Incubus Italia Forum Tutto sugli Incubus la band di Brandon Boyd e Soci!

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    00 24/12/2011 19:19
    Re:
    Alienaccia, 21/12/2011 00.42:





    "Ho ideato questo progetto ormai un anno fa con Hurley, ed è stata una collaborazione. Il nostro intento era di attirare l'attenzione sugli ogetti di plastica che si accumulano nei nostri oceani e di conseguenza entrano in circolo nelle cinque correnti.
    Sono cresciuto facendo surf e negli ultimi dieci anni ho stretto amicizia con i ragazzi di Hurley, ci ho viaggiato insieme come se fossimo una famiglia.
    Tempo fa ho fatto una lunga passeggiata in spiaggia vicino a casa mia, nella California meridionale, dopo una tempesta, e ho visto tutto ciò che resta a riva dopo una tempesta, tutto quello che ormai è normale trovare in mare, e cioè ogni sorta di oggetto di plastica, animali intrappolati nella plastica . Mi sono detto che cose del genere ormai avvengono all'ordine del giorno.
    Addentrandosi maggiormente in quest'argomento s'inizia a capire quanto questi oggetti di plastica in circolo abbiano un impatto sui nostri oceani .
    Bisognerebbe prestare attenzione a vari ambiti, ma ho sentito che su questo problema bisognava prestare più attenzione che sugli altri, così ho sfruttato il mio minuscolo piedistallo sperando di portare l'attenzione dei giovani su questo problema.
    Iniziando da qui, stavo pensando all'antico mito di Jonah che visse nella balena; è seduto di fronte ad un fronte ad un falò con cui si riscalda. Quest'immagine è diventata il centro delle t shirts Hurley, ma da qui ho iniziato a meditare sul fatto che fondamentalmente noi siamo un'isola nell'universo, per quello che ne sappiamo finora e probabilmente per un bel po', siamo gli unici esistenti. Io credo che ci siano altre forme di vita, ma probabilmente sono molto lontane. Quindi noi siamo un'isola, questo è l'unico posto in cui possiamo vivere, perciò una persona ragionevole dovrebbe proteggere questo luogo che è come in dono per noi. Ho iniziato da qui e poi ho approfondito scrivendo, ma ci sono alcuni errori ortografici...non fateci caso! Questa l'ho scritta anche in grande sul pannello, poi mi sono reso conto di averlo scritto davvero male, tipo stufato, come un minestrone...ma voi fate finta di niente!
    Continuando a pensare a quest'idea d'isola, ho iniziato a tracciare queste linee in vortice come onde, tutte collegate fra loro, usando poi gli acquerelli.
    Molti di questi disegni sono partiti come scarabocchi per poi essere rielaborati. In questo stavo provando ad immaginare un'isola creata letteralmente da rifiuti, e quello che vediamo affiorare in superficie è solo la punta dell'iceberg. Nel modo in cui si ammassano, raggiungono molti metri sotto la superficie, hanno un effetto sull'ecosistema in modi che nemmeno immaginiamo...dal plancton, al pesce piccolo, al pesce più grande, è tutto concatenato, in ordine crescente. Essenzialmente arriva a noi, non prestando attenzione... *suona il telefono* oh, il Presidente!
    Oh, bello! Questo è tutto il pannello. Qui era nell'Hurley Space...ho dipinto dei vortici di spazzatura, che potete vedere lì dietro, poi ho voluto creare delle onde, come dita che raggiungessero ogni parte del pannello nella galleria, che era molto grande, passando dal manifesto fino ad arrivare alla nostra buona amica balena, che sfortunatamente ha introdotto nel suo stomaco ha delle cose che abbiamo gettato e lasciato galleggiare nelle acque. Ma nel mio mondo mi piace sempre lasciare una possibilità. E ho voluto concludere con We Are an Island in quanto siamo un'isola e la trovo d'aiuto come frase, ma allo stesso tempo disperata".


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    00 24/12/2011 19:20


    Curatore della mostra: "Questo è un avvenimento entusiasmante qui al Museo di Monterey, è impressionante quanta gente ci sia nel museo. Stiamo controllando le persone in lista, gli ordini e finora procede tutto bene.
    Ho avuto la possibilità di conoscere Brandon, è davvero un bravo ragazzo e lo ringraziamo di essere venuto al Museo di Monterey".

    Ragazzo1: "Siamo qui al Museo di Monterey per vedere le opere di Brandon Boyd. Ho anche i suoi libri.."
    Ragazza2: "Abbiamo visto il video, ed è bellissimo. Ci ha aiutati a capire che dobbiamo renderci utili per salvaguardare l'ambiente e andare oltre fino a riunire l'oceano. E' un'ottimo video"

    Ragazza3: "Ciao, sono Moloko da Moricani. Sono fan degli Incubus dal 1999 e il Maye Yourself Tour mi ha salvato la vita. Quello che si vede nei dipinti è la stessa cosa che si sente nella musica. La loro musica è quella che mi fa sentire sempre bene, non so come spiegarlo. Sono stata a 500 concerti, sarò per sempre una loro fan e si può percepire la carica emotiva della loro musica che sfocia poi nell'arte figurativa nel video di Drive per esempio, quando lui si disegna da solo.
    Ho la t shirt del gruppo, i suoi libri, la borsa...sono una grandissima fan. Per me è stato un onore aver potuto conoscere lui...grazie infinite"

    Ragazzo4: "Mi chiamo Chase, vengo da San José, California. Penso che sia indescrivibile vedere quello che sta facendo Brandon per l'ambiente; vedere quanto sia in grado di fare un individuo oer salvaguardare l'ambiente. E' un dei miei eroi da sempre"

    Ragazza5: "Sono Britanny da Soho. Brandon Boyd ispira la mia vita quotidiana e quella del mio ragazzo. Amo veramente lui e tutti i mebri degli Incubus, sono fantastici e apprezzo tantissimo quello che sta facendo con Hurley, la campagna H.O.P.E. e sono sicura che porterà dei grandi cambiamenti.
    Stasera mi tatuerò il suo autografo. Mi sono fatta tatuare questo disegno ispirato agli Incubus disegnato da lui (e Josè, ndt)"

    Brandon: "Salve, signori e signore. Sono Brandon Boyd e stasera siamo qui a Monterey, California al Museo di Monterey in occasione della mostra "Flows to Bay". Il personale è stato così gentile da permettermi di esporre alcuni dei miei recenti scarabocchi , uno dei quali potete vederlo alle mie spalle. L'anno scorso ho creato un grande pannello e una serie di disegni per una campagna in collaborazione con la compagnia di abbigliamento da surf Hurley. Ha avuto abbastanza successo e ha attirato maggiore attenzione su un'importante problematica: gli oggetti di plastica nell'oceano. La mia intezione era quella di aumentare la consapevolezza a proposito di questa situazione, una situazione piuttosto disperata, che col passare del tempo non migliora, e che peggiora sempre di più se non la consideriamo.
    Immagino che la mostra "Flows to Bay" del Museo di Monterey sia interessante e incoraggiante , perciò ci siamo uniti e siamo qui insieme stasera. Sento che andrà bene, spero che il pubblico non mi lancerà niente addosso e sarà divertente!
    Sono sempre stato del parere che c'è bisogno del minimo cambiamento perchè poi tutti si spostino in quella direzione, ma c'è anche bisogno che gli artisti attirino l'attenzione in determinati ambiti. Perciò spero che questo stia avvenendo ora e che continui ad accadere.
    Abbiamo iniziato con quei piccoli vortici laggiù, ed è stato il principio vero e proprio effettivamente...abbiamo semplicemente iniziato a disegnare, io non avevo mai dipinto un grande pannello, e quindi un'altro motivo è stato anche questo. E' stata una grande occasione per me, e i miei amici di Hurley dicevano: "Magari puoi creare un pannello nella galleria qui all'H Space!". L'idea mi ha intrigato da subito, ma contemporaneamente mi spaventava il mio primo tentativo di dipingere un enorme spazio.
    Far vedere alla gente la tua creazione è una sfida interessante nella composizione di una canzone, un dipinto, perchè è come se dei rumori esterni s'inserissero nel processo, ma la cosa da fare è far diventare questi rumori un'unica cosa a cui prestare ascolto. Non so con precisione cosa sia, ma probabilmente è questo il lato interessante del processo creativo. Si tratta di prestare attenzione a qualcosa che non ha un volto, un nome, un'ubicazione definiti. Esiste da qualche parte e prende qualcosa qui e là fino a creare un agglomerato. Credo che questo spieghi un po' lo stile. Non ho mai dipinto in grande prima d'ora, ovviamente non l'ho dipinto tutto da solo.
    Se c'è un insegnamento che si può trarre dalla mia opera è che una piccola scintilla diventa una piccola informazione sconosciuta in precedenza. Se strada facendo incontri qualcosa che ti piace o meno, puoi sempre andare via, ma hai acquisito un'informazione di cui prima non eri a conoscenza.
    E con quest'informazione puoi fare qualcosa di concreto, condividerla con qualcun'altro che ne farà ancora un altro uso. E' un po' come un viaggio, come piantare dei semi. Ognuno di noi può piantare questi semi, con la speranza che crescano e un giorno diano dei frutti"
    [Modificato da Paci. 24/12/2011 19:21]


