00 09/02/2010 19:06
Una specie di Lucignolo sbarcato in televisione. Un Lucignolo che ha smesso di vagare per discoteche e ora se ne va in giro per programmi. Quelli del giorno prima. Si intitola Jekyll - La vera faccia della tv (Italia Uno ore 11.45, dal lunedì al venerdì) ed è l’ultima invenzione del direttore di Studio Aperto, Mario Giordano, e del critico Gianluca Nicoletti. La voce fuori campo, la sigla rock, i fari puntati sulla centrale operativa in cui si elabora l’irrealtà. Ma non è l’ennesimo esempio della tv che si arrotola su se stessa, non è un quarto d’ora di onanismo del piccolo schermo.
Gianluca Nicoletti è l’anatomopatologo che seziona la tv ancora calda ma deceduta il giorno prima. Incide col bisturi e procede. Un blob allungato, commentato, anticipato (chissà perché l’hanno messo alle 11.45 di mattina...). Il last minute (o anche il lost minute) della televisione. Un attacco radiofonico alla tv. Si intitola Jekyll ma c’è anche Hyde in cuffia con Nicoletti mentre in diretta fa a pezzi persone, personaggi e programmi. Le vostre miserie, il mio splendore, appunto. Nicoletti se la prende con la tv perché sporca tutto quello che inquadra e la punisce ri-mandandola in onda.
Un parto cesareo trasmesso da La vita in diretta: la neonata ancora sporca di placenta, nata sotto il segno di Lamberto Sposini e mostrata al pubblico di Raiuno prima che alla madre. A dimostrazione del fatto che «la tv rende imperfetto ciò che dovrebbe essere perfetto». Come Cecilia Capriotti che perde il toupé mentre balla con più entusiasmo che ritmo nel contenitore di Milly Carlucci. Una lite tra Vittorio Sgarbi, «il Viagra della tv» che garantisce l’erezione di share quotidiana, e la moglie catodica, Barbara D’Urso.
«Ma la tv è anche il momento in cui tutte le maschere vengono svelate». Siamo a Quelli che il calcio, con Vladimiro Guadagno che fa il suo ingresso adagiata su un’enorme dentiera, «con i glutei appoggiati su una lingua fluttuante» in una specie di Carnevale di Viareggio anticipato. Di nuovo Ballando con le stelle, Emanuele Filiberto di Savoia che regge in qualche modo per la vita la moglie Clotilde per la prima volta, perché a casa, tra un pannolino e un soffritto non c’è tempo di danzare. «La tv è il luogo delle prime volte». «Ma ci sono anche luoghi eccelsi di ottima tv» dichiara con arrabbiato ottimismo mandando in onda Fazio e la Littizzetto a Che tempo che fa. E poi la tv che passa nella Rete, prima in quella di Internet, poi in quella di Jekyll. «La tv rimasticata dagli esseri umani e resa qualcosa di disumano».

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