Un albero cresce a Brooklyn di SMIT
È l'estate del 1912 a Brooklyn.
Nei quartieri popolari c'è sempre un albero dal nome vivere che non muore, speranza che dà AMORE...
La famiglia di Francie è una delle tante sparse sul pianeta. Catie, la mamma, porta via Johnny alla sua miglior amica...
- Johnny, aveva dodici anni quando cominciò a cantare nei caffè per degli ubriaconi che gli gettavano dei soldi. < Ed ecco come sono diventato cantante-cameriere... La mamma mi diceva:
“ Fa' attenzione al tuo lavoro. Non sai come sei fortunato di aver del lavoro”. Ed ecco perché bevo. Quando morirò nessuno si ricorderà a lungo di me. Nessuno dirà: “ Era un uomo che amava la sua famiglia e credeva nel sindacato” L'unica cosa che diranno sarà: “ Peccato. Era un ubriacone”....-
Caterina per tirar avanti la famiglia dà permettere sia a Francie e al fratello Neeley di frequentare la scuola, s'industriava a pulire in più case...
Quando la stagione permetteva, Francie giocava davanti casa o sola in strada, anche se avrebbe voluto avere delle amiche, ma per la sua maturità di linguaggio, esse la evitavano e la insultavano, da rispondere: < Tu non sai quel che dici. Sei piena di vento, di rumore e di collera e tutto ciò non ha alcun senso> ( Macbet, atto V, scena V).
- … nel silenzio domenicale. Francie vide una foglia cadere da un albero e corse a raccattarla... La donna continuò la sua strada. Francie chiese al papà:
< Ne aveva l'aria.>
< Ci sono poche cattive donne. Ci sono soprattutto molte persone disgraziate ed infelici.>-
“ Oggi sono una donna “ scrisse Francie nel suo diario nell'estate che compì tredici anni. < Ben presto sarò una donna “.
Si guardò il petto che era piatto come la tavola da stiro, strappo la pagina del giornale e scrisse: “ L'intolleranza... è qualcosa che genera le guerre, i pogromi, le crocifissioni ed i linciaggi. É qualcosa che spinge gli uomini ad esser crudeli verso i bambini ed anche fra loro. L'intolleranza è responsabile della cattiveria, delle violenze, del terrore e dei dolori che torturano il mondo.”-
- “ La vita vale dunque la pena di esser vissuta?” … Ne ho parlato a papà ma era troppo malato per capire. Povero papà... l'ubriachezza non è la verità né la bellezza. È un vizio... < Non è vero, sono diventato un fannullone. Non so più cantare. Quando canto mi prendono in giro. Le ultime volte che che mi hanno dato del lavoro mi hanno preso per far ridere i clienti...Sono finito...”.
Jonny morì tre giorni dopo.-
-Era così bello star lì, sapere che la mamma era viva e vederla vicino... la scopa faceva un fruscio delizioso e lo straccio urlava: “flop, flop”...
“Forse” penso Francesca, “ non mi vuole bene come a Neeley. Ma le sono più necessaria. E mi sembra che esser necessari a qualcuno è come quasi come essere amati. Forse meglio”-
- “Chiunque lavora”, osservò Francie, si ricorda sempre del giorno in cui ha portato a casa i primi quattrini che ha guadagnato.”...Neeley: “ A Natale un regalo per mamma... La mamma quando ha guardato il denaro ho visto che aveva gli occhi pieni di lacrime...> . La mamma per consolarsi ha la piccola Laurie, nata dopo sette mesi dalla dipartita di Johnnj.-
- Katie guardò ansiosamente Francie e Neeley. Come avrebbero reagito? La loro sorella si sarebbe chiamata Mc-Schane invece di Nolan. Ma Francie le fece cenno di accettare e Neeley pure.... Neleey intervenne: “ Non possiamo chiamarla papà. Ma lo chiameremo... papi >.
Libro che prende nel ricordo della povertà del dopoguerra, con commozione...
Consigliabile...
Pontiggia Lorenzo
il Poeta marylory
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#2 (permalink) Oggi, 21.21.05
il Poeta
Senior Member Data registrazione: 30-10-2008
Messaggi: 406
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E' UNO DEI MIEI LIBRI PREFERITI -
PETRA LO SA -
L'HO LETTO IN DIVERSE ETA' DELLA MIA VITA
E OGNI VOLTA HO SCOPERTO QUALCOSA DI NUOVO E DIVERSO
CHE NON AVEVO COLTO DURANTE LA PRECEDENTE LETTURA -
SONO PASSATI DIVERSI ANNI DALL'ULTIMO PIACERE -
E' TEMPO DI RILEGGERLO -
RINGRAZIO CHI LO HA RIPORTATO -
Messaggio modificato da Grande Patrizia il Ieri, 10:29
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ADDIO MERAVIGLIOSO COMPAGNO DI VITA