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    00 09/01/2012 22:48
    anche josè ora ha twitter...finalmente!!!
    seguitelo qui! @JoseAPasillasII

    http://twitter.com/JoseAPasillasII



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    00 11/01/2012 13:18
    AGGIORNAMENTO SETTIMANALE HEADQUARTERS dall'1 al 10 Gennaio
    Buon anno, Incubus World Headquarters!
    Con il 2012 fermamente in corso e le vacanze terminate, è tempo di tornare al lavoro con gli affari del rock.
    Nonostante la band abbia passato dei momenti difficili di malattia alla fine del 2011, con conseguenti cancellazioni in Europa e anche della loro partecipazione al KROQ Almost Acoustic Xmas a Los Angeles, tutti -soprattutto Mike- si sentono meglio ora, e infatti si sono sentiti abbastanza bene da registrare dei messaggi per i fans che sono stati trasmessi duranti il "Morning Briefing Holiday Special" con Renman. Per chi se lo fosse perso il "Morning" Briefing di Natale, la trasmissione è stata registrata per i posteri sul canale Livestream, e potete guardarla qui
    (http://www.livestream.com/incubus/video?clipId=pla_aff31e42-cfd8-4e).
    Ci sono messaggi da parte di tutti i membri della band, durante l'evento Livestream, in cui hanno cercato di condividere il loro regalo di Natale coi loro fans, il video di The Original, girato daBrantley Gutierrez. Per chi non l'avesse visto, lo trovate qui sull'account YouTube della band: (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1SQf0ijV950)
    iTunes offre ancora La Raccolta: Incubus, che costituisce tutti gli album della band in un pratico ed economico pacco, e rimane un ottimo affare per quei fans che sono nuovi nel panorama e hanno bisogno di aggiornarsi sulla fantastica musica che gli Incubus hanno composto in tutti questi anni.
    Il mondo virtuale sta cambiando pezzo per pezzo il meglio per i fans degli Incubus, José si è ufficialmente iscritto a Twitter (lo trovate a @JosePasillasII) e la chat degli Incubus World Headquarters è stato recentemente convertito in un formato che permette agli utenti connessi via telefono -soprattutto iPhone o altri prodotti Apple- di utilizzarla in movimento.
    Inoltre, a Dicembre gli Incubus hanno annunciato due nuove date: si esibiranno al Rock in Rio di Madrid il 7 Luglio 2012 con i Red Hot Chili Peppers e deadmau5. Il sito ufficiale di Rock in Rio è questo e dovrebbe contenere tutte le informazioni sui biglietti per il Festival: (http://www.rockinriomadrid.es/). Gli Incubus si esibiranno anche al Festival di tre giorni bamboozle ad Asbury Park nel New Jersey con i Bon Jovi, i Blink 182, i Foo Fighters e altri ancora. Il Festival sarà in corso dal 18 al 20 Maggio 2012 e i pacchetti per i tre giorni sono giù in vendita. Per quelli che non potessero permettersi tutte e tre le giornate di questo grande spettacolo rock, verranno messi in vendita dei pacchetti per le singole giornate quando tutti i partecipanti saranno noti. Potrete trovare ulteriori informazioni sul sito ufficiale del Bamboozle: (http://2012.thebamboozle.com)
    Come sempre, il 2012 promette bene. Fra due settimane la band tornerà all'azione a Tokyo, in Giappone per il loro primo concerto dell'anno allo Studio Coast. Restate sintonizzati! C'è sempre qualche novità dietro l'angolo.Fonte: http://incubushq.com/profiles/blogs/weekly-update-for-january-1st-10th
    [Modificato da Paci. 11/01/2012 13:19]


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    00 15/01/2012 18:06
    La mia serata al Monterey: "Speranza" per il 2012

    Qui di seguito c'è un video che evidenzia i momenti salienti dell'evento "Flows To Bay" che ha avuto luogo al Museo di Monterey lo scorso Dicembre. Sono arrivato un tantino in ritardo a questo party che è iniziato qualche mese fa. Scusa MOM, ero fuori a saltellare nelle pozzanghere sotto la pioggia.
    Il MOM è stato così gentile da includermi in questa bellissima mostra che ha visto coinvolti numerosi artisti illustri come Chris Jordan, Pam Longobardi and Raymond Pettibon, tra i tanti. Inoltre, zuccherando del té già dolce di per sé, hanno esteso l'evento così da potermi permettere di visitare il museo, vedere alcuni contributi artistici pazzeschi a questa causa, e anche conoscere alcune persone fantastiche ed entusiaste che sono passate a vedere quel che succedeva! E' stata una serata colma di HOPE (speranza)!


    VIDEO: "Salve, signori e signore. Sono Brandon Boyd e stasera siamo qui a Monterey, California al Museo di Monterey in occasione della mostra "Flows to Bay".
    La mia intezione era quella di aumentare la consapevolezza a proposito di una situazione problematica: l'inquinamento da plastica negli oceani.
    Abbiamo iniziato con quei piccoli vortici laggiù, ed è stato il principio vero e proprio effettivamente...abbiamo semplicemente iniziato a disegnare, io non avevo mai dipinto un grande pannello, e quindi un'altro motivo è stato anche questo. E' stata una grande occasione per me, e i miei amici di Hurley dicevano: "Magari puoi creare un pannello nella galleria qui all'H Space!".
    L'idea mi ha intrigato da subito, ma contemporaneamente mi spaventava il mio primo tentativo di dipingere un enorme spazio.
    Far vedere alla gente la tua creazione è una sfida interessante nella composizione di una canzone, un dipinto, perchè è come se dei rumori esterni s'inserissero nel processo, ma la cosa da fare è far diventare questi rumori un'unica cosa a cui prestare ascolto. Non so con precisione cosa sia, ma probabilmente è questo il lato interessante del processo creativo. Si tratta di prestare attenzione a qualcosa che non ha un volto, un nome, un'ubicazione definiti.
    Sono sempre stato del parere che c'è bisogno del minimo cambiamento perchè poi tutti si spostino in quella direzione, ma c'è anche bisogno che gli artisti attirino l'attenzione in determinati ambiti.
    Se c'è un insegnamento che vorrei che la gente potesse trarre dalla mia opera è che una piccola scintilla diventa una piccola informazione sconosciuta in precedenza. Se strada facendo incontri qualcosa che ti piace o meno, puoi sempre andare via, ma hai acquisito un'informazione di cui prima non eri a conoscenza.
    E con quest'informazione puoi fare qualcosa di concreto, condividerla con qualcun'altro che ne farà ancora un altro uso. E' un po' come un viaggio, come piantare dei semi. Ognuno di noi può piantare questi semi, con la speranza che crescano e un giorno diano dei frutti"

    (Integrale: http://www.facebook.com/groups/47937226126/doc/10150439541671127/)

    Ho iniziato questo progetto per dare un avvertimento sulle condizioni dei nostri oceani. E nonostant questi necessitino e meritino la nostra attenzione più urgentemente che mai, dopo aver visitato il MOM e parlato con tantissimi giovani ispirato, come anche gli Scienziati Marini che stanno lavorando alla problematica mentre noi ne discutiamo, sto uscendo da questo piccolo viaggio con un profondo senso di calma verso i miei compagni abitanti terrestri.
    La cattiva notizia è che siamo cresciuti in una "Cultura Usa e Getta" che ci fanno dimenticare velocemente i nostri comportamenti quotidiani. E il risultato è che abbiamo creato delle minacce che "torneranno a prenderci" letteralmente!
    Ma la buona notizia è che sta allevando velocemente i suoi occhi madreperlati; abbiamo le tecnologie e le capacità per correggere queste problematiche. E la strada verso quel luogo è spianata con le idee e le speranze delle persone giovani e anziane che SONO QUI ORA!
    Buon 2012!

    Fonte: http://www.huffingtonpost.com/brandon-boyd/arts-ocean-conservation_b_1200426.html?ref=yahoo&ir=Yahoo
    [Modificato da Paci. 15/01/2012 18:09]


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    00 29/01/2012 20:41
    D&R BRANDON BOYD
    Prima dell'inizio del Silverlake Music Festival previsto per questo Sabato, facciamo una chiacchierata con Brandon Boyd, frontman della legendaria rock band americana degli Incubus, a proposito dell'uscita dell'ultimo album e dell'imminente esibizione.

    Cos'è successo durante questi cinque anni di separazione?
    Senza un ordine particolare ne' dire a chi è successo cosa, le attività che hanno avuto luogo in quel periodo sono state: figli, disfare le valigie, scuola, album solisti, riflessione, panico, serenità, viaggi di piacere, e usare un unico bagno per un periodo esteso.

    Ogni membro della band è cresciuto in maniera impressionante durante questa separazione, tramite studi musicali, album solisti, tra le tante cose. Questo come ha influito nella creazione del nuovo album? Quali sono state le idee nuove e creative che ognuno dei membri ha riportato?
    Ti ringrazio per l'osservazione! Credo che se dovessimo paragonare la scrittura di un brano alla costruzione di una casa, gli strumenti di cui ci siamo serviti ultimamente per erigere questa struttura creative sono stati diversi da qualsiasi altro periodo precedente. Da qui si evince il cambiamento radicale sonoro e dei temi di If Not Now, When?

    Il vostro ultimo album, If Not Now, When?, decreta quasi un vostro cambiamento stilistico. Cosa vi ha dato l'ispirazione per farlo?
    Più del cambio di strumentazione, penso che abbia influito soprattutto il piccolissimo e stupendo particolare che la band è rimasta costante dopo 20 anni di musica insieme: non vogliamo scrivere la stessa canzone due volte. E ci piace l'idea di lanciare una sfida ai nostri ascoltatori.

    Com'è stata la reazione dei vostri fans?
    Come sempre, la reazione è mista. Ed è una cosa bellissima!

