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Fronde dell'Antico Noce - Hapax Legomena 2010

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    apollonio-
    Post: 4
    00 13/11/2010 12:07
    OTTAVIO ADRIANO SPINELLI TORNA IN LIBRERIA
    “Fronde dell’Antico Noce – Hapax Legomena 2010”



    Il nuovo “sogno” di Ottavio Adriano Spinelli sarà nelle librerie dal 21 Dicembre 2010
    L’Autore – dopo lungo silenzio – torna ai suoi lettori con una riedizione,
    aggiornata e arricchita, di “Fronde dell’Antico Noce”.

    Una buona notizia per chi vuole conoscere – o già conosce – la Magia che Spinelli studia
    e narra: un approccio intrigante, fondato su anni di feconda ricerca.
    Un magico percorso tra storia, arte, incanto e ricette…

    “Fronde dell’Antico Noce – Hapax Legomena 2010”
    viene pubblicato da “ITALIA ESOTERICA”
    ed è dedicato da Ottavio Adriano Spinelli
    all’indimenticabile Amico:
    Francesco Spinardi.

    “Per aspera, ad astra…”
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    madmac.
    Post: 923
    [Admin]
    00 13/11/2010 12:21
    Non amo per nulla queste forme di pubblicità.
    Per adesso censuro, poi deciderò se cancellare il post o se rimetterlo visibile.

    Sarebbe stato sicuramente più educato chiedere prima di fare un post di questo tipo

    madmac
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    Sono cattivo, incazzato e stanco
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    madmac.
    Post: 924
    [Admin]
    00 13/11/2010 12:26
    Discusso la cosa con Lae, eliminata la censura

    madmac
    ----------------------
    Sono cattivo, incazzato e stanco
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    apollonio-
    Post: 4
    00 27/11/2010 09:30
    Vi ringrazio e mi scuso ma la frenesia e l'eccitazione di un'evento del genere come la pubblicazione di un libro cosi' importante mi fa perdere di vista la buone maniere...chiedo venia.
    Per farmi perdonare vi regalo in anteprima un esclusiva intervista con O.Spinelli.




    Ottavio Adriano Spinelli

    Sogno, arte e magia

    di Safì Baliverna

    Poggio Catino, 31 ottobre 2010



    Incontro Ottavio Adriano Spinelli la sera del 31 ottobre, a Poggio Catino (RI), grazioso borgo medievale della Sabina, dove l’Associazione "Italia Esoterica" ha organizzato la festa di "Samhain" alla vigìlia di Ognissanti.



    Spinelli ha appena licenziato i testi e le immagini del suo ultimo libro, che ha voluto far nascere precisamente questa notte.

    Piove e ne parliamo sotto gli alberi della piazza che ospita la manifestazione.



    Questo Suo ultimo lavoro esce dopo un lungo silenzio:

    cosa aveva frenato la Sua penna negli ultimi anni?



    Rispondere a tale domanda non sarà facile, la sua curiosità mi chiede di riesumare le ingloriose spoglie d’inconfessati turbamenti e di molteplici pigre omissioni, ma, complice questa vivace pioggia che incurante ed implacabile lava via i detriti dell’umano passaggio, proverò comunque a soddisfarla.

    Ho praticato il Silenzio certo che non fosse semplicemente assenza di suono, consapevole, piuttosto, di come esso possa manifestarsi quale pienezza assoluta, coniugazione equilibrata di opposte e difformi tensioni, culmine doloroso ed abissale acme del piacere, muta canzone d’ogni possibile fantasia ed infine, panica sazietà.

    Accadde, un giorno, che, saturo d’esperienze, ebbi in uggia riti e consuetudini della socialità, abbracciando i temi della solitudine, assunsi l’atavica veste del lupo ramingo e, nella desolazione, inseguii la traccia della mia vicenda animale, attratto dalle memorie di arcani retaggi spirituali.

    Rinnegato Eros, desiderai morire agli occhi del mondo, anelando il ventre di Thanatos perseguii, ostinatamente, l’oblio dallo strazio degli eventi che, figli del caso fatale, incatenano l’Anima e le negano il regale, libero, volo d’aquila.

