ISOLA DELLA SCALA. Anche al campo di via Donizetti richiamato il provvedimento sul decoro emanato dal Comune
I volontari che sorvegliano i parchi invitano i cestisti a rimettersi la maglietta «Lo impone un'ordinanza»
Proibito sudare. Altrimenti peggio per chi lo fa: deve tenere addosso la magliette bagnata anche al campo sportivo. È il divieto di stare a torso nudo che alcuni solerti volontari messi a guardia dei parchi dall'amministrazione comunale hanno fatto presente più volte ai ragazzi, di età diversa ma accomunati dalla passione per il basket, che sfidando temperature pomeridiane sopra i 35 gradi, si danno appuntamento al pomeriggio per giocare sul campo di via Gaetano Donizetti, in località Toccolo, un'area verde tenuta benissimo, con piattaforma per il basket, campo da calcio e area giochi per bambini.
I ragazzi credono di potersi togliere la maglietta e di poter giocare senza, ma si sbagliano perché il volontario di turno, a seconda che arrivi all'inizio della partita o a partita incominciata, li avverte: «Non levatevi la maglietta». Oppure: «Rimettetevi la maglietta, non si può stare senza».
È un divieto che prende alla lettera nel modo più restrittivo l'ordinanza sindacale emessa a maggio dello scorso anno contro il bivacco in aree pubbliche, in particolare quelle verdi. Quell'ordinanza, finalizzata alla tutela della sicurezza urbana, dei beni della collettività, dell'igiene pubblica, della salute dei cittadini, del decoro del paese e della sua immagine, prevede che tutti gli spazi del territorio comunale siano fruiti «con modalità tali da rispettarne il valore storico e il decoro»; per questo vieta di gettare e abbandonare rifiuti al di fuori degli appositi contenitori, di bivaccare o sistemare giacigli, di consumare cibo, di usare luoghi pubblici come siti di deiezione, di deturpare e imbrattare con disegni e scritte monumenti e facciate di edifici, di affiggere manifesti fuori dagli spazi previsti, e per ultimo di «passeggiare o sostare a torso nudo o in maniera indecorosa».
Evidentemente anche fare sport è fatto rientrare nella casistica del divieto, anche se il campo sportivo è al di là della ferrovia Verona-Bologna, lontanissimo dal centro del paese e anche se, oltre tutto, non c'è alcun cartello o avviso che informi del divieto.
«Sollecito la sistemazione dei cartelli da un anno e mezzo», dice l'assessore alla Sicurezza Maurizio Filippini, che spiega: «L'ordinanza è stata emessa perché c'erano state delle lamentele per alcuni extracomunitari che stavano in parco Budenheim a torso nudo, ma vale per tutti i parchi del territorio comunale. Non c'è comunque nessun intento vessatorio, si dice solo ai ragazzi di tenere la maglietta, poi vale sempre il buon senso».
Buon senso dei ragazzi che non tolgono la maglietta? O buon senso di chi applica un divieto il cui mancato rispetto è difficilmente punibile: si darà la multa a chi non lo rispetta?
I ragazzi considerano il divieto «un'assurdità», ma anche se increduli ed è difficile dire se rispettosi della regola o timorosi di eventuali conseguenze (a chi discute viene chiesto nome e cognome ), in genere obbediscono, non tolgono la maglietta e se l'hanno tolta la rindossano anche se fradicia di sudore. Tanto potrebbero sempre levarla quando il volontario si allontana, e magari potrebbero pensare che nell' antica Grecia gli atleti gareggiavano nudi.
Mariella Falduto
www.larena.it
Tutela della sicurezza urbana, dei beni della collettività, dell'igiene pubblica, della salute dei cittadini, del decoro del paese e della sua immagine? Bisogna fare qualcosa!