    Avete in mente di ricreare pezzi con sonorità potenti come i vostri primi tempi?
    A questo punto della nostra carriera, stiamo provando a "pianificare meno".

    Cosa ti aspettivi di vedere di più durante questa breve visita?
    Mi aspetto di essere testimone di amore e musica in quest'epoca di conflitti e pazzia.

    Fonte: http://bk.asia-city.com/events/article/qa-brandon-boyd#.TyRjfRjj3g4.facebook
    [Modificato da Paci. 29/01/2012 20:44]


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    00 15/02/2012 17:50
    José Pasillas degli Incubus


    "Non ci siamo mai identificati in un genere in particolare, siamo sempre spiccati come watussi in una tribù di pigmei. Abbiamo tracciato il nostro sentiero ed è stato fantastico perchè siamo riusciti ad adattarci in qualsiasi tour di cui abbiamo fatto parte, suonando con i Black Sabbath, passando per i 311, ai The Roots..."

    A quasi sei anni dal loro ultimo album Light Grenades, gli Incubus sono tornati nel 2011 con il loro nuovo lavoro If Not Now, When? E' difficile credere che gli Incubus esistano da 20 anni, è che sono passati quasi 15 anni da quando Drive ha catapultato la band nelle radio di tutto il mondo. Nel frangente da Light Grenades a If Not Now, When? i ragazzi hanno intrapreso altre ricerche, nel caso del cantante Brandon Boyd e del bassista Ben Kenney, hanno pubblicato degli album solisti, mentre il chitarrista Mike Einziger è tornato a studiare musica. Per una band che ha sempre creato il proprio panorama musicale, If Not Now, When? vede gli Incubus di ritorno e pronti ad esplorare la prossima fase della propria esistenza.
    A poche ore dal loro ultimo show australiano a Brisbane, abbiamo fatto una breve chiacchierata al telefono con il batterista e uno dei membri fondatori degli Incubus, José Pasillas.

    Ciao José, grazie per averci dedicato del tempo per una chiacchierata. A poche ore da un concerto, sono sicuro che avresti di meglio da fare che avere un'intervista (ride). Stasera sei a Brisbane, per l'ultima data del tour, com'è andata in generale?

    E' stato molto divertente, tutti i concerti sono andati molto bene, siamo stati dal Giappone alla Tailandia, alla Nuova Zelanda, e da una settimana e mezzo siamo in Australia, è stato fantastico!
    E' da parecchio che non tornavate in questa parte del mondo, vedo che però la presenza degli Incubus è ancora viva...avete trovato grandi folle che hanno reagito positivamente?
    Sì, è stato fantastico, tutti cantavano tutte le canzoni, dagli album più recenti, a ritroso...è stato divertente.

    L'ultima volta in cui siete stati in Australia, è stato in occasione di un festival, vero?
    Sì, Soundwave!

    Hai un concerto fra poche ore, tu personalmente come ti prepari? Cosa ti piace fare prima di mettere piede sul palco?
    Niente di particolare,c'è un'atmosfera abbastanza distesa qui, quindi prima di un concerto andiamo in giro, ascoltiamo della musica, o magari ci guardiamo un film, o mangiamo dei sanwich, cose normali.

    Questa parte del tour è durata parecchio, vi fermerete per un po' prima di ricominciare?
    Sì, torneremo a LA per un mese e mezzo o due prima di ricominciare a suonare per qualche concerto negli USA e poi alla volta dell'Europa, per poi vedere cosa viene fuori per la fine dell'estate.


    L'Australia ha sempre sostenuto la band negli anni, ma a proposito di questo tour, come avete trovato la reazione del pubblico rispetto alle nuove canzoni?
    E' stato grandioso, abbiamo suonato un mix di canzoni del nostro nuovo album, avevamo qualcosa come 80, 90, o centinaia di canzoni tra cui scegliere, è un buon mix, e la gente ha cantato tutte le canzoni, anche quelle nuove, perciò sembrano essere state benaccette.

    Dato che girate il mondo durante il tour, e ammettendo che è proprio durante un tour che vi siete divisi, avete notato dei cambiamenti significativi nella demografia dei vostri fan? O è rimasta relativamente costante negli anni?
    Beh, è diventata più variegata, ormai sono 15 che suoniamo in giro, perciò i fans che prima erano adolescenti ora sono diventati adulti, ma penso che contemporaneamente stiamo guadagnando nuovi fans, così ora abbiamo fans dai 18 ai 40, ed è bellissimo.

    Immagino che i fan che vi seguono dall'inizio siano cresciuti, e di conseguenza i loro gusti musicali saranno maturati, magari arrivando allo stesso punto in cui siete arrivati voi con quest'ultimo album.
    Sì, è stato grandioso, ci sentiamo fortunati a vedere che un sacco di fan abbiano deciso di accompagnarci in questo viaggio, e dato siamo una band da 20 anni è veramente bello.


    In termini di reinterpretazione delle canzoni nel contesto live, avete cambiato gli arrangiamenti per rinnovarle sia per voi che per il pubblico?
    Tendiamo a giocare col nuovo materiale, per divertimento, per mantenerlo interessante per noi come hai detto, ma per la maggior parte manteniamo le canzoni invariate, mentre ci prendiamo delle libertà su alcune canzoni, improvvisiamo qui e lì per rinnovarle, e per intrattenere il pubblico, quindi facciamo un po' di tutto.

    Tornando a quando vi siete fermati, quando poi siete tornati insieme e avete iniziato a discutere su cosa avevate intenzione di fare nel nuovo album, qual era la vostra visione principale, avevate le idee chiare su cosa volevate ottenere o avete lasciato che le canzoni si componessero da sole?
    Non ci siamo mai seduti per pianificare, ci siamo solo riuniti e abbiamo iniziato il processo, senza mai avere la consapevolezza di dove andare a parare. Il nostro unico obiettivo è completare il tutto, una volta ultimato, sappiamo d'aver raggiunto il nostro obiettivo, e ciò che nessuno sa è come andrà a finire. E' un esperimento, ed è anche una sfida, è così che la vediamo e consideriamo la sfida di ogni album.

    Finchè gli Incubus si troveranno bene nel contesto musicale moderno, c'è qualcosa a cui prestate maggiormente attenzione, soprattutto considerando quanto sia cambiato in tutti questi anni?
    Veramente no, non ci siamo mai identificati in un genere in particolare, siamo sempre spiccati come watussi in una tribù di pigmei. Abbiamo tracciato il nostro sentiero ed è stato fantastico perchè siamo riusciti ad adattarci in qualsiasi tour di cui abbiamo fatto parte, suonando con i Black Sabbath, passando per i 311, ai The Roots, siamo riusciti ad adattarci e abbiamo un sacco di materiale che racchiude un sacco di generi musicali, abbiamo disegnato il nostro percorso personale ed è stato un gran successo.


    Durante il periodo di separazione, Ben e Brandon hanno pubblicato i loro album solisti, Mike è tornato a studiare musica, e tu cos'hai fatto per tenerti occupato?
    Ho registrato un paio di dischi per un mio amico, ho continuato a suonare la batteria, dipingere e disegnare, in più ho messo su famiglia, dunque ci sono state un sacco di cose per tenermi impegnato.

    La band ha una cosa chamata Make Yourself Foundation, per beneficienza, e per chi non lo sapesse, questa è un'opportunità per spiegare di cosa di tratta.
    E' un'organizzazione a cui abbiamo dato inizio 9 o 10 anni fa, in quanto abbiamo pensato fosse un'ottima opportunità per restituire, per aiutare a racimolare dei soldi a diversi fini di beneficienza. Raccogliamo i nostri soldi ogni volta che vengono acquistati biglietti, aste, qualsiasi cosa, e alla fine dell'anno devolviamo l'ammontare a favore di diverse cause. Abbiamo forse raccolto un milione e mezzo di dollari finora ed è stata un'occasione ottima per aiutare chi ne ha bisogno laddove possiamo.

    Al concerto di Melbourne ho potuto scattare delle foto sotto il palco, e una delle cose inusuali che non mi è mai capitata è che ai fotografi era permesso scattare durante i pezzi 4, 5 e 6. Dato che mi sono perso i pezzi, cosa succede durante l'1, il 2 e il 3 da non poter fotografare?
    Probabilmente qualcosa di simile al 4, al 5 e al 6! Dovrei rinfrescarmi un po' la memoria, ma penso sia così (ride)!

    Ok, non ti tratterrò ancora per molto, ma per ultima cosa, sembra che il 2012 sembra pieno di date e darà lunga vita al nuovo album?
    Sì, quest'album è ancora abbastanza fresco di pubblicazione, sono passati circa 6 o 7 mesi, perciò continueremo a sponsorizzarlo e suonarlo in tanti concerti, e ci sono ancora tanti posti in cui la gente vuole vederci esibire, perciò proveremo a divertirci il più possibile!
    Yeah, this record is still sort of new, it’s been out about 6 or 7 months, so we’re going to continue to support it and play a lot of shows, and there are a lot of places that people want to see us perform so we’re going to try to get to as many as we can and have a really good time!
    Cliccate qui per vedere degli scatti del concerto degli Incubus a Melbourne al Festival Hall, grazie a Lens Of Rock… (http://maytherockbewithyou.com/mtrbwy/2012/02/incubus-festival-hall-melbourne/)

    Informazioni Basilari
    Provenienza: Calabasas, California
    Membri: Brandon Boyd – Voce , Mike Einziger- Chitarra, Jose Pasillas – Batteria, Chris Kilmore – Tastiere , Ben Kenney – Basso
    Sito: www.incubushq.com & www.makeyourselffoundation.org/
    Ultimo Album: If Not Now, When? (2011, Sony Music Australia)

    Fonte: http://maytherockbewithyou.com/mtrbwy/2012/02/jose-pasillas-of-incubus/
    [Modificato da Paci. 15/02/2012 17:59]


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    00 15/02/2012 18:26
    Happy Bithday Brandon!!
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    Alienaccia
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    00 16/02/2012 11:49
    ahah spettacolare sto video!!
    grazie paci per la traduzione dell'intervista di josè!


