Resoconto dei png immaginati da ossian
Mablung di Ian Iaur é il soldato
, l' ordine, la disciplina, ma anche la ferocia aggressiva. É buono, e onesto, e diretto, e crede fermamente nella funzione della gerarchia, sia quella degli strati sociali che in quella dei militari. Rispettare una consegna é per lui la cosa giusta da fare, e non ama prendere scorciatoie o usare trucchi per raggiungere il suo scopo. Tratti che peró, nel mezzo della guerra e dell´orrore si attenuano parecchio. Mablung ha una mente semplice, in confronto a un politico, ma duttile, acuta e versatile quando si tratta di fare la cosa che gli riesce meglio: vincere la guerra. Ai nemici arresi si concede e si offre quartiere, e l´onore va mantenuto ad ogni costo. La tortura é disdicevole, e non permetterebbe mai che si usi violenza a donne, vecchi e bambini, non importa se dunlandiani, carrieri, esterling o variag. É severissimo coi suoi uomini, ed ancor piú severo con se stesso, ma quando é ora di farsi avanti ed estrarre la spada, non lo vede come un dovere, ma come una vera e propria gioia! Il cozzare delle lame, le urla di guerra, gli scudi schiantati, il tuono degli zoccoli dei cavalli. Nel mezzo di tutto quel frastuono, la sua mente acquista chiarezza, visione, rapiditá.
Widfára é il poliziotto, invece.
É un solitario, per lo piú. Non insegna agli altri il lor mestiere, e quando é in una éored sa che deve comportarsi come un soldato, lo va tutto a remengo. Quando é in caccia invece, le cose sono parecchio diverse. Si aspetta che chi lo segue sia in grado di badare a se stesso e di non rallentarlo. L´agguato ed il sotterfugio non sono affatto disdicevoli, anzi. É una vita pericolosa la sua, perché se la deve vedere con assassini e briganti, gente che non ha nulla da perdere nella vita, ed é spesso solo ad affrontarli. Ci si aggiunga madre natura, con le intemperie, gli ostacoli naturali, la fame e la sete e il freddo, le bestie selvatiche, gli orrori della terra di mezzo che certo non stanno a badare alla sua missione (orchi, lupi, corvi, ragni...). Il fine, per Widfára, giustifica appieno i mezzi. Se cosí non fosse, sarebbe morto anni fa. Non che sia un uomo senza onore. Non leverebbe la mano su un anziano, o una donna, o un bambino, salvo forse nel caso dei rozzi dunlandiani, ma non si farebbe problemi a "maltrattare" un pó anche le tre categorie di cui sopra, se questo potesse rendere la sua missione piú sicura, piú breve e cosí via. La storia, per Widfára, la scrivono i vincitori, e se hai un problema con questa filosofia, katsi tuoi.
Beren passa da lusso alla miseria, anche se non la piú abbietta. La madre aveva salvato un piccolo tesoro, nell´ora della fuga. Oltre a denaro sufficiente per tirare a campare per qualche anno senza patire la fame, aveva portato con se una cassa di libri. Beren crebbe nella cittá di XXXYYY, in un quartiere abbastanza povero. Lasciato a se stesso, sarebbe diventato probabilmente un altro bullo di strada. Ma la madre gli insegnó a comportarsi diversamente, a credere in se stesso, ad aiutare gli amici e perdonare i nemici, a cercare di vivere onestamente. Gli insegnó a leggere e scrivere, e le storie degli eroi passati. Gli insegnó la sua genealogia e da dove proveniva il suo sangue, gli parló del padre e delle sue imprese, ma anche a tenere per se quelle informazioni, a non vantarsene. Nei dodici anni che seguirono, Gilraen non sembrava invecchiare. Lavorava (con discrezione) per un farmacista locale, preparando unguenti e impacchi che donavano grandi benefici. In cambio, riceveva vitto ed alloggio in un affittacamere di un amico del farmacista. Quando Beren compí 10 anni, inizió a lavorare come "postino" per il farmacista, consegnando le medicine a domicilio.
All´etá di 16 anni, Gilraen sentí che era giunto il momento di restituire il dono del vigore e della giovinezza ad Eru. Si assicuró che Beren avesse tutto ben chiaro, e che sapesse cosa fare della sua vita da lí in poi. Poi spiró, addormentandosi al culmine della sua sapienza ed energia.
Beren rimase da solo, e cercó di compiere il proprio destino. Ritornare a Gondor dalla famiglia del Sovrintendente, che ormai lo dava per morto. Non era un impresa facile, peró. Gondor era lontanissima, e Beren non aveva di idea di come arrivarci. Se lo avessero riconosciuto, probabilmente, lo avrebbero ucciso o reso schiavo. Se ne restó cosí nella sua piccola cittá, in atesa di un occasione. Passó il tempo, e Beren si dimenticó del suo destino.
Crebbe nei bassifondi, dove divenne noto come Bernie Cuore d´Oro. Visse molti brutti momenti, e dovette imparare a difendersi, e a difendere coloro a cui teneva. Passó da un lavoro all´altro, etc etc...
e qui ti mollo perché devo andare a pranzo, e sono un pó a corto di Idee....ma di certo questo giovane virgulto di Gondor troverá un modo per tornare a nord, giusto?
Beren
Scout, misto gondoriano/dunadan/corsaro
Combattimento: lotta a mani nude, rissa, pugnale
Enfasi: raccogliere informazioni, percepire intenzioni, comandare, nascondersi, correre, conoscenze (locali), persuadere (e raggirare)
Abilitá speciali: conoscenza delle leggende, medicina, storia.
questi i pg