Polvere di stelle

Poesie

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    BlackMoon.
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    00 15/08/2009 13:26
    Poesie che ci stanno nel cuore....
    [Modificato da BlackMoon. 07/11/2009 11:53]
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    BlackMoon.
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    00 16/08/2009 14:29
    IL TUO SORRISO

    Toglimi il pane, se vuoi,
    toglimi l' aria, ma
    non togliermi il tuo sorriso.

    Non togliermi la rosa,
    la lancia che sgrani,
    l'acqua che d' improvviso
    scoppia nella tua gioia,
    la repentina onda
    d'argento che ti nasce.

    Dura è la mia lotta e torno
    con gli occhi stanchi,
    a volte, d' aver visto
    la terra che non cambia,
    ma entrando il tuo sorriso
    sale al cielo cercandomi
    ed apre per me tutte
    le porte della vita.

    Amore mio, nell' ora
    più oscura sgrana
    il tuo sorriso, e se d' improvviso
    vedi che il mio sangue macchina
    le pietre della strada,
    ridi, perché il tuo riso
    sarà per le mie mani
    come una spada fresca.

    Vicino al mare, d'autunno,
    il tuo riso deve innalzare
    la sua cascata di spuma,
    e in primavera, amore,
    voglio il tuo riso come
    il fiore che attendevo,
    il fiore azzurro, la rosa
    della mia patria sonora.

    Riditela della notte,
    del giorno, delle strade
    contorte dell'isola,
    riditela di questo rozzo
    ragazzo che ti ama,
    ma quando apro gli occhi
    e quando li richiudo,
    quando i miei passi vanno,
    quando tornano i miei passi,
    negami il pane, l'aria,
    la luce, la primavera,
    ma il tuo sorriso mai,
    perché io ne morrei.

    Pablo Neruda


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    BlackMoon.
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    00 16/08/2009 14:38
    Emily Dickinson....
    Non posso essere sola,
    mi viene a visitare
    una schiera di ospiti,
    non sono registrati,
    non usano la chiave,
    non han né vesti, né nomi,
    né climi, né almanacchi,
    ma dimore comuni,
    proprio come gli gnomi,
    messaggeri interiori
    ne annunciano l'arrivo,
    invece la partenza
    non è annunciata, infatti
    non sono mai partiti.

    Emily Dickinson



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    HadesBloodyMoon
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    00 19/08/2009 22:13
    Baudelaire
    LE LITANIE DI SATANA


    Tu, l’angelo più bello e saggio della corte,
    Dio spogliato di lodi, tradito dalla sorte,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Principe dell’esilio, che hai subito un torto,
    e che, vinto, ogni volta più forte sei risorto,

    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che sai tutto e regni sul mondo sotterraneo,
    guaritore domestico delle ferite umane,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che al lebbroso e al paria comunichi l’amore
    e che del Paradiso fai sentire il sapore,

    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che pur dalla Morte, tu grande antica amante,
    generasti Speranza, la folle e affascinante,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che al proscritto dai lo sguardo calmo e altero
    che davanti al patibolo danna un popolo intero,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che sai in quali angoli delle terre invidiose,
    Dio, geloso, ha nascosto le sue pietre preziose,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che con occhio chiaro vedi i profondi valli,
    dove sepolta dorme la folla dei metalli,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che con l’ampia mano nascondi i precipizi
    al sonnambulo errante sull’alto di edifizi,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che magicamente rendi all’ubriaco elastiche
    le ossa quando i cavalli di notte lo calpestano,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che per consolare il debole nel rischio
    ci insegni come zolfo e salnitro si mischiano,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che imprimi il tuo marchio, o complice sottile,
    nella fronte del Creso implacabile e vile,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Tu che nel sentimento della ragazze poni
    il culto delle piaghe, l’amore dei barboni,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Bastone di esiliati, lampada d’inventori,
    confessor di impiccati e di cospiratori,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.


    Padre che adotti quelli che Dio, da ira sconvolto,
    scaraventò dall’Eden, lontano dal suo volto,


    Satana, abbi pietà della miseria mia.



    Charles Baudelaire " I FIORI DEL MALE "









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    00 19/08/2009 22:26
    danza macabra
    Fiera come una persona viva della sua nobile statura, col suo gran mazzo di fiori, il fazzoletto e i guanti, ella ha la noncuranza e la disinvoltura d'una civetta magra e stravagante.

    Si vide mai al ballo una vita così sottile? Il suo vestito esagerato, nella sua ampiezza regale, cade largamente su un piede secco che chiude uno scarpino infiocchettato, grazioso come un fiore.

    Il nodo che fa pompa all'orlo delle sue clavicole come un ruscello lascivo strisciante contro la roccia, difende pudicamente dai lazzi le funebri grazie ch'essa tiene a coprire.

    I suoi occhi profondi son fatti di vuoto e di tenebre, e il suo cranio, artificiosamente ornato di fiori, oscilla mollemente sulle sue fragili vertebre. Oh, incanto d'un nulla follemente agghindato!

    Ti diranno una caricatura coloro che, amanti ebbri della carne, non comprendono l'eleganza senza nome dell'umana armatura. Ma tu rispondi, grande scheletro, ai miei gusti più cari.