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    Visit Incubus World Headquarters



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    http://www.flickr.com/photos/valiena
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    Paci.
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    00 16/04/2012 00:24
    Brandon @ Fuse TV (Hoppus on Music)

    MH: Sono stato a Los Angeles, dove ho avuto l'occasione di fare shopping di dischi con Brandon Boyd degli Incubus, in California!"
    "Ciao a tutti" Sono ancora una volta all'Atomic Records nella bellissima Burbank, in California, dove oggi parlero con Brandon Boyd degli Incubus. Parleremo di musica e cercherò di non lasciarmi distrarre dalla sua avvenenza! E' un uomo da sogno!"
    "Ehi, come va?"BB: "Ehi! Benone! Anche tu fai acquisti qui?"
    MH: "Forte!"
    "Mi piacerebbe chiederti maggiori informazioni a proposito di cosa ascoltavi da ragazzino"
    BB: "Ero pazzo della musica dei primi anni Novanta fino alla metà. Mi ricordo d'aver comprato Nevermind dei Nirvana, Blood Sugar Sex Magic dei Red Hot Chili Peppers, e Dirt degli Alice in Chains".
    MH: "Wow, degli album che hanno venduto milioni di copie!"BB: "Sì, sono stati degli album che ci hanno portato la band che siamo ora"
    MH: "Il vostro album si chiama If Not Now, When?. Scegli un cantante che ti ha ispirato particolarmente".BB: "Mi è venuta voglia di migliorare come cantante quando ho ascoltato bands come i Faith No More, Mike Patton in particolare. Sa adattarsi e diventare un cantante d'opera, uno death metal, ha una voce incredibilmente versatile. Così ho iniziato a cantare sui Faith No More, ecco come ho imparato a cantare veramente".MH: "Oh, guarda!"BB: "I Primus!"MH: "Questo è un album spettacolare!"
    BB: "Ero ossessionato da quest'album! In più loro sono uno dei gruppi più divertenti da vedere dal vivo, da quello che ricordo. Una delle prime volte in cui mi sono trovato in un pogo travolgente che abbia è stato ad un loro concerto. E uno degli ultimi, anche.
    Queste ragazze che nuotano nell'acquario? Guarda i loro capelli!"
    MH: "Sì! Pensavo che le Bananarama fossero quattro! Ci sono delle loro canzoni famose in quell'album?"
    BB: "Penso di sì"
    MH: "Mh...no!"
    BB: "Quest'album è grandioso! Con bellissima musica su cui fare l'amore..."MH: "Se avremo l'opportunità di farlo insieme, metteremo questo disco!"
    BB: "Su vinile!"
    MH: "Credo che potrei andare avanti per venti minuti"BB: "Ci sono brani davvero lunghi!"
    MH: "Allora non fanno per me!"
    "Guarda, i Suicidal Tendencies! Questa è roba pesante!"
    BB: "Ricordo che questa band mi faceva paura! E mi ricordo anche che i ragazzini che indossavano una loro maglia erano quelli che guardavano storto e ti picchiavano"
    MH: "Grazie per essere venuto e aver parlato di musica insieme a me...l'ho aprezzato molto. Vorrei trattenermi oltre, ma anni fa un french bulldog mi ha spezzato il cuore ed ho sopportato abbastanza".BB: "Ciao!"
    "Ehi, Bruce! Andiamocene amico!"


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    00 17/05/2012 16:24

    In quest'intervista si è parlato soprattutto del progetto Time Lapse Consortium, lei ha chiesto a Mike se l'ha fatto per divertimento piuttosto che per tenere salda la band, e Mike ha detto che l'ha fatto soprattutto per divertimento, perchè gli piace comporre musica, possibilmente al di fuori dei soliti canoni rock. In più ha detto che sta pensando ad un nuovo album, in previsione per quest'anno.
    In più la giornalista chiede per quanto riguarda gli Incubus, se è in previsione un uomo album e le viene risposto che ora c'è il Live Boxset HQ, con tonnellate di materiale video/audio/foto live, e che è la prima volta che fanno una cosa del genere, e che sono emozionati per questo.
    In più ha chiesto loro se quando producono materiale diverso dal precedente si preoccupano di non piacere oppure no, e loro rispondono che sono semplicemente così e anche volendo, non possono cambiare.
    [Modificato da Paci. 17/05/2012 16:25]


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    00 09/08/2012 20:25
    Il manager degli Incubus sdrammatizza sulla divisione della band

    La settimana scorsa i fans degli Incubus si sono spaventati quando il frontman Brandon Boyd ha accennato ad una possibile separazione futura della band, ma ora il manager si è fatto avanti per chiarire quest'affermazione.Il manager Steve Rennie ha confermato che la band attualmente non ha in progetto di separarsi e che le affermazioni di quell'intervista sono state malintese. "Gli Incubus si sono sempre presi una pausa dopo ogni album ed il conseguente tour", spiega Rennie ad un'emittente della CBS. "Alla fine del tour, avranno passato un anno e mezzo on the road. Qualsiasi band avrebbe bisogno di una pausa dopo".

    Loudwire ha tenuto una conferenza con Brandon Boyd e Chester Bennington dei Linkin Park per parlare a proposito dell'imminente Honda Civic Tour, ed ecco quello cheha detto Brandon Boyd sulla pausa.Quando gli è stato chiesto se avesse progetti dopo l'Honda Civic tour, Boyd ha risposto: "Mmmmh...a dir la verità, al momento non abbiamo progetti. Per la prima volta dopo il 1996, siamo di nuovo indipendenti. Non dipendiamo un'etichetta discografica. Quello che vogliamo provare a fare è orientare le nostre bussole verso le rotte future, come band, ma anche come gruppo che vuole esplorare un nuovo territorio". Ha continuato dicendo: "Mi sta balenando l'idea di un nuovo album solista. Il che è l'eventualità più probabile. Ma per quanto riguarda gli Incubus, penso che ci prenderemo un'altra pausa. Si spera che non sarà lunga come l'ultima. La cosa che amiamo di più è arrivare con le migliori intenzioni a creare musica da un'esigenza impellente misto a genuinità, non legati a tabelle di marcia. Capisco che per i nostri fans possa risultare frustrante. Ma penso che il prezzo di quest'attesa sarà della musica migliore. Quindi, il progetto è di non avere progetti".L'Honda Civic tour inizia fra pochi giorni, l' 11 Agosto a Bristow, VA.

    Fonte: http://loudwire.com/incubus-manager-downplays-hiatus-reports
    [Modificato da Paci. 09/08/2012 20:26]


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    00 09/08/2012 20:51
    IL FRONTMAN DEGLI INCUBUS BRANDON BOYD PARLA DEI CAMBIAMENTI NEGLI ULTIMINI 20 ANNI NEL BUSINESS DELLA MUSICA
    Il frontman degli Incubus, Brandon Boyd ha visto un po' di turbolenze dalla sua scelta di fare della musica il suo mestiere. Agli inizi degli Incubus, negli Anni Novanta, la musica sembrava totalmente differente da oggi. Come dicono spesso, Internet ha cambiato tutto, e Boyd non pensa che l'evoluzione del business della musica sia giunto al termine."I Linkin Park e gli Incubus sono tra le poche band ad esser stati spinti fuori come da una folata di vento dalla vecchia concezione d'industria musicale, in più ne sono sopravvissuti" ha detto Boyd durante la conferenza stampa per l'Honda Civic Tour."Ci sono un'infinità di band, intese nel senso più tradizionale, che scrivono di proprio pugno la loro musica, e la suonano dal vivo, che non sono sopravvissute alla transizione" ha aggiunto. "E che sono state accantonate con l'industria".Boyd ha continuato col dire che crede che il cambiamento sia l'unica costante nella musica. E gli Incubus sono pronti al cambiamento. "Le nostre tecnologie sono dei sistemi viventi esattamente come noi, ed aspettarci che rimangano invariate è da folli...credo che la tecnologia cambierà prima di quando tutti noi ci accorgiamo. E questa è una cosa fortissima, perchè ci mantiene tutti coi piedi per terra. Questo spiana anche il campo d'azione"."Personalmente, in un'epoca in cui tutto è stato detto e fatto, per me i cambiamenti sono i benvenuti. E mi entusiasmano. E contemporaneamente mi spaventano, ma ho deciso di concentrarmi sull'euforia".Gli Incubus e i Linkin Park daranno inizio all'Honda Civic Tour questo Sabato (11 Agosto), a cominciare dalla tappa a Bristow, Va. Il tourproseguirà fino al 10 Settembre a San Diego.

    Fonte: http://audioinkradio.com/2012/08/incubus-brandon-boyd-welcomes-music-industry-changes/
    [Modificato da Paci. 09/08/2012 20:52]


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    00 18/08/2012 00:03
    Brandon Boyd per BLUECANVAS


    B: Qualsiasi forma d'arte m'intriga profondamente...non mi sono mai sentito relegato ad una forma in particolare.

    I: Ciao a tutti, mi chiamo ***Finoda (? help, ndr xD), sono qui per conto di Bluecanvas e sto facendo due chiacchiere con Brandon Boyd. E' grandioso che abbia accettato il nostro invito. Parleremo della sua arte, i suoi lavori discografici e il suo processo creativo.

