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Escozul – Vidatox punto per punto: storia ed approfondimento

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    islagerona.
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    00 15/12/2010 18:28
    gio / 15 dicembre 2010

    DOCUMENTAZIONE DA PORTARE
    1. storia clinica del paziente (non deve per forza essere tradotta in spagnolo capiscono molto bene l’italiano)
    la cartella la tratterranno loro quindi se volete portatene due
    2. DELEGA in spagnolo
    3. fotocopia fronte retro del documento del paziente
    fotocopia fronte retro del documento della persona che
    ritira il prodotto omeopatico
    4. indirizzo dove andare una volta atterrati
    - CALLE 100 Y OJO de AGUA, MUNICIPIO ARROJO NARANJO
    (tutti i tassisti sanno dove si trova abbiate fede)
    5. ORARI da LUN a GIO dalle ore 08.00 alle ore 12.00
    ma la consegna si protre anche dopo tale ora

    Penso di non aver dimenticato niente comunque partite una volta arrivati sarà più semplice di quanto potete pensare.
    approfitto per augurvi buone feste ma sopratutto buona fortuna per i vostri cari

    LAS PROSTITUTAS CUBANAS SON LAS MÁS CULTAS DEL MUNDO" Fidel Castro.
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    islagerona.
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    00 15/12/2010 18:32
    Home » Breaking News » Escozul – Vidatox punto per punto:
    Innazitutto… Escozul o Vidatox?
    Esistono entrambi. Quello distribuito da Labiofam è Vidatox. In Italia è consuetudine associarlo erroneamente all’ Escozul, che invece fa riferimento ad un prodotto differente (almeno per quanto concerne gli standard qualitativi) della provincia di Matanzas.




    Escozul è la soluzione che sconfigge il cancro?
    No, nel modo più assoluto. La proliferazione cellulare tipica della malattia, si manifesta in svariate modalità, sedi e con effetti e decorsi differenti. Non esiste e non esisterà mai una molecola con un’ attività farmacologica in grado di distruggere tutte le forme di cancro. Il progresso e lo sviluppo di svariate terapie saranno specifiche per ognuna di queste forme ed adattate a seconda del paziente, attraverso una attenta valutazione medica.

    Nessuna procedura scientifica attendibile comprova attualmente l’efficacia antitumorale di Vidatox


    Cos’è Vidatox quindi?
    E’ un preparato di origine naturale che viene poi dispensato sotto forma di soluzione diluita o da diluire (secondo le modalità indicate dall’oncologo, una volta valutate le condizioni del paziente). Il preparato viene distribuito per le sue proprietà terapeutiche. Il suo potere antinfiammatorio, analgesico e antitumorale (presunto) è utilizzato per migliorare la qualità della vita del paziente oncologico.

    Come viene prodotto?
    Vidatox è un preparato naturale che viene ottenuto per lavorazione dell’estratto in soluzione acquosa della tossina del Rophalurus junceus.

    In pratica è un veleno?
    No, non ha nessuna tossicità dimostrata anche se è proprio dalla tossina che viene ricavato. Il veleno della scorpione Rophalurus junceus, da cui si estrae l’Escozul, ha una DL50 (dose letale per il 50% della popolazione di cavie a cui viene somministrata in una sola volta) di 8 mg/kg, poco pericolosa rispetto alle altre specie.



    Come si estrae la tossina?
    Gli scorpioni catturati ed alimentati opportunamente rilasciano una piccola dose di veleno dietro stimolazione elettrica. Dopo una serie di estrazioni, vengono nuovamente rilasciati nel loro habitat naturale.




    Come viene somministrato?
    Generalmente la via di somministrazione è orale, sebbene possano essere utilizzate altre modalità per ottimizzare l’effetto dell’assorbimento del principio attivo. Tale assorbimento potrà anche vedere associata l’esigenza di modificare sensibilmente il proprio regime alimentare. La diluizione terapeutica il più delle volte risulta pari a 0,003 mg/l

    La posologia del preparato alcolico in gocce alla quale ci si attende più frequentemente è la seguente:

    5 gocce 30 minuti prima della colazione e 5 gocce 30 minuti prima della cena.

    Modalità della somministrazione: sublinguale




    Come deve essere conservato?
    Il range di temperatura tra i 2 e gli 8 °C è quello consigliato, prima della diluizione. Questa modalità di conservazione permette al principio attivo di mantenere la propria efficacia sino alla data di scadenza.

    Ora che Escozul si trova anche nella forma alcolica viene meno la necessità di mantenere refrigerato il prodotto. La frazione alcolica infatti permette al medicamento una corretta conservazione anche a temperatura ambiente, attraverso una inibizione della proliferazione batterica.

