L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Il Dio Luminoso e il suo parallelo umano

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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 11/03/2009 14:57
    Ultimamente, non so perchè, forse perchè in questo periodo il sole sta prendendo nuovo vigore, mi sento propensa a pensare al Dio Luminoso, a colui che incarna il Sole.
    Ha potenza, calore, forza, orgoglio ed è anche indomido ma sa essere dolce...è un guerriero ma prima ancora di ciò è un poeta, sa farsi incantare ed ama profondamente la natura femminile pura, la Luna se vogliamo.
    Penso che dietro a molti dei grandi Dei delle varie tradizioni ci sia proprio questo archetipo solare, anche se spesso alcune sue caratteristiche sono state rilette in maniera "patriarcale".
    E' l'amante perfetto, quello che tutte noi credo sogniamo e che forse non può essere conosciuto in carne e ossa ma come forza luminosa interiore...
    Trovo questa forza in Lugh, che specialmente d'estate mi sembra di percepire nel calore dorato del sole al tramonto, nell'ondeggiare delle spighe, quelle rare volte che le vedo...
    In passato però non solo gli Dei incarnavano queste qualità, anche agli uomini erano più accessibili...penso a Finn capo dei Fianna d'Irlanda, ad Arthur e Lancilloto, ai guerrieri del Ramo Rosso, agli eroi antichi. Al di là del fatto che queste figure forse non sono mai esistite o che esse abbiano valenza esclusivamente simbolica, credo che comunque rappresentino dei modi d'essere vivi e sentiti almeno in passato, poichè i miti sono anche l'espressione del pensiero e del sentire di chi li crea.
    Ma come richiamare questa divina energia? Come risvegliare il nostro Re interiore? Come fare in modo che incontri la dolce Luna? In che modo si manifesta e quali sono per voi gli esempi e le caratteristiche dell'archetipo Solare?
    Scusate la vaghezza e le domande un po' "ingenue" ma non so bene come esprimere queste mie idee, i quesiti e la nostalgia per una forma di maschile che doveva avere tutta la bellezza e la dignità dello Sposo Divino....
    [SM=g27838]





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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 26/05/2009 16:23
    Leggendo e rileggendo la favola di Amore e Psiche, interpretando e pensando a varie cose, ho iniziato a sentire una sorta di "nostalgia" per un tipo di Uomo, di Amante, che forse le antiche Donne potevano conoscere, che forse esiste ancora da qualche parte, ma che non ho mai incontrato, almeno per quanto riesca a ricordare.
    Nella favola Eros è l'Amore appunto, ma in lui si trova anche l'archetipo del Divino Amante, dell'Uomo vero e reale, del Signore, del Luminoso, dell'Amabile fanciullo...
    Da queste riflessioni sono uscite alcune frasi che ho annotato e rielaborato, sentendo il cuore stringersi ed il sangue scorrere, per un Uomo che forse non incontrerò mai, ma che so che potrebbe anche essere presente in qualche luogo dimenticato all'interno di me stessa, di noi donne:


    Che sappia amare senza misura o ritegno, senza possesso o superiorità,
    senza gelosia o banale volontà di appagamento.
    Sappia farlo con innocenza e meraviglia, con rispetto, gioia
    e senso del mistero dolce dell'unione di due Esseri.
    Sappia tenere fra le proprie braccia un corpo al suo avvolto,
    e sappia trovare riposo e casa sul seno della Donna.
    Sappia chinarsi su di Lei con indomabile fuoco,
    stringerla come l'edera all'ulivo e poi
    lasciarla libera come una farfalla sui prati.
    Che sia in grado di sostenere e teneramente accogliere
    l'abbraccio delle sue gambe e la brace ardente del suo cuore.
    Sia l'Amante e l'Amato.

    Che sappia battersi con coraggio, fino a raggiungere l'ampia sala del Walhalla
    risuonante di canti di guerre e gesta divine.
    Che sappia affrontare il proprio nemico guardandolo negli occhi
    ed in lui ci sia il gusto della sfida alle proprie capacità.
    Che sempre si mantenga saldo dinnanzi all'oscurità
    e che in ogni momento e luogo sia pronto a battersi per l'Armonia.
    Che se guerra dev'esserci, sia prova alla sua forza ed al suo impeto.
    Sia il Difensore, il Guerriero, Colui che muore per la Bellezza.