    D: In che modo i tuoi genitori hanno influenzato la tua arte?

    B: Credo di poter definire il mio nucleo famigliare come un ambiente altamente creativo. Entrambi i miei genitori lavoravano a teatro, quindi quando ero bambino mi facevano fare una sorta di lezioni di recitazione improvvisata. Ero piccolo, ma non mi appassionava particolarmente, era solo un'attività divertente che non prendevo sul serio. Mia madre cantava in giro per casa, suonava il pianoforte, disegnava e dipingeva. In pratica era come un'accademia delle belle arti. Personalmente non ho mai manifestato un reale interesse per il canto e la musica prima che creassimo gli Incubus all'età di 15 anni. Fino a quel momento mi ero concentrato molto sulle arti visive.

    D: Descrivici uno dei tuoi primi disegni

    B: Uno dei primi disegni di cui ho memoria è di un super-germe. Disegnare un eroe buono che teneva in mano un super-asciugamani e fluttuava intorno al mio stomaco, o all'orecchio quando avevo un'infezione auricolare, da bambino mi aiutava ad esprimere il mio malessere o la convinzione che così facendo mi sarei sentito meglio...era un modo di esternare quelle immagini, perciò disegnavo i germi cattivi con delle brutte maschere e poi quello buono che arrivava e li eliminava, in modo da farmi guarire. Credo che sia la manifestazione di un processo interiore. Essenzialmente è arte.

    D: Cosa t'ispira nel creare le tue opere?

    B: Molte cose che ultimamente m'incuriosiscono e a cui di conseguenza mi sono appassionato hanno inevitabilmente a che fare con il mio processo interiore, e questo mi obbliga ad estendere il discorso sul piano metafisico, una lunga conversazione con un'entità che i più chiamano "Dio", il Tutto, l'Universo...mi affascina, sì è il termine giusto, come tutto questo sia illusorio...questo influenza il mio processo creativo. Quando arriva il momento in cui ho bisogno creare qualcosa che sia un dipinto, come anche una canzone, scrivere qualcosa o scattare una fotografia e va a buon fine, è uno dei momenti migliori...ho la sensazione di essere collegato a qualcosa. Sia che scaturisca dalla mia ghiandola pineale, o dal centro del mio cuore, la sensazione che ho è che questo qualcosa cresca, innalzandosi verso l'alto e uscendo verso all'esterno. Perciò, quando qualcuno scrive, anzi, quando io scrivo il testo di una canzone e sono collegato all'etere, e ne estraggo parole e melodie, o quando dipingo un quadro...il punto di partenza sono solo linee, elementi immaginifici...è come un'esperienza spirituale, tutto scorre.

    D: Perchè ti piace il processo creativo?

    B: Lo vedo come una maniera creativa per risolvere problemi. Credo sia questo il motivo per cui lo amo. Oltre il mio modo di esprimerlo, è divertente risolvere i problemi in questo modo. E' come presentarsi ai propri problemi, come quando mi metto di fronte ad un foglio bianco o una tela bianca...come dicevo prima, a proposito del progetto con Hurley. Quando sono entrato nell'H Space ho subito pensato di dover dipingere lì dentro. La mia prima reazione è stata pensare: "Non ho mai dipinto una cosa del genere prima d'ora! C'è un'infinità di spazio qui! Niente panico, devo solo riempirlo!". Mi ci sono voluti circa 45 minuti per giungere alla conclusione "Mmmmh...è un grosso problema!". Ma poi ce l'ho fatta. Il discorso è uguale a quello di cui parlavo all'inizio: era un grande problema da cui venire a capo...amo le sfide!

    I: Ho visto che hai portato il tuo blocco con gli schizzi che ovviamente porti con te durante il tour...ti va di scambiarceli per dare un'occhiata?


    B: Certo! Un ringraziamento speciale a Moleskine! Adoro Moleskine!I: Anch'io!B: Mi è sempre piaciuta l'idea del test di Rorscharch, del fatto che l'interpretazione di ciò che ci vediamo sia strettamente personale, ed è anche divertente. E' divertente anche farlo: basta versare dell'inchiostro, chiudere e riaprire. Emergeranno una sorta di tavolozze da cui tracciare altre linee.

    D: Qual è il fine ultimo? Perchè crei arte?

    B: Non ne ho la più pallida idea. Semplicemente amo farlo, e spero di tradurre al meglio quanto ami farlo attraverso i miei dipinti, attraverso la musica, qualsiasi cosa che faccio. Magari il mio obiettivo è più alto, quello d'ispirare i giovani a seguire il proprio sentiero creativo, qualsiasi esso sia. Il complimento più grande che è stato fatto a me e alla band è stato: "Mi avete fatto venir voglia di mettere insieme una band!". E' la cosa più bella del mondo: se ami la musica così tanto da volerla creare, se ami così tanto l'arte da sentirti in obbligo di farla, non c'è niente di più straordinario. Credo che questo sia il mio ideale più alto: ispirare.

    B: Se ho qualche consiglio da dare...diffidare dai consigli! Segui la tua bussola...probabilmente questo è il migliore consiglio che mi sia stato dato. E sventola in alto la tua bandiera, e...mantienila stramba!



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    00 02/09/2012 01:34
    Il batterista degli Incubus José Pasillas parla del nuovo pacchetto "HQ", del tour con i Linkin Park, la possibile separazione ed altro


    Nel 2011 gli Incubus hanno celebrato il ventesimo anniversario come band con una piccola serie di esibizioni per pochi intimi. Per vostra fortuna, hanno documentato il tutto. Adesso, un anno dopo, la band sta pubblicando le riprese del sesto giorno a Los Angeles, chiamato‘Incubus HQ Live.’
    Quest'esperienza unica può essere provata in diversi modi. Il primo pacchetto esce il 14 Agosto e si compone di un CD ed un DVD con una scaletta ridotta, mentre l’edizione speciale contiene un CD addizionale con una tracklist estesa. Inoltre è già disponibile per i fans un’edizione limitata in formato scatola con la performance completa. Potete trovare tutti i dettagli, la lista completa dei brani eseguiti ed altro ancora sul sito ufficiale –e completamente rinnovato- degli Incubus.
    “Incubus HQ Live” esce, gli Incubus intraprendono parte dell’Honda Civic Tour 2012 con i Linkin Park, e tutto questo nello stesso giorno. Nel bel mezzo della loro fittissima agenda, Loudwire è riuscita a rubare qualche minuto al membro fondatore e batterista degli Incubus, José Pasillas. Pasillas ci parla di cosa c’è in serbo per il futuro della band, l’attuale stato rock’n’roll e ci da anche una piccola anteprima sul suo prossimo progetto solista.

    -Presto “Incubus HQ Live” arriverà negli scaffali dei negozi di musica. Cosa devono aspettarsi i fans?
    Tonnellate di musica. Tonnellate di video. Abbiamo accumulato oltre 100 esibizioni che saranno probabilmente fruibili. Abbiamo filmato la registrazione in studio del nostro album ['If Not Now, When?'], che è stata come una settimana colma di eventi che precedevano l’uscita dell’album vero e proprio. Ci saranno tante riprese di quei giorni e dei brani che abbiamo suonato. Abbiamo suonato per pochi intimi, e tutto ciò è stato registrato. Ci sono un sacco di esibizioni, un sacco di materiale audio, è un pacchetto veramente interessante.

    -E’ un periodo davvero impegnato per voi. Non solo esce “Incubus HQ Live”, ma andate in tour con i Linkin Park per l’Honda Civic Tour. Come vi siete preparati per farlo?
    Beh, in realtà non è impegnatissimo. Ho da poco passato del tempo a casa con la mia famiglia. Sono stato a casa per circa due settimane fino a prima di tornare in tour in Europa. In quel periodo non ho fatto altro che rilassarmi insieme alla mia famiglia. Non solo, suono la batteria ogni giorno. Ho lavorato ad una tecnica e su rudimenti base, roba per rullanti ecc. Mi sono solo rilassato e riabituato a stare a casa.

    -E’ il primo tour che fate insieme ai Linkin Park. Siete contenti di fare squadra con loro?
    Sì. Beh, sai, con loro abbiamo suonato in eventi singoli, soprattutto festival, perciò conosciamo decisamente la band. Sono dei ragazzi squisiti. Per noi sarà un unione bellissima. Non vedo l’ora. Sono una band grandiosa.

    -Recentemente Brandon Boyd ha detto che gli Incubus potrebbero fare una lunga pausa, simile a quella trascorsa tra “Light Grenades” e “If Not Now, When?”. Pensi che ci sarà una pausa nel vostro futuro?
    Sì, ci stiamo avvicinando ad una sorta di fine ciclo per quanto riguarda quest’album. E’ trascorso oltre un anno ormai. Abbiamo iniziato il tour un paio di mesi dopo l’uscita dell’album, perciò è passato più di un anno da allora. Ci fermeremo a Settembre poi ci prenderemo del tempo per riflettere sul da farsi in futuro. Non abbiamo nessun programma finora, abbiamo solo bisogno di tempo per riflettere.

