00 11/02/2010 23:39
Nella piazza di San Petronio.
In una sera d’inverno



Sorge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l’ora soave che il sol morituro saluta
le torri e ’l tempio, divo Petronio, tuo;
le torri i cui merli tant’ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamantino brilla
e l’aër come velo d’argento giace
su ’l foro, lieve sfamando a torno le moli
che il braccio armato cupo levò degli avi.

Su gli alti fastigi s’indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,
che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l’anima dei secoli,
e un desio mesto pe ’l rigido aere sveglia
di rosei maggi, di calde aulenti sere,
quando le donne gentili danzavano in piazza
e co’ re vinti i consoli tornavano.
Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.


vanni