Union Club Non le solite chiacchiere

Dietro alla cena dell'antivigilia

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    Bee.
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    Registrato il: 14/12/2007
    00 24/12/2009 23:46
    Ovvero: come vanno le cose a Natale se il tuo spirito natalizio è in vacanza...
    Oddunque, Natale, tempo di cena dell'antivigilia, la mitica cena con gli amici la sera del 23 dicembre, che da almeno vent'anni costituisce la VERA cena di Natale per quanto mi riguarda, senza parenti vari, obblighi assortiti e fastidi sparsi, solo il piacere di ritrovarci e di stare assieme.
    Ormai questa cena è un appuntamento a cui tutti siamo affezionati, e con gli anni si sono stabilite delle piccole tradizioni che ho cura di mantenere ed incrementare. Ad esempio, il menù: niente pesce (l'anno scorso per la prima volta ho introdotto questo elemento, sotto forma di riso Venere con gamberi e zucchine, e già che c'ero ci ho messo pure una capasanta gratinata tanto per gradire, ma, anche se i piatti son piaciuti, la novità ha più stupito che rallegrato, e anzi mi sa che si sono pure un po' scandalizzati...), niente panettone o pandoro, menù rigorosamente segreto (fa parte della tradizione anche che un amico tenti di entrare in cucina a sbirciare, bisognerà che mi ricordi l'anno prossimo di preparargli sulla porta un foglietto con le frasi del Signore degli Anelli su questo argomento) che comprende come unico elemento certo le patate al forno e le carote al burro (credo che se cambiassi qualcosa qui dovrei affrontare una sommossa popolare...) più un altro contorno a mia scelta, e complessivamente un pranzone di quelli massicci, che mi devo programmare e gestire senza aiuti di sorta (il Capo è più un ospite pasticcione che un padron di casa, in queste occasioni).
    Un'altra tradizione molto amata è quella di tirar fuori l'amato servizio di piatti Perugia della Richard Ginori, che in questi ultimi anni si è arricchito di pezzi nuovi e fantasiosi, grazie alla (deprecabilissima e deprecatissima!) decisione della ditta di mettere questo servizio fuori produzione (li avrei strozzati, ma almeno ho potuto completarlo all'Outlet comprando quel che mi mancava a metà prezzo).

    Quest'anno la faccenda è stata resa più macchinosa non solo dalla neve (che ha reso la semplice operazione di far la spesa una vera avventura), ma anche dalla partenza per Katmandù del mio spirito natalizio, e devo dire che questa sua decisione mi ha impicciata parecchio, rendendo tutto più complicato e faticoso.
    Eggià, perchè preparare per 10 persone un menù cicciotto senza neanche uno zinzino di spirito natalizio a sostenerti non è facile, tanto più che in queste occasioni il mio spirito da Ape-chioccia (che invece in vacanza non ci va mai, e dire che gli farebbe proprio un gran bene!) si risveglia prepotentemente e mi spinge a preparar cibo in dosi sufficienti a sfamare una Casa dello Studente di medie dimensioni.
    Infatti quando gli amici tornano a casa dopo la cena, ormai da qualche anno portano con sè quello che Roberto ha battezzato "il piatto del buon ricordo", cioè un piattino con un po' delle cose buone che sono avanzate, e comunque me ne rimane a sufficienza per il giorno dopo e anche un po' da congelare...

    Bon, comunque parto: il 22 mattina vado a far la spesa, cioè le spese nei vari posti, armata di una lista lunga come la minuta di un'epistola del Manzoni, e vado in centro (carciofi, funghi, affettati, salatini per l'aperitivo, frutta disidratata e delle micidiali scorze d'arancio candite ricoperte di cioccolato bianco o fondente, che da sole farebbero sballare qualsiasi dieta) e poi al supermercato, sempre lottando contro la neve per le strade e la pioggia che cadeva con impegno. Insomma, esco alle 10.30 e torno alle 14.30, pranzo velocemente e mi metto a cucinare.

    Ah, dimenticavo il menù!