    -Se ci sarà una pausa, sembra che Brandon lavorerà ad un album solista. E tu cosa farai?
    Si può dire che prendo quel che viene. L’ultima volta eravamo a casa, ho registrato un po’ di musica, suonato la batteria per quest’artista che si chiama Prashant Aswani. Ho partecipato ad un paio dei suoi album, uno dei quali è uscito un paio di mesi fa e che si chiama “Sonically Speaking”, ed un altro che è previsto per i prossimi mesi, di nome “Visions”. Mi sono tenuto impegnato tramite queste collaborazioni, e registrando musica a casa. Dipingo e disegno da sempre, perciò sicuramente continuerò a farlo. Sono sicuro che un giorno organizzerò una mostra o qualcosa di simile. In questo momento sto lavorando ad un progetto che ho chiamato “The Art of Drum”. Fondalmentalmente si tratta di me che suono nel buio con le bacchette illuminate. I fotografi hanno fatto degli scatti con dei tempi d’esposizione veramente brevi, tipo 30-60 secondi, ed i risultati sono davvero spettacolari. L’uscita è prevista per Novembre. Più arte, più musica, più percussioni. Sarà grandioso.

    -Gli Incubus esistono da più di vent’anni, e tu hai assistito ad ogni fase dell’evoluzione della band. Durante questi anni abbiamo assistito a vecchie band sciogliersi e nuove altre formarsi, alcune ce l’hanno fatta ed altre no. Cosa ne pensi dello stato attuale della musica rock?
    Penso che ci troviamo come in una culla, da un bel po’ ormai. Sai, a metà Anni Novanta il rock ha vissuto un periodo particolarmente favorevole. Ad oggi non ha ancora avuto pari e penso che la situazione rimarrà invariata ancora a lungo. A mio parere, l’unico periodo alla pari è stato quello di fine Anni Settanta. Negli ultimi anni nessun artista rock mi ha colpito particolarmente. Un album dei Deftones (Diamond Eyes) però è stato fantastico, ma mi ritrovo puntualmente ad ascoltare musica precedente a quegli anni. So che presto i Deftones pubblicheranno un nuovo album, perciò aspetto di ascoltarlo. Ma in fin dei conti il rock è una sorta di culla.

    -Prima di lasciarci, mi piacerebbe saperne di più sulle tue influenze come musicista.
    Beh, le mie influenze sono piuttosto varie. Stewart Copeland dei Police. I Rush sono stati e continuano ad essere una delle mie band preferite. George Hurley ha suonato la batteria nei Firehose, una band punk di San Pedro. Jon Fishman dei Phish, John Bonham dei Led Zeppelin. Buddy Rich è un altro da cui cerco di attingere. Ci sono tanti batteristi da cui cerco di trarre ispirazione.

    -Ha senso che le tue influenze siano così varie. Ad ogni nuovo album, sembra che gli Incubus aprano le porte ad una varietà di nuovi suoni e ritmi, di cui non si sentono mai soddisfatti. Non vedo l’ora di dare un’occhiata al pacchetto “Incubus HQ Live” e vedervi con i Linkin Park. In bocca al lupo!

    Sono emozionato per tutte le cose a venire! Grazie!
    Fonte: http://loudwire.com/incubus-drummer-jose-pasillas-talks-tour-with-linkin-park-possible-haitus-new-art-project/


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    00 19/10/2012 00:25
    Intervista estesa con Chester Bennington dei Linkin Park e Brandon Boyd degli Incubus

    Mentre pubblicavamo l’intervista con Chester Bennington e Brandon Boyd, cosa che noi originariamente avevamo pensato fosse stata fatta solo per The Indie Spiritualist, abbiamo capito che effettivamente questa sarebbe stata un’intervista di gruppo per l’Honda Civic Tour! Questa nuova parte è stata fatta grazie a Noize News. Diversi siti hanno diverse parti dell’intervista, mentre la maggior parte dell’intervista è la stessa di come l’abbiamo pubblicata ieri sera e ci sono parti dell’intervista che non sono state viste, sono felice del fatto che le nuove parti le potete leggere a seguire. Chester e Brandon parlano di cosa i fan si possono aspettare dall’Honda Civic Tour di quest’anno, gli Incubus non faranno parte del concerto in Virginia, quindi loro parlano con i fan riguardo dove si trovano (est coast vs west coast), successivamente parlano di uscite e partite a calcio, del loro uscire un po’ più “lontano” nella est coast in quando loro saranno in giro durante l’estate, e su come l’Honda Civic Tour possa rappresentare una produzione su grande scala paragonata ai tour all’estero. Chester discute sulle gare “open-wheel” e sull’ispirazione per VICTIMIZED.


    Intervistatore: Gli Honda Civic Tour passati erano più orientati verso un genere più pop, come i Blink 182 e i My Chemical Romance. Cosa si aspettano i fan da questo Honda Civic Tour?


    Chester Bennington: Beh, io credo che per noi, e intendo seriamente, la cosa più speciale riguardo questo tour è il fatto che tu hai due band di punta che cantano insieme sul palco, il che tipicamente può essere una cosa difficile da fare, perché di solito quando sei nella posizione di band di punta in un tour di questo genere, c’è il posto per una sola band di punta di solito. Quindi il fatto che gli Incubus devono uscire e fare un concerto completo con una produzione personale e tutto il resto è una cosa speciale. Ma comunque, noi veramente non guardiamo a cosa gli altri artisti hanno fatto durante questi tour e diciamo “Ok, quello che pensiamo è quello che dobbiamo fare”. Sai, noi stiamo solo andando fuori sul palco e facciamo quello che i nostri fan vogliono che noi facciamo, cioè cantare canzoni che loro conoscono con qualche richiamo alle nuove canzoni in modo tale da farli familiarizzare con esse. Quindi io penso che dal punto di vista dei Linkin Park, noi stiamo solo pensando ad andare sul palco e fare lo Show più potente che possiamo fare. E ovviamente fare più musica possibile. E mi aspetto che gli Incubus facciano lo stesso.


    Brandon Boyd: Io penso che, cioè, solo che sia un buon momento e una grande opportunità avere due grandi rock ‘n roll bands che dividono il palco, penso sia molto meglio di quanto possiamo fare da soli in un nostro concerto, è come se ci sono due concerti di punta in uno e sarà davvero una bella cosa. Quindi è come se fosse un mini-festival, il che è fantastico. Gli Incubus hanno fatto già un tour organizzato dall’Honda Civic prima. Forse è stato uno dei primi, non ne sono sicuro, ma era tipo 10 anni fa. E ricordo che fu davvero fantastico. Penso che gli ascoltatori e gli amici e i fan e le famiglie che vennero a quei show fecero davvero una bella esperienza. Quindi so che noi come band vogliamo rifarlo ancora quest’anno. Personalmente, questa sarà la parte finale del tour di sponsorizzazione per il nostro ultimo album, e quindi noi non vediamo l’ora di fare un po’ di musica e davvero non vedo l’ora di vedere i Linkin Park con i miei occhi per la prima volta da.. non lo so, penso che vi ho visto una volta in uno show radiofonico tipo 10 anni fa. Quindi penso che sarà divertente potervi vedere ogni sera.


    David Lindquist: Hey Chester, è giusto dire che avete un’affinita con le gare open wheel e puoi magari parlarci delle tue impressione sulle gare da 500 miglia?


    Chester Bennington: Beh, dovrei dire che crescendo non è che mi appassioni così tanto, cioè, meglio dirlo in altri termini. Se potessi essere il pilota della macchina, sarei eccitato. Ma se devo star lì e guardare, sinceramente non voglio farlo. E’ come il baseball. E’ del tipo mi piace giocare, ma non starò lì seduto a guardare un’intera partita. Semplicemente non succederà. La stessa cosa è accaduta per me con le gare, e lo dico con rispetto. Voglio fare solo la parte divertente. Quindi non credo che crescendo sia ancora così interessato. Ma dovrei dire che come nel golf e sport come il tennis e il calcio, sport che mi hanno sempre scocciato da giovane, ora che sono un adulto mi affascinano per le capacità tecniche che il pilota deve avere nel far andare quella macchina. E’ davvero impressionante. Io non so come questi ragazzi, e ragazze, possano controllare queste macchine a quelle velocità. E’ fenomenale quello che devono fare, mentalmente e fisicamente. Quindi, per quanto riguarda le macchine, sono stato a qualche gara, ho avuto l’opportunità di andare nelle Indie 500 e fu veramente divertente. Quindi essere in una band e avere accesso a queste gare nel senso che incontri i piloti e guardi le macchine da vicino e tocchi le gomme è come se mi rendesse più cosciente riguardo tutto ciò che gira intorno non solo la gara, ma anche di tutto ciò che c’è dietro una semplice gara. Questi ragazzi sono forti, creano dei bellissimi show, ed è un’esperienza interattiva. I fan parlano sempre dei piloti, e guardano sempre le macchine. E’ una bella atmosfera. Mi ricorda molto la musica. Ci sono così tante similarità tra i piloti e il team e i fan e band come gli Incubus e i Linkin Park: noi cerchiamo di fare queste cose per i nostri fan e cerchiamo di dare loro quanto possiamo perché ci preoccupiamo di loro e apprezziamo il loro supporto per quello che facciamo. E tu hai le stesse sensazioni nelle gare. Sono stato ad un paio di gare di formula Indie e ad un paio di gare di Formula Uno e sono veramente degli sport impressionanti. Quindi in conclusione vorrei dire che il mio interesse è probabilmente all’apice in questo momento. Faccio spesso delle fantasie riguardo l’essere pilota quando un giorno lascerò i Linkin Park.Quindi potrei essere il più vecchio pilota novellino della storia di questo sport.


    Intervistatore: Chester, suonere da soli in Virginia perché purtroppo gli Incubus non suoneranno per quella data. Puoi puoi dirmi riguardo la serata d’apertura e cosa ti aspetti? E magari ci puoi anticipare qualcosa su cosa i fan possono aspettarsi, dal momento che non ci saranno gli Incubus come nel resto del tour?


