Il Muro RANGERS 1976 EMPOLI ULTRAS Il muro UFFICIALE dei RANGERS 1976 EMPOLI ULTRAS - Tutto su quello che riguarda gli ultras Empoli calcio, la città e gli empolesi

MONDO ULTRAS: notizie e commenti

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    00 02/04/2012 16:54
    "I tifosi juventini ci hanno assalito con spranghe e bottiglie. Picchiati anche i bambini"




    A Radio Crc nella trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto Rosario Savarese, presidente del Club Napoli Meta "Vorrei raccontare la mia avventura a Torino per denunciare alcuni atti di violenza che purtroppo ho vissuto ed hanno vissuto come me i tifosi del Napoli che hanno affrontato un viaggio per vedere giocare la squadra del cuore. Arrivati allo Juventus Stadium alcuni supporters della Juventus ci hanno assaliti. Io ero con altri tifosi del Napoli e quindi insieme a bambini, donne e famiglie. I tifosi bianconeri, se così si possono chiamare, hanno addirittura picchiato i bambini. Io, per non essere molestato, sono dovuto scappare in un palazzo. La struttura delllo Juventus Stadium fa onore al club bianconero ma l'organizzazione è stata pessima. Non solo noi napoletani dobbiamo sopportare che all'interno dello stadio vengano esposti striscioni e cantati cori contro il Napoli, ma che ci siano anche persone ferite mi sembra troppo. I danni sono stanti anche gravi perchè i supporters della Juventus, ad alcuni tifosi azzurri hanno rotto bottiglie di birra sul viso, ad altri hanno rotto il naso, ad altri ancora i denti. Tutto questo è accaduto all'esterno dello stadio dove non c'era nemmeno una divisa e quindi agenti di polizia o carabinieri. Qualche minuto più tardi sono arrivati alcuni giornalisti della Juventus fingendo di riprendere queste scene ma in realità le telecamere erano spente. Sono dispaciuto perchè non siamo stati difesi a dovere e quei pianti strazianti dei bambini non li dimenticherò facilmente, sono state scene agghiaccianti. Su di un campo di calcio si affrontano due squadre e quindi si può vincere, perdere o pareggiare ma vorrei che ci fosse maggiore tutela per i tifosi delle squadre avversarie che seguono con passione i colori della propria squadra e, non per questo, devono subire violenze".



    www.areanapoli.it/interviste/i-tifosi-juventini-ci-hanno-assalito-con-spranghe-e-bottiglie-picchiati-anche-i-bambini_58...
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    00 15/03/2012 22:54
    OLTRE OGNI RIVALITA' !!! R.I.P. MARIKA


    Da oggi una rete esterna dello stadio ospita un manifesto bellissimo. Racconta «CHI È» Marika.


    Spiega il coraggio e la consapevolezza che ha accompagnato la sua vita. Soprattutto racconta quanto sono fortunati coloro che l'amano al punto di rendersi partecipi della sua stessa ironia e generosità. Foto scattata da Francesca Principato.



    www.uspistoiese1921.it/index.php?option=com_content&view=article&id=824%3Alultima-lettera-di-marika&catid=43%3Anews&I...
    [Modificato da Avanti Ultras 15/03/2012 22:55]
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    00 14/03/2012 14:10
    FISCHIETTI E PANOLADA AL TARDINI

    www.youtube.com/watch?v=IlNniuAy73A&feature=player_embedded


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    00 12/03/2012 10:55
    Calci e pugni a tifosi avversari denunciati due fiorentini
    Lunedì 12 Marzo 2012 09:00


    L'accusa è lesioni aggravate in concorso per aver aggredito tre supporter del Napoli che facevano la fila per comprare il biglietto. Partite anche le pratiche per il Daspo



    Volante della poliziaHanno aggredito a calci e pugni tre tifosi del Napoli che facevano la fila per comprare il biglietto, costringendoli a farsi visitare al pronto soccorso per le botte rimediate. E’ l’accusa lanciata dalla polizia a una coppia di ultras della fiorentina, identificati al termine di serrate indagini condotte dalla digos.
    I due, 36 e 33 anni, con diversi precedenti alle spalle, sono stati denunciati per lesioni aggravate in concorso. Per loro sono partite anche le pratiche per il daspo. L’episodio risale al 17 febbraio scorso, quando la formazione viola e quella partenopea si scontrarono allo stadio Franchi. Al termine del match, altri 2 supporters del Napoli vennero picchiati da un gruppo di fiorentini. Proprio questi ultimi vennero poi processati per direttissima e condannati a otto mesi con la condizionale


    [Fonte: La Repubblica]
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    00 12/03/2012 10:52
    Liberta' di accendere un fumogeno !!!

    Nasconde fumogeni nei panini Denunciato tifoso interista
    Lunedì 12 Marzo 2012 10:00


    Avvolti nella carta stagnola e mescolati a quelli con prosciutto e formaggio



    VERONA - Panini al fumogeno: ne aveva preparati due, con cura, avvolgendoli in carta stagnola mescolati con altri alimenti, un tifoso interista in occasione della gara Chievo-Inter di ieri sera, disputata al Bentegodi. A scoprire la strana «merendina» nel corso del servizio effettuato nel settore ospiti dello stadio, un agente della polizia, insospettito dall'atteggiamento di un ragazzo che alla vista dei controlli aveva cercato di allontanarsi.

    Dopo aver sottoposto a perquisizione il tifoso, un giovane della provincia di Milano, l'agente ha capito tastando i panini contenuti nella nello zainetto che c'era qualcosa di strano. Li ha aperti ed ha scoperto che in due dei tre panini erano celati altrettanti fumogeni, mentre il terzo era ripieno di prosciutto e formaggio. Il giovane è stato accompagnato in Questura, e oltre alla denuncia per possesso di artifizi pirotecnici, riceverà anche una proposta di Daspo. (Ansa)


    [Fonte: Corriere del Veneto]
    [Modificato da Avanti Ultras 12/03/2012 10:52]
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    Avanti Ultras
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    00 05/03/2012 15:19
    www.rangers.it
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    Avanti Ultras
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    00 04/03/2012 13:41
    Juve Stabia - Nocerina 2-2. Scontri fuori allo stadio, razzi e bombe carta all'interno

    Prima sigla una doppietta Negro. Poi le vespe riacciuffano il pareggio con Sau (rigore) e Caserta.


