00 03/02/2010 09:25

Sino a prova contraria, e sulla base delle affermazioni del personale dell'istituto, il sottoscritto e' il primo straniero che abbia mai avuto accesso al campetto di osservazione e rilevamento dei parametri meteorologici della capitale sulla Lena.

La questione parrebbe strana, stante la notevole importanza di questa stazione sinottica e la relativa facilità di viaggio d'accesso, rispetto alle più remote Verkhojansk ed Ojmjakon.

Eppure, il polo d'attrazione dei cercatori di gelo, è proprio Ojmjakon (con uno spicchio percentuale minore, concesso alla più settentrionale Verkhojansk) ed è un classico ormai, l'immagine-ricordo sotto la stele nei pressi della capannina di rilevamento, che reca un'iscrizione pomposa ma...fasulla.

In effetti, il -71.2°C di Ojmjakon, e' dato che non e' mai stato riconosciuto ufficialmente restando, l'eterna lotta fra Ojmjakon e Verkhojansk ancora alla pari, con un -67.8° che scontenta entrambe.

Se ne deduce che, i pur rari temerari, in viaggio invernale verso la Jacuzia, nutrano il precipuo obiettivo del catturare la T° più bassa possibile e... basta.

La sensazione e' che...e non me ne vogliano i pur ardimentosi predecessori...a nessuno interessi (od abbia interessato) poco o nulla della vita quotidiana di Jakutsk. Con simili premesse, in effetti, non vi sarebbero nemmeno ragioni per scapicollare faticosamente alla ricerca di un sito di osservazioni, considerato in subordine.

Ad Ojmjakon, ad esempio, la capannina appare già pronta per essere fissata in immagine...come una sorta di premio dovuto al viaggiatore... ed, ovviamente, le probabilità statistiche di incocciare in un "under-50°" sono notevoli a fine gennaio e quasi certe, nel caso in cui vi si soggiornasse una settimana.

Il sottoscritto, viceversa, sin dai mesi precedenti, si era prefisso come obiettivo già ampiamente soddisfacente...di vivere la quotidianità dei "meno quaranta" in una città di media grandezza...e l'unica località al mondo che potesse consentire una simile esperienza, almeno in teoria, era Jakutsk, per l'appunto.
E la scelta mi aveva ripagato ampiamente: con la piena consapevolezza di aver potuto sfiorare, per qualche giorno, una delle realtà abitative più estreme del pianeta.


Buona giornata!


Gianni S.
[Modificato da Gianni Sperone 16/02/2010 08:16]