    E se il farmaco è scaduto?
    Sebbene si tratti di una soluzione alcolica, in termini si può asserire che l’assicurazione di qualità non garantisce che il farmaco mantenga le proprietà terapeutiche anche dopo la data di scadenza indicata. Pertanto sarà opportuno non assumere, come per ogni farmaco, la confezione scaduta.




    E’ una novità?
    No. E’ utilizzato a Cuba da lungo tempo. Era stato casualmente notato che chi era stato morso da Rophalurus junceus, o Scorpione azzurro (che in realtà è arancione), riscontrava dei benefici di rilievo in termini di dolori o stati infiammatori. Da qui un biologo di Guantanamo, il Dott. Misael Bordier, ha scoperto le proprietà terapeutiche del veleno.




    Da chi viene prodotto?



    Vidatox è preparato da Labiofam, una azienda statale cubana. E’ in tale sede che avviene la distribuzione del farmaco. LABIOFAM è la struttura autorizzata a produrlo dal Ministero della salute Pubblica di Cuba, dal Ministero della Scienza Tecnologia e dell’ambiente, dal Centro statale di controllo farmaceutico e dalla OCPI.




    Posso avere ulteriori informazioni su Labiofam? Dove ha sede e dove avviene la distribuzione?

    LABIOFAM E’ SITA IN: Avenida Independencia km. 16 1/2 Boyeros, Santiago de las Vegas Havana, Cuba

    Telefono: +53 683 3188/683 2151.

    segnalazioni degli utenti invitano ad utilizzare i seguenti: +53 7 6802514 – 6802512. Gli orari: 9,00 – 12,00 / 14,00 – 18,30


    Dra. Niudys Cruz Zamora Especialista Grupo Médico LABIOFAM 684-9661 labiofam@ceniai.inf.cu

    Orario per le chiamate: dalle 10 am alle 2 pm.

    Labiofam è a breve distanza dall’aeroporto Internazionale de la Habana, José Martì

    La distribuzione ora avviene presso questo indirizzo:

    Calle 100 y Ojo de Agua,Municipio Arrojo Naranjo.

    orari: dalle ore 8,00 – 12,00 (lunedì a giovedì) per ricevere il biglietto che vi sarà assegnato.

    I cancelli aprono prima delle ore 8,00.


    La successiva consegna dei flaconi di Vidatox si protrae anche dopo le ore 12.


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    islagerona.
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    00 15/12/2010 18:33
    Dove posso pernottare?



    Si può optare per l’albergo, o per una casa particular

    Nel secondo caso possiamo indicarvene alcune cliccando qui: thisiscuba.net/progetto-vacanze-cuba/casas-particulares/




    Come posso sapere se la mia cartella clinica prevede l’utilizzo del farmaco per evitare un viaggio a vuota a Cuba?



    in teria: Si può chiamare il numero sopraindicato (è molto difficile prendere la linea) e parlare con un referente medico cui chiedere se è possibile sottoporre la propria cartella medica e chiedere appuntamento. Una volta ottenuta la risposta, se affermativa, si può procedere alla partenza. Dovete tenere conto che la mole di lavoro attuale non permette a Labiofam di rispondere a tutti. In ogni caso, in questo momento, nulla vieta di partire senza alcuna prenotazione

    in pratica: desistete per appuntamenti telefonici. Non è in alcun modo evitabile l’attesa in coda davanti alla sede.

    Non inviate cartelle cliniche o altra documentazione per e-mail. Non sarà considerata.





    Ma Labiofam non può spedirmi il biofarmaco?



    Labiofam non effettua spedizioni




    Lo posso reperire anche altrove?
    Purtroppo si. Molti sono i produttori artigianali – come segnala il governo cubano – del medicinale, ma non assicurano alcun standard qualitativo pertanto l’utilizzo può risultare estremamente dannoso per l’uomo. Solo Labiofam assicura degli standard qualitativi elevati e la qualità standardizzata del prodotto. Lo scorpione azzurro è una specie endemica di Cuba, uno dei paesi di maggior interesse mondiale per biodiversità. Lo scorpione si riproduce nella provincia orientale di Guantanamo e in quella occidentale di Matanzàs.




    Il farmaco è sotto brevetto?



    Si. Però, quando si parla di un semplice estratto di una tossina naturale, non è possibile parlare di brevetto. Questo può invece essere registrato se si riesce ad identificare, isolare, purificare e sintetizzare il prodotto, cioè viene lavorato e trasformato in uno stato che non è presente in natura. Il miscuglio proteico non è ancora stato completamente determinato e le ricerche in campo biotecnologico di Cuba e non, non sono ancora arrivati al raggiungimento dell’obiettivo. L’intento è quello di riuscire ad estrarre tutte e 5 le peptine (tra le nove presenti nel veleno) caratterizzate da attività farmacologica e sintetizzarle a corta catena, seconda gli standard che ne permettono un assorbimento efficace.