    CASTELLAMMARE DI STABIA - Al Romeo Menti va di scena la partita più incandescente del ventinovesimo turno del campionato di serie Bwin 2011-212: Juve Stabia - Nocerina. Un derby caldo, forse uno dei più bollenti del sud. Da anni le due tifoserie sono in contrasto, calcisticamente parlando, e invani sono stati i tentativi di riportarle alla pace. Anche per questa gara erano state messe in campo (e fuori) diverse iniziative per far sì che la partita non sfociasse poi in qualcosa di violento all'esterno, prima e dopo. Ma a quanto pare, tranne che per i complimenti del presidente di Lega, Abodi, presente allo stadio, a nulla sono serviti i buoni propositi delle due dirigenze. Scontri prima e dopo la gara si sono verificati a Castellammare tra tifosi molossi, forze armate e qualche stabiese (in fondo all'articolo un video caricato su YouTube, ndr). Durante la gara, invece, oltre alle bombe carta fatte esplodere, ai diversi striscioni offensivi esposti nei confronti della tifoseria locale, ad un certo punto è spuntata fuori dal settore ospiti anche una "bella" pistola lanciarazzi (alla faccia dei controlli effettuati dalle forze dell'ordine) che dirigeva i propri colpi verso i Distinti, occupati ovviamente dai tifosi gialloblù. Gli oltre quattrocento uomini appartenenti a Polizia, Carabinieri, GdF e Vigili Urbani, non sono bastati a fermare la violenza dei supporters rossoneri. Con la speranza che qualcuno prenda seri provvedimenti in merito affinchè tali avvenimenti non si verifichino più, passiamo alla sintesi del match. La Juve Stabia scende in campo con De Bode in coppia con Molinari al centro della difesa, vista ancora l'assenza per infortunio di Gennaro Scogliamiglio. A centrocampo, mister Braglia si affida a Raimondi e Zito sulle fasce, Mezavilla e Scozzarella al centro. Solita coppia d'attacco Sau - Danilevicius. Auteri dal canto suo propone una Nocerina super offensiva, con Farias, Merino e Catania a supporto della punta più avanzata, Maikol Negro. Nei primi minuti è subito la Juve Stabia a rendersi pericolosa, il palo interno alla sinistra di Concetti nega la gioia del goal a Zito: molto bello il suo tiro dal limite. La reazione dei molossi non tarda ad arrivare. Al 7' prima ci prova Farias con un destro dalla sinistra che finisce di poco a lato. Poi un minuto dopo i molossi passano in vantaggio: Negro sfrutta una falla nella difesa gialloblù, scatta sul filo del fuorigioco e a tu per tu con Seculin non sbaglia. Il gelo cade sul Menti. All'11' Sau ha la possiblità di riagguantare il pareggio: se ne va in contropiede ma davanti al guardiano rossonero calcia debolmente, è soltanto corner. Al 23' ancora nocerini pericolosi, stavolta con Barusso che raccoglie una palla di Negro e dalla distanza impegna il numero uno stabiese che abilmente devia in calcio d'angolo. Al 30' la Nocerina raddoppia, ancora Negro che, dopo un contrasto fortunoso, libera un bel destro dalla distanza e trafigge Seculin. Il numero 10 si conferma bestia nera delle vespe (in goal al Menti anche l'anno scorso in Lega Pro, ndr). Dopo due minuti di recupero, il direttore di gara fischia la fine del primo tempo. Vespe negli spogliatoi sotto di due goal. Nella ripresa, Braglia per scardinare la compatta difesa ospite manda in campo Mbakogu al posto di Raimondi. E la musica cambia. Gli spunti del nigeriano mandano in crisi la retroguardia rossonera, che al 68' si vede costretta ad atterrarlo. Sul conseguente rigore, Marco Sau non sbaglia, le vespe accorciano e lo stadio si risveglia. L'adrenalina è a mille. Il pressing dei termali è asfissiante, le azioni si moltiplicano, oramai i molossi sono alle corde. All'88' arriva il meritato pareggio ad opera di Fabio Caserta, subentrato da poco a Scozzarella. Il centrocampista raccoglie una palla vagante, dopo l'atterramente di Sau, ed infila facilmente Concetti di sinistro. Addirittura la squadra di casa nei quattro minuti di recupero va più volte vicina al vantaggio, ma l'arbitro decide che può bastare così. Il derbyssimo campano finisce sul risultato di 2-2. La Nocerina, ben messa in campo, è stata abile a concretizzare le uniche due vere palle goal procurate. Poi niente più. Il resto è solo Juve Stabia. I gialloblù sbagliano l'impatto iniziale con la gara, ma sono poi bravi a recuperare in corso d'opera una situazione davvero difficile. Juve Stabia sempre più vicina alla quota salvezza, Nocerina sempre più dispersa nel limbo della retrocessione.


    www.ilgiornaledellosport.net/notizie-calcio-serie-b/25001-juve-stabia-nocerina-2-2-scontri-fuori-allo-stadio-razzi-e-bombe-carta-al...

    www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=R3WpA3P4wzw


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    00 02/03/2012 14:55
    Iván, el mejor hincha del Rayo Vallecano

    www.youtube.com/watch?v=Tzr6CZr5ASA&feature=player_embedded#!

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    Empoli Fans
    Post: 231
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    00 02/03/2012 14:29
    NO-TAV COME ULTRAS, IL MINISTRO PROPONE DASPO E ARRESTO DIFFERITO

    REPRESSIONE,
    RITAGLI DI GIORNALE

    di Redazione dallapartedeltorto.tk

    Proposta shock del ministro Anna Maria Cancellieri, per altro già lanciata in passato dal Ministro Maroni, durante una riunione con i vertici del governo
    fonte: www.blitzquotidiano.it

    Daspo come per gli ultras esteso ai manifestanti no-Tav in Val Susa? La misura, già proposta dall’ex ministro dell’Interno Maroni, sarà rilanciata dall’attuale ministro Cancellieri nella riunione che si terrà oggi (2 marzo) a Palazzo Chigi tra il premier Monti, il ministro Cancellieri, il ministro dello Sviluppo Economico e Trasporti Corrado Passera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e il Commissario straordinario di governo Mario Virano.

    Il ministro ne ha discusso con il premier che ancora ieri ha riaffermato la necessità che i lavori in Val Susa proseguano al termine del consiglio europeo. “Uno Stato ci deve essere e non può consentire che si paralizzi la vita del Paese” ha detto Monti, mentre proteste, manifestazioni e blocchi stradali hanno raggiunto livelli di scontro sempre più duri. L’estensione del Daspo, il divieto agli ultras già fermati durante incidenti di partecipare alle manifestazioni sportive, dovrà essere tagliato a misura dei no-Tav. Non è semplice né di facile applicazione.

    La misura se ne tirerebbe dietro un’altra: la cosiddetta flagranza differita e quindi l’arresto differito, anch’essi in vigore negli stadi. L’arresto in flagranza differita consiste nella possibilità della restrizione della libertà personale sulla scorta della ripresa video entro 48 ore dalla fine della manifestazione. L’ipotesi studiata da Maroni e dall’allora viceministro Mantovano poggiava sui risultati ottenuti con il Daspoper gli ultras: l’accoppiata Daspo-Flagranza differita ha ridotto del 50% le partite con incidenti e del 90% i feriti.

