L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Le Antiche Armonie e il vivere sacro

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    stregaviolet )O(
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    00 28/01/2010 04:26

    Volevo riportare anche qui questo breve scritto che avevo preparato per la lista privata dell'Ynis Afallach Tuath, in cui abbiamo lavorato sul cercare di intuire cosa siano le Antiche Armonie che vivevano in Avalon ed in ogni magica forma del regno divino, interiore e naturale.

    "Dal sito dell'associazione ho raccolto e rielaborato questi brevi appunti, che però sono solamente una briciola di ciò che si potrebbe dire sulle Antiche Armonie, anche se sinceramente credo che solamente il silenzio meravigliato e incantato possa descriverle degnamente:

    Le Antiche Armonie sono le Regole che scandiscono l'esistenza della Creazione, utili per vivere in modo più naturale, fluido e consapevole la propria vita, in accordo con tali leggi non scritte eppure trattenute sin dal principio da ogni forma naturale della Terra manifesta e spirituale. Esse potrebbero essere la parola amorosa delle Antiche Madri, delle Antenate e delle Donne e Uomini che furono suoi consapevoli figli. Sono ciò che gli Antichi seguivano e rispettavano per vivere in Armonia con il Tutto.

    Ora provo a descrivere ciò che penso, e sento, che siano:

    Le Antiche Armonie nascono dall'immenso Sogno della Grande Madre, dalla Luce fulgida del Suo spirito lucente. Tutto ciò che ella sogna prende forma tramite il suo meraviglioso Grembo foriero di vita e di Amore e si riversa sulla Terra nelle forme manifeste della Natura vivente, dalle pietre agli alberi agli animali a tutto ciò che esiste per nascita naturale e libera. Ciò che unisce queste creazioni è l'Armonia, il Filamento dorato che unisce tutte le cose in perfetto equilibrio. Questo Equilibrio è parte delle Antiche Armonie. L'Amore che genera, che unisce e rende pieni è parte delle Antiche Armonie. La Gioia della vita libera, la Libertà naturale, la mancanza totale di inibizioni, blocchi, artificialità è parte delle Antiche Armonie. Tutto ciò che nasce e vive per Natura è le Antiche Armonie.
    Il silenzio, la mancanza di parole e ragionamenti che lascia spazio alla sensazione di fare parte di tutto questo è le Antiche Armonie.
    La mancanza di separazione fra noi e la Madre è l'immensa Antica Armonia.
    La mancanza di separazione fra noi e il cielo, le piante, i ruscelli, i laghi, i prati rigogliosi, la neve, gli animaletti, è l'Antica Armonia.
    Non vi sono parole per dare definizioni alle Antiche Armonie, perchè solamente Sentendole si può intuire cosa Esse siano veramente.
    Solo l'Intuizione può avvicinare ad Esse e svelarle alla nostra Anima.
    Tutto ciò che è artificiale, costruito, finto, ragionato, calcolato, tutto ciò che lega e separa non fa parte delle Antiche Armonie.
    Ciò che unisce e libera sono le Antiche Armonie.
    Vivere secondo queste leggi non scritte, e dunque nemmeno definibili ma intuibili, è vivere secondo le Antiche Armonie.
    E potrei continuare, come anche non dire nulla.

    Gli Antichi vivevano secondo le Antiche Armonie ed intuivano nei segni e negli eventi delle risposte che riguardavano ciò che stavano vivendo.
    La vicinanza alla Natura li rendeva capaci di percepire e capire cosa la Madre dicesse loro tramite i suoi segni misteriosi.
    Un volo di uccelli, un incontro con un animale, la caduta di un ramo su un sentiero che si intendeva percorrere, tutto ciò e mille altre cose dava loro risposte ed intuizioni.
    E queste erano le leggi arcaiche, le Antiche Armonie.