    Che con onore e amicizia inestinguibili sappia vivere con i suoi Compagni,
    che come i Fianna d'Irlanda sappia dare agli altri rispetto e da essi averne a sua volta.
    Che fra loro vi sia lealtà e gioia nel condividere un eguale intento.
    Sappiano vivere senza invidie e gelosie, non vi sia fra loro traditore o spergiuro.
    Sappiano condividere ogni cosa, come i forti spartani del passato,
    e la loro amicizia sia inebriante come il vino bevuto in compagnia.
    Siano l'Amico e il Fratello.

    Che sappia donarsi alla Ricerca e riconoscerne la Via,
    che ritrovi la rotta per l'Isola delle Mele, la Terra delle donne
    dove sempre gli alberi sono in fiore e le fanciulle sono prodigali
    nell'elargire l'amicizia delle loro cosce.
    Sappia distinguere il sentiero boschivo che porta al Castello Incantato.
    Sia il compagno lungo la Strada e colui che indica le svolte.
    Sia il Cercatore ed il Sapiente.

    Che sappia risanare la landa arida, la guasta Terra isterilita da soprusi e violenze.
    Che per Lei ritrovi l'arcano Calice Sacro, tramite un cuore puro ed un Amore reale.
    Che comprenda la sovranità della Damigella che ne è custode e lo versi sulla polvere,
    che si trasforma in campi fioriti e boschi verdeggianti.
    Sia colui che partecipa alla Cerca ed il Cavaliere che trova.

    Che ancora s'incanti dinnanzi a Natura.
    Che sappia amarla come un'amato l'amante
    e la di Lei bellezza sia in grado di riconoscere nelle sue figlie gioiose.
    Che sia libero come cervo fra gli alberi e che come lui conosca
    il tacito peregrinare fra valli assolate e foreste ombrose.
    Sia l'Animale e l'Uomo.

    Che in sè conservi il fanciullo ridente, il ragazzo non ancora uomo,
    e la sua voglia di ridere e giocare.
    Accanto all'Amante vi sia il Figlio.
    Che sia ancora in grado di piangere per la gioia provocata dalle piccole e semplici cose,
    dalla Bellezza indicibile che colma il mondo o dall'infinita tenerezza di Colei che gli è prossima.
    Sia Uomo e Bambino.

    Che come un Satiro allegro, sia selvaggio e pieno d'ebbrezza.
    Il suo silenzio sia musica, il suo cuore un tamburo che conosce il ritmo, il battito del mondo.
    Conosca la Danza remota delle Anime belle e la melodia del sopore del pomeriggio estivo.
    Lasci che in lui risuoni la Musica divina dell'Essere,
    sappia accompagnarsi alle Menadi e alle Ninfe.
    Sia il Suonatore e e lo Strumento.

    *

    Che conosca la tenerezza e la forza,
    l'amore e la morte,
    il tempo per venire e quello per andare,
    quello dei momenti condivisi e quello della solitudine,
    il cresce ed il calare.
    Che sappia il flusso del sangue
    e lo scorrere sotterraneo e nascosto.
    Che in lui risieda la maestosa bellezza dei raggi del sole al tramonto,
    la forza dell'onda sulla scogliera,
    la quiete del cielo stellato,
    il caldo ballo della fiamma del fuoco.
    Che sia dolce il suo sguardo, ferma la sua mano, selvaggio il suo cuore,
    che sappia correre col vento o, immobile, sentirlo su di sé.


    Che sempre vi siano Uomini tali,
    che sempre canti in loro lo Sposo Divino
    e che sempre le Donne odano il Suo richiamo nel loro interno.

    Se non siamo in grado di sognare ancora Uomini così, non siamo degne di essere le loro Amanti.








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    Morgana_LaFata
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    Fanciulla dell'Isola
    00 26/05/2009 16:56
    Il Paredro ormai quasi del tutto scomparso...
    Inizio a comprendere a fondo ciò che vuole dirci Ada D'Aries, siamo solitarie percorritrici del Cammino, indomite, libere, legate ad un'essenza Antica di cui percepiamo l'irresistibile richiamo, unite alla Sacra Natura nella quale possiamo specchiarci e ritrovare linfa per la nostra stessa sacralità di donne...dov'è il Paredro che sappia comprendere? Il Sacro Re capace di Vedere?
    Colui che trascenda l'amore umano per entrare nella dimensione sacerdotale del Sacro? Colui che riconosca e innalzi il nostro ruolo di fulgide compagne foriere di vita?




