Il Gazebo

LA PRIMA MOGLIE ( Rebecca) di DAPHNE DU MAURER

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  • il Poeta 1
    00 12/09/2009 16:40
    LA PRIMA MOGLIE ( Rebecca) di DAPHNE DU MAURER

    - Sognai l'altra notte che ritornavo a Manderley. Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d'ingresso, e non potevo entrare... Sorpresa: la natura aveva avuto il sopravvento... I boschi... avevano finito per trionfare. Scuri, prepotenti, si accalcavano ai limiti del viale...
    I rododrendi... avvinghiati a verzura selvatica s'erano dati a indegne nozze con una folla di ignoti arbusti, poveri esseri bastardi... L'edera regnava sovrana in quel paradiso perduto... e ben presto avrebbero invaso anche la casa.-

    - Quel pomeriggio mi trovavo in uno stato di grazia, il cielo increspato di cirri leggeri, e il mare chiazzato di bianche spume, e odo la mia risata, e la sua, che faceva eco... Poi si curvo e mi bacio sui capelli. disse. Sorrisi, ed egli mi rispose con una risata... < Mi sembra che la mia proposta non abbia avuto troppa fortuna> egli disse. .-

    - Eravamo sul pendio di un'altura boschiva: < La chiamano la Valle della Felicità> disse egli. L'incanto mi prendeva a poco poco. Era il cuore di Manderly. < Lo so che sono timida.> ...

    -... Pensavo, ecco che siamo due personaggi d'una commedia, tra un momento calerà il sipario, e poi c'inchineremo davanti al pubblico... Il cuore mi batteva come per un'emozione strana e insolita... Il sipario era calato sull'ultimo atto; e la scena era rimasta tale e quale, in attesa d'uno spettacolo diurno del giorno dopo... Ero un ospite che girovagando nei corridoi, si trovò nella stanza della padrona di casa...-

    - < Gli uomini sono più semplici di quanto non t'immagini, mia dolce bambina. Ma quel che succede nel tortuoso complicato cervello di una donna, quello sì che ingannerebbe chiunque>.
    - Che fossi riuscita finalmente a soffocare la mia personalità incolore? Bea se fosse stata al mio posto, si sarebbe infilata il vestito da sera. Ella apparteneva a un'altra razza d'uomini e donne... Ero stata educata male.
    Dalla finestra aperta entrava un brivido di vento, mi sentivo come una povera di spirito che avesse messo piede su un terreno proibito. < … Credete che fosse un piacere per me, vedervi al posto che era di Lei...>-

    - Uno stormo di gabbiani s'era posato sull'acqua; e tutti insieme levavano un urlio rauco e insulso di bestie affamate... C'era in aria un presagio di temporale, il cielo bianco e opaco era gravido di pioggia, la quale tuttavia non cadeva.
    Sentivo fin l'odore di tutta quell'acqua ammassata dietro ai nuvoloni... -

    - Il detto: lontano dagli occhi, lontano dalla memoria...
    A Manderly, un nuovo giorno era nato, e la vita del giardino proseguiva... In un soffuso rosso intenso, quasi uno spruzzo sanguigno. E il vento salmastro che veniva dal mare ci soffiava le ceneri sul viso.-


    Libro scorrevole di un rosa-giallo: rosa-diavolo e rosa-angelo...
    Consigliabile a tutti...

    Pontiggia Lorenzo
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    Rebecka
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    00 26/09/2009 22:38

    Devo il mio nome a questo libro. Mia madre ne era affascinata e non ho potuto esimermi dal leggerlo...ma non mi è dispiaciuto, anche se forse ero troppo giovane per apprezzarlo. Un motivo in più per rileggerlo [SM=g27822]
  • il Poeta 1
    00 27/09/2009 21:01
    Re:
    Rebecka, 26/09/2009 22.38:


    Devo il mio nome a questo libro. Mia madre ne era affascinata e non ho potuto esimermi dal leggerlo...ma non mi è dispiaciuto, anche se forse ero troppo giovane per apprezzarlo. Un motivo in più per rileggerlo [SM=g27822]




    Auguri...
    Ciao...
    Lorenzo



    L'ESTREMA GIOIA PAN KNUT HAMSUN (1859 – 1952).
    - E' molto lungo il tempo e non passa veloce come io vorrei... Ero pieno di gioia e di gratitudine al profumo di radici e fronde e all'alito grasso del pino silvestre che ricorda l'odore del midollo . Un miglio sotto di me vedevo il mare, l'acqua vi ruscellava cantando una piccola melodia di bosco con l'accompagnamento del fagiano di monte -
    - < Qualcuno è stato davanti la mia capanna questa notte> osservai. Ella arrossì, mi strinse la mano... < Passo da un fiore all'altro: sono fiori ebbri di ebbrezza sessuale> Passi leggeri, un respiro umano, un lieto buonasera. Spesso arrossisco di gioia solo pensando che domani andremo a caccia, il sole rosso ci illumina e non vogliamo entrare nella montagna... Nelle vene avevo un ruscello d'oro... baciai la mia bocca nello specchio... Da quel momento il mio cuore avrebbe voluto dovuto dirle: < Polvere, aria, terra sulla mia strada, per Dio!...>
    - Davanti a me giace per terra un fascio di rami secchi, un nido distrutto. E come quel nido d'uccello così è l'anima mia... la luna appariva come un ombra d'oro tuffata nell'argento... Tutto è stranamente mutato, la betulla nana sanguina rossa davanti le pietre grigie... Sopra ogni cosa si libra a collo teso un'aquila marina in agguato.-
    - La vita è un prestito e di questo prestito io sono grato!-
    - Romanticismo? Sì. Nient'altro che sentimentalismi e impressioni e versi e nulla? Sì. Tutto è mutato, io sono mutato. L'avventura s'è fermata nell'avventura... Senza alcun nesso proseguo e penso: l'estrema terra, l'estrema isola, l'estrema gioia...-

    … troppo tempo per leggerlo...