    Di seguito un estratto della risposta in merito al brevetto del Direttore di Labiofam, il Dott. Josè Castro (ndr: intervista di Alessandro Golini):

    Il nostro farmaco si chiama VIDATOX, ed è coperto da un brevetto mondiale sia come nome che per la formula necessaria a produrlo




    Quanto costa?



    Il preparato, Vidatox, è gratuito.




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    islagerona.
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    00 15/12/2010 18:35
    Presenta tossicità?



    Gli studi tossicologici effettuati non hanno mostrato reazioni avverse (AdR) associate. Non ha mostrato interferenza con altri trattamenti oncologici, bensì un miglioramento delle qualità della vita, attraverso i suoi effetti terapeutici.Gli studi sono stati fatti su oltre 70 mila pazienti, come comunicato dalla rivista cubana Granma nel 2003.




    Cosa ne pensa l’Associazione Italiana di Oncologia Medica?

    L’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) attraverso i Dottori Carmelo Iacono e Marco Venturini, ha fatto sapere: “…Andando sul sito di chi produce il farmaco è impossibile capire che cosa si intenda con estratto, di cosa sia esso composto, e quali siano i dosaggi utilizzati. Come era logico attendersi non esistono studi pubblicati con l’uso di questa sostanza né sull’animale, né sull’uomo. Quindi non si sa che cosa contenga, se sia tossico e neppure se abbia una minima attività antitumorale. “Non è dato da sapere se la sostanza contenuta nell’escozul – continuano i medici- sia questa tossina, e comunque non vi è nessuna documentata attività antitumorale. Per portare farmaci in commercio sono necessari passaggi chiari e definiti che sono di garanzia per chi i farmaci dovrà poi utilizzare. Questi passaggi richiedono studi in vitro e sull’animale prima del passaggio nell’uomo. Sono poi necessari centinaia di pazienti per poter avere dei risultati tali da permetterne un uso allargato. Sul sito dell’ Escozul viene scritto che sono state trattate oltre 60.000 persone, se solo una minoranza di queste fosse stata trattata con una metodologia corretta, oggi non saremo a discutere di questa ennesima falsa speranza.“

    Qual è il percorso di studi effettuati?



    Studio del veleno dello scorpione

    - Studi preclinici

    In vitro:

    attività antiproliferativa

    attività antitumorale

    -Valutazione farmacotossicologica della tossina del Rophalurus junceus

    Studi tossicologici

    Studi farmacologici

    Attività antiinfiammatoria

    Attività analgesica

    - Valutazione clinica




    Labiofam propone altre soluzioni terapeutiche?



    Labiofam vende presso la propria farmacia, una serie di “integratori dietetici”, antiossidanti. Come gli antiossidanti ed integratori che troviamo presso le nostre farmacie essi non sono farmaci bensì parafarmaci. I loro effetti benefici, in termini di efficacia, non sono confermati da tutta la comunità scientifica.


    Tra i prodotti Labiofam, i medici della stessa azienda consigliano di assumere il Vimang, un antiossidante che creerebbe un certo effetto sinergico positivo se assunto insieme al Vidatox. Lo stesso direttore di Labiofam ha però ribadito che in tal senso non sono stati condotti studi d’alcuna rilevanza scientifica. Il Vimang è una soluzione il cui principio attivo è la mangoferrina (estratto dalla corteccia del mango).




    Come mai tutto questo interesse per Vidatox – Escozul?
    Dal 2004 attraverso i vari forum in rete iniziano a circolare in rete le proprietà di questo medicinale naturale. Vengono anche realizzati alcuni articoli per riviste importanti che raccolgono i dati accumulati, tra cui anche i benefici in termini antinfiammatori e analgesici.




    E le vendite che trovo in internet allora?



    In qualsiasi forma si presenti la vendita di Vidatox, il risultato non cambia: si tratta di una truffa


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    islagerona.
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    00 15/12/2010 18:36
    Ma Escozul può definirsi un farmaco?



    Gli studi effettuati su Vidatox – Escozul, se confrontati con l’iter che la FDA e l’EMEA richiedono ad una molecola per diventare farmaco, risultano insufficienti. Gli studi standard, divisi in quattro fasi, sono un vero e proprio percorso ad ostacoli per le aziende farmaceutiche.

