Nel suo libro "Gypsy Sorcery and Fortune Telling" Charles Leland racconta che ancora nell'800 era usanza di molte ragazze di paese cercare di prendere di nascosto l'olio, l'acqua santa o le candele santificate nelle sacrestie per poi utilizzarle in incantesimi d'amore. Probabilmente lo facevano perchè attribuivano al sacerdote cattolico un potere superiore (e questo faceva comodo alla Chiesa, anche se puniva tali pratiche).
Ma considera che le suddette fanciulle non praticavano la Magia in ambito puramente pagano: erano semplicemente cresciute in un contesto in cui regnava l'ignoranza, un contesto in cui gli elementi della religione cattolica erano mischiati coi retaggi di molte religioni precristiane, che ancora, fortunatamente, sopravvivevano in moltissime zone d'Italia.
Il paganesimo, ancora oggi come nell'antichità, ha in realtà una concezione di divinità e di culto completamente diversa dal cattolicesimo.
Una delle tante differenze è che, non essendoci divinità trascendenti, tutto ciò che esiste è permeato dal Divino, di conseguenza non abbiamo bisogno di officianti che assumano il ruolo di intermediari, come invece avviene nel cattolicesimo fra i "fedeli" e la divinità.
Ognuno di noi è sacerdote di sè stesso, perchè siamo in comunicazione diretta con il Divino. Per questo, come ti ha detto Cordelo, le candele ce le benediciamo da soli.
"Passeggio per i campi con il cuore sospeso nel sole.
Il pensiero, avvolto a spirale, ricerca il cuore della nebbia."
Peppino Impastato