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La legge del 7. ( o dell'ottava).

  • Messaggi
  • Sandrin-drinn
    00 19/08/2010 12:45

    Questo é un brano del libro "Frammenti di un'unsegnamento sconosciuto" di G.I.Gurdjieff.
    Quando ho letto per la prima volta questo capitolo, tanti anni fà, ho pensato: "Cavolo !! Possibile che nessuno abbia mai fatto caso a questa cosa che é sotto gli occhi di tutti ??!

    Buona lettura !!
    ................................................................

    "Il numero di leggi fondamentali che regolano tutti i processi nel
    mondo e nell'uomo è molto esiguo. Differenti combinazioni numeriche
    di poche forze elementari creano tutta l'apparente varietà dei fenomeni.
    "Per comprendere la meccanica dell'universo è necessario ridurre
    i fenomeni complessi a queste forze elementari.
    "La prima legge fondamentale dell'universo è la legge delle tre forze,
    o tre principi, ovvero, come spesso la si chiama, la Legge del Tre.
    Secondo questa legge, in tutti i mondi senza eccezione, ogni azione,
    ogni fenomeno, è il risultato di un'azione simultanea di tre forze: positiva,
    negativa e neutralizzante. Ne abbiamo già parlato e ritorneremo
    su questa legge ogni volta che inizieremo una nuova linea di studio.
    "La seconda legge fondamentale dell'universo è la Legge del Sette
    o Legge dell'ottava.
    "Per comprendere il significato di questa legge, occorre considerare
    che l'universo consiste di vibrazioni. Queste vibrazioni agiscono in ogni
    tipo di materia, quale che sia il suo aspetto e la sua densità, dalla più
    sottile alla più grossolana; esse hanno diverse origini e vanno in tutte
    le direzioni, incrociandosi; urtandosi, diventando più forti, più deboli,
    arrestandosi l'una con l'altra e così via.
    "Secondo le concezioni abituali dell’Occidente, le vibrazioni sono
    continue. Ciò significa che le vibrazioni sono generalmente considerate
    come procedenti in modo ininterrotto, ascendendo o discendendo per
    tutto il tempo in cui continua ad agire la forza del loro impulso originario,
    vincendo la resistenza dell'ambiente nel quale si sviluppano. Non
    appena si esaurisce la forza d'impulso e la resistenza dell'ambiente
    prevale, le vibrazioni naturalmente ricadono e si interrompono. Ma,
    fino a quel momento, cioè fino all'inizio del loro naturale declino, le
    vibrazioni si sviluppano uniformemente e gradualmente e, in assenza di
    resistenza, possono anche prolungarsi all'infinito. Così, uno degli assunti
    fondamentali della fisica contemporanea è la continuità delle vibrazioni,
    che tuttavia non è mai stato formulato in modo preciso, per
    l'assenza di qualsiasi obiezione. È vero che alcune delle più recenti
    teorie cominciano a metterlo in discussione, ciò nonostante, la fisica
    contemporanea è ancora molto lontana da una nozione corretta della
    natura delle vibrazioni o da ciò che corrisponde alla nostra concezione
    delle vibrazioni nel mondo reale.
    "A questo proposito, il punto di vista dell'antica conoscenza si oppone
    a quello della scienza contemporanea, perché essa pone alla base
    della sua comprensione delle vibrazioni il principio della loro discontinuità.

