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PICCOLA GUIDA TOERICO-PRATICA ALL'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI




NOTA: se avete una domanda che non è presente qua sopra, fatemela nella sezione "di tutto un po'" oppure via messaggio privato.


Che cosa sono i sogni? Perchè sogniamo? (torna su)
Questa è una domanda da 6 miliardi di dollari...
Iniziamo dicendo che i sogni sono parte di un fenomeno più complesso che chiameremo "attività onirica", la quale può essere intesa come l'attività svolta dal cervello (o meglio, dalla mente) in quel particolare stato di coscienza che sopravviene durante il sonno.
Questo concetto è importante da capire: quello che noi chiamiamo "sogno", quello che possiamo raccontare agli altri, in verità è solo il ricordo di una particolare esperienza avvenuta durante il sonno nella nostra mente. Ed il ricordo è, necessariamente, una razionalizzazione di qlcsa che di razionale ha ben poco.

Come per tutto ciò che riguarda il funzionamento della mente, non esiste una scienza esatta, ma una serie di basi teoriche e relativi approcci metodologici, spesso contrastanti fra loro, e attorno ai quali sono state scritte intere biblioteche.
In parole povere, su questa domanda si scornano molti esperti e meno esperti, dall'oracolo di Delfi a Freud a Jung, ai moderni oniromanti new-ageiani.

Per farla breve, qui diciamo che ci sono due basi teoriche principali, quella di Freud e quella di Jung.
Secondo Freud, i sogni sono una banale valvola di sfogo per tutti gli impulsi, i desideri, le frustrazioni, le voglie, che reprimiamo nel corso della giornata, e della vita; e secondo lui tutto è riconducibile al sesso. Per Freud, quindi, l'attività onirica è paragonabile allo sfiato di una pentola a pressione, indispensabile ad evitare che la pentola esploda. Il linguaggio dei sogni, per Freud, è un linguaggio artificioso, che la mente inventa per nascondere il vero significato sotteso, perchè il sognatore non sopporterebbe il peso delle sue verità svelate.
Secondo Jung invece, il sogno è un vero e proprio lavoro che la mente svolge nel sonno, allo scopo di riequlibrare i contenuti cognitivi. Una riorganizzazione insomma, che coinvolge l'identità del sognatore nella sua totalità sia come individuo che come parte di una collettività. Il sogno è quindi un prezioso apportatore di consigli e messaggi da parte del nostro maestro interiore. Per Jung il linguaggio dei sogni non è affatto una derivazione distorta di qualcos'altro, ma al contrario è IL linguaggio primevo della coscienza, essenziale, che non capiamo perchè assuefatti al pensiero logico-razionale e causale, che però non è affatto l'unico di cui disponiamo.

La teoria e l'approccio che vi propongo qua derivano decisamente dalla visione Jungiana del fenomeno onirico (che già era considerato "misticheggiante" dai suoi contemporanei), e sull'approccio olistico della Gestalt (Dreamwork, appunto).
Il cervellone molto interessato può leggersi tutti i testi, molto ben scritti, nella sezione "Sogni e Dreamwork"di questo sito.




Perchè ci dimentichiamo i sogni o abbiamo l'impressione di non sognare? (torna su)
Il motivo principale per cui spesso fatichiamo a ricordarci i sogni che facciamo (addirittura molti credono di non sognare affatto) è la netta disconnessione tra lo stato di veglia e quello onirico. Per i più materialisti, tra emisfero destro e sinistro; per i più freudiani, tra conscio ed inconscio.
I due stati di coscienza sono talmente diversi, e noi siamo talmente presi, concentrati, trascinati, dallo stato di veglia, dalla mente razionale, dalla causalità del mondo materiale, che il mondo onirico, così incoerente, così incomprensibile, così diverso, viene semplicemente dimenticato, messo da parte, perchè non elaborabile razionalmente.

Il mondo razionale della veglia è lineare, ogni cosa ha una causa ed un effetto, il sole sorgerà domani come è sorto negli ultimi 4 miliardi di anni. Quando vado a letto la sera mi chiamo Pippo, al mattino mi chiamerò ancora Pippo, avrò gli stessi brufoli, le preoccupazioni e le incombenze della vita quotidiana. Le abitudini poi sono esageratamente deleteree, siamo un po' tutti dei cloni di Fantozzi.. sveglia e caffè, barba e bidè, presto, che perdo il tram!