    Ombra nell’ombra, imitando l’ibrida natura della bruma invernale, ho pervaso, svogliato, le forme ed i fenomeni di una realtà che, istante dopo istante, anno dopo anno, si faceva sempre più distante, perversa, aliena.

    Così tacqui ammantando il mio percorso vitale di quella straordinaria, saggia follia che a lei piace chiamare silenzio, tacqui e lo feci sino al giorno in cui l’eco assordante dei pensieri non detti fu, per me, definitivamente intollerabile.



    Quale spinta l’ha portata ad aggiornare e ripubblicare "Fronde dell’Antico Noce"?

    Questa edizione contiene un nuovo messaggio rispetto alla precedente?



    "Fronde dell’Antico Noce", nella percezione di alcuni, manifesta unicamente la banale apparenza di un qualunque altro oggetto cartaceo, raccogliendo, più o meno, la considerazione riservata a qualsiasi libro non divenga soggettivo simulacro dell’epos emotivo: una traccia oggettiva fra quelle che ogni singolo individuo finisce per collocare, prima o poi, nella personale hit parade dei testimoni simbolici del proprio bagaglio sentimentale ed esperienziale.

    La Volontà creativa, invece, ha concepito Fronde con i sottili attributi di una pura malia, limpido gesto magico espresso, al pari d’ogni altra mia "Opera", con i tempi, i modi e la struttura propria ad un Incantesimo che, al pari d’ogni altro Incanto, richiede cicliche attenzioni e pretende ripetute, congrue devozioni.

    Così, trascorsi vent’anni dalla prima stesura, ho ritenuto opportuno dare la stura all’attuale riedizione di un testo che, nel mio giudizio, è e sempre sarà Canzone Fatata.

    Lei, ora, mi chiede se questa pubblicazione contenga nuovi messaggi rispetto alla precedente, ebbene no, il messaggio è il medesimo, ma ho deliberatamente infisso la lama della mia indagine speculativa ancora più a fondo nel tessuto narrativo, trattando temi, prima, solo lambiti. Nel nuovo testo ho liberato coniugazioni espressive desuete, infatti, non le sfuggirà il significato di "Hapax Legomena": parole dette una sola volta.



    In copertina di "Hapax Legomena 2010" vediamo di nuovo la "Magna Mater":

    questo ci conferma il Suo legame profondo con la Dea.

    È sempre stato così, o si tratta della conseguenza di un’evoluzione nel Suo percorso magico?



    Indubbiamente l’esaltazione dialettica e filosofica del Femminino Divino discende da una originale e meditata maturità culturale.

    La determinazione a piegare il ginocchio innanzi all’arcano altare della Prima Madre rappresenta una conquista derivata tanto dallo studio della summa esoterica quanto dalla prassi strumentale, pratica attuata e consolidata nella "realtà occulta".

    Onorare e difendere la Sostanza mistica della Dea è una scelta che assume i tratti del voto ed i gesti della devozione. L’essenza della Tenebra Matrice è consolidata nella mia Coscienza profonda quale mirabile conseguenza del risveglio di memorie ancestrali proprie al patrimonio della conoscenza collettiva della specie.

    Essere Strega oggi configura ed esprime la volontà rivoluzionaria di quanti abbiano attuato l’esaltante risorgenza di arcaiche, ed altrimenti obliate, virtù che sono il frutto consapevole di molteplici esperienze vissute su altri piani e la feconda traccia delle "manifestazioni sensibili" generate in ulteriori spazi del "sogno fenomenico".



    Abbiamo visto che, nei social-network in cui Lei incontra i suoi lettori, (n.d.a.: Facebook e Myspace), molti Le si rivolgono con l’appellativo di "Maestro":

    Maestro di magia? Maestro di vita? Maestro d’arte?

    In tal guisa si esprimono molti, ma il mio Desiderio non si spiega nell’essere Maestro d’alcuno nè, del resto, d’alcuna cosa, semmai, parafrasando l’immortale dettato di Georges Ivanovic Gurdjieff, posso essere, eventualmente, una Guida per percorrere, aggirando ostacoli e rischi, Sentieri a me noti ed ad altri, invece, ancora oscuri.