    "II principio della discontinuità delle vibrazioni significa che la necessaria
    e ben determinata caratteristica di tutte le vibrazioni della natura,
    siano esse ascendenti o discendenti, è di svilupparsi in modo non
    uniforme, ma con periodi di accelerazione e di rallentamento. Questo
    principio può essere formulato con una precisione ancora maggiore, dicendo
    che la forza d'impulso originale delle vibrazioni non agisce in
    modo uniforme, ma in un certo modo si rafforza o si indebolisce alternativamente.
    La forza d'impulso agisce senza cambiare di natura e le
    vibrazioni si sviluppano in un modo regolare soltanto durante un certo
    tempo che è determinato dalla natura dell'impulso, dall'ambiente, dalle
    condizioni e così via. Ma ad un dato momento interviene un certo
    tipo di cambiamento: le vibrazioni cessano per così dire di obbedire
    all'impulso originale e, per un breve tempo, rallentano, cambiando sino
    ad un certo punto di natura o direzione; per esempio, le vibrazioni
    ascendenti ad un certo momento cominciano ad ascendere più lentamente
    e le vibrazioni discendenti cominciano a discendere più lentamente.
    Dopo questo rallentamento temporaneo, sia nella ascesa che
    nella discesa, le vibrazioni riprendono il loro corso anteriore e ascendono
    o discendono di nuovo regolarmente sino a quando non si produce
    un nuovo arresto nel loro sviluppo. A questo proposito, è significativo
    notare che i periodi di azione uniforme dell'inerzia acquisita
    non sono uguali e che i periodi di rallentamento delle vibrazioni non
    sono simmetrici. L'uno è più corto, l'altro è più lungo.
    "Per determinare questi periodi di rallentamento, o meglio gli arresti
    nella salita e nella discesa delle vibrazioni, si dividono le linee di
    sviluppo delle vibrazioni in sezioni corrispondenti al doppio o alla
    metà del numerò di vibrazioni in un tempo dato.
    "Immaginiamo una linea di vibrazioni crescenti. Consideriamole nel
    momento in cui la loro frequenza è 1.000. Dopo un certo tempo, il
    numero delle vibrazioni è raddoppiato, ossia raggiunge 2.000.
    1.000 2.000
    I--------------------------------------------------------------I
    E stato accertato che, in questo intervallo tra un numero dato di
    vibrazioni e un numero due volte più grande, vi sono due punti in
    cui si produce un rallentamento nella progressione delle vibrazioni.
    L'uno è a breve distanza dal punto di partenza, l'altro quasi alla fine.
    1.000
    I-------------------I-----------------------I------------I 2000
    "Le leggi che determinano il rallentamento delle vibrazioni o la
    loro deviazione dalla direzione primitiva erano conosciute dalla scienza
    antica. Queste leggi erano debitamente incorporate in una formula
    o diagramma che si è conservato fino ai nostri giorni. In questa for
    mula, il periodo al termine del quale le vibrazioni sono raddoppiate
    era diviso in otto gradini disuguali, corrispondenti al tasso di progressione
    delle vibrazioni. L'ottavo gradino è la ripetizione del primo,
    con un numero doppio di vibrazioni. Questo periodo, ossia la linea
    di sviluppo delle vibrazioni, misurato a partire da un dato numero di
    vibrazioni sino al momento in cui questo numero è raddoppiato, è
    chiamato ottava, cioè l’insieme di otto parti.
    "Il principio della divisione in otto intervalli disuguali del processo
    al termine del quale le vibrazioni sono raddoppiate, è fondato sullo
    studio della progressione non uniforme delle vibrazioni nell'ottava intera
    e i diversi gradini dell'ottava mostrano l'accelerazione e il rallentamento
    del suo sviluppo nei differenti momenti.
    "Racchiusa in questa formula, l'idea di ottava è stata trasmessa da
    maestro ad allievo, da una scuola ad un'altra. In tempi molto lontani,
    una di queste scuole scoprì la possibilità di applicare questa formula
    alla musica. È così che fu ottenuta la scala musicale di sette toni, conosciuta
    nella più remota antichità, poi dimenticata, e di nuovo scoperta
    o 'ritrovata'.
    "La scala di sette toni è la formula di una legge cosmica elaborata
    da antiche scuole e applicata alla musica. Se tuttavia studiamo le manifestazioni
    della legge di ottava nelle vibrazioni di altro genere, vedremo
    che le leggi sono ovunque le stesse. La luce, il calore, le vibrazioni
    chimiche, magnetiche ed altre sono sottomesse alle stesse leggi
    delle vibrazioni sonore; per esempio lo spettro della luce è conosciuto
    dalla fisica; in chimica, il sistema periodico degli elementi è senza
    alcun dubbio strettamente legato al principio di ottava, benché questa
    corrispondenza non sia stata pienamente chiarita dalla scienza.
    "Uno studio della struttura della scala musicale offre una base eccellente
    per comprendere la legge cosmica d'ottava.
    "Prendiamo ancora una volta l'ottava ascendente, ossia l'ottava in
    cui la frequenza delle vibrazioni aumenta. Supponiamo che questa ot
    tava cominci con 1000 vibrazioni al secondo. Designiamo queste 1000
    vibrazioni con la nota do. Le vibrazioni sono crescenti, ossia la loro
    frequenza aumenta. Il punto in cui la frequenza raggiunge 2000 vibra
    zioni sarà il secondo do, vale a dire il do dell'ottava seguente:

    do --------------------------------------------------------------do
    "II periodo tra un do e il do seguente, ossia un'ottava, è diviso in
    sette parti disuguali, perché la frequenza delle vibrazioni non aumenta
    uniformemente.

