00 13/12/2013 09:11
Brindisi finale per i corsi di degustazione del Comizio Agrario di Mondovì.
Già programmate le nuove edizioni 2014, per soddisfare la sete di sapori!

Quote rosa rispettate! Finalmente l’altra metà del cielo occupa il 50% dei corsi di degustazione.

9 Dicembre 2013 – Quattro serate ed un work shop presso la cantina Einaudi di Dogliani, le dispense, il calice professionale in omaggio per le sacre degustazioni e diverse sedute di “drink test” con vini di altissimo livello. Nemmeno gli oltre 20 partecipanti credevano alle loro … papille gustative quando hanno dovuto giudicare bottiglie da centinaia di euro! Qui s’insegna a vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ed essere felici! Magia? Quasi, perché il Comizio Agrario di Mondovì è davvero una perla rara. L’ultimo in Italia (e nel mondo), nato nel 1867, per portare i docenti tra la gente, e non viceversa. Un modello straordinario di formazione, tutto da riscoprire. Oggi è restato al servizio delle piccole imprese agricole, ma si è orientato decisamente verso i consumatori. Quelli del marketing li chiamano PROSUMER, produttori e consumatori. “Col favore della “crisi”, - dice Oreste Bertola, Presidente del Comizio, già direttore del caseificio Valle Josina, dunque un veterano dei sapori - tantissimi riscoprono il fazzoletto di terra di famiglia e il gusto di produrre sapori di qualità”. Vino, frutta ed ortaggi sono nell’occhio del mirino dei corsi per “amateurs” (come li chiama affettuosamente il Comizio), che registrano il tutto pieno, anche per il loro costo molto accessibile. “Nel 2013 l’Italia è diventata il primo produttore al mondo, con lo storico sorpasso della Francia – dice Lorenzo Raimondi, docente, un quinto posto al mondo nel suo palmares di enologo di Casa Einaudi – ma consumiamo un quarto del passato. Gioco forza lavorare sull’estero e sulla cultura della qualità. E’ quello che trasmettiamo qui!”. Ma chi frequenta questi corsi? Per esempio una giovanissima, come Maria Lorenza, al banco del Drip Coffee dell’Altipiano di Mondovì, un bar “esperienziale”, che ci dice: “Conoscere il prodotto e la filiera ci aiuta tantissimo per regalare un’esperienza di sapori e non una banale consumazione”. Oppure Monica, che lavora in una finanziaria, ma è anche volontaria sommelier, che qui ha completato il suo sapere con le nozioni sul ciclo produttivo, riuscendo così ad avere più credibilità al banco d’assaggio. E Marco, traportatore pendolare tra Torino e Mondovì, dove si è fermato per amore: “Oltre alla ragazza c’è di più! I sapori del Monregalese mi hanno “trasportato” in un altro mondo! Bravi!”. Insomma, tra le stanze del mitico Professor Gioda (si, quello del formaggio), si respira ancora la ricetta segreta: passione, senza burocrazia! Non sarà mica il trucco per fare le cose bene? Forse per questo, Mondovì ha l’ultimo Comizio Agrario al mondo!