    Chester Bennington: Beh, mi dispiace che non ci siano gli Incubus perché penso che sia fantastico per tutti quelli che assisteranno ai concerti vedere tutte e due le band insieme. Sarà un grande giorno. Comunque, penso che come ogni volta che usciamo sul palco e iniziamo qualsiasi tour è come se iniziassimo ogni volta ad offrire nuova musica negli Stati Uniti e questa cosa è buona visto che penso che abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei nostri fan e della critica per quanto riguarda il nostro ultimo album. Tutte le canzoni trasmettono grande energia. E penso che tutto ciò si presterà bene per i nostri show. Dicevamo, il primo show è sempre quello più stressante e carico di pretese per me personalmente perché la mia gola non è come una chitarra che si mette via in una bella custodia vellutata e nascosta dal mondo esterno fin quando non serve di nuovo. E’ un muscolo ed è un essere vivente, senza pulsante di accensione. E’ come un altro muscolo, se io lavoro ogni giorno in palestra alleno i miei muscoli in ogni senso e farmi male è meno frequente rispetto a quando sono seduto tipo tre settimane sul divano e poi un bel giorno mi alzo e vado a fare una corsa. Quindi è sempre molto stressante perché appunto anche se mi prendo cura di me stesso e mi mantengo in forma ogni giorno, non è che effettivamente canto al massimo delle mie potenzialità per due ore al giorno. Comunque penso che i nostri fan possano aspettarsi qualsiasi cosa vogliono. Loro pagano per vedere le loro band due band preferite, o solo una di esse. Quindi questo è quello che mi aspetto che i nostri fan si aspettino da noi. Non è veramente importante come ci si senta al primo show. Deve sempre essere uguale tutto fino all’ultimo show. Quando vai a cantare su un palco con la tua band è come se fosse la cosa più bella del mondo, come se volessi dare il massimo e mettere il cuore in quello che stai facendo. Per me i concerti sono la cosa che davvero mi dà più forza e completezza come musicista. Scrivere canzoni e avere persone che le ascoltano è fantastico, ma se non vado mai a cantare le canzoni che alla gente son piaciute, non saprei neanche se vorrei essere in una band, onestamente, perché alla fine tutto quello che avrei fatto sarebbe stato sedermi e scrivere canzoni e lasciare che qualcuno le ascoltasse. I live sono la cosa più importante per me, e quindi ogni show deve avere un coinvolgimento emozionale uguale. La stessa intensità, lo stesso livello di abilità tecniche. Quindi questo è ciò che sarà il primo show. Non sarà per niente diverso dal quindicesimo show in programma nel tour.


    Intervistatore: So che siete entrambi della West Coast. Ma so cosa piace di più a voi quando venite a suonare sulla East Coast. Boston, New York, Philadelphia. So che avete una fermata in programmazione a Camden!


    Chester Bennington: Beh, penso che se il tour va nella maniera migliore le band potrebbero andarci seriamente. C’è un certo groove nel quale ci stiamo buttando. E cominciando dalla Est Coast e andando in quel groove sarà davvero fantastico. Penso che quando passi da una costa all’altra degli Stati Uniti ci sia un cambio di vibrazioni. E’ come quando tu viaggi attraverso l’Europa o negli altri paesi. Sai, uno show che tu metti in piedi per le persone nel Kansas oppure a Philadelphia sarà molto diverso da uno show messo in piedi a Los angeles. E’ una vibrazione diversa. Per me, è davvero bello suonare nella Est Coast.


    Brandon Boyd: Ogni singolo posto dove vai a suonare, questo è ciò che è bello dell’essere in tour, specialmente quando suoni in uno di questi grandi luoghi, qualche diversità si perde in questi posti perché molti di loro sono costruiti dagli stessi architetti e sono di proprietà delle stesse persone e tu che puoi sentire un po’ la stessa cosa come quando senti le stesse vibrazioni. E quello che veramente distingue i vari luoghi dove suoniamo è la gente che viene, dove ti trovi e infine le persone da dove vengono. Questo accade quando davvero cominci ad avere quel senso che ti fa’ distinguere i vari posti dove vai ed è essenzialmente ciò che rende tutto divertente. Viaggiare in tutti questi luoghi è divertente. Los Angeles è famosa per avere un pubblico molto annoiato, come pure New York. Credo che non sono mai stato ad un concerto dei Linkin Park a New York oppure a Los Angeles, ma io so dall’esperienza dei concerti con gli Incubus che il pubblico di Los Angeles come quello di New York non sembrano annoiati da me del tutto. Sono come entusiasti. Solo in un modo differente. Hai molti musicisti e persone che suonano in qualche band e persone che conoscono persone che suonano in una band tra il pubblico. Quindi è magari più difficile impressionarli ma loro comunque hanno il loro modo di apprezzare le cose, e noi abbiamo anche fatto alcuni dei nostri migliori show lì. Alcuni dei nostri mercati più redditizi sono proprio lì. Personalmente amo ascoltare, a volte ascolti gli accenti delle varie persone tra la folla, le persone che tra una canzone e l’altra ti urlano “Fai schifo” oppure “Ti amo” oppure sulla Est Coast “Suona questa cazzo di canzone!”. Capisci? C’è di più, e la Est Coast ha più fegato, ed è una cosa che trovo fantastica. E sulla West Coast senti un odore maggiore di marijuana. E un po’ di nebbia (causata dagli spinelli) in più. Quindi, Chester, sei di nuovo con noi?

    Chester Bennington: Beh, questo è perché la marijuana della Esst Coast sa di sigarette. Sono tornato. Sto vivendo un periodo a dir poco magico qui a Burbank. Comunque, chiedo scusa per avervi abbandonati. Parlando tra me e me , pensavo che suonare nella East Coast è davvero...ogni pubblico ha le sue sottili differenze che le rendono caratteristiche. Sono abituato a suonare nella East Coast in inverno, perciò non mi capita mai di godermi Boston all'aria aperta, in quanto solitamente fuori ci sono cinque schifosissimi centimetri di ghiaccio. E nel frattempo piove. Perciò sarebbe bello godersi l'aria aperta ed il bel tempo. Infatti giorni fa parlavo con il mio staff pensando che potevamo addirittura fare una partita di calcio. Perchè giochiamo questo ruolo sempre quando andiamo in Europa. Soprattutto in Germania, giochiamo con dei giornalisti e li battiamo sempre. Perciò ero totalmente d'accordo sul giocare a Boston. Credo che d'ora in poi avremo molte più occasioni per conoscerci di più tra staff e band. Speriamo che avvicinandoci di volta in volta verso la West Coast, la differenza maggiore sarà che probabilmente capiterà che avremo voglia di fare qualcosa di diverso per i nostri fans. Non so quando o dove avverrà, ma ho la sensazione che molti si stanno chiedendo cosa aspettarsi. Forse quando raggiungeremo il massimo livello d'ispirazione durante un live, regaleremo qualche piccolo extra. Ma come tutti sappiamo avverrà inaspettatamente e in maniera del tutto spontanea e sarà un momento davvero bello. E questo momento deve ancora arrivare. Ma sicuramente prima o poi avverrà e sarà qualcosa di cui i fans parleranno per molto.

    Brandon Boyd: Conosco un fiume in Ohio sulle cui rive possiamo campeggiare, fare bungee jumping ed altro.

    Chester Bennington: Sarebbe fantastico, facciamolo!Intervistatore: La domanda è rivolta a Chester. Prima di tutto voglio complimentarmi con te per il nuovo album. Avendo debuttato alla numero 1 della classifica Billboard 200, siete diventati la band con più album in prima posizione di questo secolo. Quello che mi chiedevo era, dato l'ampio panorama musicale che avete ricoperto nella vostra carriera, cosa significa per voi una pietra migliare del genere?

    Chester Bennington: E' fantastico. Non mi sarei mai neanche sognato di arrivare a questo punto. Ad ogni album ho sempre pensato che non avremmo mai potuto fare di meglio. E' come un testamento che lasciamo ai nostri fans, più che a noi stessi, in quanto la nostra fan base è sempre entusiasta del nostro lavoro in studio. E la vera prova del nove è quando una nostra canzone sopravvive al tempo. Ed arrivare alla prima posizione è la più grande speranza mentre componi un album. Questa persone ti danno un ottimo riscontro. Non è stato un obiettivo che come band ci siamo prefissati. Consideriamo molti altri aspetti, essendo forzati ad adottare un altro stile per lavoro. Dovendo considerare tanti aspetti, ci dimentichiamo totalmente obbiettivi come raggiungere le vette delle classifiche. Siamo talmente concentrati alla riuscita dei live da qui a sei mesi, quando e cosa filmare...per noi è stato un momento piacevole per prenderci una pausa e pensare che quel il nostro lavoro si stava dirigendo verso quel traguardo.