    La misura fu abbandonata per le proteste dell’opposizione e perché in quel periodo le violenze cessarono e la situazione uscì dalla fase più critica ed emergenziale. Le forze di polizia hanno già manifestato il loro appoggio. Considerano il Daspo uno strumento utile, se però accompagnato da maggiori dotazioni tecniche per gli agenti impegnati nelle manifestazioni. Dal momento che Daspo e arresto differito si basano su prove fotografiche l’idea sarebbe quella di fornire microtelecamere sui caschi, come già succede in Francia.
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    Avanti Ultras
    Post: 4.959
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    Città: EMPOLI
    00 27/02/2012 15:24

    Saison 2011 2012 : MHSC- FCGB ULTRAS BORDEAUX 1987

    www.youtube.com/watch?v=fDTmVFFSj6M&feature=share


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    Avanti Ultras
    Post: 4.944
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    Città: EMPOLI
    00 25/02/2012 18:46
    Assolto Rocco. Articolo della Gazzetta di Parma di martedi 21 febbraio
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    Empoli Fans
    Post: 229
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    00 22/02/2012 14:44
    Re: schifosi maledetti !!!!!
    Avanti Ultras, 22/02/2012 13.10:

    PESTAGGIO POLIZIA TORINO-SAMPDORIA 20-02-2012
    www.youtube.com/watch?v=H88InG_vXpI&feature=player_embedded#!





    Torino: pestaggio di polizia su un tifoso


    Riceviamo e pubblichiamo un incredibile (ma neanche troppo) video che immortala almeno quattro aitanti agenti del reparto digos torinese che riempiono di calci e pugni un tifoso ormai a terra trascinandolo fuori dallo stadio. Il fatto è avventuto il 20 febbraio in occasione della partita Torino Sampdoria presso lo stadio comunale (anche “olimpico”) del capoluogo piemontese.


    www.osservatoriorepressione.org/2012/02/torino-pestaggio-di-polizia-su-un.h...
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    Avanti Ultras
    Post: 4.940
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    Città: EMPOLI
    00 22/02/2012 13:10
    schifosi maledetti !!!!!
    PESTAGGIO POLIZIA TORINO-SAMPDORIA 20-02-2012
    www.youtube.com/watch?v=H88InG_vXpI&feature=player_embedded#!

    [Modificato da Avanti Ultras 22/02/2012 13:11]
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    Avanti Ultras
    Post: 4.934
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    00 20/02/2012 14:11
    Fiorentina-Napoli: due tifosi arrestati
    Lunedì 20 Febbraio 2012 09:00


    Due tifosi della Fiorentina, di 27 e 29 anni, sono stati arrestati ieri sera dalla polizia fuori dallo stadio Franchi di Firenze per aver picchiato due tifosi del Napoli che stavano andando via dopo la partita.



    Stemma Lega CalcioSecondo quanto ricostruito, i due napoletani, entrambi di 30 anni, sono stati avvicinati dalla coppia di ultra’ viola in via Sette Santi, lato curva Fiesole dello stadio, e sono stati interpellati al fine di scoprirne la fede calcistica.

    Tra i quattro e’ quindi nata una discussione, quasi subito culminata in uno scontro in cui i tifosi fiorentini hanno colpito con pugni, calci e schiaffi i due trentenni. Gli ultra’ viola sono poi scappati nelle vie circostanti ma poco dopo la polizia li ha rintracciati in un pub di via Calatafimi e li ha arrestati con l’accusa di lesioni aggravate.

    Uno dei due tifosi napoletani, infatti, e’ stato colpito gravemente ad un occhio, sembra con un pugno, ed ha avuto una prognosi di sette giorni. Al piu’ giovane dei due ultra viola 27 anni era gia’ stato inflitto un Daspo.



    [Fonte: Blitz Quotidiano]
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    Avanti Ultras
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    Città: EMPOLI
    00 19/02/2012 23:05
    Re:
    Avanti Ultras, 15/02/2012 14.08:

    Santanchè Shock: I poliziotti non sono assassini nemmeno quando uccidono

    Ieri la Cassazione ha confermato la condanna a nove anni di reclusione per l’agente di polizia Spaccatorella, quello che ha sparato senza motivo e a sangue freddo al tifoso della Lazio, Gabriele Sandri. II poliziotto è stato condannato per omicidio volontario. Significa che è tecnicamente un assassino. Ma per la Santanché non vale nemmeno la sentenza della Cassazione: secondo lei, un poliziotto non è mai un assassino, nemmeno quando sbaglia, nemmeno quando uccide volontariamente.

    http://violapost.wordpress.com/2012/02/15/santanche-shock-i-poliziotti-non-sono-assassini-nemmeno-quando-uccidono-foto/




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    Avanti Ultras
    Post: 4.917
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    Città: EMPOLI
    00 15/02/2012 14:11
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    Avanti Ultras
    Post: 4.916
    Registrato il: 14/05/2008
    Città: EMPOLI
    00 15/02/2012 14:10
    Re:
    Avanti Ultras, 15/02/2012 14.08:

    Santanchè Shock: I poliziotti non sono assassini nemmeno quando uccidono

    Ieri la Cassazione ha confermato la condanna a nove anni di reclusione per l’agente di polizia Spaccatorella, quello che ha sparato senza motivo e a sangue freddo al tifoso della Lazio, Gabriele Sandri. II poliziotto è stato condannato per omicidio volontario. Significa che è tecnicamente un assassino. Ma per la Santanché non vale nemmeno la sentenza della Cassazione: secondo lei, un poliziotto non è mai un assassino, nemmeno quando sbaglia, nemmeno quando uccide volontariamente.

    http://violapost.wordpress.com/2012/02/15/santanche-shock-i-poliziotti-non-sono-assassini-nemmeno-quando-uccidono-foto/





    ma questa ma ragiona ??? sei una schifosa!!!!

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    Avanti Ultras
    Post: 4.915
    Registrato il: 14/05/2008
    Città: EMPOLI
    00 15/02/2012 14:09
    Statuto - è già domenica - Firenze - Gabriele Sandri

    www.youtube.com/watch?v=9VQS-hRpX9k&feature=mfu_in_order...