    "Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

    Sciamana Sarah
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    stregaviolet )O(
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 26/05/2009 18:01
    Siete meravigliose...
    Però per un tale Uomo dovremmo essere altrettanto "tali" Donne... e mi sa che di strada noi stesse ne abbiamo tanta da fare... [SM=g27819]



    "Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
    Haria

    "Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
    Lord Dunsany

    Il Tempio della Ninfa

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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 26/05/2009 18:13
    Lo credo anche io stellina dolce [SM=g27838]





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    Morgana_LaFata
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    Fanciulla dell'Isola
    00 26/05/2009 18:20
    Sì, è verissimo, però io sono d'accordo anche con quello che dice Ada D'Aries, oggi è nella mentalità della maggioranza, insito nel sentire dell'uomo coccolato da una società pensata e fatta per lui, la discriminazione, il possesso, il dominio verso la donna...E questo non deve essere tollerato da nessuna. E' a mio avviso molto importante risvegliare anche le donne che ormai hanno dimenticato la loro sacralità, troppo assuefatte a schemi e modelli che le schiavizzano, che non sanno più vedere e sentire la Madre, anche loro devono essere liberate da un giogo che dura da secoli e che ancora è troppo stretto. Indipendentemente dalla profondità del loro animo, dalla meritevolezza, ci sono cose che noi donne ancora non abbiamo, e che ci dovrebbero spettare di diritto...



    "Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

    Sciamana Sarah
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    AlessandroSkryer
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    Fanciulla dell'Isola
    Sognatore dell'Isola
    00 26/05/2009 19:48


    Elke… Hai scritto un testo bellissimo… [SM=g27836] Morgana… Lo hai commentato formulando domande che ogni uomo dovrebbe porre a se stesso…
    Sì, siete meravigliose, e la vostra forza scuote e commuove… [SM=g27819]

    Come già tante altre volte, Violet ha espresso nella maniera più semplice, concisa ed efficace ciò che avrei tentato di dire, scrivendo troppo come al solito… Ma, appunto, qualcosa aggiungo… [SM=g27828]

    Che sia qualcosa a cui dobbiamo tornare, o qualcosa da creare, o l’una e l’altra cosa, ciascuno di noi, uomini e donne, deve liberarsi e cambiare per giungervi…

    Nella mia esperienza, come ho già scritto a proposito dell’Uomo Antico di Violet, le donne sono più consapevoli, sono da più tempo impegnate in quest’opera di ritorno, di trasformazione, di creazione (sebbene non manchino, come ha ricordato Morgana, donne prive di consapevolezza, che hanno accettato il mondo maschilista)… Tuttavia, se le donne hanno ancora tanta strada da fare, gli uomini non sono neppure partiti… Non sono interessati a demolire la loro struttura maschilista e patriarcale, perché da questa stessa struttura derivano dominio, potere, sfruttamento, vantaggi… Non sono interessati a vivere: si accontentano di godere del simulacro di vita che il Mondo Vuoto offre… Non sono interessati a cambiare per poter scoprire ciò che la Vita Vera può essere, e che i versi di Elke mostrano… Sono incapaci di sentire e di immaginare ciò che le donne incamminate sul Sentiero della Consapevolezza sanno intuire, sentire, immaginare, e dunque vivere in loro stesse: ciò che saprebbero creare e vivere insieme a uomini di analoga sensibilità e forza, e capaci di riconoscere la loro sacralità, se mai ne incontrassero…

    Forse un tale Uomo dovrebbe vivere qualcosa di analogo a ciò che ha scritto Elke: sentire «il cuore stringersi ed il sangue scorrere, per una Donna che forse non incontrerà mai, ma che sa che potrebbe anche essere presente in qualche luogo dimenticato all'interno di se stesso», e se non fosse «in grado di sognare ancora una Donna così, non sarebbe degno di essere suo Amante». E ancora questo sentire non basterebbe per renderlo Uomo…

    Per me, il ricordo di ciò che è stato, ovvero dell’Armonia, è anche la possibilità di ciò che può ancora essere, e soprattutto di ciò che persino in questo momento può essere cercato, intuito, amorevolmente coltivato, sviluppato e custodito, dunque in qualche modo vissuto… Donne e Uomini in cui tale ricordo e tale possibilità siano custoditi, con la sensiblità e la forza necessarie, hanno forse il compito, o forse soltanto la possibilità, nel Mondo Vuoto a loro ostile, di trasformare se stessi, d’incontrarsi, di riconoscersi, di aiutarsi, oppure, se il filo del loro Fato non può intrecciarsi con altri fili, resistere alle lusinghe della vita falsa del Nulla, non cedere ai simulacri di gioia, di amore e di vita che il Mondo Vuoto offre, non cedere mai, bensì sempre ricordare e sempre custodire il Fuoco interiore…






    E sempre il vento e l’ombra misuravano il tempo,
    il sole portava riflessi come grate di gioia
    alloggiata là fuori, incurante degli agguati—
    quella che si sarebbe dovuta cercare.


