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narrativa di nino il calatino,09


Il mio padrone
-Nobile fanfarone
per procurare trastullo
ai suoi ragazzi
-viziati ed egoisti
pago' molto per avermi.
Io,allora,non ero
quel che sarei divenuto
ma le premesse c'è le avevo tutte.
I rampolli giocavano con me
-instancabili;
io giocavo con loro
-come voleva pure la mole
e la mia giovane eta'.
Arrivo' l'estate,
e con essa le vacanze:
maledetta estate.
La famiglia fanfarone
si riuni in consiglio.
L'argomento ero io.
E mi raccomandai a Dio.
Dove lo lasciamo?
Al canile ci muore
-disse Animonobile.
Portarlo con noi
-tra barche ed alberghi
non è permesso
-aggiunse Animopratico.
Come la mettiamo
un cane che è divenuto
come e piu' di un cavallo?
Interrogo'Animopietoso.
Lo portiamo con noi e,
una volta sopraggiunta la notte
e pure un'area di sosta,
lo facciamo scendere,per fare pipi.
Mentre lui la fa
-e ne fara' tanta,
noi ripartiamo sgommando,
-suggeri'Animogeniale.
La Famiglia Fanfarone approvo'
io ci cascai fiducioso com'ero.
Feci la pipi'che tentai di coprire
con quattro zampate delle mie.
La gente mi evitava
guardandosi i garretti
come se io fossi un cannibale umano.
Ora io,solo e piu' confuso che mai
vagai smarrito
non sapendo dove andare.
Il giorno dopo,
il mio nobile padrone,
tutto giocando
si legge il giornale,
Sentite un po'
disse ai suoi pari,
scontro fra un cane
e un intera famiglia
che tutta felice tornava dal mare.
Son tutti morti,
c'è stato poco da fare
a causa d'un cane...
dei piu' grossi di loro.
''Povera gente
che disgrazia è mai stata,
per degli incoscienti
che han pensato per loro"
Questo è il commento
d'un testone pelato
che ha venduto
il cervello al mercato.

fin