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    Avanti Ultras
    Post: 4.914
    Registrato il: 14/05/2008
    Città: EMPOLI
    00 15/02/2012 14:08
    Santanchè Shock: I poliziotti non sono assassini nemmeno quando uccidono

    Ieri la Cassazione ha confermato la condanna a nove anni di reclusione per l’agente di polizia Spaccatorella, quello che ha sparato senza motivo e a sangue freddo al tifoso della Lazio, Gabriele Sandri. II poliziotto è stato condannato per omicidio volontario. Significa che è tecnicamente un assassino. Ma per la Santanché non vale nemmeno la sentenza della Cassazione: secondo lei, un poliziotto non è mai un assassino, nemmeno quando sbaglia, nemmeno quando uccide volontariamente.

    http://violapost.wordpress.com/2012/02/15/santanche-shock-i-poliziotti-non-sono-assassini-nemmeno-quando-uccidono-foto/
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    Avanti Ultras
    Post: 4.913
    Registrato il: 14/05/2008
    Città: EMPOLI
    00 15/02/2012 13:57
    il caso sandri
    Sentenza definitiva per Spaccarotella
    La Cassazione: fu omicidio volontario
    Confermata la condanna a 9 anni e 4 mesi per l'agente della Polstrada che uccise il tifoso della Lazio. Il poliziotto: «Affronterò la situazione da uomo»



    FIRENZE - È definitiva per l'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, per il quale si aprono le porte del carcere, la condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione per l'omicidio del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, ucciso a 26 anni mentre - dopo un tafferuglio con tifosi juventini nell'area di servizio aretina di Badia al Pino sulla A1 - era sulla Renault che doveva portarlo a Milano, la mattina dell'11 novembre 2007, per vedere Inter-Lazio insieme ad altri quattro amici. La Prima sezione penale della Cassazione, con una decisione presa in tempi rapidi, forse anche per evitare nervosismi negli animi degli ultrà che la sera del delitto - per protesta contro le forze dell'ordine - misero a ferro e fuoco la capitale e le città di mezza Italia, ha confermato il verdetto di secondo grado in tre ore di camera di consiglio nella quale è stato deciso anche l'esito di altri processi.

    L'AGENTE: «ANDRO' A COSTITUIRMI» - Luigi Spaccarotella ha saputo della condanna da una telefonata di un difensore. Inizialmente è rimasto incredulo, non si aspettava la conferma alla sentenza di condanna. Poi ha parlato con i parenti e con gli amici, comunicando loro probabilmente l'intenzione, già annunciata dal suo legale, di costituirsi. La preoccupazione maggiore di Spaccarotella, secondo quanto appreso, è per i figli, un bimbo piccolo e una bimba di circa 12 anni, che al momento in cui ha appreso la decisione stavano giocando in casa. Poi si è seduto sul divano, in lacrime, con il figlio piccolo in braccio. «Affronterò la situazione da uomo». Così Luigi Spaccarotella ha risposto a uno dei suoi legali che lo informava della decisione della Cassazione. L'agente «andrà a costituirsi». Sventola una bandiera tricolore attaccata alla ringhiera della terrazza della casa ad Arezzo di Spaccarotella. L'abitazione dell'agente si trova al secondo piano di un immobile situato in una zona residenziale, a circa un chilometro dal centro storico. Le persiane delle finestre sono accostate.

    L'ITER GIUDIZIARIO - Spaccarotella che non ha subito carcerazione preventiva durante le indagini preliminari, era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione per omicidio colposo, determinato da colpa cosciente. In secondo grado i fatti erano stati qualificati come omicidio volontario per dolo eventuale e la pena era stata elevata a nove anni e quattro mesi di reclusione. Il ricorso dell'imputato in Cassazione è stato ora rigettato e la sentenza è così diventata irrevocabile. Cominceranno ora gli adempimenti per l'esecuzione della pena, che dovrebbero concludersi nelle prossime ore, o mercoledì, con il trasferimento di Spaccarotella in carcere.

    Gabriele Sandri
    Gabriele Sandri
    IL PADRE DI «GABBO» - «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e voglio dire grazie a tutta la gente che c'è stata vicino fino a questo momento. Ho avuto un solo momento di scoraggiamento quando è stata emessa la sentenza di primo grado che era raccapricciante. Ma ora le cose sono andate come dovevano andare. Personalmente non ho alcun desiderio di vendetta ma la verità ha avuto difficoltà ad emergere». Così Piergiorgio Sandri, padre di Gabriele, ha commentato il verdetto della Cassazione. «Perdonare Spaccarotella? Ci posso riflettere ma lui deve dire tutta la verità. E poi il perdono si dà a chi lo chiede, invece la mamma di Spaccarotella non ha mai telefonato a mia moglie, la mamma di Gabriele. In quel momento - ha ricordato il padre di Gabriele - mio figlio è stato ucciso da un tutore dell'ordine. Spaccarotella è colpevole, ma non avrebbe dovuto trovarsi lì perchè era esagitato».

    E IL FRATELLO - «La Cassazione ha confermato che l'uccisione di mio fratello è stato un atto volontario, seppure con la responsabilità del dolo eventuale e questo verdetto rispecchia il diritto e la realtà dei fatti«. Così Cristiano Sandri, il fratello avvocato di Gabriele. «Non è il discorso dell'anno in più o in meno di carcere, l'importante è che il principio di diritto sull'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge sia stato rispettato», ha aggiunto. Cristiano e il padre Piergiorgio sono usciti dalla Cassazione accompagnati dai numerosi amici di Gabo che sono stati con loro durante questa giornata. Non ci sono mai stati momenti di tensione, eccetto qualche piccolo mugugno in aula quando i difensori di Spaccarotella hanno sostenuto la tesi del dito «rattrappito» che, per incidente, aveva sparato a Gabriele.

    IL PRETE - «Tanta tristezza anche se lui, quando l'ho visto un po' di tempo, fa era sereno. Ha sicuramente sbagliato, ma da qui a dire che quella mattina si è alzato con l'intenzione di andare a uccidere una persona ce ne passa». Così don Antonio Bacci, il sacerdote che nel giugno 2007 sposò Luigi Spaccarotella e la moglie, commenta il verdetto della Cassazione. «Non l'ho ancora sentito - aggiunge -: certamente ha sbagliato ma parlare di omicidio volontario mi sembra assurdo. Non voleva uccidere». Don Antonio Bacci spiega che cercherà al più presto di sentire l'agente della Polstrada e la moglie, «la conosco da tanti anni, è stata una mia alunna. Penso anche ai loro figli». «Una cosa è l'omicidio colposo, altra quello volontario - aggiunge il sacerdote -. Purtroppo l'opinione pubblica, forse in particolare a Roma, aveva già deciso la condanna per omicidio volontario».

