Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

Ragni e cicale

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  • tiro stt
    00 01/09/2010 13:35



    Eravamo seduti nella nostra stanza d'albergo io avevo fumato troppo e tentavo di vomitare nel bagno mentre Daniele dormiva sul suo letto, sul comodino che separava i nostri letti la sveglia
    non accennava un suono e Rutto la guardava ticchettare.
    Rutto era il nostro gatto, Daniele l'aveva chiamato così.
    Era incredibilmente agile e snello, stupendo. Di un grigio tendente al nero e con la coda lunga come quella di un gatto selvatico. Non so quale lancetta guardasse ma sembrava molto interessato.
    "Dio, non ho mai visto le nuvole..." dissi lavandomi i denti.
    Daniele non si svegliava.
    "DIO!"
    Daniele di svegliò di colpo
    "Non ho mai visto le nuvole" ripetei.
    "Ma lasciami dormire, è ancora presto... fatti una canna..."
    "Fosse per te dormiremmo per sempre. Dai, vestiti, andiamo a prendere un caffè. Chiama Sara."
    Sara lavorava per il tabaccaio della stazione. Mi piaceva molto. Doveva aver avuto dei problemi in passato, lo si poteva capire subito, a prima vista.
    Credo che lei fosse inconsapevole di dare quest'impressione, o forse sì, che importa. L'importante per me era la calma che provavo parlando con lei: ci sono persone che hanno il potere di metterti a tuo agio, di tranquillizzarti. Conosco poche persone così, ma non sempre loro si sentono a loro agio con me.
    Sara stava bene con me, ne ero convinto.
    "Senti un po', Lore"-il tono di Dani diventava sarcastico mentre si allacciava le scarpe- "lo sai che a Sara piacciono le ragazze... Cos'è, la voi convertire?"

    *
    Doveva avere pianto.
    Mi corse incontro e mi abbracciò stringendomi forte, puzzava di alcol ed aveva le mani
    bagnate e calde. "Lore!
    Lore..." diceva, io sentivo solo il suo seno sul petto,a volte sono veramente insensibile -pensai,
    ma chi se ne frega e con la mano sotto i suoi capelli le strinsi la testa sul mio collo, lei singhiozzò un poco poi la lasciai e ci guardammo. Le sorrisi:
    "Dai, andiamo a fare colazione"

    Entrati nel bar Daniele ordinò due caffè e un cappuccino facendo l'occhiolino alla barista. Aveva un'ossessione per le donne che servivano da bere, più di una volta era finito nel ripostiglio con qualcuna di loro anche donne sui cinquant'anni; non faceva una gran differenza per lui
    basta che fossero vere donne da bancone, di quelle che sorridono a denti stretti
    e non ridono mai di gusto.
    Per fortuna questa della stazione era un osso troppo duro persino per lui.
    Non avevo nessuna voglia di aspettarlo mentre scopava, e poi tornava sempre con un sorrisino da imbecille e mi metteva le dita in faccia: "Senti, profumo di donna! e di vinaccio!" Adoravo
    questo inutile cretino.

    *

    "La conosci la storia della cicala e la formica Lore? Tu sei una cicala"
    "Non centra niente questo dannata lesbica, ho detto che voglio farlo con te, andiamo nella mia camera d'albergo, lasciamo Dani un pò a giro. Vedrai la nostra camera, finalmente conoscerai Rutto. Sono sicuro che ci guarderà mentre lo facciamo, lo fa sempre."
    "Per te non c'è mai niente di serio, eh Lore? Deve essere sempre tutto un gioco...Sei una stupida cicala del cazzo...e poi devo badare alla tabaccheria" disse spegnendo la sigaretta poi mi abbracciò,
    mi diede un bacio sul collo e continuò "...mai niente di serio per te, vero? Mai niente..."
    "Le formiche non hanno l'anima" mi scostai e gettai la sigaretta che rimase in bilico, accesa, sul bordo del marciapiede "sapevi che le cicale vivono quasi 8 anni sottoterra? Sì, cibandosi
    delle radici degli alberi e poi vivono un mese sotto il sole escono e cantano solo per trovare le femmine e accoppiarsi. Otto anni nel fango paludoso dei salici e un mese di sesso, poi la morte.
    Le cicale sono insetti drammatici, d'altri tempi"
    Lei mi guardava con una faccia furbetta e disse "pensi davvero di fregarmi così?"
    "Questo era il piano"
    "Povero cocco!"