    Antipasto:
    Voluvan (è inutile che cerchi di scriverlo giusto, faccio prima così...) con funghi e speck, fondi di carciofo ripieni di ricotta e prosciutto affumicato, rosetta di prosciutto crudo e alcuni salatini (di quelli confezionati, surgelati e cotti al momento) da mettere nei due piatti da toast con coperchio

    Primo:
    Pasta ai porcini con sugo di melanzane, panna e prosciutto affumicato

    Secondo:
    Petto di pollo con olive taggiasche e pomodori secchi, con patate al forno, carote al burro e funghi trifolati

    Dolce:
    torta di mele speciale (perchè fatta con le pere, che vien più buona...) con cremina a parte, così uso l'adorabile salsiera con cucchiaio
    Artistica composizione di frutta disidratata
    Artistica composizione di arancia candita ricoperta di cioccolato
    Frutta fresca (che tanto van via solo un po' di clementine e l'uva, ma fan comunque piacere)
    Caffè servito nelle tazze dei mesi, ciascuno riceve la tazza del mese in cui è nato (quando tutti vogliono il caffè si crea un po' di scompiglio, ma è una cosa che piace).

    Allora, siamo al pomeriggio del 22 e mi metto a cucinare: carciofi e funghi (che i carciofi è un attimo, ma i funghi un po' meno), e già che ci sono anche le melanzane per il sugo della pasta.
    Preparo poi il dolce, che verrà messo nel piatto da dolce del servizio Perugia, new entry di quest'anno, e predispongo anche il dolce alternativo per l'amica che è violentemente allergica all'uovo, porella, e quindi ha bisogno di cure particolari (è anzi per me un punto d'impegno e motivo d'orgoglio prepararle una cena in cui può mangiare con tranquillità tutto quello che le viene offerto), e ho il disappunto di scoprire che le pere per il dolce sono mooolto più dure di quel che pensassi, e infatti poi nel dolce un po' si sentirà...

    Bon, completato lo "zoccolo duro" delle preparazioni del giorno me ne vado a dormire (tanto il Capo è alla cena della ditta, e quindi tornerà tardi).
    La mattina dopo sveglia alle 7.30, impacchetto il Capo e lo spedisco al lavoro (gli avevo caldamente consigliato di trovarsi un lavoro da finire a metà pomeriggio, in modo da non avere perturbazioni attorno, chè, quando c'è lui, è un lavoro in più stargli dietro), non senza avergli fatto aprire il tavolo in sala (l'amato tavolo un metro per due che, aperto, diventa due metri per due, che dall'anno scorso ha trionfalmente sostituito il tavolo aggiuntivo in compensato (pesantissimo!) che andava portato dal garage in sala, con un'operazione che sempre mi faceva venire i sudori freddi...).

    Comincio con la pulizia dei petti di pollo, e lì ho subito cominciato a partire per la tangente: avevo 6 petti di pollo interi, eccezionalmente grossi (dovevano essere dei superpolli...), a cui togliere l'ossicino centrale e i vari grassetti, operazione da far con cura perchè il grasso di pollo fa proprio schifo, anche se in tracce, e da tagliare a striscioline.
    Visto che s'era in 10, quattro petti interi sarebbero stati più che sufficienti, ma ho pensato che se ne facevo 5 ero più tranquilla, e quando ho finito il quinto, già che c'ero, ho pensato bene di preparare anche il sesto, che tanto poi non andava buttato...
    Morale: ho finito alle 11.30 e avevo una terrina grande completamente stipata di pollo (tanto può l'Ape-chioccia sul raziocinio...)

    Mi metto a sbucciar carote (3 chili, sai mai...) le incastro con destrezza nella pentola a pressione per convincerle ad entrare tutte e le metto a cuocere a vapore, e nell'infrattempo sbuccio le patate (5 chili abbondanti, che non sia mai che manchino...), le taglio e le metto nella teglia-portaerei che uso in questi casi, quella che entra di stretta misura nel forno, dopo di che realizzo con raccapriccio che ho quasi finito il sale fino...
    Ecco, quando il signor Pietro diceva ridendo che magari il sale mi manca ma la torba no, mica si sbagliava di tanto, perchè in casa mia il livello del sacco di torba è monitorato con molta più attenzione del quantitativo di sale...
    Beh, intanto salo le patate, e poi si vedrà...

