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Ed ebbi di te la certezza, d’esser sconfitto amore
se alba fosse giunta quale sogno avrei trattenuto
nei palmi impolverati del mio cercare,
quale molesta brama m’avrebbe divorato il sentire.

Ed ebbi di me, l’affanno del tempo che non passa
che mai giunge a riunire i reati di errate passioni
della carne che il fuoco brucia,
che non v’è più tempesta a sfiorare le arse labbra.

Ed ebbi di noi i ricordi, a placcar sete
se morte fosse giunta non mi sarei fermata
avrei seguito la scia di Caronte
che non v’è più ragione per restare sul confine

non v’è più vizio, né virtù.