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C. T. RUSSELL E J. F. RUTHERFORD ERANO UMILI?

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    ilnonnosa
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    Registrato il: 14/01/2008
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    00 08/03/2009 08:08

    La Torre di Guardia del 1/12/1993 p. 14 porta il seguente titolo: “Esempi di umiltà da imitare”.
    A pagina 18 la Società parlando dell’umiltà, cita due suoi campioni: C.T. Russell e J. F. Rutherford, mettendoli sullo stesso piano dell’apostolo Paolo e dello stesso Gesù. Del primo il C.D. dice tra l’altro:

    “Charles Taze Russell, la cui fede possiamo imitare. Era un uomo umile? Certamente!”

    Ma la Società tralasciando i mille difetti che Russell aveva, fa consistere la sua umiltà nel non aver firmato i suoi libri “Studi sulle Scritture”.

    “Un altro fedele servitore dei tempi moderni che viene impiegato in modo potente da Geova Dio fu Joseph F. Rutherford… Egli fu un intrepido difensore della verità biblica.., era un uomo di cuore umile. Per esempio, una volta fece delle affermazioni categoriche su ciò che i cristiani potevano aspettarsi per il 1925. Quando gli eventi non confermarono le sue aspettative, egli ammise umilmente davanti alla famiglia Bethel di Brooklyn di aver mostrato scarso giudizio. Un cristiano unto che era molto vicino al fratello Rutherford affermò di averlo udito più volte chiedere scusa sia in pubblico che in privato…” (p. 18)

    I dirigenti della Torre di Guardia sono dei bugiardi. Come sempre, i manager geovisti non citano nessun documento per affermare che Rutherford chiese scusa in pubblico, né possono farlo, dal momento che non esiste nessun documento.

    Per smascherare questa ipocrisia presento l’altra faccia della medaglia geovista di cui l’organizzazione si ricorda solo quando deve salvare il salvabile insinuando nelle sue “altre pecore” l’idea che si tratti sempre delle solite falsità imbastite ad arte. Si tratta, invece, di sacrosante verità documentabili e documentate.

    Primo campione di umiltà: RUSSELL.

    Narra il geovismo che Russell fu umile perché, non ascrisse a suo merito l’essersi promosso a restauratore del vero cristianesimo, dopo venti secoli di cristianesimo infedele, ma riconobbe Dio quale autore e promotore della sua opera di restaurazione.
    Per convincersi di quanto pelosa o risibile sia questa umiltà, basta chiedersi se non sia più umile ascrivere le proprie trovate a se stessi, piuttosto che al povero Dio. Basti pensare alle misure dei corridoi della Grande Piramide d’Egitto che fece combaciare perfettamente con certi numeri profetici della Bibbia per dimostrare che la Grande Piramide, accanto alla Bibbia, formava il secondo indiscusso documento della Parola di Dio. A cancellare poi queste trovate ci pensò lo stesso successore di Russell definendo la Piramide “Un’opera diabolica per ingannare la gente”
    (cf. Torre di Guardia 15/2/1958 pp. 100, 103)

    Ma Russell non fu umile per tanti altri motivi. Il suo più significativo documento di superbia fu la sua incapacità di stare in pace con sua moglie per quasi tutta la sua vita. Russell non seppe riconoscere e concedere a sua moglie i diritti di moglie. Per questo dovette salire e scendere infiniti scalini in vari tribunali. Fo condannato per crudeltà. Morì divorziato.(Dagli Atti della Corte Suprema di Pennsylvania periodo aprile-novembre 1908 Vol. 37 pagina 48: Divorzio – Maltrattamenti – Crudeltà – Prove. [tutti documenti in mio possesso]). Russell non era riuscito a tenere assieme la sua famiglia fatta di due persone e pretese di tenere unita la grande famiglia rusellita. La storia ha visto i suoi seguaci, fino ad oggi, separarsi in circa 15 gruppuscoli.

    Per quanto poi il geovismo, abbia cercato di nascondere, i fatti russelliti, rimarranno sempre come affari deplorevoli attorno al grano cosiddetto miracoloso, ai fagioli, a certe gocce contro il cancro e contro tutte le malattie, gocce che per decenni il geovismo ha venduto come miracolose…
    Infine, sanno tutti, eccetto quei testimoni freschi e di buona fede, che Russell aveva un’altissima opinione di se. Dopo essersi definito “portavoce di Dio”, “Angelo di Laodicea”, “Pastore”, “schiavo fedele e discreto”, ebbe il coraggio di insegnare che i suoi scritti erano in sostanza più importanti della Bibbia in quanto chi avesse letto solo i suoi scritti avrebbe trovato Bibbia e salvezza.

    Secondo campione di umiltà: RUTHERFORD.

    Quanto all’umiltà del signor Joseph F. Rutherford, il compito di smascheramento delle bugie geoviste diventa più facile perché questo signore è passato alla storia come un dittatore.
    Tutti coloro che lo hanno conosciuto, lo hanno descritto con aspetto burbero e pauroso. Aveva una voce terrificante di cui si serviva non solo per imporre le sue trovate stravaganti come quelle sulla Croce, sul Natale, sui compleanni, sulla barba, sul vestito nero. Mandava in giro striscioni con la scritta: “le religioni sono un laccio ed una truffa”. Non si accorgeva che chiamava truffa anche la sua religione, tanto è vero che poi il geovismo distinse tra religione vera e religione falsa.
    I discorsi e gli scritti di Rutherford rimangono ancora oggi testimoni di un livore, un disprezzo, una volgarità unica. Fu uno dei più nobili campioni di diffamazione, calunnia e insulti. Per questi motivi finì anche in prigione. Fu un uomo violento capace di venire anche fisicamente alle mani. Allontanò i suoi avversari dalla centrale geovista dopo averla espugnata con tutti i mezzi illegali possibili.
    Non sapendo che cosa dire di quest’uomo volgare e buon bevitore di whisky e birra (Cfr. The San Diego Sun 1/9/1931 p. 1), il geovismo ha inventato la storiellina, di un uomo che pregava “come un bambino”. Forse Rutherford, più che pregare come un bambino avrebbe fatto meglio ad accogliere con sé, nella villa principesca dei Profeti mancati, la moglie malaticcia ed il figlio. Un figlio che conoscendo bene “l’umile” padre, preferì fare a meno di lui.

    Ciao. Ilnonnosa
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    brian67
    Post: 304
    Registrato il: 18/11/2008
    Utente Senior
    00 08/03/2009 09:59
    Re:
    ilnonnosa ottimo lavoro

    L’ennesima prova che la wts mente ai suoi adepti anche di fronte alle prove.
    Prima di frequentare questo sito non conoscevo niente della vita privata da questi 2 presidenti.
    Tutto quello che sapevo l’avevo letto dal libro “Proclamatori”.
    Ma erano soltanto i pregi a essere evidenziati in quel libro.

    Sono convinto che, se oggi chiunque prima di studiare con i tdg,
    verrebbe a conoscenza di questi fatti (e altre) la crescita da loro tanta sbandierata
    (ai quattro venti della terra) come prova della benedizione di Dio, se né andrebbe a farsi benedire.
    [SM=x570892] Brian