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Metodo Bates

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    zen_79
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    00 25/05/2009 23:31
    In “sette punti” riassumiamo alcuni concetti fondamentali della cura della vista così come viene praticata dai moderni ricercatori e studiosi delle opere originali del Dott. Bates.

    Cari lettori,
    allo studio approfondito delle pubblicazioni originali del Dott. Bates, si evince, a mio avviso, quanto segue:

    Primo. Il lettore DEVE scartare gli occhiali, se vuole seriamente star bene.

    Secondo. Il lettore deve smettere di cerecare altri metodi di cura, come la PNL , il Diksha, la dieta, eccetera, con l’eccezione di solo alcune terapie che sono collegate ad uno stile di vita “naturale” (Nature’s Path of Living). Mi riferisco ai trattamenti di detossificazione da aggressioni chimico-fisiche (amalgami dentari, farmaci, cibi sbagliati, eccetera) che rinforzano la salute senza pretendere minimamente di curare gli occhi, ma si limitano ad aiutare il corpo a seguire i suoi ritmi naturali. Praticando queste cure, non aspettatevi che succeda molto sugli occhi e sulla visione. Per quello, solo Bates ha qualche possibilità di aiutarvi.

    Terzo. È necessario per il paziente capire che la cura della vista è FACILE, e NON è basata su tentativi e sforzi, e per questi motivi essa è CONTRARIA ALLE COMPLICAZIONI nella vita. Una volta guariti, potrete affrontare la complicazioni usando la visione come sentinella che vi avvisa contro lo sforzo e le difficoltà. Intendo dire, una volta guariti, se vedete la vista tentennare, allora significherebbe che vi state sforzando troppo per risolvere una questione complicata della vita e dovreste fermarvi per rilassarvi e giocare meglio.

    Quarto. A volte le persone mi dicono che non sono d’accordo su quanto detto sopra. Esse dicono di conoscere persone molto indaffarate e sotto sforzo che hanno buona vista. Gli chiedo sempre di controllare le loro affermazioni perché quello che pensano della vista dei loro amici è semplicemente errato. Se li mettete alla prova, forse sarà che hanno buona visione per lontano, ma tentennano al punto prossimo, o se hanno buona visione per il punto prossimo e per lontano, allora tentennano in luce forte, eccetera. Con ciò, intendo dire che la vista perfetta è MOLTO DI PIU’ di quello che viene discusso da TUTTI quelli che si occupano di questo campo.

    Quinto. Vedo una forte differenza tra quello che succede con i lettori in Italia e quello che mi viene riferito dalle persone negli Stati Uniti, come coloro che sono iscritti al gruppo Perfect Sight su Yahoo! Sono stato testimone di risultati buonissimi con i miei clienti, intendo dire davvero cose meravigliose e guarigioni, mentre persone molto inteligenti d’oltreoceano sono bloccate, e anche se tolgono gli occhiali e stanno senza di essi, non sembra che facciano grandi progressi. La loro visione è sempre imperfetta nelle situazioni in cui essi necessitano al massimo che sia buona. Questo è un altro chiaro esempio dello sforzo mentale associato alla visione, che deve essere corretto se uno spera di ottenere il meglio. Come correggere lo sforzo mentale e riguadagnare un controllo della mente basato sul riposo e la gioia di vivere? La risposta è nei metodi dello stesso Dott. Bates, praticati con un atteggiamento mentale del tutto diverso.

    Sesto. Come praticare i meravigliosi metodi del Dott. Bates in uno stato mentale di riposo? Con pazienza, uno deve provare vari metodi, spingendosi verso le più perfette condizioni nelle quali uno possa sperimentare, e quindi DARE CREDITO ai metodi e DARE DISCREDITO alle opinioni degli altri e ai cattivi giudizi che ci potranno arrivare addosso. Succederà presto che sotto tali particolari condizioni la vista sia buona di per sé, non ostante il grado di cattiva visione o le condizioni passate. Allora, tutto si basa sulla volontà del paziente di REPLICARE tali buone condizioni, SENZA L’INTENZIONE DI VEDERE, ma solo con il sentimento di vivere senza sforzo, mediante riposo.

    Settimo. Una affermazione molto semplice del Dott. Bates da tenere a mente è questa: avete lo stesso tempo per usare gli occhi male rispetto a quello che avete per usarli bene. Persino quando siamo sotto sforzo e non vediamo bene, siamo sempre liberi di ricordare questa affermazione e applicare velocemente qualche principio per essere più rilassati e usare gli occhi correttamente. Tutti i metodi sono buoni, Palmeggiamento, Spostamento, Dondolamento, Memoria, Immaginazione, Sbattere le palpebre, Rimirare il Sole (il più importante!), eccetera. Queste cose devono essere tenute a mente, consapevolmente tutto il giorno.

