00 22/07/2010 20:47
Si stringe il cerchio sulle molecole che causano la celiachia, l'intolleranza alla proteina dei cereali (glutine) che può causare seri problemi di assimilazione e deperimento: sono state scoperte le tre molecole tossiche responsabili della malattia, i frammenti (peptidi) del glutine che scatenano la reazione immunitaria nei pazienti. È un passo avanti enorme che accelera la corsa verso un vaccino per questo male. Annunciata sulla rivista Science Translational Medicine, la scoperta ha già portato all'avvio di una prima sperimentazione su pazienti di una cura messa a punto sulla base dei tre peptidi, che consiste nella desensibilizzazione dei pazienti al glutine, in pratica un vaccino che può bloccare la malattia prima che faccia danni gravi all'intestino.

VACCINO - La sperimentazione è condotta dalla compagnia biotech di Melbourne Nexpep Pty Ltd, mentre la scoperta è merito dell'equipe di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research di Parkville, Australia. «È un risultato importante che ci attendevamo dal gruppo di Anderson che da anni studia la celiachia in cerca di questi peptidi ed è un risultato arrivato anche prima del previsto; ciò permette grosso modo di dimezzare i tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino, 5-10 anni contro i 15-20 ritenuti necessari finora» commenta Italo De Vitis, dirigente dell'unità di medicina interna e gastroenterologia dell'università Cattolica di Roma presso il centro integrato Columbus, un presidio accreditato per sorveglianza, prevenzione e diagnosi della celiachia.

LA MALATTIA - Si tratta di un'intolleranza che causa seri problemi all'intestino, rovinandone le pareti. Di conseguenza il paziente non riesce più ad assimilare vitamine, minerali e altri nutrienti assunti con la dieta e anche gli altri organi ne risentono, come se il corpo fosse malnutrito. In Italia si stima vi siano 600mila celiaci, ma solo 100mila sono noti e hanno una diagnosi e una dieta priva di cereali e tutto ciò che contiene glutine. Per gli altri il rischio è di gravi carenze nutrizionali e quindi, a lungo termine, di danni all'organismo o problemi di sviluppo nei bambini. Il gruppo di Anderson, spiega De Vitis, finora aveva scovato la sequenza di amminoacidi del glutine responsabile della reazione immunologica nel celiaco quando questo viene a contatto con la proteina, ma restavano imprecisati i peptidi contenuti in questa sequenza maggiormente responsabili della reazione immunitaria del malato.

LO STUDIO - Gli esperti australiani hanno arruolato 200 pazienti e hanno fatto mangiare loro dei cereali. Dopo sei giorni, con un prelievo di sangue, hanno isolato le cellule immunitarie artefici della reazione al glutine ingerito giorni prima. Poi i ricercatori hanno fatto "incontrare" queste cellule (linfociti T) con 2.700 peptidi sospetti e hanno trovato i tre che si accoppiano più saldamente alle cellule. Tali composti sono quelli che più di tutti scatenano la reazione immunitaria: adesso sono oggetto di sperimentazione in un test per vedere se, somministrandoli in piccolissime quantità ai pazienti, questi si possano desensibilizzare gradualmente nei confronti del glutine. «La scoperta è importante - ha concluso De Vitis - perché potrebbe fornire una cura per il 90-95% dei celiaci e quindi assicurare il controllo precoce di questa malattia prima ancora che arrechi danni all'organismo e senza dover rinunciare ai cereali nella dieta». (Fonte: Ansa)