00 14/01/2011 20:19
Questa ricerca mi ha riportato alla mente le splendide lezioni di storia che teneva la mia professoressa del liceo, la stessa che mi consegnò per la prima volta le Nebbie di Avalon strizzandomi l'occhio in un sorriso.
Ricordava il guerriero (e successivamente il cavaliere) come l'impavido uomo, tenace, agile e furente, capace di lasciarsi possedere completamente dallo spirito della guerra ed allo stesso tempo di inginocchiarsi e piangere di fronte alla sua spada, di commuoversi per le esperienze della vita.
Guerriero era sinonimo di forza ma allo stesso tempo di limpidezza. La limpidezza di un anima nobile che onora il suo nemico sia nella vittoria che nella sconfitta.
Padrone delle armi e dalla salda spiritualità.
Il guerriero che danza è un'immagine che non sono più riuscita a dimenticare.

Se non ricordo male anche in giappone, così come in cina, erano presenti simili figure di guerriero. I "Buke" in Cina e i Bushi in Giappone (ma devo controllare per sicurezza sui testi di giapponese). Anche questi Samurai guerrieri seguivano un codice che insegnava loro la lealtà, la nobiltà d'animo, il sacrificio ed il senso di dovere.
Le parole d'ordine del loro agire erano proprio Chi (= saggezza), Jin (= magnanimità verso il prossimo) e Yu (= valore d'animo).