00 02/08/2010 14:32
“Agosto è un impostore, una fanciulla che sorride e poi, in un attimo, sparisce.”

Il caldo è gentile, quasi sottile, e ti culla come il ronzio di quelle mosche intrappolate nelle tende. Ti prende per mano e ti porta ancora quella strana visione, di quella sera:

- (Ale, la tua ragazza è uno schianto, detto da amico…stai attento a una così)
- (Sì, sì, ha ragione, io...con una come lei non esco più di casa…di casa, casa...)

Queste parole si rincorrono ossessive nella sua mente, con lo sguardo fisso sulle lancette dell’orologio. La sua ragazza è in ritardo, lei che è sempre puntuale oggi è in ritardo…

- (Lo sai che la Fede si è rivista con il suo ex l’altra sera, per caso al bar, ma non ti devi preoccupare, lei è persa di te, ti adora, te lo assicuro…)

Parole, visi, incontri scontri, futili fantasie gli martellano i pensieri…in una nuova condizione, mai vissuta...

- (No, io non sono geloso, per niente geloso, non ho alcun motivo per esserlo, alcuno...)

- Ciao, scusa il ritardo, ma c’era un traffico mai visto -
- Dove sei stata tutto questo tempo!!! potevi chiamarmi almeno -
- Ti ho chiesto scusa, ero in macchina, pioveva forte e per un pò non vedevo niente, non ho pensato a chiamarti, e poi cos’è questa arroganza?, mi sembra un pò eccessiva, è tutto il giorno che corro avanti e indietro, e mi è passato l’orario -
- No scusami, è che sono nervoso in questo periodo, col lavoro, e quel coglione del mio collega, questa sera usciamo fuori a cena così ci rilassiamo un pò, andiamo in un bel posticino -
- Dai Ale, non ti ricordi!?...stasera non ci sono, vado con le altre a quell' aperitivo al Castello di cui ti avevo parlato, ci sarà un sacco di gente che conta, e, spero, un pò interessata alla galleria di novembre, e poi tu non devi andare da Luca?? Vado a prepararmi che sono in ritardissimo, quando arrivo ti chiamo... baciotto -

- ( Chi si ricordava di quel Castello, chissà come uscirà tirata, assieme a quelle troie delle sue amiche, sempre mezze nude per farsi rimorchiare) -
- (…cosa mi succede, sto sragionando, non mi riconosco più, mai fatti sti viaggi mentali, devo stare calmo, ora mi guardo l'atletica, con una bella birra fresca, così non ci penso, più…)

- Tim, il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile -

- (non posso crederci, per fortuna che mi doveva chiamare lei…sono passate due ore…)

Ti siedi sul divano e osservi il soffitto, guardi ogni linea del disegno barocco, muovi le dita delle mani alla velocità della luce, e le punte dei piedi come un tamburello.
Accendi la radio per passarti il tempo, suona una vecchia canzone di Battiato “Triste come me” e sorridi amaro, pensi che anche la sorte ti è contro…

Ansia, frenesia, timore. Un vortice di pensieri gli rimbalzano in testa, e si trasformano diventando sospetti, e i sospetti delle allusioni, le allusioni una realtà fin troppo chiara. La fronte che pulsa e batte in vena, e la testa gli scoppia…

- Tim, Il telefono della persona chiamata potrebbe essere spento o irraggiungibile -

Ancora parole e immagini in questa sera sudata, dal caldo, dal silenzio e un nuovo, inspiegabile, nervosismo che sale…chissà da dove...
(“è uno schianto”….”non esco di casa”….”lei ti adora”…”è persa..”il suo ex”…“ex suo”…”ti adora” , “uno schianto" "te lo assicuro”, ”è uno schianto, non esco, casa casa sa…)

Il cuore batte a mille all’ora, la paura distrugge i nervi, il pensiero che qualcosa di perfetto si spezzi è insopportabile, insostenibile. Il tempo non passa, l’orologio è sempre fermo a quell’ora, le lancette sono siluri negli occhi, e le pareti sono le uniche spettatrici della lenta agonia, questa nuova follia.

-Il telefono della persona chiamata…. Tim, il telefono della…il tel…-

E continui a ripeterti di quanto la ami, e di come non puoi stare senza di lei, perchè la tua vita è lei, da mesi ormai. Rifletti su quello che ti dirà, su come si giustificherà, e quale scusa si inventerà, e sai già che non le crederai.

- Il cliente da lei chiamato non… -
- Il cliente..-
- Tim, tim.. -

E d'un tratto sei avvolto nella tua stessa stanza, e tutto intorno ti sembra ostile, distante. Un labirinto di situazioni insostenibili senza uscita. Ti manca l'aria…

Vai in bagno e metti la testa sotto il rubinetto, le gocce d'acqua passano e scivolano via, poi, suona il telefono…

Ti precipiti a rispondere fingendoti calmo, ma con l’adrenalina a mille, pensi in un attimo a quello da dire, senza nulla trapelare, calmo..
- Pronto -
- Ciao Ale, sono Luca volevo dirti di prendere il vino…

(Con tutta la rabbia che ha in corpo lancia il telefonino contro il muro, mentre le gocce calde scendono piano la schiena, e la rabbia, in un attimo, gli esce dagli occhi)

- …e non passare dalla diga, perché è tutto bloccato, dicono ci sia stato un grave incidente, due macchine sono finite nel…pronto, ci sei, mi senti Ale…pronto…-



- Dai Marco sbrigati, vieni a mettere l’esca che è pronta la tua canna…-
- Ehi papà guarda qua, ho trovato questo telefonino sulla riva del fiume, deve averlo portato a valle la corrente…-