L’albero di Natale più grande del mondo è tornato a risplendere, ad illuminare e rallegrare le notti eugubine in questo periodo di feste. Ma dietro si nasconde qualcosa di strano. Leggete con attenzione e riflettete. Andiamo con calma. Nell’autunno del 2009, il comitato Albero di Natale più grande del Mondo “M. Santini” di Gubbio, bandisce il concorso fotografico “30 e lode” avente per argomento l’albero di Natale e le attività legate alla sua realizzazione. Si indicano le modalità d’iscrizione, le caratteristiche tecniche e le dimensioni che devono avere gli elaborati e si dichiara che saranno assegnati (modo indicativo, non condizionale) 3 premi: al primo classificato una settimana bianca per due persone e una ceramica artistica; al secondo classificato un buono acquisto di 200 euro in materiale fotografico ed una ceramica artistica; infine, al terzo classificato, un buono acquisto di 100 euro in materiale fotografico ed una ceramica artistica. Si richiede che tutti i diritti della foto appartengano all’autore e si dichiara che le foto non saranno restituite. Le foto vanno spedite sia in stampa 20 per 30 che in supporto digitale. Sempre nel bando si pone come limite il 10 ottobre 2010, si annuncia che i vincitori verranno notificati nel novembre 2010 e verranno premiati durante la cerimonia d’accensione del 7 dicembre 2010. Questo per essere precisi. Ecco lo strano. Io partecipo con una foto. Passa il mese di novembre e nessuno mi chiama. Pazienza, penso, non avrò vinto. Vado a vedere nel sito ufficiale dell’albero di Natale però nessun vincitore viene notificato. Allora, penso, chissà, di essere ancora in gioco. Chiedo notizie al presidente del comitato, sig. Ramacci, che mi dice che “secondo la giuria nessuna foto è stata giudicata degna di menzione, pertanto i partecipanti saranno premiati da un attestato di partecipazione durante la cerimonia di accensione”. Ora, la cosa mi sa molto strana, perché secondo la mia esperienza di partecipante a concorsi di vario tipo (di fotografia, di poesia, letterari, enigmistici, praticamente partecipo a tutti tranne a quelli di bellezza…) mi risulta molto strano che un premio promesso non venga assegnato. Tanto più che nel bando in questione non c’è nessuna clausola che lo preveda. Oltre al buon senso e all’esperienza, anche l’art. 1336 del codice civile, quello sull’offerta pubblica, mi viene in aiuto. Mi è capitato anche di fare il giudice qualche volta, a qualche concorso, e anche se non c’era un tema, un racconto, una poesia di quelli pregevoli, o degni di menzione, si premiava ugualmente qualcuno, magari i meno peggio, tanto per capirci. Insomma, io non chiedevo assolutamente di voler vincere il concorso, ma almeno volevo perdere, nel senso che volevo che tre persone vincessero i premi che erano stati messi in palio. Altrimenti, se così fosse, potrei bandire un concorso che avesse come tema il tartufo: vince chi mi porta l’esemplare di tartufo bianco più profumato. Primo premio 1 milione di euro, secondo premio mezzo milione e terzo premio 110mila euro. Ovviamente le “opere” non verranno restituite. Poi affermo che la giuria ha deliberato che nessun tartufo era degno di menzione e scolo le tagliatelle…
Capisco che Oliviero Toscani non abbia partecipato, ma possibile che non ci fossero nemmeno tre foto da premiare? Ripeto, non scrivo questo perché volessi vincere, ma solo per principio e per non sentirmi raggirato e preso in giro. La ciliegina sulla torta, quello che mi ha spinto a scrivere e pubblicare queste righe di sfogo, è stato poi quello che è successo durante la cerimonia d’accensione. Più per non sembrare superbo ed altezzoso che per effettiva voglia di ribalta, mi presento il 7 dicembre puntuale alle 19 all’hotel Beniamino Ubaldi e per esserci, sposto un impegno piuttosto importante. Saluti, ringraziamenti, collegamenti in giro per il mondo, Catiuscia Marini accende l’albero e tutti a casa. Io vedo uno del comitato e gli chiedo lumi sugli attestati e mi viene risposto che non era questa la serata. Mi viene da ridere, ma ridere di rabbia. E qual era la serata? Me l’hanno detto non più di 48 ore fa e c’è scritto anche sul bando (verba volant scripta manent). Se volessi fare dietrologia penserei che forse non volevate ammettere pubblicamente il fiasco di un concorso da cui vi aspettavate grande partecipazione ed invece sono giunte solo una manciata di foto… ma non voglio pensare male. Poi, come per magia, torno a casa dopo l’impegno di cui sopra e vedo sul tavolo l’attestato che mi è stato prontamente consegnato a domicilio. Ora non voglio essere volgare nell’illustrare i possibili usi che mi sono venuti in mente per tale supporto cartaceo, ma anche il più ingenuo capisce che questo è un contentino.
Insomma, cari alberaioli, vi ricordate i primi anni in cui le luci erano sbilenche e la sagoma dell’albero incerta? Nessuno vi ha mai detto di smettere, ma tutti vi hanno anzi incoraggiato a continuare e dopo 30 anni la vostra creatura è uno dei maggiori richiami turistici della nostra città. Ogni opera, e quindi anche le nostre foto, è degna di apprezzamento, se non altro per l’impegno che ci è stato messo e perché no? Anche per le spese di stampa e spedizione che ogni partecipante ha sostenuto. Il vostro spirito è quello eugubino, verace, genuino e solo un po’ di pazzia e tanto impegno e volontà assoluta vi spingono a sfidare il freddo per rinnovare e migliorare ogni anno la vostra creatura, ben lontano da sofisticazioni e snobismi. Credo che, senza giri di parole, l’episodio di questo concorso fantasma sia una macchia nel vostro eccezionale lavoro. Anche perché ritengo che qualsiasi persona di buon senso mi debba dare ragione, anzi, a chiunque raccontassi l’accaduto la cosa sembrava incredibile ed assurda. Sarebbe come se a Los Angeles, durante la notte degli oscar, l’incaricato di turno dopo aver aperto la busta contenente il nome del miglior film, dicesse la canonica frase: and the winner is… nobody!
Buon Natale a tutti…
[Modificato da caimano76 07/12/2010 23:34]