    Voglio solo riportare qualcosa che secondo me potrebbe spiegare meglio cosa fossero le Antiche Armonie:

    "(Gli uomini antichi)'Ma come facevano, allora, a sapere se il Dio permetteva o meno di raccogliere le more, di pescare o di andare a caccia?' chiesi, ritenendo che, a quelle condizioni, non fosse più possibile nè raccogliere le more, nè cacciare, nè pescare.
    'Nello stesso modo in cui la volpe riesce o meno ad acchiappare un coniglio, in cui l'airone riesce o meno ad acchiappare un bel pesciolino o lo scoiattolo a rodere una bella noce caduta dall'albero senza che nessuno lo disturbi e lo obblighi a lasciare lì quel frutto in modo che da esso nasca un albero.
    Quando le cose venivano fatte nel rispetto delle regole di Natura, quando l'uomo stesso era naturale, quando non deduceva dopo averci pensato se una cosa poteva o non poteva essere fatta, ma semplicemente sentiva ed intuiva se il fatto di uccidere un animale per cibarsene gli era permesso o no, non nascevano cause di sfortuna dal fatto di andare a caccia, a pesca od a raccogliere frutti ed erbe.
    (...) il sentire se dare la caccia ad un cervo o ad un capriolo poteva dipendere dal fatto che gli uccelli volavano da destra verso sinistra o da sinistra verso destra, che il sole in quel momento si trovasse alle spalle o di fronte, che nelle vicinanze vi fosse o meno qualche cespuglio di tasso e da altri segni ancora ai quali i cacciatori ed i pescatori di quei tempi prestavano sempre molta attenzione prima di scoccare la freccia o di lanciare il giavellotto.'"

    Tratto da "I racconti della Vecchina del Bosco", di Barbara Fiore.

    Ecco, tramite l'intuito ed il sentire si può forse capire cosa fossero le Antiche Armonie, ed al contempo si può capire perchè è impossibile spiegarle.
    Semplicemente loro parlavano e chi le intuiva non doveva fare altro che ascoltarle e seguirle.
    Coloro che vi riuscivano avrebbero continuato a vivere nel loro rispetto, mentre chi non lo faceva se ne allontanava, ed allontanandosi da esse si allontanava dalla Natura, dalla Madre, e dalla parte più vera e profonda di se stesso."

    Scriverò ancora... Quando sarà tempo... [SM=g27819]
    Violet





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    00 28/01/2010 04:42

    Riporto questa parte bellissima da "Delle antiche danze femminili", di Irina Naceo, Edizioni della Terra di Mezzo.

    "Il fatto è che la donna arcaica viveva in una realtà che ella considerava sacra.
    Una sacralità che la circondava e che lei riconosceva in ogni momento della giornata, in ogni suo atto, in ogni suo sentimento od emozione ed in tutto ciò che era intorno a lei.
    In primo luogo l'ambiente in cui viveva era sacro, dato che sacra era la Natura in ogni suo aspetto: una Natura primigenia, incontaminata, selvaggia, nella quale gli uomini non avevano ancora iniziato ad operare quegli interventi profananti che l'avrebbero portata a diventare quale è oggi.
    Vivendo in un ambiente sacro ed incontaminato (...) probabilmente quelle antiche donne primordiali vivevano secondo leggi di naturalità e di spontaneità, così come fanno ancora gli animali liberi e selvaggi che non hanno contatti con gli uomini.
    Forse si potrebbe affermare che esse erano più simili appunto ad un animale, non nel senso di essere inferiori alle donne di oggi, ma al contrario d'essere in un certo qual modo superiori, dato che come un animale esse erano libere, spontanee e pure.
    In queste donne probabilmente la distinzione fra se stesse e ciò che le circondava era pressoché inesistente, nel senso che era forse per loro del tutto naturale sentirsi parte di una dimensione spontanea, governata da leggi non umane e priva di quelle regole che le seguenti civilizzazioni avrebbero imposto in modo sempre più massiccio e limitante.
    Le leggi di quei tempi antichissimi erano le leggi della Grande Madre, ovvero quelle dei cicli della Natura, del susseguirsi delle stagioni, del susseguirsi del giorno alla notte, della nascita alla morte, in un cerchio immutabile che non aveva né inizio né fine. Non esisteva la storia, né la storia di nazioni o di genti, né probabilmente la storia personale.
    Gli accadimenti positivi o negativi erano considerati alla stregua degli avvenimenti naturali quali la siccità, le tempeste, il vento, la calura, le belle stagioni, il clima temperato e la fioritura della primavera; in modo analogo venivano sentiti i piaceri e i dispiaceri personali, come lo stare bene o male, l'essere lieti o tristi, procurarsi ed assumere il cibo, riposarsi, correre, incantarsi per il continuo spettacolo della natura selvaggia, fare l'amore, scherzare, ridere, dormire, morire.
    (...) l'io personale ed individuale era molto ridotto, se non inesistente, e conseguentemente era molto più facile sentire il senso della coralità con gli uomini, gli animali e le piante e la sintonia con l'ambiente circostante.
    Ed era probabilmente anche facile, se non assolutamente normale, avere delle estasi ed essere aperte verso l'alto fino a sentirsi parte di una manifestazione divina, generatrice di armonia, di bellezza e di libertà quale era appunto la Grande Madre.
    Questo naturale modo d'essere e questa spontanea religiosità caratterizzarono, secondo diversi autori, quel periodo che è stato definito Era dell'Argento ed Era delle Madri."