    Per rendere l’idea solo una molecola ogni 10000 d’iniziale interesse farmacologico riesce a diventare farmaco. Tutte le altre vengono scartate in qualche fase di queste tappe obbligate, per un percorso di circa 12-15 anni. In tali fasi si verifica dapprima la dose letale, poi terapeutica su almeno due specie animali, poi si passa ad un attento monitoraggio su volontari sani, stabilendo solo alla fine la reale efficacia.

    Poiché alcune reazioni avverse da farmaco, si manifestano anche a distanza di molti anni dalla somministrazione, si capisce la difficoltà in questi casi di collegare la reazione avversa (che può essere da lieve a mortale), all’utilizzo anni prima del farmaco stesso. Ecco perché non solo è importante l’efficacia del farmaco, ma anche e soprattutto la sicurezza.

    Non è poi detto che un farmaco innocuo al roditore sia tale anche per l’uomo. Questo perché il metabolismo differisce tra i due organismi. Ecco perché si testa almeno su due specie animali con metabolismo tra loro differente. Il fine ultimo è sempre quello di preservare la vita umana e limitarne la sofferenza o drammi, come fu per la talidomide, farmaco che provocò la malformazione gravissima degli arti (amelia e focomelia) nei neonati delle madri che assumevano il farmaco.

    Pertanto Vidatox non può considerarsi un vero e proprio farmaco e soprattutto non può essere registrato come tale nei paesi soggetti alla documentazione regolatoria di FDA ed EMEA o altre aziende regolatorie internazionali. Oltre agli studi ed al relativo dossier in linea con quanto richiesto per ottenere l’AIC (autorizzazione immissione in commercio), la produzione deve sottostare a precise regole GxP, che assicurano la qualità produttiva al fine di rendere minima la possibilità di difetti di fabbricazione.




    Qual è l’opinione degli scienziati della comunità internazionale su tale prodotto?



    Il farmaco non pare essere responsabile di effetti collaterali. Per questo motivo molti oncologi non vietano di associarlo alla terapia tradizionale, che va comunque proseguita, sempre secondo le indicazioni




    Quindi, per procurarmelo devo andare a Cuba?



    Si, presso la sede Labiofam.

    E’ necessario un visto particolare?
    No, è sufficiente il visto turistico (e l’assicurazione sanitaria, che è obbligatoria dal 1 Maggio 2010, per coloro che si recano a Cuba: CLICCA QUI per maggiori informazioni)


    Cosa devo portare con me per il rilascio?
    Per il rilascio, è necessaria la cartella clinica del paziente, che pertanto dovrà portare tutta la documentazione medica e tutti i vari esami effettuati atti a determinare lo stato attuale. Se il paziente presenta condizioni cliniche incompatibili con il viaggio, il farmaco potrà essere consegnato ai familiari stretti. In un primo momento il farmaco veniva consegnato anche ad amici o conoscenti che presentavano cartelle cliniche di un paziente o più, ma questa “abitudine” non è comunque mai stata tra le linee guida che regolano la consegna.


    Dopo le numerose truffe, poi segnalate alla stessa Labiofam sarà, lo ripetiamo, consegnato SOLO AI PARENTI, che porteranno con sé:

    - Passaporto originale

    - Cartella clinica tradotta in spagnolo (allegata all’originale), accompagnatoria della cartella clinica e storia clinica del paziente certificata dal proprio specialista su carta intestata (per carta intestata s’intende qualsiasi foglio bianco assuma valore legale, ovvero presenti data, firma del medico e timbro dello stesso o annotazione in penna del proprio numero di iscrizione all’Ordine dei Medici a cui appartiene)


    - Copia fronte – retro del documento identificativo del paziente e del delegato


    - Delega, in lingua spagnola del delegato. La delega è preferibili che riporti con chiarezza i seguenti riferimenti: generalità del malato, generalità del delegato; legame di parentela e ovviamente la firma del paziente stesso.



    Si porta, lo ribadiamo, una sola cartella, quindi non sarà più consegnato alcun medicamento ai corrieri che ne approfittano per farsi qualche giorno di vacanza spesata.



    La traduzione deve essere certificata ed asseverata?



    Non occorre una traduzione perfetta o certificata da qualche scuola di lingue. Non occorre neppure l’asseverazione da parte del tribunale giudiziario (ufficio asseverazioni).

    La traduzione deve essere sufficientemente buona da non lasciare spazio a dubbi o errori di interpretazione e deve almeno riguardare tutte le sezioni della cartella più importanti ed aggiornate.




    Il quantitativo di medicamento che mi rilasceranno quanti mesi di “terapia” andrà a ricoprire?
    Generalmente danno due flaconcini. Ogni flaconcini dura circa due mesi.