La mente razionale funziona così, può elaborare un processo lineare, qualunque cosa avvenga nel mezzo che non sia coerente con il resto, viene ignorata, dimenticata.
E' il principio dei messaggi subliminali.
In una sequenza: 1 - 2 - 3 - 4 - 49 - 5 - 6 - 7 - 8 - 25 - 9 - 10 - 11, la razionalità tende ad eliminare il 49 ed il 25, semplicemente perchè non hanno un senso, non li capisce, non sa dove metterli.
Ed i sogni, nel torrente lineare della vita quotidiana, sono come il 49 ed il 25




Ci sono delle dritte peri ricordarsi meglio i sogni? (torna su)
il miglior modo per riappropriarsi del mondo dei sogni è semplicemente quello di prestargli più attenzione.
A dire la verità, il segreto è prestarSI più attenzione: mantenere, o richiamare spesso, durante il giorno, un'attenzione da osservatore, su sè stessi, sui fatti quotidiani, con un certo distacco (che non significa freddezza), porta ad aumentare il livello di attenzione generale, quindi anche in relazione agli stati di coscienza propri dell'attività onirica. Ad esempio fermarsi ogni tanto e pensare "questo potrebbe essere un sogno", ed osservare intorno rievocando le atmosfere sensoriali proprio dello stato onirico.
Questo ha impatto quindi non solo sul ricordare i sogni, ma anche sul livello di consapevolezza all'INTERNO dei sogni stessi, e rappresenta un buon allenamento anche per Sogni Lucidi e OOBE.

Prima di addormentarsi, dedicare qualche attimo al pensiero "voglio ricordarmi i sogni". Tenere un notes ed una penna sul comodino, così da scrivere quel che ci si ricorda appena svegli (bastano due tre indizi che àncorino il ricordo, poi in giornata lo si scrive più dettagliatamente).
Insomma tutto quello che concerne il "mettersi a lavorare" sui sogni, sforzarsi di ricordarli, scriverli, raccontarli a qlcn altro, porta con se un aumento dell'attenzione, ed aiuta ad illuminare, piano piano, la faccia nascosta della luna.




C'è una relazione tra il cibo e i sogni? (spesso si fa ironia sulla cena pesante che produce incubi) (torna su)
In una visione olistica della vita, sicuramente c'è connessione tra il corpo e la mente.
L'equazione "ho mangiato i peperoni --> ho fatto un incubo" è però sbagliata. Quantomeno nei contenuti dell'incubo, che non sono in nessun modo riconducibili ai peperoni. Cioè a dire la cattiva digestione influisce sicuramente su quella che è la "digestione cognitiva", ma non spiega a priori i contenuti onirici.




Ha senso interpretare i sogni? (torna su)
C'è chi dice che i contenuti onirici non hanno significato, che sono la spazzatura
della mente. C'è chi invece assegna un significato preciso ed univoco ad ogni singolo elemento del sogno.
Qui l'approccio è quello spiegato nella risposta numero 1, e quindi SI', ha senso intepretare i sogni, per diversi motivi.
Se i sogni sono messaggi e consigli provenienti dal nostro maestro interiore, ha senso eccome cercare di capirli.
Inoltre, lo sforzo che si fa per capire il funzionamento dei sogni, ed il loro linguaggio, è una vera e propria ginnastica mentale che agevola l'autocoscienza, e l'elasticità mentale, qualità che tornano utili anche e soprattutto da svegli!
Per me è paradossale che ci mettiamo a leggere le mani, i piedi, le carte, i fondi del caffè, le iridi, le aure, gli oroscopi... e ignoriamo completamente i messaggi preziosi e COMPLETI, che NOI STESSI partoriamo.




Chiunque può imparare ad interpretare i sogni? (torna su)
Come per qualsiasi altra cosa, c'è chi è più portato e chi meno, ma sostanzialmente, la risposta è SI'!
E come per qualsiasi altra cosa, l'impedimento più difficile da superare, è la convinzione di esserne già capaci...




E' giusto seguire un percorso di interpretazione razionale o è meglio un'interpretazione di getto? O una via di mezzo? (torna su)
La musica è arte, e va interpretata. Musicisti diversi suonano la stessa melodia in modi totalmente diversi. Ci sono quelli più bravi e quelli meno.
Tutti quanti però sono andati a scuola di musica. Chiunque può sedersi davanti ad un pianoforte e strimpellare, o addirittura suonare qualcosa di orecchiabile, senza sapere la differenza tra i tasti bianchi e quelli neri, e perchè quelli neri si ripetono ad intervalli regolari di 2 e di 3, e perchè il numero dei tasti bianchi è sempre un multiplo di 7. Dopotutto, la musica è dentro di noi, ed anche la matematica di cui è fatta..
Come sempre nell'uiverso, la risposta è: una via di mezzo.




Esiste una tecnica infallibile per interpretare i sogni di chiunque? (torna su)
C'è chi dice che un sogno ha significato solo per il sognatore, che è quindi l'unico a poterlo capire. C'è poi la smorfia, e tutti i suoi derivati, che assegnano banalmente un significato univoco ad ogni simbolo onirico. Come sempre, la verità sta nel mezzo.
E' bene innanzitutto capire un concetto fondamentale: i sogni NON si possono tradurre, ma solo interpretare. Si può tradurre un testo dal birmano all'italiano, perchè la struttura del pensiero razionale è abbastanza simile da poter esprimere gli stessi concetti con linguaggi diversi. I sogni però sono generati da una dinamica di pensiero completamente diversa da quella razionale, detta "pensiero metaforico". Sono proprio due dimensioni diverse, e una qualunque traduzione non potrà che essere tragicamente approssimativa.
Per questo motivo si parla di "interpretazione", e non di "traduzione".
Dice Jung:
"...la vera e propria interpretazione del sogno, è di regola un compito arduo. Essa presuppone penetrazione psicologica, capacità di combinare insieme cose diverse, intuizione, conoscenza del mondo e degli uomini e soprattutto conoscenze specifiche che implicano tanto nozioni assai estese quanto una certa "intelligence du coeur". (...) Bisogna respingere l'interpretazione stereotipa di motivi onirici; gli unici giustificati sono significati specifici, deducibili attraverso accurati rilevamenti contestuali. Anche chi possiede una grande esperienza in questo settore è pur sempre costretto a riconoscere la propria ignoranza dinanzi ad ogni sogno e, rinunciando a tutte le opinioni preconcette, a predisporsi a un qualcosa di completamente inatteso.(...)
Tuttavia rincuoratevi: con la giusta miscela di logica e istinto, tutti possono acquisire un metodo efficace per interpretare i sogni.




