00 12/09/2009 11:39
LA PITTURA
Che ruolo ha la Pittura rispetto alla Letteratura e alla Musica?

In passato le arti che richiedevano una qualche applicazione “manuale” (pittura, scultura, musica) si trovarono in una posizione difficile rispetto alle lettere. Per esempio, in tempi neppure tanto lontani, in Italia l’idealismo crociano, con la sua diffidenza verso ogni scuola che insegnasse “tecniche”, svalutò l’insegnamento della musica prima e poi, in parte, della pittura, in quanto arti che richiedevano un’applicazione “pratica” (alla tastiera, ai pennelli…); nondimeno, per buona parte dell’età medievale, il peso della cultura cattolica ha inibito certi sviluppi di pittura e musica, temendo continuamente il rischio di uno sviluppo “peccaminoso” di tali arti.
L’età moderna – ed ancor più quella contemporanea - hanno ridato libertà a molte arti, e ne ha beneficiato soprattutto la pittura, finalmente libera di esprimere pienamente l’esistenza.
Naturalmente vi sarà sempre chi sosterrà che l’arte più importante è la musica, per la sua immaterialità; o chi cercherà di ridare primato a letteratura e poesia, in quanto meno “immediate” e di conseguenza più suscettibili di far riflettere (dimenticando che in passato, discipline come musica e lettere non erano così separate: si pensi alla poesia latina, che era anche ritmo e musica). Del resto lo stesso si può sostenere per la pittura, che colpisce subito l’uomo al cuore per la sua immediatezza visiva e quindi riesce a toccare corde profonde dell'animo, evitando troppi filtri mentali…
La polemica potrebbe essere infinita, ma forse, semplicemente, si può dire che la pittura ha pari dignità ed importanza delle altre arti.
Tutte le arti, insomma, possono convivere tranquillamente con la stessa importanza, senza necessità di darsi spintoni e di competere fra loro. Il vero artista (non importa se scriva, componga musica o dipinga) è colui che vede ciò che l’uomo comune non vede e riesce, in qualche modo, a trasmetterlo, sia pure con canali molto diversi: si può ascoltare l’Ave Verum di Mozart e convincersi del divino in ogni uomo; si può contemplare la Resurrezione di Lazzaro di Caravaggio e rimanere scossi dalla violenza dei suoi chiaroscuri, o perdersi nella immediatezza cromatica dell’Impression di Monet, od angosciarsi di fronte al dramma della Guernica di Picasso; si può meditare tristemente una poesia di Ungaretti o smarrirsi nella vibrazione di un canto di Leopardi… e via dicendo, all’infinito. L’uomo non potrebbe fare a meno né della pittura, né della musica, né delle lettere; sono tutte importanti, perché se una di esse mancasse, l’umanità sarebbe molto più povera ed arida. Pur con vie e mezzi molto differenti, tutte, ugualmente, parlano alla nostra anima, alla nostra mente, al nostro cuore e ci rendono consapevoli del mistero dell’esistenza: tutte insostituibili, tutte importanti.

Gabriella.
[Modificato da basettun 12/09/2009 21:24]