    LA REQUISITORIA DEL PG - Serrata, a tratti accompagnata anche dalla mimica dello sparo a braccia tese, la requisitoria con la quale il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello - uomo di punta della Procura - ha chiesto la conferma della condanna emessa dalla Corte di Assise di Appello di Firenze che ha aggravato la responsabilità di Spaccarotella trasformando l'originaria ipotesi di omicidio colposo con colpa cosciente (sei anni di reclusione inflitti in primo grado ad Arezzo) in quella di omicidio volontario con dolo eventuale. «Spaccarotella non stava mirando alle gomme ma sparò perchè voleva colpire la macchina e l'ha presa: la vittima è stata colpita al collo, se ci fosse stata una deviazione di uno sparo diretto verso il basso, al massimo il colpo avrebbe attinto il petto!», ha esclamato Iacoviello. Secondo il Pg, l'agente della Polfer - che non potrà più indossare una divisa per l'interdizione perpetua dai pubblici uffici - agì sparando in risposta a quello che lui percepiva come «smacco o beffa» per il fatto che l'auto di Gabbo «non si era fermata all'azionamento della sirena delle forze dell'ordine, dopo che lo stesso Spaccarotella aveva sparato un colpo in aria». Per il Pg, questa reazione dell'agente fu «abnorme, tanto che gli altri tre poliziotti che erano con lui non spararono e si comportarono diversamente». «Se a sparare fosse stato un pregiudicato, anzichè un poliziotto, il giudice - ha rilevato il Pg - avrebbe impiegato solo una manciata di secondi per condannarlo per omicidio volontario con dolo eventuale» come nella vicenda Sandri, è avvenuto solo nel secondo grado di giudizio anzichè fin dal primo.


    corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2012/14-febbraio-2012/cassazione-decide-spaccarotella-pg-confermare-condanna-d-appello-19032780835...
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    00 15/02/2012 13:45
    Sandri, nove anni all'agente Spaccarotella
    "Ha sparato per uccidere". Andrà in carcere
    La prima sezione penale della Cassazione conferma così la sentenza d'appello nei confronti dell'agente della Polstrada. I genitori di Gabbo: "Giustizia è fatta"



    Sandri, nove anni all'agente Spaccarotella "Ha sparato per uccidere". Andrà in carcere La famiglia di Gabriele Sandri


    ROMA - Condanna confermata. Ha sparato per uccidere. La prima sezione penale della Cassazione conferma la sentenza d'appello nei confronti dell'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione, e stabilisce in via definitiva che l'uccisione di Gabriele Sandri fu omicidio volontario. Tra poche ore per lui si apriranno le porte del carcere.

    Lacrime e commozione alla lettura della sentenza da parte dei familiari di Gabriele e dei tanti tifosi della Lazio presenti in aula. "Giustizia è fatta. E' la vittoria del popolo di Gabriele - dicono il padre di Gabbo, Giorgio Sandri, e il figlio Cristiano - Giustizia è fatta anche se non è stato facile". E torna alla mente quando in primo grado l'agente che sparò a Sandri venne condannato a una pena più lieve per omicidio colposo: "Si trattò di una sentenza raccapricciante ma non abbiamo mai smesso di avere fiducia nella giustizia. E la giustizia infine ha trionfato". Giorgio Sandri continua: "Perdonare Spaccarotella? Ci posso riflettere ma lui deve dire tutta la verità. E poi il perdono si dà a chi lo chiede, invece la mamma di Spaccarotella non ha mai telefonato a mia moglie, la mamma di Gabriele".

    Nel frattempo Spaccarotella
    fa sapere di voler affrontare "la situazione da uomo". Mentre i suoi legali dicono che l'agente starebbe vivendo queste ore "drammaticamente" e, appresa la notizia, avrebbe versato lacrime amare con il figlio piccolo in braccio. Dal balcone di casa sventola un tricolore.

    La vicenda che si chiude oggi ebbe inizio l'11 novembre 2007. Poco prima delle 9, un'auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, viene avvicinata da alcuni supporter laziali, armati di spranghe. Scoppia una rissa, l'incidente richiama l'attenzione di due pattuglie della Polstrada, che si trovano sul piazzale dello stesso autogrill ma dall'altra parte della carreggiata a oltre 50 metri di distanza. Gli agenti raggiungono il bordo della carreggiata e, da lì azionano le sirene delle loro auto. Ma la rissa continua e, a questo punto, Spaccarotella decide di sparare. Il poliziotto spara due volte e un colpo raggiunge al collo Gabriele Sandri che si trova seduto in mezzo sul sedile posteriore della Megane Scenic. Il tifoso della Lazio muore poco dopo.

    In giornata la notizia si diffonde in tutto il Paese e in alcuni stadi italiani scoppiano tafferugli generati da tifosi inferociti con la polizia. Quella sera, a Roma, esplode la violenza: centinaia di ultras di Roma e Lazio attaccano commissariati, la sede del Coni e lo stadio. Danno fuoco a cassonetti e autobus.

    Spaccarotella viene subito iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario. I mesi successivi sono segnati dalla guerra delle perizie balistiche. Nel frattempo l'agente rientra al lavoro e viene trasferito più volte: prima la Polfer di Santa Maria Novella, poi la 'Coc', la Centrale operativa compartimentale della Toscana, quindi l'ufficio interprovinciale tecnico-logistico di Poggio Imperiale, a Firenze, in sostanza l'ex ufficio interregionale ormai dismesso, al quale viene assegnato per motivi di sicurezza.

    Arriva così la condanna di primo grado. Il 14 luglio 2009 Spaccarotella viene condannato dalla corte d'Assise di Arezzo a sei anni di reclusione per omicidio colposo con colpa cosciente. E' una condanna che fa discutere e suscita polemiche. Il primo dicembre 2010 la corte di Appello di Firenze gli infligge la pena di nove anni e quattro mesi 3. Questa volta, però, la condanna è per omicidio volontario con dolo eventuale.

    Si arriva ad oggi e alla sentenza della Cassazione che respinge il ricorso della difesa e si allinea alle richieste del sostituto procuratore generale Francesco Iacoviello che, in mattinata, chiedendo di confermare l'aumento di pena nei confronti di Spaccarotella aveva detto chiaramente che "l'agente non sparò alle gomme quella mattina dell'11 novembre 2007 quando appunto morì Gabriele Sandri". La Cassazione, dunque, ha sposato in pieno la tesi della pubblica accusa che nella requisitoria aveva sottolineato che il poliziotto "voleva colpire la macchina e l'ha colpita". Uccidendo Gabriele Sandri.


    www.repubblica.it/cronaca/2012/02/14/news/sandri_sentenza-2...
    [Modificato da Avanti Ultras 15/02/2012 13:46]
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    00 14/02/2012 00:40
    Suspense Spaccarotella Carcere o libertà? Domani il verdetto della cassazione
    Se viene confermata la condanna a 9 anni c'è la galera

    L'alternaiva: omicidio colposo, come disse l'Assise, o volontario, come in appello



    Arezzo, 13 febbraio 2012 - Fossimo al cinema sarebbero i tre giorni del condor, ma che ha del maestoso rapace il piccolo, timido Luigi Spaccarotella (nella foto), il poliziotto che l’11 giugno 2007 sparò il colpo di pistola fatale all’ultrà laziale Gabriele Sandri? Eppure, schivo com’è (in cinque anni pochissimi l’hanno visto e ancor meno lo hanno intervistato) l’agente affronta la prova più dura, il giudizio della cassazione, cui spetta di decidere se quello di Gabbo fu omicidio volontario sotto il profilo del dolo eventuale oppure omicidio colposo nella forma della colpa cosciente.

