00 11/03/2009 14:55
Il tiro lento mirato
Qualunque attività si intenda svolgere con la pistola, occorre che si cominci ad allenarsi col tiro lento mirato. Il primo bersaglio va posto, con umiltà, alla distanza di 7 metri e consiglio di utilizzare un bersaglio da tiro a segno rapid fire, con le zone punti concentriche fino ad arrivare al pallino nero di 3 cm. al centro del 10 del bersaglio. In questo bersaglio le zone punti sono ovali nel senso verticale e non circolari e ciò le rende più idonee per chi volesse in seguito praticare il tiro rapido e il tiro dinamico sportivo. Per chi volesse proseguire nell’attività di tiro a segno, invece, consiglio di usare un bersaglio con zone punti circolari.
L’obiettivo, a questa distanza, deve essere quello di piazzare, in modo costante, 6 colpi nel pallino nero. Ciò può essere possibile solo se si usa sempre la stessa pistola e la stessa cartuccia. Si sceglie quindi la cartuccia che si vuole utilizzare, che sia commerciale o ricaricata, e si aggiusta la linea di mira, magari facendosi aiutare dall’istruttore.

Va precisato che cambiando cartuccia cambia anche il punto d’impatto del proiettile, perché ogni fabbrica di munizioni usa propellenti diversi, in quantità diverse ed anche proiettili diversi sia per conformazione fisica (ogivali, troncoconici ecc.) che per peso del proiettile stesso; a volte cambia pure la consistenza delle percentuali di piombo, antimonio e stagno che servono a realizzare la lega con cui vengono fusi i proiettili, senza parlare della diversa consistenza della ramatura (procedimento che serve a indurire la superficie del proiettile), della blindatura (camiciatura in rame) o della teflonatura (velatura in materiale sintetico) con cui vengono rifiniti i proiettili.
Tutte queste diversità incidono sul modo con cui il proiettile percorre la rigatura della canna e ne variano la velocità e la stabilità nel percorso fra la volata della canna ed il bersaglio. In linea generale, canne con rigatura tradizionale (Beretta, Colt) privilegiano proiettili nudi, mentre canne con rigatura poligonale (Tanfoglio, Glock) preferiscono proiettili blindati. Ciò perché il proiettile nudo, essendo più tenero, si adatta bene alle nervature le quali scavano in esso dei binari che ne provocano la rotazione, la rigatura poligonale, invece, “deforma” più facilmente la blindatura in rame del proiettile ottenendo lo stesso risultato.
Con le leghe moderne (90% piombo, 5% antimonio e 5% stagno) sviluppate proprio per venire incontro alle esigenze degli sportivi, si è ottenuta una durezza quasi sovrapponibile alla blindatura e infatti questi proiettili vengono utilizzati dai tiratori che sparano un gran numero di colpi durante le loro esercitazioni, ricavandone beneficio sia dal punto di vista economico (i proiettili in lega costano molto meno di quelli blindati) sia per quanto riguarda la maggior durata delle canne delle pistole che non vengono così “consumate” dall’uso costante di proiettili blindati con camicia di rame. Le stesse canne con rigatura poligonale sono state costruite proprio per scongiurare il deterioramento delle nervature delle rigature tradizionali.
L’unico inconveniente, con l’uso dei proiettili in lega, è la cosiddetta impiombatura della canna, causata dalla fusione di una minima quantità di piombo, al momento dell’esplosione della carica di lancio, che si deposita intorno alle nervature delle rigature tradizionali e che occorre, di tanto in tanto, eliminare con dei solventi specifici. Questo fenomeno è mitigato dall’uso di rigature poligonali, dall’uso di una corona di grasso posta attorno al proiettile e, appunto, dalla durezza della lega utilizzata per la fusione.
Per verificare la durezza della lega, un modo empirico è quello di incidere la superficie del proiettile con l’unghia, se resta il segno vuol dire che la lega è troppo morbida.

Dicevo, quindi, che a 7 metri tutti i colpi sparati dovrebbero stare nel pallino nero di 3 cm. Anche se può sembrare che la distanza è minima, ottenere questo risultato non è facile e molti tiratori si accontentano di restare all’interno della zona del 10 pensando di aver fatto qualcosa di buono. Sbagliato!
Chi fa una rosata (concentrazione di almeno 6 colpi) di 3 cm. a 7 metri, ne farà una di 7 cm. a 15 metri e una di 10 cm. a 25 metri e questo si può verificare ponendo tre bersagli trasparenti, uno dietro l’altro alle tre distanze e facendo coincidere i tre pallini neri sulla stessa linea. L’angolo di deviazione del proiettile che avrà colpito il pallino nero sul bordo, causerà un allargamento della rosata via via che aumenta la distanza. E’ intuitivo che più larga è la rosata a 7 metri, più larga sarà a 25 metri e magari a 50 metri il proiettile non colpirà nemmeno il bersaglio.
Occorre, perciò, allenarsi sulle brevi distanze fino ad ottenere il cosiddetto “buco solo”, cioè una concentrazione di proiettili i cui fori non abbiano fra loro soluzione di continuità.
Questo tipo di allenamento consente di concentrarsi sulle tre operazioni principali del tiro: impugnatura, mira e trazione del grilletto. Sono queste che serviranno per poter fare in modo decente il tiro dinamico dove la precisione conta quanto la velocità.
Impugnare bene è il primo passo, se la pistola non è impugnata bene si vanifica tutto, perché, anche se non è così importante per il singolo tiro, essa è determinante per i tiri successivi, soprattutto se effettuati in velocità.
Ad ogni colpo deve precedere una verifica dell’impugnatura con il ripasso a memoria della posizione di ogni dito e le eventuali rettifiche, senza farsi prendere dalla fretta di sparare. Quando si è certi che l’impugnatura è esatta occorre concentrarsi sulla mira e ripassare a memoria le regole della mira: mirino e tacca in linea superiore, luce uguale a destra e a sinistra del mirino, mirino sul pallino nero, ma proprio al centro del pallino nero. Poi si può cominciare a tirare il grilletto nel modo più lento e fluido possibile, continuando sempre a tenere la corretta mira finché il colpo parte quasi da solo con nostra sorpresa.
Se manca la sorpresa non abbiamo sparato bene, perché abbiamo deciso il momento in cui far partire il colpo e questo, nella maggior parte dei casi, provoca un movimento, a volte impercettibile, delle mani e della pistola.
[Modificato da basettun 11/03/2009 15:02]