    Inforno le patate, combatto con la crisi di panico del mezzodì (Oddìo, è già mezzogiorno, son due giorni che cucino e ancora non c'è niente di effettivamente pronto!), do una sistematina al bagno, butto il quantitativo indecente di immondizie prodotto fino a quel momento, accolgo la visita di un'amica (che sarebbe stata invitata alla cena, ma che non può partecipare perchè incastrata con la cena aziendale), chiacchieriamo un po', mentre affetto le carote al vapore, poi metto le carote a rosolarsi al burro e mangio rapidamente qualcosa.

    Nell'infrattempo sono ormai le 13.30 e continua a non esserci niente di effettivamente pronto, e in più le carote seguono una loro tradizione consolidata (di cui regolarmente mi dimentico da un anno all'altro) e si bruciano.
    Questa delle carote che si bruciano è una vera fetenzia: le vigliacche son lì che si rosolano gentilmente, belle tranquille, non senti nessun odore premonitore, vai con la paletta a girarle e scopri che sotto sono nere...
    A quel punto, inveendo a larghe falde, ci si dedica alla simpatica operazione di rimuovere le parti carbonizzate e si spera che nessuno faccia caso all'aspetto vissuto del simpatico vegetale...

    Ore 14, parto a cuocere il pollo, e qui la vicenda assume toni epici: sfodero la padella da paella, una specie di disco volante di almeno 50 centimetri di diametro, ed estraggo dal frigorifero la terrina col pollo, che misteriosamente sembra essersi triplicato di volume stando lì...
    Per la prima volta ho la sensazione di avere un tantinello ecceduto, ma vado bravamente avanti: convinco, non senza fatica, la massa recalcitrante a farsi infarinare e poi ad entrare tutta nella padella, dove si accomoda sia pur facendomi capire di considerare la sistemazione come del tutto provvisoria, aggiungo i pomodori, le olive e il vino bianco e copro il tutto con della stagnola (perchè se anche trovassi un coperchio delle dimensioni della padella mi costerebbe quanto un set di pentole) e mi accingo a convincere la massa (dotata di una spiccata volontà propria) del pollo a cuocersi in maniera soddisfacente, dal momento che la carne di pollo al sangue credo non sia contemplata in nessuna cucina al mondo...
    Memore delle carote, provvedo con opportuno timer a ricordarmi quand'è il momento di mescolare, operazione resa interessante dal forte desiderio del pollo di visitare l'ambiente circostante alla padella.

    Alle 15.30 arriva il Capo, che comincia, come al suo solito, a chiedermi e dov'è questo e mi tiri fuori quello, fa una breve pausa solo per commentare piuttosto sfavorevolmente l'aspetto del pollo in cottura, dopo di che annuncia, con mio immediato sollievo, di dover passare in officina per un nonsocchè all'auto.

    Nell'infrattempo sono arrivate le 16, non c'è quasi niente di effettivamente commestibile in base al menù (tranne le patate, i funghi e le scellerate carote), e mi accingo agli antipasti.
    Preparo il ripieno per i fondi di carciofo (curando di separare quello senza uovo per la mia amica), cuocio i voluvan, che una volta cotti viaggeranno come anime in pena per tutta la cucina senza trovare un posto da cui non sia necessario spostarli dopo 5 minuti, decido che non esiste che io mi metta a impiantare il circo per fare la besciamella per i pochi cucchiai da metter dentro i voluvan (assieme ai funghi e allo speck ci metto un po' di panna, che diamine!), cuocio i salatini per i piatti da toast con coperchio (ovviamente i salatini pronti cominceranno a far compagnia ai voluvan nel viaggiare per tutta la cucina) e comincio a preparare i piatti con la frutta disidratata.

