Ormai è giunto il periodo di Lughnasadh.
La terra si colora d'oro, il grano che contiene in sè il segreto del Sacrificio e della Rinascità, matura nei campi, donandoli la stessa luce dei raggi del Sole. L'Estate è al suo apice: Anche se il sole è ancora caldo e gli alberi rigogliosi, nell'aria si avverte il cambiamento delle energie, l'inizio di un nuovo periodo.Ci avviamo verso l'Inverno, verso Samhain, per iniziare un nuovo ciclo. Lughnasadh ormai è alle porte e ci ricorda che il Raccolto è giunto ed è tempo oltre di raccogliere anche di prepare nuovi semi che vogliamo coltivare per la Nuova Discesa..
Come già accennato con Lughnasadh si avvicinano l'autunno e l'inverno, e infatti, osservando attentamente gli alberi, si possono notare le prime foglie gialle. Le giornate si accorciano sempre di più e la terra dona i suoi frutti, che noi, finalmente, raccogliamo. Questo è sopratutto un momento di ringraziamento: non solo per il raccolto fisico/materiale, ma anche per il nostro personale raccolto spirituale. Lughnasadh è infatti il momento di raccogliere i frutti ormai matuti del nostro cambiamento, del nostro lavoro ed è il culmine della stazione della Risoluzione.
In occasione di questo periodo, in Gallia con un mazzo di steli ai quali erano state tolte le spighe venivano confezionate bamboline di paglia, chiamate le "
Figlie del Grano".
Che cosa sono? O meglio cosa rappresentano?
Le "Figlie del Grano", sono un simbolo legato a questo Portale. Si possono preparare come attività per festeggiare questo periodo dell'anno e poi posizionarle sull'altare, in giro per casa come decorazione, appese alla porta della nostra stanza o all'ingresso di un luogo che vogliamo proteggere, dove preferite insomma, e conservarle per tutto l'anno come talismani. Nell'antichità venivano poste nei campi di grano a protezione delle messi. Qualunque sia il vostro intento è bene sapere che non state preparando una semplice bambola: ciò che state confezionando è un simbolo che vi aiuterà ad entrare in sintonia con le energie di questo periodo e che può insegnarvi molto.
Queste bambole rappresentano la Terra pronta per il raccolto, la Dea Madre. Essendo un simbolo legato al raccolto, possono essere tenute sull'altare come decorazione per tutto il periodo autunnale e invernale (La parte oscura dell'anno) fino a Imbolc in quanto queste bambole possono rappresentare la Dea della Primavera.
Le "Figlie del Grano" infatti rappresentano anche la rinascita, poiché nascono dal raccolto che abbiamo ottenuto, e diventano il simbolo della prosperità che permetterà alla terra di dare nuovi frutti durante il ciclo successivo. In ogni caso, che teniate la bambola sull'altare, per la casa, ecc...Per tutto l'anno oppure dopo un certo periodo la togliete e custodite, è tradizione bruciarla al Lughnasadh successivo per poi creare una nuova bambola che prenderà il suo posto per far rinascere il suo spirito nel nuovo raccolto.
Possono infine rappresentare anche le Antenate. In questo caso se uno preferisce può confezionare delle bambole dedicate solamente a questo aspetto, utilizzando oltre al grano anche dei simboli, acessori o pezzi di stoffa, che appartenevano e/o ricordano il defunto.
Ultima cosa. Come mai il grano?
Il grano veniva festeggiato in tutte le culture probabilmente fin dal neolitico in quanto ricco di significati. Il chicco di grano è simbolo di morte e rinascita. Il chicco di grano dell’ultima spiga del raccolto rappresenta simbolicamente lo spirito della divinità del grano o del Re sacrificale il cui sacrificio consente di sopravvivere durante il periodo oscuro. Il suo Spirito è nel grano e nel granturco e la sua linfa viene versata sui campi. Così come il Dio muore nella raccolta, lui rivive dai suoi stessi germogli. Ecco così la leggenda del Dio che si sacrifica e che giacerà nel freddo grembo della Madre Terra per tutto l’inverno, in modo da assicurare così un nuovo raccolto ad ogni giro di ruota in una danza eterna. Il grano è perciò un simbolo che contiene in ogni sua spiga, in ogni suo chicco, la promessa di una nuova vita. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell'orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il Dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere. Inoltre se notate anche la maggior parte (se non tutte) le divinità maschili e femminile legate ai raccolti e al grano discendono negli inferi e poi ritornano in superficie (un esempio famoso è il mito di Demetra e Cerere).
Vi riporto un metodo per confezionarle.
Occorrente:
- 34 spighe di grano alte almeno 30 cm l'una
- una ventina di cm di fil di ferro
- un nastro rosso
- forbici
Pareggiate le spighe tagliando le estremità inferiori e quelle superiori (le spighe che contengono il grano) fatene un fascio abbastanza regolare.
Mettetele a bagno per almeno 5 minuti in acqua calda (non bollente) per fare in modo che si ammorbidiscano e possano essere più facilmente lavorate. Mettetene da parte 5. Adesso attorcigliate il fil di ferro ad un'altezza di 15 cm circa sul fascio più grande e, delicatamente, piegate a raggiera dieci anche dodici delle spighe sul fil di ferro, in modo che formino un "gonnellino".
Prendete le 5 spighe messe da parte e disponetele a metà del corpo, tre da una parte e due dall'altra, in modo da formare le braccia , le gambe (la parte inferiore della gonna preparata in precedenza) e la testa(ovviamente il centro della spiga corrisponde col corpo) e legatele con il nastrino.
Ecco una foto di come dovrebbe apparire la bambola una volta terminata:
Fonti:
Il Vischio e la Quercia di Riccardo Taraglio
Il tempo dei Celti di Alexei Kondratiev
Feste pagane di Roberto Fattore
Ripreso e rielaborato da un mio testo personale di cui posso quindi usufruire liberamente in quanto creato da me
[Modificato da BoudicaEnergy 03/07/2010 00:27]
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"La voce antica della Dea Madre continua a chiamare le sue figlie e figli, risvegliando in loro il fuoco sacro.."