00 14/04/2010 19:01
In un racconto ogni cosa è importante, ogni parola, ogni segno di punteggiatura.
Cari amici e studenti ho il piacere di comunicarvi che dopo tanti anni di duro lavoro sono riuscito a pubblicare il mio libro su 14 anni di vita a Cuba. A maggio di quest’anno accompagnato da sette miei studenti (che ormai abbiamo soprannominato i Magnifici Sette) ci siamo dati appuntamento in un paesino vicino Verona per aiutare questo mio nuovo” figlio” a venire alla luce. Il libro è semplicemente intitolato BazanCuba.

Ci sono voluti solamente 14 anni di vita e fotografia a Cuba, e poi due intensi anni di editing, messa in pagina e finalmente tutte le fasi di stampa per dare vita a questo lavoro.

Approdato sull'isola per la prima volta, quasi per caso, nell'autunno del 1992, ho iniziato una love story durata quattordici anni. Per le strade dell’Avana ho ritrovato la sua infanzia siciliana perduta e inconsciamente cercata invano durante molti viaggi in giro per il mondo.

“Per tanti anni Cuba l'avevo fortemente desiderata come si desidera una donna che incontri e non riesci più a togliertela dalla testa. Sono quasi certo d’esserci vissuto in un'altra vita” ha scritto nelle pagine del suo diario.

E lì ho trovato la mia compagna di vita Sissy e da questa unione sono nati i nostri gemelli Pietro e Stefano.

Come alcuni di voi ricorderanno, grazie alle foto scattate nel mo incessante deambulare per l’isola, ho avuto anche il privilegio di vincere alcuni dei più importanti premi internazionali fra cui vale la pena menzionare: il W. Eugene Smith Fund considerato l'Oscar della fotografia documentaristica mondiale, il primo premio nella categoria di vita quotidiana al World Press Photo, e una borsa di studio dalla prestigiosa Fondazione Guggenheim.

Il libro di 280 pagine contiene 118 fotografie divise in 6 capitoli, stralci del suo diario, provini, riflessioni e citazioni di vari autori che riassumono la filosofia di vita e di lavoro del fotografo.

Uno degli aspetti più straordinari di questo libro, stampato su una bellissima carta opaca utilizzando degli inchiostri appositamente creati per la stampa, è stata la partecipazione corale di oltre 40 dei suo studenti da oltre sei anni mi dedico esclusivamente ad impartire i miei workshop in America Latina, a New York e nella mia Sicilia natale) nella cernita delle fotografie, la sequenza e il lay-out del libro. Ma l'aiuto dei miei fedeli alunni non s'è limitato solamente a questa prima fase, grazie a loro sono infatti risuscito ad autoprodurre la pubblicazione del mio lavoro grazie alla grande generosità dei miei discepoli che hanno preacquistato copie dell'edizione limitata del libro contenente una stampa originale firmata e numerata. L'essere riuscito a mantenere il totale controllo di ogni singola fase della produzione ha permesso al fotografo di raccontare la mia storia in maniera personale ed intima, mantenendo la piena sovranità e indipendenza di tutti i contenuti.

Il libro coniuga magistralmente un approccio reportagistico in cui cerco di cogliere la quintessenza del vivere quotidiano fotografando gente sconosciuta, incontrata per qualche secondo per le strade dell'isola assieme ad un approccio più intimo e personale nelle foto che ritraggono vari momenti nella vita della mia famiglia e dei miei cari amici contadini con cui ho condiviso lunghi periodi di tempo nelle indimenticabili campagne cubane reminiscenti della terra natia.

Come ha rilevato la grande scrittrice americana Vicki Goldberg nel suo epilogo:

"Ernesto sembra d’essere nato cubano per il suo temperamento e d’esserlo diventato ancora di più con la famiglia e i tanti anni di permanenza (sull’isola N.d.R.). Il suo racconto, presentato con un linguaggio inconsueto, quasi labirintico, non è quello di un osservatore bensì quello di un insider".

Ben lungi dall’essere uno spettatore esterno paracadutato sull’isola per un tempo limitato, ho scelto di vivere dal di dentro questa esperienza di vita irripetibile, mescolandomi con i cubani, diventando uno di loro, condividendo le loro gioie e i loro dolori. Quando parlo del mio lavoro cubano mi piace citare sempre Rilke uno dei miei mentori: ”Il tempo non si misura, un anno non importa, e dieci anni non sono niente. Essere un artista significa non enumerare e contare, ma maturare come l’albero che non forza la sua linfa, e si erge sereno durante gli acquazzoni primaverili, senza preoccuparsi che poi l’estate non verrà. Viene. Ma viene solo per coloro che sono pazienti, che stanno lì come se l’eternità giacesse davanti a loro, così incurantemente silenziosa e vasta.

L’apprendo ogni giorno della mia vita, l’apprendo con dolore. Ne sono grato: la pazienza è tutto”.

La mia profonda e personale partecipazione alla vita del paese durante uno dei momenti storici più difficili vissuti della storia cubana, che Fidel Castro aveva eufemisticamente chiamato El Periodo Especial, rende ogni foto pulsante e sorprendente. Le immagini sono contagiose e toccano le corde più profonde dell'animo umano.

Sabato 19 luglio a Brooklyn abbiamo festeggiato assieme ad una trentina di amici e studenti l’arrivo del picciriddu in territorio Americano. Nel giro di una settimana ne sono state vendute più di 100 copie della versione inglese, sempre grazie alla commovente generosità e all’entusiasmo dei miei studenti. Alcuni hanno acquistato più di 20 copie dell’edizione tradizionale per regalarli ad amici, fotografi, galleristi, curatori e gente comune. Il passa parola che ha reso unici i miei workshop continua adesso con la promozione del libro.

Vi prego di darmi una mano per continuare a supportare questo progetto corale. Acquistarne una sola copia sarà già un grande sforzo. Vi ringrazio anticipatamente per il vostro contributo. Ma se potete, se ne avete la voglia e tempo, fate una lista scritta o mentale delle persone che credete possano essere toccate dal mio libro.

L’idea è di cercare di vendere la maggioranza dei libri attraverso questo tam tam di gente sensibile, generosa che ha ancora le proprie corde emotive allacciate all’anima.

Ernesto Bazan
www.bazancuba.com/