Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

O il libro (Crisi di Coscienza) o noi!

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    ryuzaki77
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    00 12/08/2009 08:51
    Re: Re: Ma come è possibile?
    Vivaforever, 12/08/2009 8.37:

    Il fatto è che non sono mai io a cercare l'argomento religione... solo loro che non si arrendono mai e ogni occasione è buona per finire li..

    Comunque, grazie a tutti per l'affetto e la comprensione.

    Il finale di questa storia è che il libro non me l'hanno più riconsegnato
    e che verranno al matrimonio.
    Anche perchè io gli ho risposto, a seguito della frase tratta dal libro di Leo Buscaglia:

    CHE QUEL LIBRO RESTI IN UN VOSTRO CASSETTO O SIA NELLA MIA BIBLIOTECA LA SOSTANZA DELLE COSE NON CAMBIA.
    RIFLETTETECI, PERCHE' NON CAMBIA NULLA.
    IO SONO SEMPRE QUELLA PERSONA CHE HA LETTO QUEL LIBRO E CHE POTREBBE LEGGERLO ANCORA E CHE SE NON LEGGESSE QUEL LIBRO POTREBBE LEGGERE ALTRO.
    NESSUNO VI IMPONE DI CERCARE DELLE RISPOSTE O DELLE SPIEGAZIONI A COSE CHE A VOI NON PROVOCANO DUBBI O DOMANDE.
    MA NESSUNO, NEMMENO VOI, PUO' IMPEDIRMI DI AVERE I MIEI PENSIERI E LA RISPOSTA ALLE MIE DOMANDE.

    SE NON POTETE ACCETTARE QUESTO, SE NON POTETE ACCETTARE ME, ALLORA FORSE E' DAVVERO MEGLIO CHE USCIATE DALLA MIA VITA.


    *********

    questo è quello che ho scritto e non ha sortito alcun effetto. Il libro resta in mano loro e, quindi, vengono al matrimonio.
    [SM=x570869]




    Brava, hai fatto bene a rispondergli cosi. Purtroppo non condivido la tua rassegnazione. Non avrei mai permesso ai miei genitori di tenersi il libro (in realtà non gliel'avrei neanche mai consegnato, ma può darsi che se lo siano preso di nascosto). Non sarei mai sceso a patti in questo modo.
    Se non me lo avrebbero ridato gli avrei buttato, uno a uno, tutti i libri e le riviste dell'organizzazione, finché il mio libro non riusciva fuori.
    Troppe volte sento storie di rassegnazione e di solito dietro alla rassegnazione c'è un senso di colpa. Pensaci...
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    Vivaforever
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    00 12/08/2009 11:18
    Re: Re: Re: Ma come è possibile?
    ryuzaki77, 12/08/2009 8.51:


    Brava, hai fatto bene a rispondergli cosi. Purtroppo non condivido la tua rassegnazione. Non avrei mai permesso ai miei genitori di tenersi il libro (in realtà non gliel'avrei neanche mai consegnato, ma può darsi che se lo siano preso di nascosto). Non sarei mai sceso a patti in questo modo.
    Se non me lo avrebbero ridato gli avrei buttato, uno a uno, tutti i libri e le riviste dell'organizzazione, finché il mio libro non riusciva fuori.
    Troppe volte sento storie di rassegnazione e di solito dietro alla rassegnazione c'è un senso di colpa. Pensaci...



    Se guardi l'incipit del treahd leggerai che non me lo hanno preso di nascosto ma che me l'hanno chiesto insistentemente quando ho detto che lo avevo.

    Se per te rassegnazione vuol dire che sono stufa di parlare con loro di questo argomento visto che equivale conversare con dei muri, se per te essere rassegnati vuol dire non prendere i loro libri e buttarli fuori dalla finestra... allora forse sarò rassegnata...

    Rassegnata ad avere una famiglia a metà, dei genitori per due terzi e affetto familiare per un terzo.

    Perchè tu credi forse che io abbia potere di cambiare la loro testa?
    Perchè tu pensi davvero che non ci abbia provato 1000 e più volte?


