Eccomi qui di ritorno dal Convegno, e come promesso farò un breve resoconto.
Inutile descrivere la bellezza del luogo, immerso nel verde, e in quei sapori che ancora sanno di antico, con quelle strade piccole, scoscese, fatte di piccoli sassi e terra bagnata.
L'evento è iniziato ufficialmente intorno alle 10 e 30 con la preparazione dell'altare, su cui abbiamo posato un nostro oggetto personale perchè si caricasse, e l'apertura del cerchio.
A seguire Ossian ha tenuto un discorso introduttivo, sottolineando la finalità del Convegno, che non a caso è stato rinominato Concilio, per sottolineare il fine di incontro, informazione e conoscenza che esso si prefige.
Non sono stati invitati personaggi "di spicco" esteri, ma si è posto l'accento su ciò che abbiamo in Italia, lasciando spazio ad interlocutori rappresentativi di diverse correnti pagane.
Numerosi sono stati gli Interventi, si è parlato della Tradizione della Black forest, dell' OBOD( ordine dei Bardi, ovati e druidi ), del ricostruzionismo Celtico, e più in generale di ciò che sta mutando nel nostro paese.
Era possibile scegliere tre laboratori, due il sabato, uno la domenica. Quelli a cui ho partecipato li ho trovati semplici, lineari e partecipativi ( come dovrebbe essere ogni laboratorio aperto comunque a chiunque abbia desiderio di avvicinarsi a questo cammino pur essendo a digiuno di tutto ).
Abbiamo parlato di mabon, del mito di Kore e Persefone, divinato per i nostri compagni appena incontrati attraverso la Luce di Brigid, e salutato il Dio sole ora che si appresta spegnersi.
A prescindere comunque dei contenuti specifici del Convegno, vorrei soffermarmi su quello che ho provato a parteciparvi.
Non è facile spiegare cosa si prova quando ti guardi intorno, e vedi che al di là delle differenze che ci appartengono, delle strade che percorriamo, di base restiamo una realtà UNICA, una grande comunità che ha delle sfide da combattere, e delle mete da raggiungere.
Il convegno è stato davvero un momento di incontro, di conoscenza, e anche di riflessione, tanto che intorno ad un cerchio, si è chiesto a tutti di dire la propria riguardo l'evento, di esprimere suggerimenti, critiche, apprezzamenti, questo per crescere insime.
Io so che spesso è abitudine farci la guerra tra noi pagani, e so che a volte è anche necessario.
Ma ritengo di vitale importanza, per noi, partecipare ad eventi come questi, per sentirsi una realtà univoca, che non si fonda sulle differenze di ciò che proviamo e viviamo nel nostro personale cammino, ma che si basa sugli stessi obiettivi che il nostro movimento ha da raggiungere.
Ho conosciuto molte persone, ho riso, scherzato, ho riflettuto, ho scambiato molti contatti: druidi, bardi, wiccan, streghe, e anche non-pagani:)
Ne incontrerò ancora,altri invece proseguiranno soli, qualcuno forse se ne andrà.Non importa. Partecipare ad eventi come questo, al Pagan Pride o anche solo ad un Witches cafè riesce a farmi sentire parte di tutto questo, di ciò che sta crescendo e mi da la forza di impegnarmi perchè in Italia si possa essere neo-pagani, buddisti, induisti e chi più ne ha più ne metta, senza per questo essere ostracizzati in nome di interessi che nulla hanno di civiltà e dignità.
Spero di non essere stato troppo prolisso, o confusionario, ma ci sarebbero cosi tante cose da dire, che di meglio non ho potuto fare.
Un saluto
Lupo