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Walter Nones muore sull'Himalaya
durante una salita al Cho Oyu
ROMA (3 ottobre) - L'alpinista trentino Walter Nones, 39 anni, carabiniere, moglie e due figli di due e cinque anni, è morto questa mattina mentre tentava una salita agli ottomila del massiccio del Cho Oyu nell'Himalaya, per aprire una nuova via sul versante sud-ovest. Il corpo di Nones sarebbe già stato recuperato. In questa spedizione, partita dall'Italia il 6 settembre (rientro previsto per il 20 ottobre) Nones era accompagnato dal collega dell'Arma Giovanni Macaluso, 46 anni, di Bressanone, istruttore nel centro di Selva di Val Gardena, e da Manuel Nocker, 30 anni, aspirante guida alpina di Selva.
«Non è un'ossessione - aveva spiegato Nones prima di partire - L'alpinismo è passione, divertimento. Se ci saranno le condizioni per portare a termine il progetto alpinistico, bene. Altrimenti si torna indietro senza patemi d'animo». Aveva in mente una nuova linea sulla parete sud ovest del Cho Oyu, tra la via slovacca del 2006 e quella giapponese del 1994, lungo un tratto di roccia tra i 7.000 e i 7.500 metri di altitudine. «Dopo la tragedia del Nanga Parbat (nel 2008 morì il compagno di cordata Karl Unterkircher, ndr), solo ora - aveva detto Nones - ho la mente sufficientemente sgombra per affrontare una nuova spedizione. È chiaro che certe esperienze ti rimangono impresse come un marchio, che la vita è fatta di momenti di gioia e di dolore, ma voglio guardare avanti».
La notizia della morte è stata data dalla moglie, Manuela, sul blog dell'alpinista. «Walter ha avuto un incidente questa mattina - è il testo del post - Non potremo più riabbracciarlo, possiamo solo ricordarlo per il grande uomo speciale che era. Non ci sono ancora informazioni precise sull'accaduto quindi chiedo rispetto da parte dei mezzi d'informazione nel diffondere la notizia. Quando avrò maggiori informazioni le pubblicherò sul blog. Grazie, Manuela».
Walter Nones era di Cavalese, in Trentino, ma risiedeva in Valgardena, in Alto Adige. Era appuntato dei carabinieri. Il suo curriculum comprendeva, oltre alla salita al K2 senza ossigeno con una spedizione del 2004, numerose salite nelle Dolomiti, due cime himalayane (Island Peak, 6.189m e Lobuche Peak, 6.119m, dove aprì una nuova via), McKinley (6.194m) e Aconcagua (6.962m). Nel luglio 2008 fu protagonista di un'odissea sul Nanga Parbat conclusa dieci giorni dopo l'inizio dell'ascesa durante la quale Karl Unterkircher, il cui corpo non è mai stato recuperato, morì cadendo in un crepaccio. Nones e il compagno Simon Kehrer vennero recuperati da un elicottero su un pianoro a quota 5.700, raggiunto dai due alpinisti al termine di una discesa dalla montagna avvenuta in condizioni difficilissime.
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"Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley
"Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."