L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Il Guerriero

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    Elke
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    Anziana dell'Isola
    00 17/09/2009 15:28
    Il Guerriero sembra essere una delle figure più amate e più celebrate delle mitologie di ogni parte del mondo e fulcro fondamentale delle varie società. In ogni pantheon troviamo un Dio Guerriero, e probabilmente questo modello sorse quando gli uomini non furono più in grado di congiungersi alla dimensione divina tramite la dolcezza e l'incanto tanto amati da noi donne. Alcuni dei testi delle Edizioni della Terra di Mezzo suggeriscono che a questo punto le vie iniziatiche cominciarono ad esistere e si distinsero a seconda del sesso. Quelle maschili assunsero forme più "violente" e legate al coraggio, al superamento della paura, della fatica e del dolore, per conoscere ciò che sta oltre tutto questo. Ed una volta ottenuta questa conoscenza, calata la maschera dell'illusione che ci fa temere la morte ed il dolore, era forse ovvio mettersi al servizio di quell'intramontabile armonia che si era conosciuta.
    Probabilmente non tutti gli uomini riuscivano ad arrivare ad una realizzazione di questo tipo, ed alcuni cominciarono ad utilizzare la violenza solo per ottenere qualcosa di materiale: ricchezze, potere e purtroppo anche i corpi delle donne.
    Credo che fu allora che nacque il vero Guerriero, il Difensore dell'Armonia, il Guardiano che veglia contro le oscurità e le disarmonie, e che fu forse anche il Difensore delle Donne sacre.

    Il Guerriero era quindi anch'esso, come le nostre amate Sacerdotesse, in contatto con il divino, e ci sono molte notizie su questo tipo di possessione, di invasamento guerriero.
    Ad esempio, quando i romani si scontrarono con i combattenti delle tribù celtiche della Gallia, descrissero il così detto furor gallico, che li pervadeva e li faceva combattere nudi incuranti del freddo, delle ferite, del dolore e della fatica.
    Fra i germani e le popolazioni del nord Europa si ricorda invece il berserkr il guerriero-orso che come il suo corrispettivo celtico è preso da un incontenibile furore e che lo rende insensibile ad ogni malessere. Simili erano anche gli ulfhedhnar i guerrieri-lupi che si rivestivano della pelle di questi animali, così come i berserkir di quella d'orso.
    Anche l'eroe irlandese Cuculhain viene preso dal furore ed è addirittura difficile riuscire a fermarlo.
    Tutti questi Guerrieri vengono almeno in parte accomunati ad un qualche tipo di animale, forse quello che più rispecchiava la loro splendida anima maschile.

    La parola furore però, non va intesa nel senso odierno di rabbia estrema, poiché era una condizione propria anche degli iniziati delle Muse, della profetessa di Delfi, dei poeti, degli oracoli.

    Uno degli Dei guerrieri (benchè le sue funzioni siano moltissime) è Odhinn, il cui nome significa appunto "furore, ebbrezza, ispirazione poetica" e la stessa radice si ritrova nel nome Odhr, lo sposo di Freyja, la Signora dell'Amore.
    E' curioso notare che anche nella mitologia greca il Ares, il dio Guerriero, è l'amante favorito di Afrodite.
    Che gli uomini rappresentati da Ares ed Odhinn fossero coloro che liberamente potevano amare le figlie di Afrodite e di Freyja, le Donne che ancora custodivano in loro stesse Amore?

    Anche Ares è una figura interessante e se si approfondiscono un po' i miti che lo riguardano si scopre che non è il guerriero rozzo e violento al quale si tende a pensare di solito.

    Ora devo scappare ma a breve alcune altre cosine, su quest'argomento che trovo splendido [SM=g27822] [SM=g27838]
    [Modificato da Elke 17/09/2009 15:30]





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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 19/09/2009 02:10
    Torno a riflettere su quest'argomento, ad immaginare il tipo d'uomo che poteva essere uno degli antichi guerrieri...

    Nel monto ellenico si credeva che i più grandi combattenti dopo la morte raggiungessero le Isole dei Beati dove avrebbero vissuto circondati da delizie. Nella mitologia nordica invece le anime dei guerrieri valorosi trovano la loro dimora nell'ampia sala del Walhalla dove di giorno combattono e la sera, tornati in vita, banchettano bevendo idromele serviti dalle Valkirie.
    Nel giorno del Crepuscolo degli Dei, quando i giganti insorgeranno e distruggeranno il mondo, gli Einherjar, i guerrieri del Walhalla, combatteranno insieme agli Dei L'altra metà di loro invece sarebbe stata condotta nel castello di Freyja, dove volavano anche le anime delle sacerdotesse della Dea e le donne morte vergini.
    Per i celti invece gli eroi avrebbero banchettato nei castelli dell'Altro Mondo, oppure, come Artù, sarebbero andanti in Avalon, nel reame delle Fate, finché non ci fosse stato di nuovo bisogno di loro sulla Terra.

    Insomma, quella del vero Guerriero sembra essere una delle vie per raggiungere dopo la morte i luoghi di pace e bellezza...
    Ovviamente c'è da fare un distinguo...qualsiasi uomo con una spada in mano poteva chiamarsi guerriero, ma se lo intendiamo come un combattente che instancabilmente, a costo magari della propria vita, difende ciò che è Vero, Bello e Giusto, che serve con le sue azioni una causa più alta di quelle materiali, che si impegna ad annientare la negatività in sé e fuori di sé, comprendiamo come doveva essere difficile diventarlo veramente.

