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I due romanzi di Teresa Desqueyroux – FRANCOIS MAURIAC

- < Quando si è infelici, lo si è sempre per colpa propria...>-

L'infanzia di Teresa: neve alla sorgente del fiume più limaccioso. In liceo, pareva indifferente e assente dalle tragedie minime che straziavano le sue compagne, d'essere additata ad esempio dalle insegnanti... Per lei la pace non era che il letargo della serpe di Cleopatra...

Ora trovandosi in quel corridoio sperduto del tribunale sentì sul proprio volto la nebbia e l'aspirò profondamente nell'attesa del terremoto, ma il marito la salva con un colpo di coda per la sua falsa testimonianza, quindi pensa lei: -Bernardo sa tutto...-

Teresa, rivede Bernardo che agitato per un grosso incendio non s'avvede di trangugiare per ben due volte più gocce di Fowler...

- L'ora dei galli è ancor lontana; nessun'acqua viva scorre in quel deserto, nessun vento agita le cime innumerevoli.

< Hai paura di me, Bernardo? >

Egli mormorò: < Paura? No; orrore >.-

- Che cos'è la morte? Non si sa cosa sia, la morte.... Teresa si odia...-

- Se Bernardo le avesse detto: - Ti perdono: vieni...-, ella si sarebbe alzata, lo avrebbe seguito.-

Dovunque io trascini questo corpo estenuato, questo cuore morente di fame, il mio atto mi circonda... O viva muraglia...-

- L'amore, questa porcheria, non mi riguarda più... Mi sporgo come da un balcone inaccessibile... O pazza gioventù, convinta che la felicità si possa rimandare...-

- < Se almeno non avessi disprezzato soltanto la vita degli altri, ma anche la mia vita...>.
Ho bisogno di esser raggiunta nella disperazione. Non capisco come qualcuno non possa esser disperato...
Agli stessi posti Teresa ritrovava tutti i muti testimoni del suo odio. -

- < Figlia, io chiuderò gli occhi. Non darti pensiero per me. Ormai potrai lasciarmi sola : non ho più paura.>
… Maria la baciò dicendo: < Sei dunque guarita?>. Teresa sorrise...-

- Il tempo sembrava lungo nell'oscurità . < Prende un libro?> No, non poteva più leggere.
< Non faccio nulla, aspetto la fine della vita, la fine della notte.>-

- L'invidia per la felicità dei semplici è la madre dell'ignoranza...-


Libro contorto sul negativo, sulla tortuosità del comportamento dell'uomo per mancanza di vero AMORE, da prendere con le pinze...

Pontiggia Lorenzo
il Poeta marylory