    *.*
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    00 28/01/2010 18:48
    Io credo che Armonia sia una porta, una chiave per riaprirci alla Madre superando il Tempo storico, lo Spazio e qualsiasi formazione umana e culturale che ha attraversato colei che si appresta a percorrere la Via.

    Ricordo una leggenda cinese\araba che lessi quando ero molto piccola recitava che l'uomo sentendo la profondissima nostalgia del Tutto, si affidò alle antiche armonie segrete per percorrere lo spazio che lo separava dalla dimensione prima e ultima, tuttavia, l'unico mezzo per ricreare questo sentimento di mancanza, dare voce ad esso, era riprodurlo tramite un flauto cavo. Il vuoto all'interno di esso rappresenta lo spazio da percorrere, mentre il suono prodotto dal fiato (quindi lo spirito vitale) è la nostalgia e la volontà dell'uomo di ricongiungersi al Tutto. Il suono scaturito è l'unione dell'uomo, del suo spirito, con le vibrazioni segrete della Madre. E' sempre diverso e uguale in base al sentimento e la capacità del suonatore.

    Alla fine recitava un monito che avevo dimenticato: "La Natura è armonia, un libro segreto a cui noi dobbiamo attingere per ritrovare l'anima. La Natura da la possibilità dell'anima perchè ci permette di ricongiungerci con essa, ma l'anima prima di ogni altra cosa va meritata. Così come va meritato l'amore della nostra Madre primordiale".

    Non è un caso che Dioniso, figlio della Madre, sia sempre rappresentato con un flauto cavo simbolo della nostalgia e del distacco dalla Madre, e che la sua più grande amante sia stata Armonia.


    Forse sono andata fuori tema, ma mi sono fatta guidare dalla parola "Armonia" :)
    [Modificato da Isara_Enid 28/01/2010 18:49]







    Ascolta, Dea regina,
    portatrice di luce,
    Luna divina,
    Mene dalle corna di toro,
    che corri di notte,
    ti aggiri nell'aria,
    notturna, portatrice di fiaccole, fanciulla,
    Mene dai begli astri,
    crescente e calante, femmina e maschio,
    splendente, ami i cavalli, madre del tempo, portatrice di frutti,

    Inno Orfico- Luna




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    00 28/01/2010 19:57
    Lacrimucce... [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]



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    00 28/01/2010 20:38
    Re:
    stregaviolet )O(, 28/01/2010 19.57:

    Lacrimucce... [SM=g27819] [SM=g27819] [SM=g27819]





    [SM=g27819] [SM=g27836] Felice di esserti stata d'aiuto Violetta [SM=g27838]