    Daniele uscì dalla porta proprio del momento di silenzio in cui eravamo caduti.
    "Cioè, mi avete lasciato lì da solo per stare qua in silenzio? Begli infami!"
    "Stai zitto Dano. Sara, ci vediamo" dissi e mi incamminai verso l'albergo, erano le nove e mezza, io e Daniele avevamo il servizio alle 10.30, volevo farmi un fischione prima di entrare in cucina.
    "Aspetta, Lore!" gridò lei, ma a me non è mai piaciuto tornare indietro dopo che ho detto 'ciao'.
    "Sara, non te la prendere, ci vediamo domani"
    "Ciao Daniele, cerca di calmare quel pazzo furioso"
    "E' una guerra persa, meglio prenderlo così com'è.... Ciao."
    "Ciao"
    Daniele mi raggiunse quando eravamo a circa 100 metri dalla porta di servizio.
    "Mi vuoi aspettare? Cristo d'un cristo, rallenta!"
    Entrammo praticamente insieme, ormai si erano fatte le 10 quando accesi la canna. Eravamo seduti nella stanza che dividevamo da quasi due mesi lui mi guardava aspettando che gliela passassi, aprì
    una birra e bevemmo e fumammo fino alle dieci e venticinque in completo silenzio poi lui andò nello spogliatoio di sala ed io in quello di cucina. Rutto mangiava dalla ciotola
    che avevo riempito prima di uscire e ci avrebbe aspettato sdraiato a guardare il cielo dalla finestra.

    *

    Il servizio sembrava non finire mai avevo le mascelle serrate da più di un ora. Non riuscii a dire una parola fino alle 14, poi andai a cambiarmi e mi rinchiusi in camera.
    Rutto mi veniva incontro come un nobile che accoglie il buffone.
    Non tutti sanno che i gatti alzano la coda al cielo ben tesa per dire "benvenuto" al contrario dei cani che lo fanno per difendere il proprio territorio o per incutere timore, anche per questi linguaggi diversi cani è gatti non vanno d'accordo.
    A Dano mancava ancora un ora prima di uscire io giocherellavo con il pacchetto di sigarette. Lo tenevo con l'indice un angolo e l'altro appoggiato al tavolo in obliquo come un aquilone e lo facevo roteare con il pollice. Eddy dice che è un gioco che fanno gli albanesi.
    Ero diventato considerevolmente bravo.
    Driiiiiiiiiiiiiiiin. Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin. Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
    Era Sara.
    "Lore non hai il diritto di lasciarmi a gridare per la strada! non hai il DIRITTO!"
    -Sara guarda che butto giù, pensai
    "NON HAI IL DIRITTO"
    -Sara... e dissi
    "Senti hai intensione di continuare ancora molto?"
    "Dovevo parlarti ti ricordi?"
    "Dì..."
    "Anna mi ha chiesto, e ... anche io lo voglio...cioè.."
    "Sara non avere paura, dimmi"
    "Cosa fai stasera?"

