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Che titolo darò, ad un diario che non ho

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  • OCEANINFIAMME
    00 12/11/2010 02:48


    A cosa mi serve un diario se non posso scriverci sopra quello che vorrei, ci provo spesso sapete, ma ogni volta c'è qualcosa che non va, magari la penna non scrive, o le pagine si strappano, qualche volta se riesco a mettere giu qualche rigo, quando tento di rileggerlo non lo vedo piu, sparisce come se l'avessi scritto con inchiostro simpatico, e passano mesi, a volte anni rima che ricompaia.
    Un diario potrebbe essere una bella cosa, ma io non ne ho mai avuti, da ragazzo appuntavo i compiti da fare nella mente, da adulto, appunto le cose da non fare nel mio cuore.
    Ho sempre provato attrazione per la scrittura e la lettura, ed ho scritto anche io, forse troppo, o forse troppo poco perche fosse chiaro ciò che volevo trasmettere, ma io mi chiedo come si può trasmettere ciò che io stesso non comprendo, non si puo urlare dal dentro di una poesia, non si puo fare a pugni con le sue strofe, in fondo, ho scritto il giusto in una mia pseudo poesia, quando dico che essa non m'appartiene, dico il vero, ma so che, io le appartengo, essa mi tiene ormai in ostaggio da anni, dice che per rilasciarmi dovro pagare un cospicuo riscatto, no non vuole danaro, essa dice che devo scrivere al meglio, scrivere qualcosa di completo, di compiuto, ed io l'ho fatto, due anni per sette capitoli che appena pronti ho dato al caminetto.
    Continua....
    [Modificato da OCEANINFIAMME 12/11/2010 03:08]
  • OCEANINFIAMME
    00 28/11/2010 03:28
    Ho provato una strana sensazione mentre quelle pagine bruciavano, forse perché tra quelle pagine c'erano periodi della mia vita che non ho "scritto" io, ma li ho solo vissuti, subiti, quindi in un certo senso è stato come bruciare quelle parti che io non ho scelto di vivere, che il resto sia bruciato insieme a quelle parti, ormai poco importa, perché ho compreso che non sempre è bello scrivere la propia biografia, anzi, a volte può anche essere tremendo, poiché man mano che scrivevo, rivedevo la mia vita, in un certo senso l'ho rivissuta, e sono tornati fantasmi che avevo celato nel profondo, che in qualche modo avevo dimenticato, almeno così pensavo.
    Non saprei dire perché iniziai a scrivere della mia vita, o perché a volte scrivo delle poesie, ammesso che le mie possano considerarsi tali, è solo che ci sono dei momenti in cui nella mia testa si fa strada un'immagine, è come se quello che scrivo, lo veda come una scena, come se mi si proiettasse d'innanzi agli occhi, in quei momenti io sono assente dal mondo, tutto ciò che esiste sono io che vedo me stesso di spalle, e quelle immagini che io sto guardando due volte nello stesso istante.
    Continua...
    [Modificato da OCEANINFIAMME 28/11/2010 03:30]