00 05/09/2010 09:41
TORINO, 04/09/10 Tutto inizia quando un gruppo di attivisti del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo e del Popolo viola inizia la sua protesta contro il presidente del Senato davanti alla tensostruttura nel centro di Torino.

I manifestanti - che ripetono lo slogan "Fuori la mafia dallo Stato" e che hanno in mano un'agenda rossa, riferimento al magistrato Paolo Borsellino ucciso dalla mafia nel 1992 - chiedono di entrare per assistere all'incontro con Piero Fassino e rivolgere qualche domanda a Schifani, ma le forze dell'ordine impediscono l'ingresso ai contestatori. Questo scatena la rabbia dei grillini che, assiepati contro le transenne che delimitano il perimetro dell’area Norberto Bobbio, iniziano a urlare e fischiare. «È scandaloso che alla festa di un partito che si definisce democratico - spiega Simonetta, una delle manifestanti - ci lascino fuori. Noi vogliamo semplicemente entrare ed ascoltare e fare delle domande a Schifani sull'attuale situazione politica italiana». «Se volete manifestare lo fate fuori dall'area della festa - risponde il segretario provinciale del Pd, Gioacchino Cuntrò - se foste stati invitati vi avremmo lasciati entrare».-

- Schifani: siete esempio di antidemocrazia I fischi e le urla lo costringono a interrompere l'intervento appena iniziato.


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Deploro l'intimidatoria gazzarra contro Schifani"nell'impedire il libero svolgimento di manifestazioni e discorsi politici è un segno dell'allarmante degenerazione che caratterizza i comportamenti di gruppi sia pur minoritari incapaci di rispettare il principio del libero e democratico confronto e di riconoscere nel Parlamento e nella stessa magistratura le istituzioni cui è affidata nel sistema democratico ogni chiarificazione e ricerca di verità. Perciò deploro vivamente l'episodio verificatosi oggi a Torino ai danni del Presidente del Senato e ogni forma di contestazione aggressiva sia verso figure di particolare responsabilità istituzionale sia verso qualsiasi esponente politico nell'esercizio della sua inconfutabile libertà di parola e di opinione''.



- Gianfranco Fini, parlando dal palco della festa dell'Api a Labro, a proposito delle contestazioni ha aggiunto: "Il rispetto delle istituzioni è l'abc della politica".-




Il segretario del PD, che ha preso il posto di Bertinotti, si rammarica per la gazzarra indecente che ha disturbato il dibattito tra Schifani e Piero Fassino: "Il dibattito politico, anche il più aspro deve segnare un confine netto con la prepotenza e la prevaricazione. Le nostre feste vivono come luoghi aperti di incontro e di discussione politica. Così le abbiamo volute, così sono e saranno. Qualcuno si levi dalla testa di poterci intimorire o farci derogare da questa scelta".

Pier Casini il protetto (Udc): "La mia solidarietà al presidente Schifani è totale” aggiunge - Di Pietro e i 'grillini' seminano odio e sono incompatibili con qualsiasi progetto serio di governo".- Parole già sentite non solo per la lega!

Antonio Di Pietro: "Sono semplicemente difensori del legalità, della democrazia e degli onesti cittadini. E' ora di dire basta a questa ipocrisia imperante. Siccome molti si sono ritrovati ad avere, dalla mattina alla sera, importanti incarichi quali la presidenza del Senato o altre cariche istituzionali, si ritengono immuni da ogni critica".



La Bindi: la furbetta strada facendo avendo perso gli insegnamenti del galantuomo Vittorio Bachelet, ha proposto una sorta di patto - "Noi - ha detto - facciamo le primarie e voi vi impegnate a non far perdere il centrosinistra"-.






GRILLO: "Questo è solo l'inizio -commenta Beppe Grillo -. Devono rendersi conto che è finita. Che si blindino con i poliziotti antisommossa, chiamino Maroni e l'esercito. Paghino la gente che va ai comizi per applaudirli. Oppure se ne vadano a casa". Così il comico leader del Movimento 5 Stelle commenta quanto accaduto alla festa del Pd. "Io non sono l'autore o il sobillatore, io interpreto quello che vedo e che sento: la gente non ce la fa più". Gli autori della contestazione sono "persone educate, perbene che manifestano un pensiero assolutamente giusto". Il comico ce l'ha anche Napolitano: "Perché non prende le difese dei cittadini? Napolitano deve far rispettare la costituzione".



La BASE DELLA POLITICA È LA DEMOCRAZIA, E LA SI REALIZZA DEMOCRATICAMENTE SCEGLIENDO TRA I MIGLIORI CITTADINI PER VOCAZIONE NON PROFESSIONE, se ciò non avviene è la piovra che si rigenera!
Lorenzo pontiggia
il Poeta