    do ré mi fa sol la si do

    I-------I-------I-------I------ I ------ I ------ I ------ I ------ I

    "II rapporto di intensità delle differenti note o della loro frequenza
    di vibrazioni si stabilirà come segue:
    "Se attribuiamo a do valore 1, allora re ne sarà i 9/8, mi i 5/4, fa
    i 4/3, sol i 3/2, la i 5/3, si i 15/8 e do avrà valore 2.
    1 9/8 5/4 4/3 3/2 5/3 15/8 2
    do re mi fa sol la si do

    "La differenza nell'accelerazione delle vibrazioni, o progressione
    ascendente delle note, o differenza di tono sarà la seguente:

    tra do e re 9/8 : 1 = 9/8
    tra re e mi 5/4 : 9/8 = 10/9
    tra mi e fa 4/3 : 5/4 = 16/15 (progressione rallentata)
    tra fa e sol 3/2 : 4/3 = 9/8
    tra sol e la 5/3 : 3/2 = 10/9
    tra la e si 15/8 : 5/3 = 9/8
    tra si e do 2 : 15/8 = 16/15 (progressione di nuovo
    rallentata)
    "Le differenze tra le note, o le differenze di altezza delle note, sono
    chiamate intervalli. Vediamo che vi sono tre specie di intervalli nell'ottava:
    9/8, 10/9 e 16/5, ciò che, in numeri interi, corrisponde a
    405, 400 e 384. Il più piccolo intervallo: 16/15, si trova tra mi e fa,
    e tra si e do. Sono questi precisamente i due punti di rallentamento
    nell'ottava.
    "Nella scala musicale di sette toni, si considera teoricamente che vi
    siano due semitoni tra due note successive, salvo che per gli intervalli
    mi-fa e si-do, che hanno un solo semitono e nei quali il secondo
    semitono è considerato come mancante.
    "In questo modo, si ottengono venti note, delle quali otto fondamentali:
    do, re, mi, fa, sol, la, si, do, e dodici intermedie; due fra
    ciascuna delle coppie di note seguenti:
    DO - RE
    RE - MI
    FA - SOL
    SOL - LA
    LA - SI

    e una tra le due coppie di note seguenti:
    MI - FA
    SI - DO

    "Ma in pratica, ossia in musica, invece di dodici semitoni intermedi,
    se ne considerano soltanto cinque, cioè un semitono tra:
    DO - RE
    RE - MI
    FA - SOL
    SOL - LA
    LA - SI
    "Tra mi e fa e tra si e do, il semitono manca.

    "In questo modo, la struttura della scala musicale da uno schema
    della legge cosmica degli intervalli o semitoni mancanti. Diciamo a
    questo proposito che, quando si parla di ottave sia in senso 'cosmico'
    che in senso 'meccanico', solo gli intervalli mi-fa e si-do sono chiamati
    intervalli.
    "Se ne cogliamo tutto il significato, la legge dell'ottava ci da una
    nuova spiegazione della vita intera, del progresso e dello sviluppo dei
    fenomeni su tutti i piani dell'universo da noi osservato. Questa legge
    spiega perché in natura non vi sono linee diritte, ed anche perché non
    possiamo né pensare, né fare, perché tutto in noi si pensa da sé, perché
    tutto in noi accade, e accade generalmente in modo contrario a
    quello che desideriamo o aspettiamo. Tutto ciò è l'effetto chiaro e
    diretto degli intervalli o rallentamenti nello sviluppo delle vibrazioni.
    "Che cosa precisamente succede al momento del rallentamento delle
    vibrazioni? Avviene una deviazione dalla direzione originale. L'ottava
    comincia nella direzione indicata dalla freccia:
    "Ma una deviazione ha luogo tra mi e fa; la linea cominciata al do
    cambia direzione:
    e attraverso fa, sol, la e si, essa discende con un certo angolo rispetto
    alla sua direzione originale, indicata dalle prime tre note. Tra si e do
    si trova il secondo intervallo, una nuova deviazione, un altro cambiamento
    di direzione.

    ( in queto punto c'é un immagine, ma non ho potuto inserirla. Chi vuole può trovarla nel testo originale).

    "Ad ogni ottava, la deviazione è più accentuata, in modo che la
    linea delle ottave arriva a formare un semicerchio e procede in una
    direzione opposta alla direzione originaria.

    (...anche quì un'altra immagine).