    Solo in alcuni casi, dietro attenta valutazione e per esigenze particolari, forniscono un quantitativo superiore.




    Come posso giustificare in uscita il possesso di Labiofam?
    Labiofam, insieme al prodotto, rilascia un documento, che in pratica autorizza a portare con sé il medicamento. Il documento va poi fotocopiato in modo da poterne tenere sempre una copia con sé. Ciò è importante perché permette al paziente di portare la documentazione a Cuba solo la prima volta. Il documento infatti identifica il paziente e lo associa ad un numero univoco che permette a Labiofam di risalire alla cartella clinica dello stesso. Consigliamo le volte successive di portare solo gli aggiornamenti dello stato clinico.




    Perché si è parlato di scorte esaurite?



    La comunicazione proviene dall’Ambasciata di Cuba in Italia. Si tratta pertanto di una comunicazione ufficiale, alla quale ci siamo attenuti nel diffonderla.

    La stessa però non rappresenta il quadro veritiero della situazione in quanto risulta che la produzione e le scorte siano in grado di soddisfare, con i dovuti tempi di attese, tutte le richieste.




    Possiamo quantificare questi tempi di attesa?



    Ovviamente non con precisione. I tempi di attesa infatti non sono sempre i medesimi. Ma sino ad ora, i racconti che ci sono giunti alla redazione di esperienze dirette sono quantificabili in attese che vanno da poche ore a qualche giorno.

    Inoltre, come detto, la soluzione in veicolo idroalcolico, non necessita più di una conservazione refrigerata. La borsa frigo pertanto non è più necessaria.




    Posso reperire il farmaco per più pazienti se vado a Cuba con le loro cartelle cliniche?
    No, anche a seguito del diffondersi di svariate truffe e per mantenere sotto controllo il flusso dei pazienti e per un maggior monitoraggio nella distribuzione

    Quali possono essere le misure per il prossimo futuro?



    Labiofam prevede che dal prossimo 1 dicembre sarà necessario un certificato rilasciato dal Consolato di Cuba in Italia,che attesti la patologia al fine di avere poi diritto alla riscossione del preparato. (La data potrebbe slittare e questa è solo una ipotesi vagliata).





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    islagerona.
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    00 21/06/2011 08:13
    SCORPIONS IN CATTIVITA CREARE IL TRATTAMENTO DEL CANCRO
    LA HABANA, 20 (ANSA) - Un endemica a Cuba, il cui veleno è un farmaco per il trattamento del cancro sono l'allevamento in cattività al fine di espandere lo sviluppo del prodotto scorpione, è stato annunciato oggi.
    Laboratorio farmaceutico biologica (Labiofam) ha esteso una delle sue dipendenze nel Midwest agricolo junceus Rhopalurus scorpione, conosciuta a Cuba come uno scorpione, per estrarre il veleno e la produzione il commercio della droga Vidatox nome.
    L'estrazione di veleno viene effettuata attraverso stimoli elettrici che provocano il rilascio di tossine e dà scorpione in media ogni 0,02 millilitri, o due o tre gocce, ha riferito l'agenzia cubana Prensa Latina.
    Il prodotto è già stato applicato a pazienti a Cuba, Europa e America Latina.Vantaggi lo stato delle persone affette da tumori in, polmone mammella, cervice uterina, del colon, della prostata e del pancreas.
    Gli specialisti cubani sostengono che migliora la qualità della vita dei pazienti, li aiuta a ritrovare il peso corporeo e l'appetito, e contribuisce a ridurre il consumo di analgesici tradizionali


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    islagerona.
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    00 24/07/2011 13:52
    Disperarsi, rassegnarsi, illudersi
    In tre anni di blog ho ricevuto un centinaio di segnalazioni di "guarigioni" dovute a pratiche alternative. Ho sempre (quando possibile, naturalmente) analizzato la documentazione inviatami, il caso clinico ed i risultati e non ho mai trovato alcuna evidenza del funzionamento di queste cure non "ufficiali".


