00 26/11/2010 13:02

Bologna, Brescia, Bolzano. tre B, tre città, tre approdi.
sono l'itinera del mio amore per colei che chiamo Cat Power, dalla straordinaria assonanza fisica con l'immagine che Mucchio Selvaggio ha mostrato della nota songwriter australiana.
il mio ultimo lavoro, vale a dire il romanzo a cui da 4 anni sto lavorando, si incentra strutturalmente sul viaggio, e la rappresentazione di quest'ultimo è data dal triplice approdo alla triplice B.
l'esperienza di tale peregrinazione mi offre lo spunto per analizzare la ragione per cui la considero un buon paradigma di ciò che intendo per viaggio.
del viaggio possiede innanzitutto il chilometraggio: ho visto posti, ho visto succedersi scenari.
possiede l'inconsapevolezza della meta.
mi soffermerò su questo concetto, poco sviscerato, ma basilare. il vero viaggiatore viaggia non per conoscere posti, ma per altri motivi.
l'oggetto, in questo caso, non è la meta, il posto, ma il viaggio. il viaggiatore viaggia, non visita. il turista non viaggia, visita.
un vero resoconto di viaggio non è una guida del touring club, ma è altro. è la descrizione dei posti con intenti diversi.
l'esperienza che costituisce il plot narrativo della mia ultima fatica è un'esperienza di viaggio perchè possiede il requisito dello spostamento e dell'analisi dei luoghi e delle situazioni secondo un impulso non fine a se stesso, non turistico ma - nel mio caso -amoroso.
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