    Intervistatore: Questa domanda è rivolta ad entrambi. Non è la prima volta che vi esibite sullo stesso palco. C'è qualche consiglio o informazione che vorreste scambiarvi l'uno sulla band dell'altro?Brandon Boyd: Non saprei, state attenti a non far cadere la saponetta. [ride]


    Chester Bennington: Possiamo rispondere alla fine del tour? Divertente. Beh, siamo entrambi stati continuamente in tour negli ultimi 10, 12, 14 anni. Ormai ho perso il conto. Ho realizzato il tutto ora che il mio figlio più grande ha la barba e guida l'auto. E mi sono reso conto che il tempo vola. Quindi l'unico consiglio che mi sento di dare a questi miei amici che come noi sono nel mondo della musica da tempo è di continuare a divertirsi. Solo questo. Credo che l'estate che sta per arrivare sarà davvero entusiasmante e per i nostri fan sarà divertente andare a vedere entrambe le band dal vivo. Ed essere famosi per avere una tappa ogni sera con una band di tutto rispetto come gli Incubus, e vederli connettersi con i propri fans e successivamente fare lo stesso, sarà davvero speciale. Sono sicuro che avremo degli aneddoti da scambiarci su questo tour. Ma la cosa più bella del far parte di una rock band che è in tour è che un'infinità di cose può succedere in qualsiasi momento. A Singapore mi sono spaccato il labbro giocando a racquetball, e ho dovuto subire un intervento chirurgico per ricucirlo in modo da poter poi cantare l'indomani. Non puoi dare consigli in proposito. [ride]

    Brandon Boyd: Non sbattetevi una racchetta in faccia.Chester Bennington: Ottimo consiglio, devo riconoscerlo.Brandon Boyd: Per me lo è perchè sarei il primo a farla finire proprio negli occhi. Sono spesso soggetto ad incidenti del genere. Aggiungerei di non portare con sè delle armi illegali negli aereoporti in periodi delicati per la sicurezza nazionale. (ndt: http://www.mtv.com/news/articles/1492055/incubus-singer-arrested-knife-at-airport.jhtml) Questo è un gran bel consiglio per me.

    Chester Bennington: Non ci avrei mai pensato! Avrei pensato "Questa stupenda spada provieniente dal Giappone sarebbe fantastica da portare in viaggio".

    Brandon Boyd: Succede anche ai migliori. Non scherzo.Chester Bennington: Lo so, ecco perchè sto ridendo. Prossima domanda.Brandon Boyd: E' successo a due di noi della band. Una volta per uno shuriken, un'altra per un coltellino a scatto.

    Chester Bennington: C'era di mezzo una lama, lo sapevo...

    Brandon Boyd: Ed anche era bella spessa.

    Chester Bennington: Ottimo consiglio.Intervistatore: Ad oggi moltissime band cambiano continuamente formazione, ma in tutti questi anni voi avete quasi mantenuto quella originale. Come fate a sopportarvi dopo tutto questo tempo insieme? Dev'essere difficile!

    Brandon Boyd: C'è un detto che parla di passare un lungo periodo in un ristretto tubo di metallo con i propri famigliari. Un periodo di tempo al di là della sopportazione umana. Ami tua madre, ma per quanto tempo staresti con lei in volo? Quanto dura la voglia di stare in macchina con tuo padre, tua madre e i tuoi fratelli? Da un lato pensi questo, ma dall'altro pensi anche che non c'è niente di più famigliare. Anche se ci sono dei momenti in cui feriscono i tuoi sentimenti o ti danno sui nervi, la maggior parte del tempo legato a loro è fondato sull'amore reciproco. Quindi finchè ci manterremo su questo concetto basilare, tutto va bene. Ed è giusto essere in collera con alcuni componenti della tua famiglia a volte, come anche quando ti danno ai nervi. La cosa migliore da fare in quei momenti è ricordarti chi sei. E cogliere la differenza tra un bisogno di esprimere le proprie frustrazioni e invece quando il tuo egos'infervora per motivi futili. I quali sono, per gli uomini, parlando per me e per i ragazzi della band, essendo loro la mia famiglia, quando abbiamo dormito o mangiato poco. Quindi finchè abbiamo dormito e mangiato a sufficienza, siamo a cavallo. Questa è la sincera verità. Dormi a dovere, procurati da mangiare a sufficienza, e tutto andrà per il meglio. Cosa ne pensi, Chester?

    Chester Bennington: Penso che sia divertente. Ma effettivamente è la verità. All'interno dei Linkin Park abbiamo degli aspetti simili delle nostre personalità, così li condividiamo tra di noi. Ci piace lavorare sodo. A tutti piace fare ciò che è necessario in ogni aspetto di quello che facciamo. Ma c'è bisogno della presenza di ognuno di noi. E credo che abbiamo appreso questo concetto abbastanza presto...insieme valiamo molto più che singolarmente. Non bastano due o tre di noi. C'è bisogno di tutti e sei. E quando sei persone mettono insieme le loro creatività e le loro conoscenze diverse tra di loro, dobbiamo essere realistici sul cosa aspettarci l'uno dall'altro. Ed è una cosa di famiglia. E quando oltrepassi il confine dell'amicizia, la vita diventa reale e scorre velocemente. Intendo che ti esponi completamente. C'è la fase "primo appuntamento" in cui pensi che sia tutto stupendo, poi quella successiva in cui hai paura di farti coinvolgere troppo. Perchè da quel momento in poi guarderai tutti gli aspetti più sgradevoli dei caratteri degli altri, perciò quello che facciamo principalmente è trattarci col massimo rispetto. Ognuno da all'altro lo spazio di cui ha bisogno. E credo di poter dire con certezza che il far parte della mia band è l'esempio più pratico della relazione più funzionante della mia vita. Ma ho visto della band in cui vige il caos. Non c'è un capogruppo, c'è solo un eccesso di ego, non c'è orgoglio, nettantomeno scambio di opinioni. Tutte cose fondamentali, o perlomeno per il funzionamento della mia band, cioè all'interno dei Linkin Park ci concentriamo sulle cose importanti per la band. Non per i singoli individui. E penso che sia un modo di agire che applichiamo non solo nell'ambito professionale, ma anche nella vita. Condividiamo entrambe le cose.


    Intervistatore: Siete famosi per i vostri concerti, per i vostri immensi palchi, come anche per le luci. Cosa devono aspettarsi i vostri fans dall'Honda Civic Tour? Sarà una cosa maestosa come quelle a cui siamo abituati?

    Chester Bennington: Ogni tour è diverso dall'altro. Anche in uno stesso tour mondiale, il ciclo dell'album, e il tour cambiano produzione. Dipende dal luogo. Quelle negli USA sono le più grandi in quanto lì possiamo permettercele. Trasportare delle grandi produzioni in giro per il mondo è difficoltoso, per questo credo che le tappe in Australia saranno piuttosto sobrie da questo punto di vista. Ma quello che cerchiamo di fare è di incorporare nei live ciò che stiamo facendo in questo periodo. Sono molto curioso di vedere il lavoro finito, non l'ho ancora visto personalmente, m'interessa vedere cos'è riuscita a fare la crew di Ghost Town per i nostri concerti di quest'estate. E credo che sarà bellissimo. Perciò sono entusiasta. Ma non ho la più pallida idea di come sarà.

    Brandon Boyd: Sono sicuro che sarà così, anch'io sono eccitato all'idea di vedere ciò che faranno i Linkin Park. Ho visto il video a scala naturale della loro produzione ed ha l'aria di essere fantastica. Penso che il nostro video sarà della stessa portata. Negli Stati Uniti abbiamo delle produzioni su vasta scala perchè possiamo permettercele, e quando andiamo oltreoceano, a seconda della lontananza, a livello logistico, si potranno vedere le varianti della stessa. Ma cerchiamo il più possibile di rendere grandioso qualsiasi concerto, a seconda delle circostanze. Ma per quanto riguarda l'Honda Civic Tour, per quello che so tramite gli Incubus è che sarà una fusione di tre diverse produzioni e di altre idee utilizzate durante il ciclo di questo tour. Sarà il migliore dei mondi che il pubblico ha visto finora.

    Intervistatore: Chester, addentrandoci in alcuni pezzi del nuovo album, avresti menzionato "Victimized", che non è un pezzo mid-tempo. Anzi, tu ti sei espresso meglio dicendo che ascoltando la canzone, hai la sensazione di ricevere un calcio in faccia. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone?

    Chester Bennington: Beh, ogni pezzo è differente dall'altro. Qualcuno di noi può trarre ispirazione dallo scoppio del motore di una macchina che passa. E poi in studio tutti cerchiamo di ricreare quel suono. Ed improvvisamente da quel suono nasce un ritmo, sulla quale subito dopo Mike inizia a rappare, e la melodia rimbomba nella mia testa. La creatività in studio è una cosa molto strana. E una stramberia che ti si appiccica e cresce alimentata dal tuo amore. Ed è fantastico quando avviene. E questa è una delle canzoni su cui Mike ha creato la melodia grandiosa e mi è piaciuto da subito come risultasse pesante...come il metal ma non così prevedibile. E ci siamo guardati sapendo già cosa ci voleva in quella canzone. Penso di aver gridato qualcosa del tipo "Cazzo!" a quel punto abbiamo iniziato a ridere pensando a questa parola come coro. Così Mike o Brad ha pensato di registrare una singola parola, e qualcuno ha pensato a "victimized", e sono stato subito d'accordo. Sono corso subito in studio ed ho gridato "victimized" senza pensarci. Quindi il verso successivo, "never again" è venuto da sè. Ed era bella e fatta. Piuttosto semplice. Credo che quel brano sia stato composto in base a quello che volevo fosse il mio contributo. Ed i versi di Mike sono fra i suoi migliori. Ritengo che il rapping di quest'album sia il migliore che Mike abbia mai fatto. C'è un'andatura su questo ritmo ed una sicurezza incredibile che non ho mai visto in lui prima. Perciò credo che sia anche questo ad aggiungere la pesantezza della canzone, il ritmo di Mike. Ma è una canzone complessa, e mi piace davvero tanto, è una delle mie preferite.

    Fonte: http://www.noizenews.com/archives/10063
    [Modificato da Paci. 19/10/2012 00:26]


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    No more perpetual reticence
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