    Non trova incompatibilità tra il Suo stile di scrittura e i supporti usati oggi nella comunicazione globale? Riesce a conciliarli facilmente?

    Io credo non sussista alcuna incompatibilità tra i toni e la forma del mio stile espressivo rispetto alla natura ed alla qualità dei palcoscenici ove, inevitabilmente, si dipani la rappresentazione dell’attuale dramma sociale ed umano.

    Sono altresì certo, confortato in tale sentire da quotidiane attestazioni, che coloro i quali abbiano in sorte il comprendere, capiranno e lo faranno spesso principiando da uno stato obliquo che definirei "inconsapevolezza creativa".

    Di contro, quanti siano, per ottusità, indisposizione, perverso fato o qualsivoglia altro genere di condanna spirituale, destinati a vagar come ciechi nella Luce, quelli saranno anche totalmente sordi ad ogni genere di virtù e crudelmente muti, così da non poter cantare neppure un verso dell’armoniosa canzone della vita vera.



    Leggendo i Suoi testi si percepisce chiaramente un grande Amore per la costruzione dell’espressione del pensiero. Cos’è, per Lei, una "parola"? Forse un elemento magico?

    Sono convinto che per poter realmente comprendere sia indispensabile rimembrare la latente facoltà del "sentire", quel sentire fatto di indicibili pulsioni sensibili coniugate nelle attonite dimensioni della meraviglia per l’illuminante percezione di Se stessi.

    Capire significa Essere ed essere è riconoscersi, identificarsi al talvolta abbacinante, ma indubitabilmente costante, riflettersi dei clamori silenziosi dell’interiore nelle allucinate armonie dell’esteriore manifesto.

    Accettare il proprio riflesso nell’ombra dinamica delle nostre molteplici maschere vitali consente la realizzazione dell’ibrido e vivificante abbraccio fra la fluida coscienza esoterica e la rigida consapevolezza essoterica.

    L’intento principe della mia prosa è volto al risveglio dell’intensità emozionale, intensità che considero vibrante ed ideale viatico alla riacquisizione delle memorie cognitive altrimenti obliate nello stordimento causato dalla sbornia razionale.

    Quando fu il verbo, allora fu anche la vita. Le emozioni affidano all’Aria le proprie intrinseche polluzioni divenendo così suoni, i singoli suoni traducono gli stati emotivi complessi articolandosi e strutturandosi in parole, simbolayon, parole che sono pietre e pietra su pietra esse si armonizzano in concetti, concetti che si fanno Terra, terra pronta a ricevere la lama del vomere che traccia i segni, strumento servo della volontà, duro ferro per incidere caratteri destinati a divenire eterni, immortali.

    In tal modo rispondo alla sua domanda: le parole sono musica e la musica è Magia.



    Lei ha sempre detto e scritto che la "Magia" - in sé - non è né bianca, né nera: tutto dipende da "come" viene esercitata, dal grado di "purezza" di chi la esercita.

    Ha qualche considerazione da fare a proposito dello scenario attuale?

    L’attuale scenario non appare sostanzialmente diverso da quello noto in passato e, a mio parere, esso non differirà di molto neppure in un prossimo futuro.

    Sul palcoscenico del dramma misterico s’agitano vecchi e nuovi attori impegnati ad interpretare una commedia le cui maschere sono archetipi senza tempo stolidamente rappresentati con la ciclica fissità di ruoli suggeriti da incorrotte, arcaiche pulsioni ed ispirati a temi arcani che, nella "memoria bestiale" sono e saranno sedimento eterno.

    La cupa e pulsante eco di lontani tamburi nella notte, l’agghiacciante, straziato urlo dello sciacallo, l’ammiccante malia di vivaci violini, la sottile armonia scaturita da preziosi flauti che penetrano la nebbia del mattino stracciandone l’ovattata sostanza, l’argentino canto di fresche e limpide fonti, il potente ruggito dell’astro solare che, impietoso, rivela ogni misera viltà e nutre pudiche se pur legittime speranze mentre arde la proba materia del giusto quanto quella infame del dannato.

