Lo so, lo so, ci sarà sicuramente qualcuno che storcerà il naso, ma io lo posto ugualmente.
Non è stato un concerto punk, ma a me è piaciuto.
Ecco un autorevole recensione dello stesso.
"Rock, non più solo punk, assolutamente rock: pura adrenalina, ecco cos’è stato l’altra sera a Milano il concerto dei Green Day. Innanzitutto il leader Billie Joe Armstrong non ha più i capelli nero pece di pochi mesi fa, quando lo avevamo incontrato a Berlino per il lancio del nuovo disco 21st Century Breakdown (ora sono tornati giallo evidenziatore come agli esordi). La scaletta, così come la musica e l'energia espresse sul palco sono proprie di chi ha una forte identità musicale e la sa iniettare nelle vene della gente. I compagni di Billie, il bassista Mike Dirnt e il perfetto batterista Frank Edwin Wright III (ma si fa chiamare Trè Cool), fanno un lavoro egregio e con loro i musicisti scelti per il live. Questi sono Jason White alla chitarra, il polistrumentista Jeff Matjka e il sassofonista Jason Freese. Proprio Jason alla fine dello show si traveste da Michael Jackson e accenna anche qualche passo di moonwalk, tanto per far capire che qui lo show lo si respira a pieni polmoni. In scaletta si fanno sentire specialmente gli ultimi due dischi anche se non mancano le cavalcate a pieni decibel fra classici come Basket Case, Jesus of Suburbia, When I come around Minority e una davvero immancabile Good riddance. Quest'ultima è in chiusura di serata eseguita per solo voce e chitarra dando a tutto il Forum l'impressione che i Green Day siano lì solo per noi. Pronti a cantarti la ninna nanna prima di andare a letto.
Gli italiani amano senza riserve i tre simpatici americani e addirittura lo scorso album del gruppo, American Idiot, è rimasto in classifica nel nostro paese per ben 75 settimane. Raro, rarissimo. Il palco mostra un maxischermo con dei grossi parallelepipedi verticali che fanno assomigliare il tutto ad una Manhattan colorata. Le incursioni di Billie Joe tra il pubblico sono infinite e quando due ragazze vengono chiamate dal leader a cantare con lui sul palco, si arriva vicini all'apoteosi. Ma c'è di più. Volete magliette del gruppo? No problem. Ad un certo punto entra in scena un cannone spara magliette e vabbé, immaginate il resto."
LUCA DONDONI
E’ fico essere audaci e ribelli da pischelli, ma il vero mulo è un trentenne che ha ancora qualcosa da dire e restituisce i calci in culo uno per uno.
www.cresta1997.it
Stay in bell !!!