Eccomi qui, ho appena finito di scrivere l’antefatto, ho deciso di metterlo tipo racconto breve per far si che chi poi interpreterà i pg riesca a capire il più possibile dei tre protagonisti, e magari pure io adesso ho un idea più chiara per fare i bg
Premetto che mi è stato difficile, almeno all’inizio, concepire un motivo per cui due nani e soprattutto un lican in uno dei suoi giorni particolari, come facessero a trovarsi in contemporanea su una spiaggia. Poi pensando, penando mi è venuta quest’illuminazione…
A presto appunto arriveranno anche i tre BG e il duello, che mi sembra di aver capito sia a tre contendenti giusto??
ANTEFATTO
PARAGRAFO 1
Nipe e Thoker
**Allarme!! Allarme!!** Un grido rauco rompe il silenzio delle profonde grotte, propagandosi con grande eco lungo molti cunicoli, prima che una lama si presenti a reclamare la sua vita.
L’acciaio lucido di un pugnale passa sotto la bazza provocando un grande taglio alla gola, andando a tagliare la trachea e le vene del collo:al nano non rimane altro che cadere a pancia a terra e morire soffocato dal proprio sangue. Negli ultimi istanti di vita alza la testa osservando la siluette di chi ancora impugna il coltello insanguinato, la donna amazzone è ancora li ad osservare il “piccolo” essere spirare. Allunga la mano destra come volerla afferrare ma ricede subito a terra, priva di vita, quella figura è ormai immersa in una pozza di sangue.
**Maledetto nano!!** Esclama la bionda amazzone, il richiamo del nano ha allertato le sentinelle che rumorosamente si precipitano lungo i cunicoli scavati nella roccia, l’eco di questi pesanti passi allarmano la donna che frettolosamente si mette il sacco alle spalle aiutandosi con la mano sinistra, osservandosi attorno per riuscire a comprendere quale cunicolo sia meglio prendere per uscire da quell’intricato labirinto.
Ruota intorno a sè lo sguardo dato che, a prima vista, tutti e quattro i cunicoli sembrano identici. Non può certo farsi aiutare dalla vista, cosi chiude gli occhi e fa un grosso respiro andando a muovere il busto coperto dal corpetto in ferro e legato con semplici lacci di cuoio a proteggere il protuberoso seno. Decide quindi di farsi guidare dalla sua natura fatta di istinto animale, i suoi dei pesanti passi –sempre più vicini- sembrano provenire da Est e quindi il suo istinto le dice andare verso ovest.
Sta per imboccare il quarto tunnel quando dal primo sbuca un nano, il primo di molti che ancora sono rimasti leggermente arretrati: **La donna!! Ha preso il sacco con le pepite!! Non fatela scappare!!** Sbraita il nano correndo verso di lei, armato di ascia facendola ruotare sopra la testa, quasi a volerla intimorire, i passi nei cunicoli –come tamburi tribali da guerra- si fanno sempre più pesanti e vicini.Se non si muove verrà fermata e tutto quello fatto fin ora sarebbe inutile.
No, non può finire cosi.
Cosi la donna, tanto spietata quanto bella, si volge verso il nano sfoderando un diabolico sorriso fatto di insana follia, il sadico sguardo che contrasta nel delicato colore del azzurro puro con la rossa pazzia che questa emana, si magnetizza sulla “piccola” creatura. Uno strano rantolo viene fatto dalla donna, un misto di strano ruggito che ha in se un pizzico di insania, di furia e pazzia, viene emanato da quelle rosee e carnose labbra. Con rumore di pelle trattata che le protegge le braccia dal gomito al polso, lancia il pugnale verso la gamba destra del nano.
Ha puramente fortuna con quel colpo, il pugnale si conficca nella coscia sinistra dell’essere della roccia facendolo cadere. Pesantemente l’ascia impatta con il suolo roccioso dello spiazzo nella roccia scavato, da cui i cunicoli si abboccano come fameliche bocche di cuccioli attaccate al seno della bestia madre. **Maledetta meretrice dei miei stivali!!** urla il nano, sdraiato a terra appellando la ladra in mille altre maniere, meno ortodosse ed educate.
Una sadica risata, creatura della più lucida anormalità, nasce dalle labbra di chi è un demone con un volto d’angelo. Ella sembra godere di quell’immagine, sembra quasi nutrirsi di dello strazio che prova il nano, ma non può restare ancora li, già le ombre degli altri iniziano a farsi vedere nelle loro forme deformate e allungante a causa delle fiamme delle fiaccole, che come piccole stelle, ammantano i cunicoli nella loro interezza.
Nuovamente si volta verso il quarto cunicolo iniziando a correre reggendo il pesante sacco dietro le spalle con entrambe le mani. Cinque i nani che sbucano dalle grotte, chi armato di ascia, chi con martelli da guerra… Due di questi nella corazza che protegge il petto hanno inciso un simbolo: due asce incrociate, evidente riferimento al loro Dio Clangeddin, il Dio nano della guerra. Vedono l’ombra della donna svanire nell’ultimo cunicoloma, prima di gettarsi all’inseguimento, si fermano nelle vicinanze del nano ferito.
**No! Sto bene! Non pensate a me, dovete recuperare le pepite, seguitela!!** borbotta il ferito a terra, notando il soffermarsi dei compagni. **Io rimango qui!** esclama uno dei cinque appena arrivati **Voi pensate a fermarla!** per concludere poi verso gli altri quattro.
**E’ entrata nel cunicolo che porta alla spiaggia!** commenta uno dei due nani che porta le effigi del Dio. **Bene Nipe!** interviene il secondo nano con le effigi appellando il compagno per nome, osservando il cunicolo. **Si è condotta da sola alla morte. Quanto è vero che mi chiamo Thoker, avrò la vita di quella meretrice, ladra, bastarda!!** conclude impettito, pronunciando quelle parole come fosse un giuramento verso i propri fratelli.
**Per tutti i luridi Elfi!!** risponde di rimando Nipe, che non perde mai l’occasione di esplicare il suo odio per le elfiche creature, mentre si avvicina al terzo cunicolo. **Seguitemi voi tre! Qui c’è una scorciatoia che ci permetterà di raggiungere la spiaggia prima di quella cagnia.** per poi prendere a correre lungo il budello di roccia. **Per Moradin, Clangeddin e tutti i fratelli nani!!** urlo di battaglia, per infondersi coraggio e forza e velocemente i tre –capeggiati da Nipe- si precipitano nello stesso cunicolo di Thoker lasciandosi gli altri due nani alle spalle.
Trago Elmerick Basch
La potenza è nulla senza controllo
MASTER MOIRE
"datemi retta... non prendiamoci troppo seriamente!!"