Amici miei!
Cari Teo e Momò,
come state? Magari poteste rispondermi! Oggi sono 6 anni che non ci sei più, caro Momò. Non posso credere che il tempo sia volato così presto, così come sono passati davvero tanti anni da quando anche tu, Teo, non ci sei più.
Non ci siete più fisicamente, ma siete sempre nel mio cuore e nelle mia mente, così come lo siete nei cuori di chi vi ha voluto bene.
Vorrei potervi raccontare che va tutto bene e che i problemi si sono risolti, ma non è proprio così. O meglio, lo scorso anno, tutto sommato, le cose si erano assestate e avevo trovato un certo equilibrio, quest'anno purtroppo, nonostante le aspettative, le cose si sono nuovamente capovolte. Il discorso è sempre lo stesso: ho perso la serenità, il dono più prezioso. E' un periodo in cui sto maturando scelte sofferte, ma che mi potrebbero consentire di recuperare la serenità perduta, ritornando a fare ciò che facevo fino a 2 anni fa.
Oggi, come dicevo, sono 6 anni che non ci sei più caro Momò. E anche questa volta ti dico - e lo dico anche a Teo - vi vorrei con me, magari in Sardegna, in giardino a primavera, col canto delle rondini, lo svolazzare delle api, il profumo e lo spettacolo dei fiori, la brezza tiepida e il cielo azzurro, a ricordarci che la vita è anche questo. Vorrei potervi stringere a me, accarezzarvi e giocare con voi.
Quando arriverà anche il mio momento vi rivedrò e allora nessuno ci potrà più separare, assieme a tutti i nostri cari.
In questo momento non è facile per me andare avanti, ogni giorno è carico di angoscia e ansia e non trovo pace.
Dicono che è solo un momento, ma il peso è opprimente.
Cari amici miei, continuate a vegliare su di noi e veniteci a trovare nei nostri sogni. Siete e sarete sempre nel mio cuore. Vi voglio bene!
Francesco.