00 03/03/2010 22:22
Domanda:

Leggo spesso nei giornali o sento dalla televisione di persone che muoiono per causa del monossido di carbonio. Come e' possibile? (un cittadino)


Risponde il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco del Lazio, dott. Ing. Luigi Abate:

Il monossido di carbone (C0) si produce da qualsiasi fiamma alimentata da poca aria (ossigeno) come può succedere all'interno di una stanza non aereata dove e' presente e funzionante una stufa catalitica, una caldaietta a gas a fiamma libera oppure un caminetto con difetto di tiraggio con della brace covante. Questo gas e', di norma, anche presente in quegli ambienti in cui sono in atto fenomeni di decomposizione di sostanze organiche come nelle discariche, nelle fognature e fosse biologiche ed anche, con altri gas non meno pericolosi come l'anidride carbonica (CO2) solfuri e cloruri, in tutti i prodotti di una combustione (che vengono smaltiti all'interno di un appartamento, ad esempio, da una canna fumaria lesionata).
Questo gas e' incolore, insapore, inodore, infiammabile quando la sua temperatura supera i 600 °C ed anche Velenoso in quanto, modificando la struttura del sangue per la sua maggiore affinita' rispetto all'ossigeno, impedisce le funzioni vitali del cervello, dei polmoni e dei reni.
L'avvelenamento da monossido porta in modo irreversibile alla morte, quando la concentrazione nell'ambiente in cui il gas si e' prodotto e si respira supera i valori di 2000 ppm (parti per milione), dopo alcune ore od addirittura anche dopo un minuto per elevate concentrazioni (maggiori di 10000 ppm)

Cosa fare a livello preventivo e protettivo?

- evitare, quando e' possibile, di tenere fiamme libere in ambienti chiusi come braci, scaldabagni e caldaiette non a "camera stagna", stufe a kerosene, stufe catalitiche e quanto di simile.

- mantenere sempre un buon ricambio d'aria e fornire alla fiamma sempre un cospicuo afflusso di aria comburente (e' meglio un raffreddore da "spifferi" che .....!!!).

- manutenzionare, con frequenti controlli effettuati da "esperti", tutti gli impianti a fiamma libera, ivi inclusa la pulizia della canna fumaria.

- prima di addormentarsi spegnere le braci dai camini ed eventuali stufe da riscaldamento.

- non manomettere i dispositivi di sicurezza forniti dal costruttore degli apparecchi che sfruttano la combustione a "fiamma libera".

- dotarsi di un rilevatore di gas CO che sia in grado di emettere un avviso di allarme (ottico-acustico) quando le concentrazioni del gas, se presente nell'ambiente, superano la soglia di 50 ppm. Alcuni rilevatori sono anche in grado di "bloccare" la combustione che produce il monossido.


- in caso di avvelenamento:

- portare l'infortunato all'esterno.

- riporlo in posizione sanitaria di sicurezza.

- chiamare immediatamente il pronto soccorso sanitario (118).

- praticare, nell'attesa dell'autombulanza, la respirazione artificiale.

- preallertare il più vicino presidio sanitario dotato di camera iperbarica.


Va ricordato che anche l'Anidrite Carbonica (CO2) se respirata in grande quantita' produce altrettanto danni alle persone, anche se di minore portata del monossido, per asfissia alle vie respiratorie.