Per l’etimologia di «Sogno» ho consultato il «Dizionario etimologico della lingua italiana», di Ottorino Pianigiani, e «An Etymological Dictionary of the Gaelic Language», di Alexander MacBain (Stirling, Mackay, 1911). Senza copiare tutti gli equivalenti di «sogno» nelle moderne lingue europee, nelle lingue celtiche e nelle lingue slave, riassumo così:
Sogno, dal latino somnium, da Somnus, sonno, per *sop-nus, *suop-nus, *svop-nus, che diventa *sofno-, *sovno, *souno-, e che deriva dalla radice indoeuropea Svap-, Suap-, sap- (svop, svep) (dormire), da cui derivano anche il sanscrito Svap-na, o svapnas (sonno) il greco. ypnos (sonno) per *sypnos, l’irlandese suan, il gaelico suain (sonno).
È interessante aggiungere che in Gaelico, «visione», «sogno», è «aisling», che potrebbe derivare da es-ling-ia, cioè «balzo fuori di sé», «estasi», dalla radice «leng» di «leum», «balzo», oppure dalla radice «sil» o «sell» di «seall», «sguardo».
La radice «leg», «leng», significa «scatto», «balzo». Potrebbe essere anche «vleng», «vleg», da cui il sanscrito «valg», «balzo», da cui il latino «valgus», «dalle gambe storte», e l’inglese «walk». La radice «sell» significa «occhio», da cui «syllu», «scrutare», «vedere».
Aggiungo che il latino «somnium» significa «sogno», «visione», ma anche «fantasia» e «fantasticheria», e «somnus» significa «sonno», «il dormire», e anche, poeticamente «morte».
Il sogno è dunque qualcosa che appartiene al dormire e al sonno, il quale, nella definizione di Pianigiani, è «Completo assopimento dei sensi o cessazione momentanea dell’attività della vita animale». Se accostiamo a questo ciò che si ricava dalle lingue celtiche, «balzare», «balzare fuori di sé», «scrutare», «vedere», mi sembra che possano esserci spunti belli per le intuizioni. Che ne dite?
E sempre il vento e l’ombra misuravano il tempo,
il sole portava riflessi come grate di gioia
alloggiata là fuori, incurante degli agguati—
quella che si sarebbe dovuta cercare.
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