    Oggi è il giorno della vigilia, domani quello del verdetto, mercoledì potrebbe essere quello del carcere, almeno se la suprema corte dovesse confermare la sentenza d’appello che ha condannato Spaccarotella a 9 anni e 4 mesi, ribaltando il verdetto di primo grado: sei anni per omicidio colposo, sia pure con tutte le aggravanti possibili e immaginabili. E su una pena di nove anni non ci sono condizionali o affidamenti in prova che tengano. Si va in galera e basta. Insomma, per il minuto poliziotto calabrese non ci sono alternative: o bene bene o male male. Lo scenario del male lo abbiamo già visto, quello del bene, invece, è un verdetto di annullamento e di rinvio alla corte d’appello che detti ai giudici di secondo grado le linee di una condanna per il semplice omicidio colposo. In tal caso, scatterebbe il meccanismo dello sconto per il giudizio abbreviato che è stato già concesso nel processo bis di Fireze più le attenuanti generiche. E con la pena finale che ne risulterebbe, sotto i quattro anni, Spaccarotella eviterebbe la cella. Un risultato persino superiore a quello ottenuto dinanzi alla corte d’assise d’Arezzo che lo condannò sì per omicidio colposo, ma con un quantum da scontare che l’avrebbe comunque portato in carcere.

    Dalla tragica domenica di sangue dell’11 novembre 2007 nelle due aree di servizio di Badia al Pino (il poliziotto sparò ad ovest, ma il colpo raggiunse Gabbo ad est, attraversando l’intera sede autostradale) sono passati ormai quasi quattro anni e mezzo. Come a dire che le passioni di allora, quelle che dilaniarono l’Italia, sono almeno in parte spente. Eppure quella della cassazione (prima sezione penale, la stessa che fu del giudice Carnevale) sarà una sentenza destinata a fare giurisprudenza, a essere studiata nelle scuole di diritto. Perchè mai in un caso concreto la differenza fra dolo eventuale e colpa cosciente, chiara nei testi, assai meno nella realtà, è stata così sottile, tanto da indurre due corti diverse (l’assise di Arezzo e l’assise d’appello di Firenze) a pronunciare due verdetti esattamente opposti. La teoria è nota. E’ colpa cosciente quella di chi, pur prevedendo l’evento (la morte nell’altra area di servizio in questo caso), è sicuro che non si verifichi. Aveva sparato alle gomme, dissero in proposito i giudici di primo grado. E’ dolo eventuale, invece, quando si prevede l’evento ma si accetta il rischio che si verifichi.

    Una distinzione evanescente come un capello, sulla quale imposteranno la loro difesa domani i due avvocati del poliziotto, l’aretino Francesco Molino e il fiorentino Federico Bagattini. Al contrario il procuratore generale si muoverà sulla linea già tracciata dal Pm che condusse l’inchiesta, Giuseppe Ledda, che da anni ha lasciato Arezzo per Prato, e il sostituto d’appello Aldo Giubilaro: fu dolo eventuale. Pure loro, in particolare, Ledda, si giocano una fetta di credibilità dell’inchiesta, che già dal secondo giorno (c’era anche la pressione di un’opinione pubblica sconvolta dalla tragedia, si ricorderà la domenica nera dell’assalto alle caserme), imboccò risolutamente la strada dell’omicidio volontario.

    Ma a fare la differenza con le sentenze del passato c’è la questione galera. Allora c’era sempre un altro grado di giudizio in cui sperare o da temere, adesso siamo alla vigilia della sentenza definitiva, quella che non si cambia più. Se fosse di rigetto del ricorso della difesa, già nel giro di 24 ore dalla cassazione potrebbe arrivare il fonogramma che avvia la procedura di esecuzione della pena. Verdetto a San Valentino e festa della Madonna del Conforto col fiato sospeso: o è il giorno della libertà o è quello della galera.


    www.lanazione.it/arezzo/cronaca/2012/02/13/667431-supsense_sapaccarotel...
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    00 13/02/2012 21:48
    ora come ora curva esagerata!!!!


    www.youtube.com/watch?v=SDXMbhMQR1U&feature=related

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    00 09/02/2012 14:15
    Ruba sacchetto patatine, ultrà accusato di rapina
    Giovedì 09 Febbraio 2012 14:00




    Un ultras dell'Hellas è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di rapina in un autogrill. Il fatto risale al 19 novembre, in occasione della trasferta giocata dal Verona ad Empoli.



    Durante il viaggio di ritorno dalla Toscana un 26enne veronese si sarebbe impossessato di un sacchetto di patatine senza pagarle al momento dell'uscita dall'area di servizio a Ponsacco.

    Raggiunto da un addetto nel parcheggio dell'autogrill, il giovane tifoso - che non aveva ancora aperto il pacchetto - avrebbe offerto di pagare, ma la discussione è degenerata e l'addetto sarebbe stato colpito con un pugno.

    Così a oltre due mesi dall'episodio il 26enne veronese è finito in tribunale a Pisa con l'accusa di rapina e lesioni: il Gip ha disposto la misura degli arresti domiciliari vientando al giovane anche di poter continuare ad andare a lavorare. Gli avvocati difensori hanno chiesto il nullaosta, la decisione è affidata sempre al Gip pisano.



    [Fonte: TG Verona]
    www.rangers.it
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    00 07/02/2012 00:52
    1.3.1.2.

    ACAB non è un film

    www.youtube.com/watch?v=ZqvXI4PeSFo

    [Modificato da Avanti Ultras 07/02/2012 00:59]
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    00 01/02/2012 23:34
    Egitto, scontri allo stadio a Port Said: 73 morti
    Le violenze scoppiate dopo che la squadra Al-Masri ha perso il match. Al Cairo i tifosi hanno appiccato il fuoco allo stadio


    MILANO- Mercoledì di violenze in Egitto. Questa volta la politica non c'entra. Almeno 73 persone sono morte e un migliaio rimaste ferite a Port Said, al nord del Paese, dopo una partita di calcio. I tifosi della squadra al-Masri, al termine della partita, hanno cominciato a tirare pietre e bottiglie sui giocatori e gli avversari, in protesta per aver perso il match. Poi le violenze e gli scontri. I giocatori sono stati evacuati con elicotteri. Intanto al Cairo, lo stadio è andato fuoco dopo che l'arbitro ha sospeso la partita tra il Zamalek e l'Ismaili.

