00 12/02/2014 09:24
da LA STAMPA del 12/2/2014
Concordato preventivo al Gruppo Marachella “piegato” dai debiti



Concordato preventivo «con
riserva». L’ha chiesto e ottenuto
dal tribunale di Torino
il gruppo Marachella. «Trema
» il colosso del turismo, ristorazione
e servizi, che negli
ultimi tre anni si è ramificato
nella «Granda», rilevando
o gestendo impianti di risalita,
hotel, ristoranti,
strutture sportive.
L’istanza era stata depositata
il 30 gennaio. «Una scelta
- spiegano da Marachella -
che permette di non bloccare
l’attività, a salvaguardia di dipendenti,
brand e clienti». Gli
imprenditori (presidente
Marco Maniezzi, di Tarantasca,
vice Marco Costale, consigliere
Franco Sammaciccia)
devono proporre il piano
di rientro, per un’esposizione
che sarebbe di 3-4 milioni di
euro. Saranno affiancati dall’
«advisor» Kpmg.
Intanto la «galassia Marachella
» si sta modificando.
Con la creazione di nuove società
a cui affidare singoli «rami
» societari. Dicono da Torino,
«per tutelare il patrimonio
di aziende e personale». Ma le
rassicurazioni del gruppo non
tranquillizzano dipendenti delle
varie realtà e gli amministratori
dei Comuni dove i Marachella
hanno avviato o rilevato
attività, promettendo il rilancio
e nuova occupazione per il territorio.
Soprattutto a Garessio,
dove il gruppo ha in concessione
la stazione sciistica, promesso
un progetto turistico e acquistato
dalla Oerlikon la Graziano
Trasmissioni.
L’azienda, con 85 dipendenti,
è «scampata» alcuni anni fa alla
chiusura, per l’intervento della
holding di corso Svizzera. Ma
sindacati e lavoratori continuano
a lamentare l’assenza di un
reale piano industriale per il futuro.
E non bastano le rassicurazioni
che giungono dall’ufficio
stampa Marachella: «Timori infondati.
A rilevarla dalla Oerlikon
non è stato Marachella,
ma Marachella Wood Building,
che non rientra nel piano concordatario,
perchè di fatto non
del gruppo, pur appartenendo
allo stesso imprenditore Maniezzi
». Così come, a Garessio,
c’è preoccupazione riguardo allo
sviluppo dell’allevamento di
asine da latte alla Correria del
castello di Casotto (residenza
sabauda affidata in gestione
dalla Regione sempre ai Marachella,
ma mai rientrato a regime
con le aperture).Marachella
risponde: «Sono 132, producono
latte come da previsioni, sono in
buona salute, tanto che, anzi, sono
venuti alla luce due piccoli».
Nel piano di revisione del
«colosso», è stata già dismessa
la ristorazione sulle piste a Limone.
La stazione sciistica di
Garessio 2000, invece, è aperta
nei weekend. E ai dubbi sulla situazione
operativa, soprattutto
per gli alberghi chiusi, dal gruppo
puntualizzano: «La Cantina
Coluè di Diano d’Alba funziona.
Il Bvh di Bene Vagienna aperto
come hotel è stato trasformato
in bed&breakfast, con pizzeria
a fianco. Il Golf RelaisMonforte
riapre il 21 marzo dopo il restauro.
E riprenderà a giorni l’attività dell’hotel I Somaschi
di Cherasco, dopo gli interventi
di manutenzione. Nessuno
stop, perchè a sè stante, all’Antico
Borgo di Monchiero».
Ieri la nota ufficiale dalla multiservizi
Marachella spiegava,
inoltre, le ragioni del concordato:
«A causa del perdurare della
crisi che interessa tutti i comparti
dell’economia locale e nazionale,
ha deciso di ricorrere alla
procedura di concordato preventivo
“con riserva”. L’obiettivo
è di salvaguardare il livello
occupazionale nonché il patrimonio
organizzativo e commerciale
esistente e garantire la regolare
prosecuzione delle attività
aziendali nelle attuali sedi allocate
in nuove, più efficienti, società,
già operative. In osservanza
di questo percorso, Marachella Gruppo,
nel termine assegnato
dal Tribunale, e in adesione
alle stringenti regole introdotte
da ultimo dal Decreto del
Fare di giugno 2013, presenterà
il piano concordatario coerente,
avvalendosi della consulenza di
professionisti esperti nella ristrutturazione
aziendale, revisione
e organizzazione contabile
e consulenza manageriale».




Prato ha una clientela di livello sciistico medio-basso per la facilità delle sue piste.