    Questa delle composizioni è una simpatica tradizione: l'anno scorso, confortata e sorretta dal mio spirito natalizio, ho preparato due bellissime composizioni (credo che ci siano le foto in qualche post), ma quest'anno la mia performance è stata decisamente più scarsa.
    Con l'arancia candita al cioccolato faccio lo yin e lo yang, o meglio faccio quanto di più vicino ad un'approssimazione raffazzonata dello yin e dello yang si possa immaginare, però qualcuno l'ha poi riconosciuto, e comunque tutti l'hanno mangiato volentieri come sempre.
    Con la frutta disidratata faccio una composizione geometrica senza infamia e senza lode, e mentre cerco di tagliare il mango a striscioline rifletto che, se mi venisse voglia di prendere una laurea in Scienze dei Materiali (che tanto dovrei fare solo pochi esami perchè gli altri li ho già), potrei presentare una tesi sull'"Influenza della fretta sulla vischiosità del mango disidratato e sulla sua renitenza a farsi tagliare a striscioline".

    Nell'infrattempo il Capo torna dall'officina e viene rispedito fuori a comprare il sale fino, tornerà dopo un'ora con il prezioso prodotto (eh, aveva nevicato e tutti avevano dato l'assalto al sale) e viene spedito nel suo studio, da dove verrà estratto molto più tardi per occuparsi di un paio di lavoretti.

    Ore 18: pollo convinto a cuocersi, verdure pronte, antipasti pronti, adesso preparo il sugo per la pasta eppoi cosa manca? Ma la crema per il dolce!
    Come crema (eh, sempre il problema delle uova!) uso la crema pasticciera della S. Martino, anche lì dopo un'indagine per trovare il prodotto totalmente egg-free, mettendo latte in più in modo da avere una crema della densità voluta.
    Ovviamente l'Ape-chioccia ci mette lo zampino e preparo una quantità di crema sufficiente alla balneazione di un bambino sui 5 anni...
    Bene, adesso preparo un po' la tavola. La faccenda è complicata, perchè non ho sedie sufficienti per tutti (quando abbiam comprato i mobili per la sala abbiamo preso solo 6 sedie perchè erano carissime, e quando mooolti anni dopo siamo andati per comprarne altre erano uscite di produzione, sgrunt!), per fortuna avevo già portato dentro le sedie da giardino in ferro che, con opportuni feltrini e cuscini, adopero alla bisogna.
    Ad una velocità degna di una comica di Ridolini porto le sedie in sala, tiro fuori i cuscini, metto i rivestimenti nuovi ai suddetti cuscini (belli, comprati in Thailandia, ma non se n'è accorto nessuno, sob...), apparecchio (non del tutto), predispongo per gli aperitivi al piano di sopra eppoi mi cambio.

    Ore 19: il Capo, strappato al suo computer, provvede a collocare un po' di candele assortite per un minimo di atmosfera natalizia.
    Nell'infrattempo sto provvedendo ad un minimo di auto-restauro, quando un frastuono come di porcellana infranta mi fa quasi uscire il cuore dalle orecchie: Oddìo, il servizio di piatti!!!
    Invece era solo il Capo che, con la sua consueta grazia, stava tirando fuori e montando l'appendiabiti dell'Ikea che usiamo in queste occasioni...

    Alle 19.50, in anticipo di 10 minuti, arriva la prima coppia di amici, li accompagno di sopra (per antica tradizione non si entra in cucina, nè in sala finchè non è pronto), poi torno giù a finire di apparecchiare e a cominciare ad allestire i piattini con gli antipasti, che ci sono ancora da fare tutte le rosette di prosciutto.
    Inutile dire che le infelici rosette mi riescono una più stortignaccola dell'altra, ma in qualche modo riesco ad allestirle tra un arrivo di ospiti e l'altro, mentre penso che se mai mi trovassi in giardino una rosa con quell'aspetto, darei mano a tutto l'arsenale dei pesticidi...