    Se molti di quelli che mi hanno contattato erano semplici "sostenitori" di medici alternativi che provavano a rifilarmi un caso in realtà assolutamente ordinario (già curato dalle medicine standard o non curato dalla pratica alternativa), molti altri erano semplicemente vittime del ciarlatano di turno. Particolare curioso per inciso: inizialmente praticamente tutti quelli che mi segnalavano proprie esperienze di "guarigione" mi autorizzavano a pubblicare la documentazione, quando rispondevo che dai dati inviati non vi era evidenza di "guarigione" tramite il metodo alternativo utilizzato, l'autorizzazione veniva ritrattata.
    Dall'esperienza fatta in questi anni non ho mai riscontrato un caso guarito in maniera inconfutabile da cure alternative. Si nota spesso un forte atteggiamento fideistico da parte dei sostenitori di queste cure, non metto in dubbio che alcuni di essi credano davvero e profondamente, anche contro l'evidenza contraria, che la loro guarigione o il miglioramento di una malattia sia dovuto a cure "segrete" tanto da impegnarli in vere e proprie "crociate" a favore del guaritore di turno. E' probabilmente un modo per rafforzare l'illusione, per crederci di più, per aumentare l'effetto rassicurante dell'intera vicenda. Quante volte davanti a "documenti facilmente verificabili e pubblici", al momento di chiederne la visione chi li proponeva non riusciva a produrre un solo referto o un documento (chi segue il blog avrà notato qualche esempio anche nei commenti ai vari articoli)?

    E' talmente potente la convinzione che quella cura abbia fatto qualcosa (in particolare nelle persone già guarite dalla medicina) che si tende a nascondere tutto l'iter precedente (i ricoveri, gli interventi, gli esami) alla terapia alternativa cercando di mostrare solo ciò che è avvenuto dopo.
    Non ho mai riservato un atteggiamento "scortese" o severo nei confronti dei presunti "guariti", comprendo perfettamente le loro problematiche e lo stato (anche psicologico) nel quale si trovano e per questo propongo di visionare la documentazione solo se questo non comporta problemi o difficoltà particolari.

    Le spiegazioni per questo fenomeno possono essere tante e diverse, la prima probabilmente, è da cercare nella sofferenza di chi ha vissuto la malattia.
    La paura, lo smarrimento ed il terrore di non farcela sono nemici difficili da sconfiggere e coprire la realtà fatta di medicine, operazioni chirurgiche e momenti negativi con un'altra fatta di speranza, sogno e (finte) certezze è umano e comprensibile.


    Alcuni casi sono stati sicuramente incredibili ed esemplari per comprendere come agiscono i guaritori e come ci cascano le vittime. Un caso era quello di una ragazza che si dichiarava guarita da un melanoma (è un tumore della pelle) grazie ad una cura alternativa a base di vitamine e marchingegni elettronici (una sorta di cura Clark). E' stata molto gentile e disponibile fornendomi tutti i dati: referti e documenti. La donna in realtà non era affetta da melanoma ma da un nevo di Spitz, visivamente (ma per certi versi anche istologicamente) molto simile ad un melanoma (tanto da essere sempre sospettato di malignità ed asportato per sicurezza) ma assolutamente benigno. Il dermatologo della donna ha correttamente consigliato la rimozione del nevo dicendogli che la diagnosi precisa poteva provenire solo dall'esame istologico e questo parlava chiaro: nevo di Spitz asportato completamente. Il sospetto e la paura di avere un melanoma hanno indotto la signora prima a procedere all'asportazione della lesione e quindi rivolgersi subito ad un medico alternativo il quale dopo aver letto l'esame istologico (che la donna mi ha inviato in copia) l'ha terrorizzata parlandogli di lesione maligna, di pericolo di metastasi e possibile morte.
    A quel punto il consiglio di sottoporsi ai cicli di terapia alternativa durati 6 mesi e costati poco più di 12.000 euro. La donna alla fine dei cicli è stata definita guarita. Come si può capire, la differenza tra la reale "guarigione" (non vi era comunque una malattia mortale, ma l'asportazione è stata una giusta precauzione) e quella "alternativa" l'unica differenza fu proprio questa, dodicimila euro.
    Quando le ho spiegato l'esatta cronologia degli eventi e ciò che le era successo la signora ha mostrato di comprendere la situazione e si è detta sorpresa di non averlo capito da sola (ed è un atteggiamento molto raro, in genere in questa fase i "testimoni" scompaiono e non mi contattano più) ma, comprensibilmente, era talmente impaurita e disorientata da non essersi resa nemmeno conto che in quel referto la parola "melanoma" che cento volte l'alternativo le aveva ripetuto, non era scritta da nessuna parte.
    Un altro caso fu relativo ad una giovane donna straniera che vive in lombardia.
    Ricevuta diagnosi di tumore al colon è stata operata nel 2005 (e sottoposta a cicli di chemioterapia) ed i controlli eseguiti in seguito non mostravano alcun problema. Nel 2009 effettuata una TAC addominale per dolori non particolarmente importanti ma continui: di fronte ad una situazione stabile (nessuna evidenza di malattia), si evidenziava la presenza di due linfonodi lievemente aumentati di volume di probabile natura reattiva (infiammazione per esempio o infezione o altro, non per forza un problema tumorale insomma). Il suo medico l'ha correttamente tranquillizzata invitandola a proseguire stretti controlli nel tempo prescrivendole una nuova TAC da effettuare un mese dopo e riferire qualsiasi novità ma la paziente ha vissuto male questa situazione facendosi prendere dal panico e chiedendo aiuto ad un'amica erborista. Questa le consiglia un sito internet nel quale si pubblicizzano varie cure alternative.





