00 03/03/2010 21:44
Buongiorno a tutti

Una ditta che attualmente esercita la messa in riserva di baterie auto esauste (all'aperto e su un capannone di 200 mq), rottami di plastiche di PC (all'aperto) sta per eseguire un capannone di 650 -700 mq in cui verra istallato un impioanto di scasettamento (che puo stare e lavorare anche all'aperto) che separerà il piombo dalle plastiche e dagli acidi delle batterie per un recupero totale dei materiali costituenti le batterie. Il processo della separazione avverrà a freddo. i materiali che scaturiscono dalla separazione sono: soluzione H2SO4, un pastello di Pb, plastica.
Attualmente la ditta non è assoggetata da CPI, mi domando il nuovo impianto lo sarà?

grazie 1000

Stefano


RISPONDE L'ING GIULIANO SEBASTIANO, DIREZIONE REGIONALE VVF LAZIO:

Per quanto esplicitato nel testo,per la futura attività sarà necessario il certificato di prevenzione incendi solo se le quantità detenute di plastiche e prodotti combustibili saranno superiori a 50 quintali ( att. 43 e 58 del D.M.16-2-82). Per ciò che attiene l'attività lavorativa in assenza di dati quantitativi specificati si può semplicemente dire che piombo e acido solforico sono sostanze tossico-nocive-cancerogene , che in determinati quantitativi potrebbero far ricadere l'atività tra quelle a rischio di incidente rilevante. In ogni caso l'intero processo di produzione e smaltimento andrà analizzato, verificato e autorizzato in termini di concessione in relazione ai contenuti del Dec. Leg.vo 3-4-2006 n.152.