    Vieni forse a tubare, con la tua possente smorfia, le feste della Vita, o un'antica voglia, speronando ancora la tua vivente carcassa, ti spinge, credula, al sabba del Piacere?

    Al canto dei violini, alla fiamma delle candele, speri dunque di cacciare il tuo incubo beffardo, e vieni a chiedere che il torrente delle orge rinfreschi l'inferno acceso nel tuo cuore?

    O inesauribile pozzo di stoltezza e di colpe! Eterno alambicco dell'antico dolore. Attraverso il traliccio curvo delle tue costole vedo, ancora errante, l'insaziabile aspide.

    Ma temo che tutta la tua civetteria non troverà un compenso degno dei tuoi sforzi: chi, fra questi cuori mortali, capirà lo scherzo? Le grazie dell'orrore non inebriano che i forti.

    L'abisso dei tuoi occhi, pieno d'orribili pensieri, esala vertigine, e i cauti ballerini non
    contempleranno senza nausee amare il sorriso eterno dei suoi trentatré denti.

    E tuttavia, chi non ha stretto fra le sue braccia uno scheletro, chi non s'è nutrito con le cose della tomba? Che importano profumo, abito, abbigliamento? Chi fa il disgustato, mostra di credersi bello.

    Baiadera senza naso, sgorbio irresistibile, di' dunque a questi ballerini che fanno i contrariati:

    "Malgrado cipria e rossetto, ballerini che vi volete fieri, puzzate tutti di morte. Scheletri azzimati, Antinoi sfioriti, dandy glabri, cadaveri verniciati, vitaioli canuti, siete trascinati, nel gioco universale della danza macabra, verso luoghi che nessuno conosce!

    Dai freddi lungo-Senna alle rive brucianti del Gange la mandria dei mortali salta e s'inebria, e non vede da un buco del soffitto spuntare la tromba dell'Angelo sinistramente aperta come un nero schioppo.

    In ogni clima, sotto qualsiasi sole, risibile Umanità, la Morte mira le tue contorsioni e sovente, come fai tu, profumandosi di mirra, mischia la sua ironia alla tua insania."

    Charles Baudelaire - da " I FIORI DEL MALE "

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    HadesBloodyMoon
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    00 31/08/2009 12:05
    Un libro che mi sta a cuore e che sin da piccola mi ha messo davanti alla realtà dell'uomo



    Il diario di Anna è semplice, è un diario...ma quando lo lessi avevo poco meno di lei in quelle pagine, vedevo la sua vita con gli occhi della sua età...apprezzavo la fortuna che avevo intorno, non avevo una vita perfetta o una famiglia, ma apprezzavo ancora di più il fatto di stare bene, di avere una nonna fantastica e di avere la libertà!...cosa che si da per scontata, soprattutto da piccoli, perchè non ci si pensa...
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    00 31/08/2009 19:27
    Dammi il supremo coraggio dell'amore,
    questa è la mia preghiera,
    coraggio di parlare,
    di agire, di soffrire,
    di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.
    Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
    e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
    Dammi la suprema certezza nell'amore, e dell'amore,
    questa è la mia preghiera,
    la certezza che appartiene alla vita
    nella morte, alla vittoria nella sconfitta,
    alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
    a quella dignità nel dolore, che accetta l'offesa, ma disdegna di ripagarla
    con l'offesa.
    Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo."
    _Gibran_
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    Vittime. Non lo siamo tutti....
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    _Ghost_.
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    00 31/08/2009 19:29
    Ha una sua solitudine lo spazio,
    solitudine il mare
    e solitudine la morte - eppure
    tutte queste son folla
    in confronto a quel punto più profondo,
    segretezza polare,
    che è un’anima al cospetto di se stessa:
    infinità finita.


    Emily Dickinson

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    Vittime. Non lo siamo tutti....
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    +Demonheart+
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    00 01/09/2009 11:18
    Oggi sento nel cuore
    un vago tremore di stelle,
    ma il mio sentiero si perde
    nell'anima della nebbia.
    La luce mi spezza le ali
    e il dolore della mia tristezza
    bagna i ricordi
    alla fonte dell'idea.
    Tutte le rose sono bianche,
    bianche come la mia pena,
    e non sono le rose bianche,
    perchè ci ha nevicato sopra.
    Prima ci fu l'arcobaleno.
    Nevica anche sulla mia anima.
    La neve dell'anima ha
    fiocchi di baci e di scene
    che sono affondate nell'ombra
    o nella luce di chi le pensa.
    La neve cade dalle rose,
    ma quella dell'anima resta
    e l'artiglio degli anni
    ne fa un sudario.
    Si scioglierà la neve
    quando moriremo?
    O ci sarà altra neve
    e altre rose più perfette?
    Scenderà la pace su di noi
    come c'insegna Cristo?
    O non sarà mai possibile
    la soluzione del problema?
    E se l'amore c'inganna?
    Chi animerà la nostra vita
    se il crepuscolo ci sprofonda
    nella vera scienza
    del Bene che forse non esiste
    e del Male che batte vicino?
    Se la speranza si spegne
    e ricomincia Babele
    che torcia illuminerà
    le strade della Terra?
    Se l'azzurro è un sogno
    che ne sarà dell'innocenza?
    Che ne sarà del cuore
    se l'Amore non ha frecce?
    Se la morte è la morte,
    che ne sarà dei poeti
    e delle cose addormentate
    che più nessuno ricorda?
    O sole della speranza!
    Acqua chiara! Luna nuova!
    Cuore dei bambini!
    Anime rudi delle pietre!
    Oggi sento nel cuore
    un vago tremore di stelle
    e tutte le rose sono
    bianche come la mia pena.