    Dalla lettura del sito la decisione di contattare un guaritore abbastanza noto sul web e del quale mi sono occcupato. Questi la incontra, le propone la sua cura perchè a suo dire "quei linfonodi sono maligni e devono essere curati" (parole riferitemi dalla signora), chiede un compenso in denaro di oltre 5000 euro e dopo 4 mesi di "cura" la definisce guarita senza sottoporla ad ulteriori esami.


    Un anno dopo la donna decide di sottoporsi di sua iniziativa a nuovo esame TAC addominale che evidenzia presenza di lesione al colon di circa 3 cm. Torna dal suo medico curante senza raccontare la sua vicenda e questo la indirizza in ospedale dove è stata sottoposta a nuovo intervento chirurgico che mostra la natura neoplastica maligna della lesione e nuova chemioterapia.


    A questo punto mi fermo perchè la paziente ha deciso di procedere per vie legali nei confronti del guaritore.

    Nel frattempo è deceduto pochi giorni fa un personaggio noto in Inghilterra per essere un importante pacifista e protagonista di gesti di protesta eclatanti.
    Malato di tumore polmonare Brian Haw era stato dimesso dall'ospedale cittadino per continuare una terapia palliativa a casa sua.
    Purtroppo riceve la visita di un altro noto personaggio, David Icke, "guru" complottista molto seguito il quale sostiene che la Terra è minacciata da una stirpe di "ibridi" uomo-rettile (i "rettiliani", esseri che si nutrono di sangue umano e che vedrebbero tra le loro fila personaggi famosi come l'ex presidente Bush o la band dei Queen) e che appoggia, naturalmente, le cure alternative per il cancro.
    Icke invita Haw a curarsi in una clinica (la Shen Clinic) che applica il "metodo Simoncini", ovvero la cura del cancro con il bicarbonato di sodio e lancia una raccolta fondi tramite il suo sito che in un paio di giorni permette di raggiungere la somma necessaria alla "terapia". Haw si ricovera il 9 aprile di quest'anno, il 18 giugno dopo aver regalato i soldi alla clinica alternativa muore. Non è un caso da me esaminato ma mostra come ci si affida "al primo che capita" senza pensarci due volte. Curioso anche come pur di andare "contro il sistema" si vada incontro al nulla.


    L'ultima storia.
    Su segnalazione di un lettore ho letto una pagina Facebook nella quale una donna, rispondendo ad un mio messaggio sulla bacheca del social network, dichiarava come suo padre fosse guarito dal suo tumore allo stomaco grazie alla cura Simoncini e per questo motivo si definiva grata a vita al guaritore romano, ancora il bicarbonato per curare i tumori quindi.


    Ho chiesto quindi alla signora che faceva quella (importante) dichiarazione, la chiameremo Maria per darle un nome, la documentazione, com'è naturale che sia.
    Mi racconta la donna che suo padre era affetto da tumore gastrico e che dopo un intervento chirurgico ed un ciclo di chemioterapia si era sottoposto a controlli che per quattro anni e due mesi avevano dato un tranquillizzante riscontro negativo (cioè non vi era alcuna evidenza di una recidiva della malattia). Dopo questo periodo un successivo controllo evidenziava la presenza di un nodulo di probabile natura metastatica (al fegato). L'esame istologico e successive indagini confermavano il brutto sospetto: una recidiva di circa 2 centimetri. La donna non mi aveva ancora inviato alcuna documentazione dei fatti e mi sono dovuto accontentare delle sue parole che però erano a suo dire, tutte verificabili perchè disponibili nei referti e nelle cartelle relative alla malattia di suo padre.
    Il paziente in preda a fortissimo scoraggiamento, depressione e rabbia, secondo Maria aveva deciso di abbandonare qualsiasi cura standard per cercare vie alternative di guarigione. Finalmente una speranza: su internet, la notizia che un ex medico italiano curava i tumori con il bicarbonato di sodio. Si sottopone a visita dallo stesso che gli promette buone speranze di riuscita e gli prescrive dei cicli di flebo di bicarbonato e successivamente un intervento chirurgico per inserire un catetere che avrebbe portato quel bicarbonato direttamente sulla parte malata.
    Dopo soli quattro mesi la guarigione, la cura del bicarbonato ha funzionato e Maria avrebbe tutte le prove disponibili per certificare questo eccezionale risultato.
    Le chiedo proprio questo, l'invio dei documenti di questa guarigione, visto che finora non ho mai avuto il piacere di avere in mano qualcosa che dimostrasse un effetto almeno positivo delle cure al bicarbonato del guaritore romano. Maria, gentilmente, mi risponde che le sarebbe servito solo il tempo per riorganizzare le carte, prepararle al computer e le avrebbe inviate immediatamente al mio indirizzo di posta. Ci lasciamo così.
    Passa un mese e non avendo ricevuto risposta ricontatto Maria chiedendole se fosse tutto a posto e ricordandole che aspettavo ancora la sua documentazione.
    Mi risponde che ha avuto problemi con il computer e sta facendo sistemare tutto ad un suo amico, quasi pronte le carte tutte scansionate, pochi altri giorni e le avrei ricevute.
    Aspetto un altro mese e non ricevo notizie. Ricontatto Maria che mi risponde in maniera meno "cortese" affermando che la mia insistenza cominciava ad essere molesta. Le ricordo che era stata lei stessa ad offrirsi disponibile all'invio dei documenti e che da parte mia c'era e continuava ad esserci unicamente interesse e disponibilità a diffondere un'eventuale effetto positivo di quelle cure, notizia che se reale, sarebbe stata utile all'umanità intera. Restavo quindi ancora a disposizione per ricevere quella documentazione.