    "Nel suo ulteriore sviluppo, la linea delle ottave, o linea di sviluppo
    delle vibrazioni, può ritornare alla sua direzione primitiva e quindi
    formare un cerchio completo.
    "Questa legge dimostra perché, nelle nostre attività, non c'è mai
    niente che vada in linea retta, perché, avendo cominciato a fare una
    cosa, ne facciamo poi un'altra interamente diversa, sovente l'opposto
    della prima, senza tuttavia notarlo e continuando a pensare di seguire
    sempre la stessa linea.
    "Fatti come questi e molti altri possono essere spiegati soltanto con
    la legge dell'ottava, attraverso una comprensione del ruolo e del significato
    degli 'intervalli' che obbligano costantemente la linea di sviluppo
    delle forze a modificare la propria direzione, a spezzarla, a curvarla,
    a mutarla nel 'proprio contrario', e così via.
    "Le cose vanno sempre in questo modo e noi possiamo osservare
    ovunque questi cambiamenti di direzione. Dopo un certo periodo di
    attività energica, di emozione intensa o di comprensione giusta, una
    reazione interviene, il lavoro diviene noioso e trascurato, momenti di
    stanchezza e di indifferenza appaiono nel sentimento; invece di pensare
    rettamente, si cercano dei compromessi; si sopprimono o si scartano
    i problemi difficili. La linea però continua a svilupparsi, ma non
    più nella stessa direzione dell'inizio. Il lavoro diventa meccanico, il

    sentimento, sempre più debole, si abbassa al livello degli avvenimenti
    abituali di ogni giorno. Il pensiero diventa dogmatico, letterale. Tutto
    si svolge così per un certo tempo, poi vi è di nuovo una reazione, un
    arresto, una deviazione. Lo sviluppo della forza può proseguire ancora,
    ma il lavoro che era stato cominciato con ardore ed entusiasmo è diventato
    una formalità obbligatoria ed inutile; numerosi elementi estranei
    sono entrati nel sentimento: considerazione, oppressione, irritazione,
    ostilità; il pensiero gira in cerchio, ripetendo ciò che già sapeva
    e ci si smarrisce sempre di più.
    "Lo stesso fenomeno si ripete in tutte le sfere dell'attività umana.
    In letteratura, scienza, arte, filosofia, religione, nella vita individuale e
    soprattutto nella vita sociale e politica, possiamo osservare come la
    linea di sviluppo delle forze devia dalla sua direzione originale e, dopo
    un certo tempo, va in una direzione diametralmente opposta, sempre
    conservando il nome di prima. Uno studio della storia intrapreso da
    questo punto di vista rende palesi i fatti più strani, ma ‘1'umanità
    meccanica' non desidera notarli. Forse gli esempi più interessanti di
    tali cambiamenti di direzione nella linea di sviluppo delle forze possono
    essere trovati nella storia delle religioni, soprattutto nella storia
    della religione cristiana, se la si studia imparzialmente. Pensate quanti
    giri ha dovuto fare la linea di sviluppo delle forze per andare dall'amore
    predicato dal Vangelo fino all'Inquisizione; per andare dagli
    ascetici dei primi secoli, che studiavano il cristianesimo esoterico, agli
    scolastici, che calcolavano quanti angeli potevano stare sulla punta di
    un ago.
    " La legge dell'ottava spiega parecchi fenomeni della nostra vita, che
    altrimenti sarebbero incomprensibili.
    "Il primo è il principio della deviazione delle forze.
    "Il secondo, il fatto che nulla al mondo resta sempre allo stesso
    posto o rimane ciò che era; tutto si muove, tutto si sposta, cambia,
    e, inevitabilmente} sale o scende, si rinforza o si indebolisce, si sviluppa
    o degenera, vale a dire si muove su una linea d'ottava o ascendente
    o discendente.
    "E il terzo è che nello sviluppo stesso delle ottave, ascendenti o discendenti,
    si verificano costantemente delle fluttuazioni, delle crescite
    e decrescite.
    "Finora abbiamo parlato soprattutto della discontinuità delle vibrazioni
    e della deviazione delle forze. Ora dobbiamo afferrare chiaramente
    due altri principi: quello dell'inevitabilità sia della salita che
    della discesa in ogni linea di sviluppo delle forze, e quello delle fluttuazioni
    periodiche, ossia delle crescite e decrescite su ogni linea, sia
    ascendente che discendente.