    Crevice Weeds






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    )Biancospino(
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    Viandante
    00 03/06/2009 10:46
    Credo che intraprendendo il cammino della consapevolezza, risvegliando in noi stesse ciò che di più ancestrale è nascosto nelle nostre memorie, sia un grande passo affinchè i legami antichi si ricompongano e quelli nuovi si creino in maniera armonica. Cerco di essere una tale donna, come giustissimamente dice Violet e, benchè abbia moltissima strada da percorrere ancora, sento più forte che mai il richiamo della Dea. Esistono uomini che meritano di essere chiamati uomini,anche se purtroppo non sono molti. Alcuni sono in grado di comprendere e rispettare le figura femminile come donna, compagna di sorte, madre e amante e di non accettare gli stereotipi nonostante questo mondo maschilista dia loro solo vantaggi. Ne ho la conferma leggendo le bellissime parole di AlessandroSkryer.
    Una rosa, sia essa bianca o rossa, non potrà mai essere un lillà. Una rosa resta sempre una rosa!"
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    Elke
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 06/07/2009 20:03

    Riguardo a quest'argomento ho trovato un collegamento bellissimo con l'Uomo selvaggio selvatico o silvestre. Tutte e tre queste parole vengono dal latino silva "bosco" che deriva dalla radice syl- sual- sul- (la stessa di Sulis credo) che significa "splendere, rilucere" ed è affine ad "ardere". Troviamo quindi una caratterizzazione del più puro e naturale archetipo maschile come qualcosa di estremamente luminoso ed ardente, vitale e che "brucia" ogni impurità, codarderia o debolezza. Uno spirito forte come la fiamma del fuoco od il raggio di sole.
    Un Uomo tanto bello nella sua luminosità da commuovere e attrarre superando tutte le stupide barriere umane, per riunirsi finalmente. Un Uomo che sarebbe splendido trovare fuori di noi ma che ancor più estasiante sarebbe avere dentro. Un Divino Compagno di giochi per ritrovare il vero Amore.
    Non mi stanco mai di ripeterlo, ma il più puro spirito maschile dev'essere davvero maestoso e bellissimo.
    [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]





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    Morgana_LaFata
    Post: 208
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    Fanciulla dell'Isola
    00 06/07/2009 20:53
    E come possiamo ritrovare questo spirito maschile in noi?...qual è il suo ruolo nel nostro animo?...cosa ci potrà donare?

    ..bacini dorati [SM=g27838]



    "Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

    Sciamana Sarah
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    Elke
    Post: 1.422
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    Guardiana
    Anziana dell'Isola
    00 06/07/2009 21:27
    Non so se sono in grado di risponderti, perché è una cosa di cui io non ho esperienza, ma secondo il mio modo di sentire ed in seguito a varie letture posso forse provare.
    So che hai letto alcuni libri delle Edizioni della Terra di Mezzo, e quindi magari avrai trovato riferimenti e spiegazioni riguardo al riequilibrio della parte maschile e di quella femminile che sono proprie ad ogni uomo o donna.
    Il maschile è ciò che ci porta ad agire, ciò che ci rende decisi, forti, in grado di sopportare le cose, di reagire, di combattere, è volontà. La parte femminile sembra invece essere più dolce, avvolgente, giocosa e sensuale.
    Se si riequilibrano queste due parti eliminando i "difetti" delle due nature, si diventa sempre più completi grazie appunto all'unione di maschile e femminile.
    Quindi il suo ruolo è quello di renderci forti e determinate e in grado di difenderci come l'archetipo maschile appunto, ed è questo che ci dona. Dal riequilibrio delle due parti poi sembra che nasca qualcosa di splendido, un matrimonio divino che provoca grande gioia in chi lo realizza.
    Per quanto riguarda la tua prima domanda, su come ritrovare lo spirito maschile in noi, non saprei. Mi verrebbe da dire semplicemente vivendo quello che ci "capita" davanti, e cercando giorno per giorno di eliminare ciò che si oppone ad esso quanto alla più vera natura femminile. Se agiamo nel giusto senso da qualche parte sicuramente arriveremo, anche se magari ci vorrà taaaantissimo tempo.

    Questo è quello che penso io, e che quindi è soggettivo e anche piuttosto "campato per aria" visto che appunto non l'ho vissuto. Comunque c'è chi l'ha saputo spiegare meglio di me. Magari anche leggendo qualche mito incentrato su qualche Dio o Eroe maschile e provando a capirlo profondamente forse ti sembrerà tutto un po' più chiaro.
    [SM=g27823]
    [Modificato da Elke 06/07/2009 21:29]