26/09/2010 Da Covelo a Molveno passando per il Canfedin (Gazza)
E' da qualche tempo che mi ronzava l'idea di fare una traversata del Gazza, nel gennaio 2007 con Flavio e Andrea avevamo fatto quella trasversale, ora, approfittando di un passaggio in quel di Molveno ecco concretizzarsi l'idea della traversata Covelo Molveno.
Parcheggiamo l'auto in centro a Covelo (597 m) e prendiamo il sentiero 612 che sale fra le case del piccolo abitato. Al bivio successivo prendiamo il 610 che sale al passo S.Giacomo.
Il sentiero già da subito è in piedi, e sarà così fino alla fine, senza tregua.
Si parte in un bosco di pini misto latifoglie e “perdiamo” diverso tempo a controllare l'eventuale presenza di grattatoi ursini, la ricerca non è vana, ne troviamo due e facciamo i rilievi del caso.
Superato il bivio in località Borian continuiamo la faticosa salita.
Ad un tratto un rumore nel bosco, il cuore si ferma, ed ecco un camoscio tagliarci la strada, scende per una cinquantina di metri e si ferma guardingo.. strano.. dopo un po' altro rumore.. ed eccone un altro, un piccolo che raggiunge presto la madre.
Usciamo dal bosco e ci troviamo sulle ripide prateria che salgono al passo S.Giacomo. Sbinocoliamo verso l'alto ma non vediamo alcunché, mentre sotto di noi, i due camosci di prima, stanno brucando tranquillamente all'ombra di alcuni faggi.
Saliamo imperterriti, facciamo solo una breve pausa.
Salire salire, diventiamo un tutt'uno con la fatica. Siamo una cosa sola con la terra, i sassi, l'erba, il vento. C'impadroniamo del paesaggio, ci immergiamo in esso.
Saliamo e dimentichiamo il resto, ci lasciamo alle spalle tristezza e dolore, ci lasciamo alle spalle la quotidianità.
Superiamo un masso pieno di fossili per poi sbucare in una bellissima valletta sospesa, regno di mughi e ghiaioni.
Risaliamo gli ultimi ghiaioni e una fresca brezza ci scuote, eccoci finalmente al passo S.Giacomo (1944 m), sulle praterie sommitali del Gazza, al cospetto dei campanili del Brenta.
Ci sono numerose casette, siamo solo noi, nel silenzio più assoluto.
Ci fermiamo a pranzare su una panca al sole.
Finito di mangiare, non resisto alla tentazione di fare una cimetta a portata di mano, o meglio non resisto alla tentazione di vedere cosa c'è oltre, quindi mi metto in cammino verso cima Canfedin (2034 m). Giungo in cima ed immediatamente eccola là! La vedo! Casa! Sono esattamente nei posti che scruto dalla finestra con il lungo! Mi faccio un autoscatto e poi raggiungo Claudio, sotto di noi la valle dei Laghi e in fondo il Garda.
Riprendiamo lo Zaino e imbocchiamo il sentiero 602 che, passando per Malga Covelo (1781 m), ci porta al passo S.Giovanni (1675 m).
Dal passo prendiamo il sentiero 612 che inizialmente attraversa una fitta e cupa pecceta, poi una luminosa faggeta. Siamo sul versante nord del Gazza, ogni tanto si apre qualche scorcio sul lago di Molveno.
Ben presto ci ritroviamo al lago Park Hotel, lungo la strada provinciale che porta a Molveno.
Non ci resta che aspettare Max che ci viene a raccattare con un suo amico. Ritorniamo a Covelo e qui troviamo il tempo di andare a controllare e sistemare la fototrappola di Max che finalmente, dopo qualche giorno, darà i suoi frutti..
Ennesimo lungo giro in posti selvaggi e affascinanti a portata d' “occhio” da casa!
[Modificato da Sittlieb 11/10/2010 08:06]
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"Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley
"Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."