    "Nulla può svilupparsi restando al medesimo livello. La salita o la
    discesa sono la condizione cosmica inevitabile di ogni azione. Noi non
    comprendiamo e non vediamo ciò che avviene intorno a noi e dentro
    di noi, sia perché non teniamo mai conto della inevitabilità della discesa
    quando non c'è salita, sia perché prendiamo la discesa per una
    salita. Queste sono due delle cause fondamentali delle nostre illusioni
    su noi stessi. Non vediamo la prima, perché pensiamo sempre che le
    cose possano restare a lungo sullo stesso livello; e ignoriamo la seconda,
    perché le salite, là dove noi le vediamo, sono in realtà impossibili,
    così impossibili come lo sviluppo della coscienza con dei mezzi meccanici.
    "Avendo imparato a distinguere le ottave ascendenti e discendenti
    nella vita, dobbiamo imparare a distinguere salita e discesa nelle ottave
    stesse. Qualsiasi lato della nostra vita si consideri, possiamo vedere
    che niente può restare uguale e costante; dappertutto e in ogni cosa
    continua un'oscillazione simile a quella di un pendolo, ovunque e in
    tutte le cose le onde si sollevano e ricadono. La nostra energia, nell'una
    o nell'altra direzione, aumenta all'improvviso, poi si affievolisce
    altrettanto rapidamente; i nostri umori 'migliorano' o 'peggiorano' senza
    alcuna ragione apparente; i nostri sentimenti, desideri, intenzioni,
    decisioni, tutto passa di volta in volta per dei periodi di ascesa o discesa,
    tutto si rinforza o si indebolisce.
    "Vi sono nell'uomo forse centinaia di pendoli in movimento. Queste
    salite e queste discese, queste fluttuazioni dei nostri umori, dei nostri
    pensieri, sentimenti, energie, determinazioni, corrispondono sia ai periodi
    di sviluppo delle forze da un intervallo all'altro, sia agli intervalli
    stessi.
    "Questa legge dell'ottava, nelle sue tre manifestazioni principali,
    condiziona numerosi fenomeni, sia di natura psichica, sia di natura
    organica, ossia collegati direttamente alla nostra vita. Dalla legge dell'ottava
    dipendono l'imperfezione e la ristrettezza del nostro sapere
    in tutti i campi senza eccezione, principalmente perché cominciamo col
    prendere una direzione e dopo, senza notarlo, finiamo con l'andare in
    un'altra.
    "Come abbiamo già detto, la legge dell'ottava in tutte le sue manifestazioni
    non era ignorata dall'antica conoscenza.
    "Persino la nostra divisione del tempo, ossia i giorni della settimana
    suddivisi in sei giorni di lavoro e una domenica, è in rapporto
    con le proprietà e le condizioni interiori della nostra attività, che dipendono
    dalla legge generale. Il mito biblico della creazione del mondo
    in sei giorni e un settimo nel quale Dio si riposa dal suo lavoro, è

    pure un'espressione della legge dell'ottava, o una indicazione di essa,
    sebbene incompleta.
    "Le osservazioni basate su una comprensione della legge dell'ottava
    mostrano che le 'vibrazioni' possono svilupparsi in modi diversi. Nelle
    ottave interrotte, esse sorgono e cadono, sono trascinate e inghiottite
    da vibrazioni più forti che le intersecano o che vanno in una direzione
    contraria. Nelle ottave che deviano dalla direzione originale le
    vibrazioni cambiano di natura e danno risultati opposti a quelli che
    si sarebbero potuti aspettare all'inizio.
    "Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti,
    le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo
    sempre la direzione presa all'inizio.

  • Sandrin-drinn
    00 20/08/2010 11:28

    Sono riuscito a caricare le due immagini che mancavano nel testo !
    meglio tardi che mai !! Scusate !
    Ho voluto metterle perché con l'aiuto di questi semplici schemi è molto più facile comprendere il principio della discontinuità delle vibrazioni e il loro cambio di direzione ad ogni "intervallo" .
    [IMG]http://[IMG]http://i37.tinypic.com/23h4v42.jpg[/IMG][/IMG]
    [IMG]http://[IMG]http://i37.tinypic.com/30mbrj5.jpg[/IMG][/IMG]

  • Sandrin-drinn
    00 20/08/2010 11:33

    Ah, dimenticavo !
    Devo fare una correzione: il libro da cui ho estrapolato il brano postato non è di G.I.Gurdjieff, come avevo erroneamente scritto, ma di P.D.Ouspensky.

    scusate di nuovo !!