    GLI SCONTRI- Secondo una prima ricostruzione, a Port Said, dopo il fischio finale della partita, i tifosi dell'al-Masri, la squadra locale, hanno invaso il campo attaccando i giocatori della squadra rivale, l'al-Ahly, e inseguendoli fin dentro gli spogliatoi. E gli scontri tra tifosi e poliziotti sono proseguiti anche all'esterno.

    STOP ALLE PARTITE- La federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato tutte le partite della Premier League, la Serie A egiziana, dopo i violenti scontri di Port Said, dove ci sono almeno 73 morti e un migliaio di feriti. Lo dice la tv di stato.


    www.corriere.it/esteri/12_febbraio_01/egitto-morti-calcio_a4548074-4d0a-11e1-8838-1be80b480a...

    www.youtube.com/watch?v=jJyyPRj6aWo&feature=player_embedded


    [Modificato da Avanti Ultras 01/02/2012 23:37]
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    00 25/01/2012 20:19
    Milano: contestazione alla presentazione di ACAB


    Presentazione del film ACAB alla Libreria Feltrinelli di corso Buenos Aires. Alle 18.30 è puntualmente iniziata la contestazione. Un primo striscione recitava “se il mondo vi odia ci sarà un perchè”, un altro invece molto direttamente spiegava “Acab la vita reale non è un film”.
    Dopo la presentazione nelle sale nella giornata di ieri il regista e alcuni attori si sono presentati, entrando da una porticina sul retro (chissà perchè, non ce n’era mica bisogno!) per presentare a Milano il film tratto dall’omonimo libro di Carlo Bonini.
    Come preannunciato la contestazione non aveva alcun obbiettivo censorio e s’è quindi posizionata dall’altro lato della strada aprendo gli striscioni, accendendo diverse torce e scandendo svariati slogan.
    Ai passanti veniva distribuito un volantino che riprendeva i temi e le motivazioni spiegate nel testo d’indizione e in tanti si sono fermati a fare domande, parlare, chiedere lumi sui motivi di questa protesta, molti simpatizzando alle spiegazioni date e dimostrando una condivisione non scontata.
    Lo spiegamento delle forze dell’ordine era notevole, in particolare i carabinieri, non sappiamo se per una malcelata invidia verso i celerini che con questo film la fanno da protagonisti…forse speravano di dimostrarsi più “fighi” in vista di un possibile sequel, certo è che come sempre la loro presenza era assolutamente inutile oltre che spropositata.
    Ad un certo punto un gruppo ha deciso di entrare in libreria per portare la propria voce all’interno dello show cinematografico, la sala non era per niente piena e quindi è stato facile intervenire e far sentire un punto di vista radicalmente altro da quello che il film sottintende. Si sono quindi susseguiti gli interventi che hanno ricordato la vicenda di Carlo Giuliani, di Aldo Bianzino, di Federico Aldrovandi ma soprattutto e ancor di più hanno spiegato e raccontato i vissuti personali e collettivi di chi la realtà di cosa siano le diverse polizie nel nostro paese la vive tutti i giorni sulla propria pelle.

    fonte: Milanoinmovimento


    ACAB, la vita vera non è un film (contestazione a Milano)
    www.youtube.com/watch?v=_Ns1y5jg-UQ&feature=player_embedded#!



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    00 23/01/2012 15:20
    Tifosi in coma, poliziotti sotto accusa


    Lunedì 23 Gennaio 2012

    Articolo d'esordio del blog dell'amico Maurizio Martucci su "Il Fatto Quotidiano", realtà molto importante dell'editoria italiana dell'ultimo periodo che in molti già conosceranno. È un piccolo spazio d'informazione conquistato, è una possibilità da sfruttare per fare ulteriore controinformazione: sostenerlo è d'obbligo.



    Intrecci calcistici da stato comatoso. Storie di stadio, cadute libere, colluttazioni, pubblica sicurezza e versioni contrastanti. Con reparti di neuro rianimazione sullo sfondo, al posto di tackle e centravanti di sfondamento. E’ successo giovedì sera prima di Inter-Genoa, Coppa Italia 2012. Come in un Bologna-Roma, Serie A 2001. Oggi un’ambulanza a sirene spiegate fuori il Meazza in San Siro. Ieri barellieri del pronto soccorso sulle gradinate felsinee del Dall’Ara.

    Massimiliano Moro (38 anni, tifoso genoano) e Alessandro Spoletini (all’epoca 31 anni, tifoso romanista) li accomuna il destino: a undici anni di distanza, entrambi in sonno profondo. Tutti e due intubati su un letto d’ospedale. Trasferta da codice rosso, a sirene spiegate. Amici e famiglie assetate di verità, per l’accertamento di eventuali responsabilità. Si, ma di chi? Non di ultrà di opposta fazione. Ma di agenti della Polizia di Stato.

    “E’ giusto capire se è successo qualcosa di anomalo”, dice sua sorella, Veronica Moro, mentre il cognato: “Per noi quello che è successo è inspiegabile. Siamo arrivati a Milano per assistere alla partita e a una serata di festa. Non ci saremmo mai aspettati che finisse così”. Continua l’avvocato di famiglia Riccardo Lamonaca, che vuole “capire come mai Massimo si trova in queste condizioni”. Qualcuno ipotizza un pestaggio, un uso scorretto di farmaci, sedativi (prescritti e somministrati da chi? Come e quando?) causa di shock, vomito e conseguente allergia.

    La versione della Digos milanese è però netta. Non concede coni d’ombra. Racconta che all’ingresso dello stadio uno steward becca alticcio Moro, positivo al test degli oppiacei e con tasso alcolemico elevato. Accompagnato al posto di Polizia, “ha perso il controllo: ha tentato di scappare - spiega il dirigente Bruno Megale – ed è caduto assieme a un agente che lo stava bloccando da dietro, picchiando la testa contro lo stipite della porta e provocandosi un taglio sulla fronte”. Al Policlinico di Milano il tifoso del grifone è in prognosi riservata, con importanti complicazioni polmonari causate dal fatto che “ha probabilmente ingerito del vomito. La Tac ha escluso lesioni o emorragie interne infracervicali”. Al poliziotto con cui s’è avvinghiato, refertano 4 giorni di prognosi.