Come funziona il linguaggio dei sogni? (torna su)
Comprendere il linguaggio dei sogni è una capacità già insita in noi, semplicemente perchè.. siamo noi a sognare!
La mente, quando sogna, sta solo pensando in modo diverso, potremmo chiamarlo pensiero metaforico.

Tutti quanti conosciamo le metafore, e ne facciamo largo uso nella conversazione di tutti i giorni, per far capire meglio un concetto, per trasemttere il messaggio in modo che sia più significativo, essenziale, diretto.
Se qlcno dice "il lavoro mi va a gonfie vele", nessuno sano di mente crederebbe veramente che questa persona lavori su una barca a vela; mentre tutti capirebbero senza pensarci troppo il significato sottinteso della frase.

Ebbene, pare strano, ma è proprio quello che facciamo sognando.. anche se paradossalmente a noi parrebbe un linguaggio difficile ed intricato, quello dei simboli è invece un linguaggio essenziale, semplice, diretto, universale. E' la nostra razionalità a coprirci gli occhi.
Ricordiamoci che parabole, haiku, favole, parlano lo stesso linguaggio.
E' sottinteso quindi, che nessuno può insegnare niente in questo ambito, menchemeno il significato di questo o quel simbolo: l'azione del "facilitatore" si limita a correggere il tiro, a sollecitare l'attenzione dell'interprete quando questi aggiunge significati arbitrari e/o proiettivi inquinando il sogno.
Un simbolo non offre un concetto preciso ma agisce come uno specchio che riflette il livello di Coscienza di chi lo studia.




Qual è lo scopo dell'interpretazione? Cioè, come faccio a sapere se ci ho azzeccato? (torna su)
Domanda fondamentale!
Innanzitutto va assolutamente evitato l'atteggiamento "agonistico", di sfida, ansie da prestazioni, e banalità simili.
Davanti ad un sognatore arrogante, con un atteggiamento del tipo "vediamo se sei capace", lasciate perdere.
Non è una scienza esatta, e non c'è una meta da raggiungere. E' un'indagine, uno scambio di informazioni.
Detto questo, e considerando la risposta alla domanda qui sopra, non è possibile pervenire alla "soluzione", non esistendo alcuna soluzione.
Non esiste un'intepretazione giusta ed una sbagliata.. possiamo parlare in termini di efficacia, di utilità.
Cioè, un'interpretazione è utile ed efficace quando agevola la comprensione di qualcosa di NUOVO da parte del sognatore; questo è lo scopo. Possiamo fare un'interpretazione brillantissima, fine ed accurata, ma se non aggiungiamo niente a quello che il sognatore già sapeva, non è servita a nulla. Idem se ci infiliamo dentro mille cose che il sognatore non riconosce come sue.




Quando faccio analizzare un sogno su un forum pubblico è possibile rispettare la mia privacy? (torna su)
I sogni, anche quelli che sembrano banali, possono rivelare molti aspetti intimi e personalissimi. Spesso ingenuamente non si crederebbe quanto può uscire da un sogno, e si raccontano i propri sogni con superficialità.
Detto questo, anche se il forum è pubblico, usiamo dei nick name e ognuno può scegliere se e cosa e a chi rivelare i propri dati personali.
Se PincoPallo scrive un proprio sogno da cui escono contenuti piccanti, nessuno conosce le sue generalità quindi all'atto pratico rimane anonimo a meno che lui scelga diversamente.





PASSIAMO ALL'AZIONE (torna su)

Per il sognatore: stesura del racconto del sogno

Scrivere il sogno il PRIMA POSSIBILE dopo averlo fatto. Se c'è l'impegno a lavorare coi sogni, è buona cosa tenersi dei fogli sul comodino

Nel racconto vanno messi solo gli avvenimenti, le sensazioni, i pensieri presenti nel sogno.
Evitare di inquinare il racconto con considerazioni o precisazioni: rendono più difficile il compito dell'interprete. Considerazioni e precisazioni vanno eventualmente messe in calce come nota.


Per l'intepretatore: come non scoraggiarsi davanti ad uno scritto indecifrabile

Dato il racconto scritto di un sogno, estrapolarne lo scheletro, facendone un riassunto il più possibile TELEGRAFICO, in modo da isolare e mantenere solamente quegli elementi davvero fondamentali.