    Solo l'Intuizione può avvicinare ad Esse e svelarle alla nostra Anima



    Dimenticavo hai Intuito benissimo Violetta. Effettivamente, per esempio il suono, si può solo percepire. Difficilmente la musica "si crea" ma si Sente :)
    Credo sia per questo che la Musica, nonostante il raziocinio cristianeggiante in tempi medioevali, sia ritenuta alla stregua della contemplazione teologica e la speculazione filosofica. Forse un retaggio dell'Antica Sapienza. [SM=g27836]
    [Modificato da Isara_Enid 28/01/2010 20:43]







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    00 28/01/2010 20:56

    Indubbiamente [SM=g27819]
    E riporto ancora un pezzettino, sempre tratto da "Delle antiche danze femminili", di Irina Naceo:

    "Probabilmente la donna arcaica non credeva nella Grande Madre, ma più semplicemente la conosceva, per il motivo che lei era una sua parte come tutto ciò che la circondava.
    La Dea era percepibile e tangibile in primo luogo in se stessa, nel proprio corpo ed in particolare nella propria intima femminilità e poi in tutte le altre donne, negli animali, negli alberi, nei fenomeni della natura (...).
    Se le cose fossero state veramente così, è facilmente intuibile che anche la religione, che tali ipotetiche donne arcaiche praticavano, era di una semplicità e di una naturalità assoluta.
    Amare la natura era un atto religioso, fare all'amore era un atto religioso, partorire era un atto religioso così come lo era accudire i propri figli, amare i propri uomini, curare il proprio corpo, che era un'immagine della Dea, ed amare la Dea nelle altre donne che erano a loro volta una Sua immagine."

    [SM=g27819] Violet [SM=g27819]




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    00 03/02/2010 11:58


    Il silenzio, la mancanza di parole e ragionamenti che lascia spazio alla sensazione di fare parte di tutto questo è le Antiche Armonie.



    ..è dal silenzio che nasce l'armonia [SM=g27819] e un piccolo esempio potrebbe essere appunto la musica che prende forma dal silenzio, dallo scavo nel "sentito".


    l'io personale ed individuale era molto ridotto, se non inesistente, e conseguentemente era molto più facile sentire il senso della coralità con gli uomini, gli animali e le piante e la sintonia con l'ambiente circostante.



    "Io personale" che oggi non esiste più. Nel senso che esiste in quanto Io egoista, Io supremo, Io so e posso fare qualsiasi cosa. Ma non esiste più in quanto Io divino, in quanto essere libero, in quanto essere primitivo, selvaggio.
    La spontaneità e il sentire sono schiacciati dalla paura verso l'altro, sono nascosti dietro maschere fittizie, create paradossalmente dallo stesso uomo.


    Amare la natura era un atto religioso, fare all'amore era un atto religioso, partorire era un atto religioso così come lo era accudire i propri figli, amare i propri uomini, curare il proprio corpo, che era un'immagine della Dea, ed amare la Dea nelle altre donne che erano a loro volta una Sua immagine



    Oggi, più che amore, c'è molta competizione fra noi donne. Competizione che genera invidia, rivalità.. non lo pensate anche voi?
    Un pò come se la donna avesse dimenticato che anche nelle sue simili vive l'immagine della Madre.

    Tutto ciò proprio perchè si vive in rapporto alla Storia.
    Ad una storia che va avanti e solo avanti, e non può tornare al tempo delle origini e alle Antiche Armonie.
    Il tempo non è più intuito nel suo scorrere ciclico, ma pensato secondo una linea temporale creata per soddisfare finte esigenze, cambiamenti, rivoluzioni di ogni genere.
    La storia scritta dall'uomo conosce una sola via, e per quanto sia avvolta nelle nebbie, nessuno ricorda, o non vuole ricondare, come aprirle.. perchè tanto va bane così. Perchè tanto l'io personale trova comunque un modo per affermarsi.. quando l'appagamento e l'affermazione sono lontani dall'essere libero, dall'armonia e dalla natura.

    Violetta, il tuo scrivere commuove [SM=g27819]
    [Modificato da Danae_88 03/02/2010 12:00]




    "L'aria mossa dal battito d'ali di una farfalla può provocare una tempesta all'estremità opposta del mondo..."