    Alle 20, puntualissima, arriva la Magus col marito, e viene accolta dalla nobile frase: "Loretta, sono indietro come le palle del cane!"...
    Poi, a seguire, gli altri, e a questo punto la festa è cominciata ed è proseguita con gioia, e come tutti gli anni sono stata felicissima di averla organizzata, e come tutti gli anni non ci penso neppure ad abolirla, però l'anno prossimo sarà bene che il mio spirito natalizio rimanga a casa, e invece bisognerà mandare in vacanza l'Ape-chioccia al posto suo...
    [Modificato da Bee. 25/12/2009 07:58]
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    Alpnu
    Post: 896
    Registrato il: 02/01/2009
    Città: ALBINEA
    00 25/12/2009 09:02
    [SM=g27775] [SM=g27775] [SM=g27775]
    Dopo una lavorata del genere, è D'OBBLIGO una settimana di assoluto riposo!!!
    Qualora restassi senza cibarie, ma ne dubito parecchio, spedisci il Capo con provvidenziale biglietto ad acquistare il minimo necessario (pizza da asporto ad esempio)e restatene a casa in panciolle a non fare un c tutto il santo dì, che te lo meriti!
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    AnimaguS.
    Post: 364
    Registrato il: 25/09/2009
    00 26/12/2009 20:29
    la perfezione totale che appare ai nostri occhi e la perfezione che appaga il nostro stomaco ogni anno che partecipiamo alla tua
    suntuosa cena dell'antivigilia ha un retroscena [SM=g27774] che
    non fai mai trasparire ed anche questo è segno di grande
    cordialità ed accoglienza [SM=g27768]
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    Bee.
    Post: 1.323
    Registrato il: 14/12/2007
    00 27/12/2009 08:16
    Eh, Magus, perfezione... non mi far arrossire, eh! [SM=g27777]
    L'antivigilia è un'occasione che amo moltissimo, ma quest'anno ho avuto problemucci con lo spirito natalizio (avevo come l'impressione che Natale fosse arrivato troppo presto, mi pareva che fossero passati solo un par di mesi da quello precedente, infatti non ho fatto neppure l'albero per non correre il rischio di andare in overdose [SM=g27776] ) e così, mentre preparavo, mi veniva anche un po' da ridere pensando ad un bel resoconto buffo che si sarebbe potuto scrivere, e così l'ho scritto!

    Comunque anche un altro amico che ho sentito per le feste mi ha detto che sarebbe favorevole ad un Natale biennale, o anche triennale... era indaffarato assieme alla moglie a preparare il pranzo per il parentado...
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    Bee.
    Post: 1.324
    Registrato il: 14/12/2007
    00 27/12/2009 08:17
    Eccomunque son contenta che non vi siate accorti delle carote bruciate... [SM=g27775]
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    Sofia-Vitalba
    Post: 3.247
    Registrato il: 16/05/2008
    Città: MILANO
    00 30/12/2009 11:21

    i carciofi è un attimo, ma i funghi un po' meno


    credo che o a me o a te manchino informazioni essenziali... io a curare i carciofi ci metto tantissimo! e pure molto ci mettono a cuocere...
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    laura-mani
    Post: 4.849
    Registrato il: 20/05/2008
    00 30/12/2009 11:32
    Ho pensato la stessa cosa [SM=g27775]

    pure i sono un fulmine con i funghi e molto più lunga con i carciofi, ma forse ci manca la tecnica... Bee illuminaci, tu che puoi [SM=g27776]
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    Bee.
    Post: 1.335
    Registrato il: 14/12/2007
    00 30/12/2009 14:25
    Ehm, dipende tutto dal fatto che ho "tagliato" un pezzo, dovevo scrivere "fondi di carciofo", comprati già configurati a fondo, così cuocerli è un attimo... Invece i funghi van puliti e tagliati, e se ne hai quasi due chili... (le solite dosucce da Ape-chioccia [SM=g27775] )

    Anche a cuocerli i fondi di carciofo fan mooolto prima dei funghi.
    [Modificato da Bee. 30/12/2009 14:26]
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    laura-mani
    Post: 4.852
    Registrato il: 20/05/2008
    00 30/12/2009 14:32
    aaaaaaaaaaaaaaah mancava un elemento fondamentale, mo' si spiega l'arcano [SM=g27777]