    Maria non risponde più anche se nelle pagine di Facebook leggo che si è unita ad una pagina che mi "critica", per usare un eufemismo...
    Ho continuato comunque a "seguirne" le vicende proprio sul social network, il mezzo che aveva permesso di metterci in contatto.
    La ritrovo qualche giorno dopo commentare nella pagina della "cura Di Bella" affermando che il metodo Di Bella aveva guarito suo padre dal cancro (in precedenza il merito di questa presunta guarigione era stato dato a Simoncini), nessun'altra notizia. Il mese dopo mi arriva una segnalazione. Si parla di "veleno di scorpione", Escozul, uno degli ultimi "composti anticancro" usciti sul mercato internazionale e che ha attirato gli occhi avidi di diversa gente. Visito la bacheca della pagina internet di questa sostanza e chi trovo? Proprio Maria. Era tornata da Cuba per procurarsi il veleno di scorpione e lo aveva somministrato al padre "...che ora finalmente sta bene, l'Escozul è miracoloso!" e ringraziava chi l'aveva messa in contatto con una persona che si occupava (a pagamento) di organizzare le cose a Cuba.

    Passano ulteriori mesi (poco più di due) e ritrovo Maria che chiede dalla bacheca di una pagina dedicata alla Madonna, preghiere per il padre che sta soffrendo ed è in fin di vita.
    Dopo un'altra settimana Maria annuncia la dipartita del papà.
    L'avrei se possibile contattata per starle vicino almeno virtualmente ma non mi è sembrato nè corretto nè opportuno vista la situazione e non l'ho fatto.


    Non commento ulteriormente questa vicenda che è simile a centinaia di altre. La riporto solo perchè mi ha colpito l'ufficializzazione ("grazie" a Facebook) del cammino di Maria. Un susseguirsi di speranze infrante, soldi (tanti soldi) buttati, credito dato a cialtroni, dignità infranta e preghiere inascoltate. Rinuncia alla medicina, cura della malattia con il bicarbonato, la cura Di Bella, il veleno di scorpione, la Madonna ed infine il decesso...
    Non voglio neanche considerare il potenziale danno provocato dalle sue parole su internet, ogni cura che veniva somministrata al padre lo aveva finalmente guarito ed in chi legge queste parole la tentazione di "provarci" sarebbe stata comprensibile.

    Cosa ha guadagnato da tutto ciò?
    Un cammino con un finale prevedibile ma che ha attirato, durante il suo svolgersi, tanti avvoltoi, quelli che promettono miracoli (a pagamento) quando sanno che non possono mantenerli.
    E' proprio questo che voglio dire quando parlo di gente che ne approfitta. Molte persone arrivano al "guaritore" quando di speranze ce ne sono davvero poche, ma ha senso spendere soldi, diventare vittime, vendere la dignità, farsi truffare, alimentare il mercato del dolore, solo per vivere ciò che rimane sperando che accada un miracolo impossibile?

    Illudersi è più consolante che disperarsi ma a quale costo?

    medbunker.blogspot.com/2011/07/disperarsi-rassegnarsi-illude...


    LAS PROSTITUTAS CUBANAS SON LAS MÁS CULTAS DEL MUNDO" Fidel Castro.