    Se fallite con uno qualsiasi di questi sette punti elencati, per favore chiedete aiuto a qualcuno di vista perfetta

    www.disinformazione.it/sette_punti_bates.htm

    [Modificato da zen_79 25/05/2009 23:32]
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    zen_79
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    00 25/05/2009 23:33
    La cura della Luce

    Senza fare niente, ma immersi nella luce, un altro approccio senza sforzo alla vera cura della vista del Dott. Bates!
    Ora che le giornate si sono ben allungate e ci avviamo verso il solstizio d’estate, sarebbe bene sfruttarle per abituare gli occhi alla piena luce del sole. La necessità di non provare alcun fastidio qualsivoglia emergendo, da una stanza buia o edificio chiuso, nel forte chiarore del sole è oramai stata dimostrata come essenziale per la cura della vista secondo i metodi originali naturali del Dott. Bates.

    Di questi tempi, chiunque può uscire dall’ufficio e stare, per quelle tre o quattro ore prima del tramonto, seduto su una panchina in un parco a non far nulla se non rimirare il cielo, le nuvole e la luce diretta del sole o la sua riflessione su specchi d’acqua, vetri o altre adatte superficii. Meglio fare questo che magari correre in palestra o a giocare a calcetto al chiuso di un centro sportivo puzzolente e tetro. Meglio “perdere tempo” rimirando il sole, o il cielo, piuttosto che andare al bar a farsi quell’“aperitivo” che ci avvelena (soprattutto perché viene condito dalle stupidaggini che si dicono e si ascoltano durante quelle penose circostanze)!

    Sebbene l’uso della “lente solare” del Dott. Bates possa essere di grande aiuto per velocizzare il trattamento, in verità la “cura con la luce” è di solito un processo molto lento: prima di vedere dei risultati concreti sulla visione bisogna attendere alcuni giorni nei quali si è stati come minimo tre ore con gli occhi al sole (cioè nella piena luce del sole). Ma cosa si intende per “risultati concreti”? Si intende che per magia una volta tolti gli occhi dal cielo o dal sole per guardarsi intorno, la visione è più o meno normale, nitida, e non si ha il benché minimo senso di sforzo e non si fanno atti più o meno coscienti per vedere bene o meglio le cose che ci circondano. In sostanza, sembra che le lunghe ore passate a far “niente”, senza cercare di vedere, ma semplicemente rilassandosi nella luce, siano più che sufficienti per attenuare lo sforzo mentale e dare luogo a uno stato di coscienza che sia più libero e meno assillato – consapevolmente o meno – dal problema della vista imperfetta.

    A differenza dell’autunno e dell’inverno, nella primavera e nell’estate non abbiamo scuse per restare al buio: la luce c’è e va utilizzata per la cura della vista. Anche se ci fosse tempo nuvoloso o pioggia, nulla ci vieta di approfittare della corrispondente luce attenuata per fare la nostra pratica di osservazione del cielo; e in moltissimi casi è proprio questa luce attenuata a darci un grosso aiuto e a prepararci a non soffrire fastidii quando tornerà la luce diretta del sole.

    L’invito per tutti i lettori è quello di ritagliarsi due o tre o quattro ore per provare su se stessi quanto bene faccia lo stare tranquilli e immersi nella luce senza nessuna preoccupazione possibile. Abituarsi a questa grande luce serve anche per quando ritornerà il buio: non soltanto esso ci farà meno paura, ma saremo più sensibili al fatto che in ufficio o a scuola o sul posto di lavoro in generale la condizione di buio è giudicata come fin troppo normale e dovrebbe essere invece dissipata al più presto.

    Per concludere: il principio di fondo che ci muove è quello del rilassamento. Dobbiamo evitare ogni sensazione di sforzo qualsiasi essa sia; ciò significa che si deve trovare la condizione adatta per stare alla luce con la massima comodità possibile. Non ci si deve forzare a guardare direttamente il sole coi due occhi, in special modo se ciò ci dà noia, ma ci si deve arrivare nel modo giusto. Il modo giusto è spiegato nelle pubblicazioni originali del Dott. Bates e nei varî articoli che abbiamo pubblicato nelle pagine de “il falco”, a cui siamo costretti, per brevità, a rimandare tutti i lettori veramente interessati.

    Rishi Giovanni Gatti
    R.I.S.H.I. SRL, Milano

    www.disinformazione.it/cura_della_luce.htm