25/07/2010 Giro del Montalon dal Passo del Manghen (Lagorai)
Dopo una notte passata al fresco di Grumes, con Flavio, Claudio e Max ci dirigiamo verso il passo del Manghen (2047 m).
Scendiamo dall'auto e un vento gelido c'investe, dopo la caldazza subita nella bassa non ci sembra vero.
Prendiamo il sentiero 322 e saliamo alla forcella del Frate (2228 m). Da questo valico, in balia delle raffiche di vento, iniziamo un lungo traverso che ci porta a forcella Ziolera (2251 m) dove ci fermiamo a fare un pò di foto.
Proseguiamo poi, con vista da un lato sulla val Campelle e dall'altro su Cima d'Asta, fin sotto un anonima forcella. Qui, una superficiale visione della cartina :P e il classico pensiero "se i va anca quei doi el sarà el senter giust" ci fa sbagliare strada e arriviamo sotto Cima di Valpiana.. in effetti la valle sotto di noi è la val Campelle non la Cadino.. dietrofront!
Ritorniamo sui nostri passi e mangiamo sotto la succitata forcella, al riparo del vento.
Dopo un po' di relax proseguiamo verso forcella Pala del Becco (2235 m) e da questa scendiamo ripidamente (sent. 322 b) e per terreno infido verso la val Montalon e l'omonimo lago (2089 m).
Dal lago risaliamo alla forcella Montalon (2133 m) e da questa, con un interminabile sali e scendi con panorama sulla val Cadino, giungiamo al favoloso lago delle Buse (2060 m).
Sulle rive di questo lago, migliaia di anni fa, gruppi di cacciatori preistorici accendevano i fuochi dei loro accampamenti. E ora ci siamo noi.. l'evoluzione della specie (seeeeee!!!!).
Ci fermiamo nei pressi del lago per una pausa ristoratrice.
Attorno a noi è tutto uno svolazzare di libellule, ce ne sono a centinaia.
Dal lago, per un breve e piacevole sentiero tra i cembri, chiudiamo il giro ad anello e ritorniamo al passo del Manghen.
Dopo tre mesi trascorsi nei monti del Trentino Occidentale eccomi ritornata nei luoghi amati..
Lagorai!!!
[Modificato da Sittlieb 02/08/2010 15:00]
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"Tu hai una tale voce, o grande montagna, da annullare gli inganni e i dolori, voce non da tutti compresa, ma che i grandi, e i saggi e i buoni interpretano, e profondamente sentono, e fanno sentire agli altri". P.B. Shelley
"Fatto stupendo o cosa strana! L'orso. La belva si fa umana.
Stupor maggior che l'uomo nato, in belva or cerchi esser cangiato."