    Molte cose potrei narrarle se non fossi così stanco, molti segreti potrei svelarle se non fossi così incosciente, se non fossi, infine, tanto crudelmente umano.

    Rapito dai piaceri nella gloria della Carne, estasiato dalle immensità ove dimora lo Spirito, commosso per la superba fragilità dell’Anima, ho visto nani perversi proiettare illusorie, grandi ombre, patetiche, incerte ballerine spudoratamente fiere della loro danza sbilenca, improbabili santi storditi dalla saggezza della propria ingenua follia ed, insieme a questi, ho incontrato lo sguardo di innocenti giovani occhi, forti e salvifiche guide per il debole passo di vecchi fieri e sereni.

    Tutto questo e molto di più ho visto mentre ascoltavo aliene armonie gustando frutti proibiti, ma non credo d’aver osservato alcun gesto o attitudine che non fosse già ampiamente e diffusamente descritto nelle banali cronache della Bestia/Uomo.



    Ha in programma nuove pubblicazioni?



    Nel corso degli ultimi anni ho pubblicato poco, ma molto ho studiato, sperimentato ed annotato per cui immagino sia giunto il momento di trasferire ad altri, almeno in parte, il succoso frutto di tanto lavoro.

    Penso quindi di affidare alla carta e a qualsivoglia altro supporto parimenti leggibile od udibile la sintesi di alcune, personali speculazioni esoteriche, certamente lo farò, come è mio costume, trattando le ardite dinamiche del pensiero astratto sincronicamente coniugate a quelle grevi del fenomeno concreto.

    Ad esempio, mi è stata data in sorte l’opportunità d’approfondire le tematiche legate ai potenziali livelli d’interazione fra diversi generi di campi elettromagnetici.

    Praticando tal sorta di studi ho maturato l’opinione che l’attuale scarsa efficacia di molte tecniche "magiche" dipenda in larga misura dall’incontrollato proliferare d’incongrui stati elettrici generati dall’innumerevole congerie di apparati e supporti tecnologici che caratterizzano l’odierno stile di vita proprio alla comunità delle genti.

    Nell’alveo della "realtà fenomenica" ogni cosa è avvolta da un suo proprio campo elettromagnetico, campi assimilabili a vibranti sfere d’energia dotate di peculiarità tipiche e specifiche. Ora, gentile ed attenta signora, sappia che tali sfere, nelle dimensioni dello spazio e del tempo, tendono ad assumere identità e personalità conformandosi in entità. Oggi esse sono ancora confuse, nell’insieme rarefatte e distorte, ma presto si faranno dense, cogenti e drammaticamente immanenti.

    Io definisco tali ibridi abominii con l’appellativo di "ParaElementali" e sono fermamente convinto della necessità d’elaborare nuovi sufficienti "metodi di filtraggio" a necessario sollievo d’alternativi metodi rituali, riti volti al contatto ed al rapporto con le dimensioni che stanno oltre il Velo di Maya. Tutto quanto esposto verrà operato al fine di restituire l’antica dignità ed efficacia agli Enti dell’ultrasensibile almanaccati nel noto dettato della "Tradizione".



    Come vede, fosse anche solo in merito a quanto detto, vi è di che scrivere ed Io prego i miei Dei affinché me ne diano la forza e, graziosi, m’offrano l’agognata occasione.



    Sta spiovendo.

    Si è fatto buio e – sulla balconata che guarda a valle – si sono accese le fiaccole di Samhain.

    Arrivano gruppi di persone con l’abbigliamento stravagante che si usa indossare in queste occasioni.

    Saluto Spinelli, lo ringrazio e lo guardo avviarsi tra la gente: sembra così "normale"…

    (S.B.)
  • bliss72
    00 22/01/2011 11:36
    In questa edizione oltre al vecchio testo vi sono una trentina di nuove pagine di approfondimento e 2 "Giacula Rituali" inediti.
    A mio parere per chi non ha la vecchia edizione, è un'occasione per leggere qualcosa di veramente fuori dall'ordinario.
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    StrixFautrix
    Post: 5
    00 09/01/2012 07:05
    ho il primo libro, ma mi piacerebbe vedere la nuova parte.
    però, onestamente, io non riesco a trovare dove lo vendano on line...