    Era il 2011, Alessandro Spoletini restò invece più di un mese in coma all’Ospedale Maggiore. Si risvegliò lentamente dall’incubo, seguendo una dura riabilitazione motoria. La sua vicenda portò la Procura emiliana a rinviare a giudizio un agente di Polizia, accusato di lesioni per un goffo sgambetto al tifoso giallorosso, precipitato rovinosamente sulle gradinate, su cui impattò violentemente la testa. Ma ieri per Spoletini, come oggi per Moro, montò l’accusa di ubriachezza, quasi a concorso di colpa. “Stavo con lui – smentì il cugino Mauro – non è vero che eravamo ubriachi.” “Noi non abbiamo picchiato proprio nessuno. Certe accuse sono assurde. Il ragazzo stava scendendo le scale zigzagando – disse Sergio Bracco, allora Capo gabinetto della Questura bolognese – schivando altra gente, è inciampato da solo ed ha battuto il cranio contro un gradino”. Contrapposta fu però la tesi di testi oculari, che per giorni tempestarono radio romane e redazioni di giornale con telefonate e ricostruzioni circostanziate: “Ho visto uno dei poliziotti che colpiva con una manganellata questo ragazzo, il quale cercava di scappare. Quattro o cinque poliziotti l’hanno rincorso e uno di loro gli ha fatto lo sgambetto per farlo cadere: in quel momento ha battuto la testa”.

    A due anni dai fatti, il caso giudiziario del romanista Spoletini finì con l’assoluzione dell’agente rinviato a giudizio. Nulla di anomalo, tutto regolare. Massimiliano Moro è ancora alle prime 48 ore di terapia intensiva, ma clinicamente fuori pericolo di vita. La Procura meneghina ha aperto un fascicolo, senza iscrivere alcun agente tra gli indagati. Anzi, il supporter genoano è in stato di fermo, in attesa di convalida. Piantonato in corsia, dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale. A quel punto, come minimo, gli scatterà pure il DASPO, divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Ma chissà se ne avrà ancora voglia.



    [Fonte: Maurizio Martucci - Il Fatto Quotidiano]
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    00 23/01/2012 15:01
    E a Verona spunta il coro "Schettino uno di voi"

    Lunedì 23 Gennaio 2012

    Nel post-partita di Hellas Verona-Juve Stabia momenti di tensione fuori lo stadio spente grazie all'intervento delle forze dell'ordine che hanno svolto un servizio impeccabile.



    Tifosi stabiesiLa redazione di TuttoJuveStabia.it ha raccolto testimonianze di tifosi presenti nell'impianto sportivo veronese. Queste le loro testimonianze.

    Giovanni Avallone (XIX Givgno): "Appena siamo entrati ci hanno subito accolto con cori razzisti, ce l'aspettavamo. La situazione è iniziata a degenerare al primo e al secondo gol, quando i tifosi veronesi sono venuti vicino al settore ospiti ad esultare e ad insultarci. Il gesto più brutto è stato lo striscione ed i cori contro Nino (19enne tifoso stabiese morto in estate in un incidente stradale, ndr). Insomma, hanno tirato fuori temi che non riguardano la giornata calcistica. All'esterno dello stadio poi ci hanno aspettato ma da parte nostra non c'è stato nessun lancio di pietre o petardi, ci siamo distinti. Abbiamo rischiato di cadere nella provocazione ma ha prevalso in noi la voglia solo e soltanto di incitare la nostra squadra. Nonostante la sconfitta siamo contenti perchè la squadra ha fatto una buona prestazione".

    Maria Onorato (XIX Givgno): "Alla nostra sinistra c'era il settore distinti e al secondo gol sono stati proprio loro ad iniziare le provocazioni. In tutto eravamo tre donne e la prima cosa che abbiamo fatto è stato scendere nel settore inferiore in modo da ripararci. Per i loro cori contro Nino noi tifosi eravamo quasi in lacrime, ci hanno ferito dentro. Una volta fuori l'impianto sportivlo ci hanno atteso cominciando poi ad insultarci. Le forze dell'ordine hanno allontanato un centianio di Ultras del Verona. Una volta sui pullman siamo stati scortati sull'autostrada e tutto è andato per il meglio".

    Donatella Cirillo (tifosa stabiese): "Ero con un'amica veneziana in tribuna in mezzo ai tifosi veronesi non avendo trovato i biglietti per la Curva Norod. Entrambe siamo rimaste deluse dal comportamento dei butèi. I cori che cantavano spesso erano 'torna alla tua terra terron, bye bye terron e Schettino uno di voi'. Il gesto più scandaloso è stato insultare Nino, è stato vergognoso da parte loro".



    [Fonte: Tutto Juve Stabia]





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    00 23/01/2012 14:48
    Re: Condoglianze...
    Avanti Ultras, 23/01/2012 14.46:


    Movimenti e associazioni in lutto Muore Claudio Morabito a 29 anni
    Lunedì 23 Gennaio 2012

    La Curva Nord piange un fratello ed un vero ultras. Cordoglio sincero per Taranto.



    Claudio MorabitoTARANTO - In un incidente stradale avvenuto all’alba in viale Jonio, nella borgata San Vito di Taranto, è morto Claudio Morabito, ragazzo. L’auto che conduceva, all’altezza di una curva, è uscita dalla strada e ha sbattuto contro un tronco d’albero, ribaltandosi su un’aiuola.

    Claudio Morabito aveva 29 anni, figlio di un poliziotto ancora in attività, era conosciutissimo in città. In prima linea contro l’inquinamento, non ricopriva cariche formali in partiti o comitati, ma ha sempre animato iniziative in prima persona, spendendosi sempre per il bene comune. Attivissimo nel sociale, nei movimenti, nell’associazionismo e nell’ambientalismo. Centinaia i messaggi degli amici sul profilo Facebook.

    È stato militante tra i giovani di Rifondazione comunista, protagonista del centro sociale Cloro Rosso all’interno del grande movimento cittadino contro l’inquinamento Altamarea e negli ultimi mesi, insieme a decine di giovani, aveva dato vita ad «Ammazza che Piazza». Un’iniziativa spontanea, nata dalle piazze dei quartieri periferici e diffusasi attraverso i social network, di giovani volontari che quotidianamente si danno appuntamento in luoghi pubblici, parchi, giardini, siti archeologici, per ripulirli dai rifiuti lasciati dall’inciviltà della gente e rianimare luoghi abbandonati per restituirli alla collettività. Amava profondamente Taranto e si ribellava alle ingiustizie.

    Lavoratore precario, dj per passione, ultrà della Curva nord del Taranto. Fu anche protagonista degli scontri avvenuti nel novembre del 2007 allo stadio Iacovone, dopo l’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri, pagando con alcuni mesi di carcere la sua irruenza e la vicinanza al movimento delle curve italiane e riversando la sua rabbia nei servizi sociali. Conosciuto anche dal sindaco Ippazio Stefàno, la sua morte ha sconvolto tutto il movimento e l’associazionismo tarantino.


    [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]




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