ormai assodato “fai da te”). Purtroppo, lo spettacolo a cui assistiamo non ha la forza di determinare un’atmosfera di speranza>.
Parole profetiche, che sembrano riflettere molto da vicino la situazione reale dei nostri giorni!

Conclusione. A noi credenti però con i suoi implacabili macigni, il Signore affida l’oneroso compito di essere i primi testimoni per non lasciarci mai catturare dai mille ammalianti “Avete inteso dire”, ma per dimostrare con la nostra vita, risanare anche le acque più inquinate di noi stessi e della società.

Don Remo Bonola