    Per altro l'addestramento di un combattente non era mica una passeggiata, a Sparta vigeva l'agoghé, che, all'età di sette anni costringeva i bambini a lasciare la famiglia e vivere tutti insieme, apprendendo quotidianamente a combattere, ma anche a danzare.
    E d'altra parte non erano i soli che dovessero apprendere questo tipo di cose: i Fianna per essere tali dovevano essere in grado di cantare, suonare l'arpa, recitare poesie ecc.
    E così anche nel modello ideale di cavaliere "cortese" rientrava anche l'abilità di intrattenere le dame e saper cantare o suonare.

    Questi uomini dunque, oltre a sviluppare le capacità fisiche dovevano anche avere abilità intellettuali e "profonde" visto che per gli antichi l'atto del canto e della danza aveva valenza sacra o comunque veniva da un'ispirazione divina.
    Erano uomini forti, abituati a fronteggiare la paura, il dolore, la morte stessa probabilmente; sapevano agire, indomiti, lottare per ciò in cui credevano e amavano, sapevano essere onorevoli li uni con gli altri sapendo che la causa per la quale si battevano era eguale...ed immagino sapessero anche amare senza "imprigionare" le donne, e quando doveva essere bello onorare lo spirito maschile in uomini del genere, intuire il suo splendore, il suo calore e la sua bellezza...

    Va beh mi sto perdendo, comunque aggiungo che, anche se in genere di guerrieri si parla al maschile, non vuol dire che il modello di colui che scaccia implacabilmente la disarmonia, che lotta accanitamente e sa agire risolutamente non possa adattarsi anche alle donne.

    P.s. Quando penso ad una donna guerriera, un po' un'amazzone, mi viene sempre in mente la splendida Ithilla [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]
    [Modificato da Elke 19/09/2009 02:11]





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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 14/01/2011 16:31
    Aggiungo una cosina a quanto ho già scritto che trovo bellissima: sembra che la visione del corpo femminile nudo possa placare il Guerriero preso da furore. Così accadeva ad Ares, che si lasciava togliere le armi da Afrodite ed in fine si addormentava sul suo grembo; così accadeva, mi sembra, anche a Cuchlain (ma controllerò) che per essere calmato veniva immerso in acqua e appunto una o più donne doveva mostrargli non ricordo se il seno o l'inguine; così accade anche quando, durante la distruzione di Troia Menelao trova Elena e vuole ucciderla, lei si slaccia la veste e lascia vedere il bel seno e Menelao fa cadere la spada, riprendendola con sé.




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    stregaviolet )O(
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 14/01/2011 17:56

    E' splendida questa ricerchina... forse è la magia femminile, acquatica e dolce, eppure anche tanto potente da spegnere il furore, avvolgendo invece nel languore e nella dolcezza...
    E forse il sonno in cui conduce non è un sonno normale, ma un abbandono completo alla bellezza languida e luminosa della Donna, che accompagna oltre la coscienza...
    Bellissimo Elke! [SM=g27819]

    Violet


    "Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
    Lord Dunsany

    Il Tempio della Ninfa

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    Aylwyn Opalmyst
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    00 14/01/2011 20:19
    Questa ricerca mi ha riportato alla mente le splendide lezioni di storia che teneva la mia professoressa del liceo, la stessa che mi consegnò per la prima volta le Nebbie di Avalon strizzandomi l'occhio in un sorriso.
    Ricordava il guerriero (e successivamente il cavaliere) come l'impavido uomo, tenace, agile e furente, capace di lasciarsi possedere completamente dallo spirito della guerra ed allo stesso tempo di inginocchiarsi e piangere di fronte alla sua spada, di commuoversi per le esperienze della vita.
    Guerriero era sinonimo di forza ma allo stesso tempo di limpidezza. La limpidezza di un anima nobile che onora il suo nemico sia nella vittoria che nella sconfitta.
    Padrone delle armi e dalla salda spiritualità.
    Il guerriero che danza è un'immagine che non sono più riuscita a dimenticare.

    Se non ricordo male anche in giappone, così come in cina, erano presenti simili figure di guerriero. I "Buke" in Cina e i Bushi in Giappone (ma devo controllare per sicurezza sui testi di giapponese). Anche questi Samurai guerrieri seguivano un codice che insegnava loro la lealtà, la nobiltà d'animo, il sacrificio ed il senso di dovere.
    Le parole d'ordine del loro agire erano proprio Chi (= saggezza), Jin (= magnanimità verso il prossimo) e Yu (= valore d'animo).
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    Danae_88
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    Madre dell'Isola
    00 16/01/2011 15:52

    Splendido tesorina [SM=g27819]

    Dal museo archeologico nazionale di Napoli, un affresco delle città vesuviane che ritrae Ares e la bella Afrodite [SM=g27822]












    [Modificato da Danae_88 16/01/2011 15:55]




    Ragazze di Creta a tempo danzavano lievi sui piedi attorno all’ara adorna calcando dolcemente la morbida erba fiorita.
    E non vi era danza sacra né festa sacra da cui fossimo lontane, né bosco sacro.

    Saffo


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    MadameGuinevere
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    Viandante
    00 27/01/2011 16:41
    Che belle parole ragazze!
    Mentre girovagavo su internet ho trovato questa citazione di Toro Seduto:

    Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità


    Richiama alla mente una persona con un alto valore morale, che secondo me ad un vero Guerriero non potrebbe mai mancare...voi cosa ne pensate? Condividete queste parole?