    *

    Ci mettemmo d'accordo per quella sera alle 10 e mezza. Mio dio, il pensiero che volessero fare sesso in 3 mi mandava fuori di testa.
    Immaginavo di guardarle mentre lo facevano e farmi desiderare, avrebbero dovuto supplicarmi, avrebbero dovuto insultarmi e prendermi con odio.
    Arrivò Daniele, l'avrei coinvolto nella cosa una volta iniziata, o almeno speravo.
    "Vado a fare la doccia. Sono incazzato nero. Un figlio di su mà mi ha pisciato nell'armadietto. No ti rendi conto? Nell'armadietto!"
    "Meglio che in bocca Dano"
    "Se lo prendo lo tronco! Gli strappo le palle a quel cretino"
    "Che ne sai che non è stata un donna? Magari Chiara, quella dei piani"
    "Naaa...non è abbastanza largo per starci seduti dentro e poi lo schizzo comincia ad altezza ginocchio, non può essere stata una donna"
    "Oppure è quello che vuole farci credere..."
    "Lo tronco, se lo trovo, lo TRONCO!"
    Andò a farsi la doccia.
    Era stato Vincenzo, uno dei cuochi, ma come facevo a dirglielo? Dopotutto ciò che vedi in cucina deve restare in cucina. Ricordo che conobbi un marocchino quando lavoravo al Francia&Quirinale,
    lo chiamavano tutti Franco, insomma questo tipo veniva e andava dalla cucina come se niente fosse, era un tipo simpatico ed aveva un gran fumo, ma questo non gli bastava per farsi benvolere dal pasticciere.
    Bene.
    Un giorno mentre il pasticciere friggeva le sue praline di gelato convinse Franco, che passava di lì in quel momento, ad assaggiare l'olio dicendogli che era freddo. "senti che buono è ora,
    senti Franchino, è freddo e dolce come il paradiso".
    Avevo le lacrime agli occhi quando Franco immerse le dita nella padella.

    *

    Dopo aver dormito qualche ora mi venne fame e cenai. L'incontro che mi aspettava non si sarebbe certo fatto aspettare e siccome non sapevo ancora cosa sarebbe successo avevo una sensazione strana, tipica dell'attesa.
    Era passato un giorno ancora e ancora non avevo imparato niente. Solo un vociare continuo si era fermato nella mia testa e si limitava a stagnare senza infastidirmi.
    Ma il fatto che non mi infastidisse non eliminava la sua presenza; cosa significhiamo io e Sara? e Daniele? e Franchino?
    Per quale ragione continuavamo a portare avanti i nostri piccoli "riti", i nostri modi di fare? Forse sarebbe stato meglio essere come Rutto che seguiva i suoi istinti senza farsi domande.
    Salutai Daniele ed andai verso casa di Sara.

    *

    Anna mi aspettava davanti alla porta, Sara stranamente restava dietro di lei senza guardarmi. Credevo fosse per imbarazzo.
    Vidi brillare la lama solo quando la porta si chiuse e affondò nel mio collo, trapassandomi da parte a parte, salda, nella mano di Anna.
    Non avevo neanche dato la buonanotte a Rutto.
    Estrasse il coltello con un gran fiotto di sangue e caddi all'indietro come un'orca che affiora e spruzza con forza nell'aria. Sara piangeva in un angolo ed Anna mi guardava seduta,
    con le gambe conserte. Sul soffitto, s'una ragnatela, le mosche affollavano il corpo morente
    del ragno.


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    =PanFlute=
    Sesso: Maschile
    00 01/09/2010 17:06
    secondo me il finale è un po' troppo colorito, e c'è qualche errore grammaticale e di punteggiatura qua e là(non vorrei essere il tuo editor). Nel complesso però mi è piaciuto molto.


    a si biri

  • tiro stt
    00 02/09/2010 12:09

    Grazie della lettura. Grammatica e punteggiatura per me sono un dramma!

    alla prox,
    lore
  • gasparastampami
    00 06/09/2010 10:28
    Ciao Lore, i personaggi sono ben fatti, anche la storia c'è.
    E il fatto che io sia riuscita a leggerla tutta vuol dire che "acchiappa".
    Non so se il tuo è un inizio, ma mi piace.
    ciao
    susy