    E' da quanto ho compiuto 17 anni che lotto e secondo te è cambiato qualcosa? Ora mi rispettano di più? Mi amano di più? Smettono di invitarmi tutti gli anni alle varie commemorazione/assemblea/visita del sorvegliante e cavoli vari??!!!
    NO. ASSOLUTAMENTE NO. NON E' CAMBIATO NIENTE.

    Non riuscire a cambiare le cose CHE NON PUOI CAMBIARE non significa rassegnarsi.







    "Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda."
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    ryuzaki77
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    00 12/08/2009 12:08
    Re: Re: Re: Re: Ma come è possibile?
    Vivaforever, 12/08/2009 11.18:




    Se per te rassegnazione vuol dire che sono stufa di parlare con loro di questo argomento visto che equivale conversare con dei muri, se per te essere rassegnati vuol dire non prendere i loro libri e buttarli fuori dalla finestra... allora forse sarò rassegnata...

    Rassegnata ad avere una famiglia a metà, dei genitori per due terzi e affetto familiare per un terzo.

    Perchè tu credi forse che io abbia potere di cambiare la loro testa?
    Perchè tu pensi davvero che non ci abbia provato 1000 e più volte?


    E' da quanto ho compiuto 17 anni che lotto e secondo te è cambiato qualcosa? Ora mi rispettano di più? Mi amano di più? Smettono di invitarmi tutti gli anni alle varie commemorazione/assemblea/visita del sorvegliante e cavoli vari??!!!
    NO. ASSOLUTAMENTE NO. NON E' CAMBIATO NIENTE.

    Non riuscire a cambiare le cose CHE NON PUOI CAMBIARE non significa rassegnarsi.







    Ma infatti tu non devi cambiare nessuno. Se pensavi di poter cambiare il loro modo di pensare facendoli ragionare ti sbagliavi, per due motivi:
    1. Perchè i Tdg hanno un credo molto invasivo. Sono martellati in continuazione tra adunanze, pubblicazioni e servizio. Sai bene che questo forte condizionamento porta inevitabilmente a una sorta di lavaggio del cervello, a vedere le cose in maniera del tutto distorta. Pensa un pò: Se dal tuo punto di vista parlarti in continuazione della loro religione è diventato pesante e deleterio, per loro è un motivo in più per sperare che la loro figliola si ravveda e possa salvarsi.
    2. Perchè ognuno è libero di pensare come vuole e di affidarsi al credo religioso che meglio si addice a lui. Alla fine siamo tutti Cristiani no? L'organizzazione pagherà di certo per quello che ha fatto, ma le singole persone (come i tuoi genitori) non hanno molte colpe; quello che fanno lo fanno perchè ci credono veramente.

    Io parlavo di farsi rispettare come individui, non di cambiare testa alla gente.
    Il fatto che loro ti invitino ad ogni commemorazione sinceramente non lo vedo come un problema. Anche i miei lo fanno, ma se uso un pò di empatia capisco che lo fanno a fin di bene, perchè credono veramente che cosi mi stanno amando (in effetti quella è una dimostrazione d'amore, non condiviso, ma è cosi).
    Il problema sorgerebbe se mi ricattassero (come hanno fatto con te) dicendomi che se non faccio come vogliono dovrò pagarne una conseguenza. Questo è decisamente sbagliato e assecondare queste loro prepotenze non porta proprio a nulla (loro continueranno a farlo sapendo che tu prima o poi cederai e tu ti sentirai sconfitta e delusa).
    Il fatto che tu abbia assecondato il loro capriccio (non pretendendo di riavere il tuo libro indietro) è significativo secondo me.
    Loro ti hanno ricattata e tu hai ceduto, tutto qui. Ti sei rassegnata all'idea di non riavere indietro il tuo libro.
    Non è il libro in se stesso il vero problema, come non lo sono i tuoi genitori: il vero problema (sempre secondo me) è che tu gli hai dato il permesso di farlo, dandogli forse una qualche sorta di risposta, ma non facendo poi nulla di concreto per dimostrare che sei decisa, determinata, che credi veramente a quello che dici.
    Io capisco che è dura da mandare giù, che forse ti senti attaccata da me in questo momento e per istinto potresti venirmi 'contro', ma ti invito a riflettere su quello che ho detto.
    Non ce l'ho assolutamente con te, ma è un dato di fatto che il tuo atteggiamento ha prodotto nei tuoi genitori la convinzione a continuare a trattarti in quel modo. E credimi, se non sei tu a fermare questo meccanismo, loro continueranno a farlo anche dopo il matrimonio. Stai attenta!
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    00 12/08/2009 14:04
    Re: Re: Re: Re: Re: Ma come è possibile?
    ryuzaki77, 12/08/2009 12.08:


    Non è il libro in se stesso il vero problema, come non lo sono i tuoi genitori: il vero problema (sempre secondo me) è che tu gli hai dato il permesso di farlo, dandogli forse una qualche sorta di risposta, ma non facendo poi nulla di concreto per dimostrare che sei decisa, determinata, che credi veramente a quello che dici.
    Io capisco che è dura da mandare giù, che forse ti senti attaccata da me in questo momento e per istinto potresti venirmi 'contro', ma ti invito a riflettere su quello che ho detto.
    Non ce l'ho assolutamente con te, ma è un dato di fatto che il tuo atteggiamento ha prodotto nei tuoi genitori la convinzione a continuare a trattarti in quel modo. E credimi, se non sei tu a fermare questo meccanismo, loro continueranno a farlo anche dopo il matrimonio. Stai attenta!



    Capisco perfettamente cosa vuoi dire... Ma, dimmi tu, come faccio a pretendere che mi restituiscano qualcosa che per loro, usando le loro parole, è simile all'eroina da restituire ad un drogato che te l'ha consegnata?
    Non mi sono arresa a non avere il mio libro indietro, ma non c'è nulla che posso fare... non so se mi spiego ma non c'è niente che possa fare, capisci? Cosa posso dirgli... " o mi date il libro o sono io che non vi voglio al mio matrimonio?" Che gioco farei?

    Lo so che non ce l'hai con me.. non ti preoccupare.

    So anche che la mia vita, grazie a questo genere di cose, sarà sempre e a piccole dose avvelenata.

    Accetto suggerimenti...

    [SM=x570866]





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    00 12/08/2009 14:56
    Ti ripeto: il problema non è il libro, ma come ti poni nei confronti dei tuoi genitori. Lascia perdere la storia del libro; ormai è andata come è andata. Però ti consiglio di non scendere più a patti con loro. Fai in modo che la parte del manico del coltello passi a te. Non avere paura dei loro ricatti: sono emozioni del momento. I tuoi genitori faranno sempre leva sui sentimenti perchè hanno capito che quello è un tuo punto debole, ma stai tranquilla: di solito dicono cose pesanti, ma non le pensano veramente. Sono pochi quelli disposti a ripudiare un figlio solo perchè non la pensa allo stesso modo in fatto di religione.
    Affidati al tuo futuro marito e tieni in alta considerazione il suo pensiero. E' con lui che vivrai la tua vita, non con i tuoi genitori. Cosa ne pensa lui di tutti questi ricatti psicologici? Chiediglielo e agisci anche in base a ciò che desidera lui. Un giorno potresti trovarti a dare più retta ai tuoi genitori, se hai cosi paura di perdere il loro amore. Se ciò accadrà potrà essere messa a dura prova la tua relazione con lui. Non permetterlo mai. Potresti pentirtene amaramente.
    I tuoi genitori non dovranno mai più ricattarti. Diglielo, diglielo chiaramente. Non avere paura.
    Mostra rispetto, ma fatti rispettare.
    E se non vuoi più parlare con loro di religione diglielo. Se lo accetteranno bene, altrimenti quando ti faranno la solita predica semplicemente ignorali, o digli: "Ti ho detto che non voglio parlare di religione con te".
    Chiudi col discorso religione. Se nel tempo ho capito qualcosa è proprio che i Tdg non hanno una mente lucida, non usano logica e non credono, per partito preso, a nulla che non provenga dall'organizzazione. Ergo, non ti daranno mai retta, ma metteranno sempre tutto in discussione ("Bisogna vedere se le tue inforamazioni sono esatte", "Questa cosa è chiaramente di stampo apostata) e controbbatteranno a pappagallo con i loro insegnamenti.
    Gli unici che escono da questa setta sono coloro che hanno la capacità di mettere in discussione lo schiavo. Per tutti gli altri è una causa persa, sono parole al vento.
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