    Federico Garcia Lorca


    -Canzone d'autunno-
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    BlackMoon.
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    00 01/09/2009 22:41
    Se proprio devi odiarmi
    fallo ora,
    ora che il mondo è intento
    a contrastare ciò che faccio,
    unisciti all'ostilità della fortuna,
    piegami
    non essere l'ultimo colpo
    che arriva all'improvviso
    Ah quando il mio cuore
    avrà superato questa tristezza.
    Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
    non far seguire ad una notte ventosa
    un piovoso mattino
    non far indugiare un rigetto già deciso.
    Se vuoi lasciarmi
    non lasciarmi per ultimo
    quando altri dolori meschini
    avran fatto il loro danno
    ma vieni per primo
    così che io assaggi fin dall'inizio
    il peggio della forza del destino
    e le altri dolenti note
    che ora sembrano dolenti
    smetteranno di esserlo
    di fronte la tua perdita."

    William Shakespeare...
    [SM=g7437]

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    BlackMoon.
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    00 02/11/2009 14:07
    Sole d'autunno:

    M'è caro il sole dell'autunno quando,
    Tra brume e nubi aprendosi la via,
    Un pallido esso getta, morto raggio
    Sugli alberi dal vento dondolati
    E sull'umida steppa. Nello sguardo
    D'addio del maggior astro v'è qualcosa
    Che mi rammenta la segreta ambascia
    Dell'amore ingannato : non più freddo
    E', l'astro, in sè, ma alla natura e a tutto
    Ciò che ha sentire e vista non è dato
    Riceverne il calore. Così appunto
    Il cuore : in esso è vivo il fuoco, pure
    Non lo seppe capire il mondo un giorno,
    E brillare negli occhi più non deve,
    Nè piu deve mostrarsi sulle guance.
    Perchè dovrebbe esporsi un'altra volta
    A parole di dubbio, a scherni, il cuore ?

    -Lermontov-
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    HadesBloodyMoon
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    00 02/11/2009 14:10
    Il Vampiro:

    Come una coltellata,
    tu che a me entrasti nel pavido cuore;
    che forte come una mandria di diavoli,
    folle e agghindata,
    del mio spirito umiliato hai fatto il tuo regno;
    e a te mi leghi come il forzato alla catena,
    al gioco il giocatore incarognito,
    l'alcolizzato alla bottiglia,
    la carogna ai suoi vermi maledizione a te, maledizione!
    La rapida spada ho pregato di darmi la libertà,
    ho domandato al perfido veleno soccorso alla mia viltà. Ahimè!
    spada e veleno mi hanno risposto con sdegno "non meriti di esser tolto dalla tua grama schiavitù;
    se anche del suo potere ti liberassimo, idiota!
    il cadavere del tuo vampiro resusciterebbe ai tuoi baci"

    Baudelaire
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    00 07/11/2009 11:52
    La luna

    C’è tanta solitudine in quell’oro.
    La luna delle notti non è la luna
    che vide il primo Adamo. I lunghi secoli
    della veglia umana l’hanno colmata
    di antico pianto. Guardala. E’ il tuo specchio.

    -Jorge Luis Borges-
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    Vittime. Non lo siamo tutti....
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    00 07/11/2009 12:05
    Spirito dei morti:

    Starà la tua anima disperata e sola
    fra i bui pensieri d'una grigia lapide,-
    Non uno, in tanta folla, verrà a spiarti
    in quella tua più segreta ora.

    Non dir nulla in quella solitudine
    che non è però desolazione - perchè, allora,
    gli spiriti di quelli che in vita
    ti precedettero incontrerai, nella morte,
    di nuovo intorno a te - ed il loro volere
    porrà in ombra il tuo: ma tu, non dir parola

    La notte t'apparirà accigliata e greve-
    e le stelle non più occhieggeranno
    dai loro alti troni celesti, con luce
    di vaghe speranze offerte ai mortali-
    ma le loro rosse sfere, prive d'ogni raggio,
    al tuo languente occhio si mostreranno
    come incendio e ardore
    che per sempre t'investiranno.

    Avrai pensieri che non potrai bandire -
    visioni che mai più svaniranno -
    che mai più da te saran disgiunte -
    come le gocce di rugiada dall'erba.

    La brezza - l'alito di Dio - è caduta -
    e la nebbia sulla collina -
    un'ombra - un'ombra che non si squarcia,
    è un simbolo, è un segno -
    già per come incombe sugli alberi,
    mistero dei misteri

    -Edgar Allan Poe-



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